Extrema Ratio #2: 10/01/22-16/01/22| Aristocrazia Webzine

Extrema Ratio #2: 10/01/22-16/01/22

Dopo il debutto della scorsa settimana, prosegue il nostro appuntamento con la rubrica Extrema Ratio, dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate e imminenti) del panorama black e death metal underground. La puntata odierna spazia dal death metal dissonante fino al black metal atmosferico e sperimentale. Questi i nomi dei protagonisti: Aeviterne, Véhémence, Benthik Zone, Immolation, מזמור (Mizmor), Heltekvad, Hath e Nocturnal Triumph.

G.E.F.


1. Aeviterne – “Denature” (da The Ailing Facade, experimental death metal)

Chi sono gli Aeviterne? A molti, forse, il nome di questo combo newyorkese dirà poco, ma in realtà il loro album è molto atteso nell’underground americano. Costoro sono infatti gli eredi spirituali dei Flourishing, autori del bellissimo The Sun Of All Fossils nel lontano 2011, disco molto importante per un certo death metal atmosferico e dissonante. Con una formazione rinnovata, gli Aeviterne raccolgono e ripropongono quell’eredità, che si paleserà finalmente in The Ailing Facade, in uscita il prossimo 18 marzo per Profound Lore Records. Il primo singolo “Denature” non è che un assaggio di ciò che ci attende.


2. Véhémence – “De Feu Et D’Arcier” (da Ordalies, medieval black metal)

Tra i dischi più attesi del 2022 non è difficile immaginare che per qualcuno ci sia anche Ordalies dei Véhémence. La band francese capitanata da Hyvermor era stata infatti un’autentica rivelazione qualche anno fa grazie al precedente album Par Le Sang Versé. “De Feu Et D’Arcier”, primo estratto da Ordalies, riprende lo stesso filo conduttore del full length precedente, con un black metal epico, melodico e atmosferico dalle forti tinte medievali. Uscirà il prossimo 8 marzo su Antiq Records, l’etichetta discografica diretta dallo stesso Hyvermor. I Véhémence sono chiamati così alla riconferma, ma il primo singolo promette decisamente bene.


3. Benthik Zone – “Sonho-a Desnuda” (da Εἴδωλον, atmospheric black metal)

A volte può capitare che alcune band valide ci mettano più di qualche disco per emergere, rischiando così di restare confinate nell’underground fino a quando non vengono notate da un’etichetta di un certo livello. Questo può essere il caso dei Benthik Zone, interessante duo portoghese black metal dalle forti tinte atmosferiche e sperimentali che può ricordare alla lontana Oranssi Pazuzu, Darkspace e certi Blut Aus Nord. A puntare su di loro ci ha pensato Onism Productions, che il prossimo 28 gennaio pubblicherà il nuovo album Εἴδωλον. “Sonho-a Desnuda”, secondo estratto dal disco, è peraltro accompagnato da un video che potete trovare su YouTube.


4. Immolation – “Apostle” (da Acts Of God, death metal)

È vero, Extrema Ratio è una rubrica dedicata principalmente all’underground e a band non così conosciute. Ma uno strappo alla regola ce lo si può concedere ogni tanto, no? Pertanto, vale assolutamente la pena di segnalare il primo singolo tratto dal nuovo album degli Immolation; per la verità già noto da qualche settimana. Non ci sono grosse novità rispetto alla solita formula della band americana, death metal spietato e tecnico che promette ancora una volta un disco di sicuro livello. Acts Of God sarà l’undicesimo album degli Immolation e uscirà il prossimo 18 febbraio per Nuclear Blast.


5. מזמור (Mizmor) – “Wit’s End” (da Wit’s End, blackened drone-doom metal)

Venerdì scorso ha segnato, tra le altre cose, l’uscita ufficiale del nuovo EP di מזמור (meglio noto come Mizmor). La one man band statunitense si era già segnalata come uno dei progetti più interessanti degli ultimi anni, soprattutto grazie a Cairn, disco black metal atmosferico del 2019 intriso di drone e doom. Con Wit’s End, in realtà, il discorso si fa ancora più sfumato: questo EP è molto meno diretto, con la title track che rappresenta un connubio di drone-doom metal e reminiscenze black metal, mentre il secondo brano vira con decisione sul drone-ambient. Non aspettatevi dunque che il nuovo EP di Mizmor sia facile da assimilare.


6. Heltekvad – “Ærbødig Er Den Som Sejrer” (da Morgenrødens Helvedesherre, black metal)

Ormai è ufficiale, il black metal medievale (vedi i già citati Véhémence) raccoglie sempre più consensi. A intercettare questo trend troviamo anche i danesi Heltekvad, all’esordio assoluto con Morgenrødens Helvedesherre che uscirà per Eisenwald il prossimo 25 marzo. Il trio, formato da membri di alcune band di spicco del panorama black metal underground danese come Afsky, Sunken e Morild in particolare, rivela così la sua personalissima ricetta in circa sei minuti di singolo, seguendo un’interpretazione atmosferica e melodica del filone, senza tralasciare alcuni rimandi folk. È proprio il caso di dirlo: c’è del marcio in Danimarca


7. Hath – “Kenosis” (da All That Was Promised, black-death metal)

Torniamo a parlare di death metal, sebbene con alcune venature black e progressive. Sì, perché “Kenosis”, singolo degli Hath dal loro imminente album All That Was Promised, è una traccia particolarmente interessante, piuttosto diretta nonostante i quasi sei minuti di durata ma anche ricca di piccoli dettagli. L’opera potrebbe anche fare la felicità dei collezionisti, visto l’artwork firmato da Adam Burke e le tante varianti in vinile colorato. In uscita per Willowtip Records il prossimo 2 marzo, All That Was Promised rappresenta il secondo disco degli Hath, che cercheranno di bissare i buoni riscontri già avuti nel 2019 con il debutto Of Rot And Ruin


8. Nocturnal Triumph – “Beneath The Veins Of God” (da Nocturnal Triumph, black metal)

Chiudiamo il secondo episodio di questa rassegna con i Nocturnal Triumph, progetto black metal del quale non si conoscono i componenti né il Paese di provenienza. Totalmente avvolta nell’oscurità, la band ha fatto uscire il suo album eponimo lo scorso 12 gennaio tramite Amor Fati Productions, senza anticiparlo con singoli o con annunci di vario tipo. Un approccio chiaramente contro le tipiche tendenze social di oggi, insomma, corroborato da un black metal grezzo, ferale ma anche melodico. Quasi trionfale, oserei dire, come del resto suggerisce anche il moniker. Recuperate assolutamente i Nocturnal Triumph (inclusi i dischi precedenti), se il vostro cuore è rimasto agli anni Novanta.