PLEŠATÁ ZPĚVAČKA – Vlasy Dievčat
“Vlasy Dievčat” è l’ultima fatica dei Plešatá Zpěvačka, quartetto che omaggia il teatro dell’assurdo di Eugène Ionesco con uno sludge delirante e grottesco.
Leggi il seguito“Vlasy Dievčat” è l’ultima fatica dei Plešatá Zpěvačka, quartetto che omaggia il teatro dell’assurdo di Eugène Ionesco con uno sludge delirante e grottesco.
Leggi il seguitoUno split che intrattiene con il black-death old school dei Cadaveric Possession e che sorprende con il black metal dalle tinte punk degli Aggressive Mutilator.
Leggi il seguitoL’EP di debutto degli Hidden Mothers condensa sonorità gelide, emozioni strazianti e pura intransigenza hardcore, in maniera bilanciata e molto ispirata.
Leggi il seguito“The Bestial Light” è l’ultimo e ambizioso prodotto dei RMFTM, in grado di fondere la potenza sonica dell’industrial con il carattere raffinato del post-punk.
Leggi il seguitoGli Heavy Harvest vengono dalla Svizzera e propongono un concentrato d’intransigenza sonica, un miscuglio di stoner, noise rock e hardcore che non lascia tregua.
Leggi il seguitoUna chiacchierata con Lorenzo Macinanti dei Macelleria Mobile Di Mezzanotte, dediti da vent’anni a sonorità oscure e avvolgenti, tra dark ambient e jazz
Leggi il seguitoTra echi darkwave e melodie eteree i Dperd segnano il loro ritorno sulla scena, riportando in auge le sonorità più sognanti e celestiali degli anni ’80 e ’90.
Leggi il seguitoDall’India ci giunge un disco che fa di ascesi ed eccidio atomico un fine unico: i Brahmastrika ci sorprendono con il loro war metal dai sentori d’uranio.
Leggi il seguitoChe cos’è il Genio? Secondo i Mammock è cogliere i migliori frutti maturati in 30 anni di alternative rock e reiventarli in un connubio mutevole e inedito.
Leggi il seguitoUnire in un calderone Mastodon, Drive Like Jehu e una spolverata di Tool: ecco la formula vincente dei The Glad Husbands e del loro ultimo lavoro, “Safe Places”.
Leggi il seguitoCi giunge dal Brasile un disco bicefalo, ricolmo di intransigenza crust punk e oscurità in salsa death doom: due realtà semi-sconosciute tutte da scoprire.
Leggi il seguitoI polacchi Sandbreaker debuttano con una formula precisa in mente dai sentori doom, ma ancora da affinare.
Leggi il seguitoDati per morti più di vent’anni fa, gli Ecatonia ritornano alla luce con “From The Oracles”, un ottimo tributo alle graffianti melodie dei primi Katatonia.
Leggi il seguitoIl quartetto jazz più oscuro della Penisola è tornato con “Noir Jazz FemDom”, tributo all’oscura faccia delle metropoli e ai suoi luoghi più inaccessibili.
Leggi il seguitoNegli anni 2000 la lezione dei Luttenbachers e dei Ruins è stata assimilata e arricchita da nuovi paladini del brutal prog.
Leggi il seguitoCon personalità e carisma il trio lituano riporta alla luce sonorità dell’old school più macabro e oscuro, con risultati da headbanging tombale.
Leggi il seguitoNella seconda parte del nostro speciale vi parliamo dello zeuhl dei Magma spinto alle sue estreme conseguenze da degli istrionici musicisti giapponesi.
Leggi il seguitoIn questo primo capitolo andiamo alle radici di un genere musicale oscuro e imprevedibile raccontandovi cinque dischi fondamentali.
Leggi il seguitoDai meandri dell’underground emerge Ærgewinn, one man band che tesse insieme, con ottimi risultati, un death metal di scuola svedese e decadenti sonorità doom.
Leggi il seguitoIn mezzo all’orda di nuovi musicisti nati in terra polacca ci sono i Trup: “Szmula” lascia il segno con un mix di death metal e noise da manicomio.
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