Extrema Ratio #63: 16/03/23-22/03/23 | Aristocrazia Webzine

Extrema Ratio #63: 16/03/23-22/03/23

Altro nuovo episodio di Extrema Ratio, la rubrica settimanale targata Aristocrazia dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Ecco le band protagoniste del numero sessantatré: Afsky, Hanging Garden, Argenthorns, Veriluola, Mork, Out Of The Mouth Of Graves, Derhead, Shodan.

G.E.F.


1. Afsky – “Stormfulde Hav” (da Om Hundrede År, atmospheric black metal)

Etichetta: Vendetta Records
Data di pubblicazione: 15 marzo 2023

Il nome del progetto solista danese Afsky ha ormai da tempo raggiunto una certa fama nell’underground. Merito del primo album Sorg e soprattutto del suo seguito Ofte Jeg Drømmer Mig Død, che ha definitivamente lanciato la creatura del polistrumentista Ole Pedersen Luk. Il suo nuovo disco, uscito senza grande preavviso la scorsa settimana, si chiama Om Hundrede År.

La opener “Stormfulde Hav”, che è anche il brano nel player sottostante, introduce al mood dell’album, caratterizzato da malinconici passaggi acustici e dalle consuete sfuriate black metal. Afsky regala al suo pubblico un nuovo, terzo capitolo di una proposta coerente e sfaccettata, ma al tempo stesso piuttosto diretta, fatta di un black metal triste e vagamente depressive, ancorché intenso e avvincente. Merito anche di una produzione ben studiata ma al tempo stesso tutt’altro che laccata e inutilmente pompata, che restituisce la genuinità dei sentimenti espressi dalla one man band danese. 


2. Hanging Garden – “The Garden” (da The Garden, melodic death-doom metal)

Etichetta: Agonia Records
Data di pubblicazione: 24 marzo 2023

Avevamo a suo tempo già ospitato su Aristocrazia ai tempi di Backwoods Sessions II gli Hanging Garden, formazione finlandese dedica a un melodic death-doom decisamente goticheggiante. Ad oggi, la band — che conta sette elementi — ha realizzato ben sette album, che ne hanno nel tempo consolidato lo status. E proprio questo venerdì uscirà anche l’ottavo full length, intitolato The Garden.

Effettivamente, la descrizione fatta in precedenza riassume già a sufficienza le intenzioni dell’album, caratterizzato da un doom metal melodico che assume ora virate sul death metal, ora sterzate gothic. La duttilità di questo approccio risiede nell’uso di due voci, una maschile harsh, l’altra femminile clean, le quali fanno convivere alla perfezione le due anime degli Hanging Garden. Ed è proprio qui il punto di forza della band finlandese: sono due anime che si compenetrano e si completano, offrendo un’esperienza totale in termini di doom metal. The Garden comunque non è solo questo, perché vanta anche una sezione ritmica di tutto rispetto, nonché un songwriting capace di rendere alcuni brani relativamente easy listening, come nel caso della title-track.


3. Argenthorns – “Wings Of Psychomachia” (da The Ravening, symphonic black metal)

Etichetta: Avantgarde Music
Data di pubblicazione: 21 aprile 2023

Negli ultimi tempi si sta assistendo a una rinascita del symphonic black metal, genere che era andato in letargo negli anni ’10; eccezion fatta per il successo dei Carach Angren e poche altre band. Eppure le cose stanno iniziando a cambiare, tra Vargrav, Stormkeep e Moonlight Sorcery. Una proposta simile, in tal senso, la offrono anche i debuttanti Argenthorns, progetto capitanato da Juuso Peltola dei Warmoon Lord.

L’unico singolo finora rivelato, “Wings Of Psychomachia”, porta con sé tutti i crismi del symphonic black metal anni Novanta di scuola norvegese: personalmente il brano mi ha ricordato molto i Tartaros, autori del mai troppo celebrato The Red Jewel. Il vero punto di forza degli Argenthorns, però, lo si ravvisa quando i riff si fanno meno black e pescano da un’ispirazione più melodica: ci sono dei passaggi dal sapore quasi power metal, un po’ sulla scia dei Bal-Sagoth, che ben si legano con le tastiere barocche e gli scream in primo piano. In ogni caso The Ravening è un disco da tenere sicuramente d’occhio per chi è un appassionato di queste sonorità, che pian piano stanno ritornando in auge.


4. Veriluola – “The Blood Grotto” (da Cascades Of Crimson Cruor, black-death metal)

Etichetta: Nameless Grave Records
Data di pubblicazione: 12 maggio 2023

Restiamo ancora in Finlandia, perché sono al 50% finlandesi anche i Veriluola, formazione che oggi definiremmo profondamente debitrice di quella first wave of black metal che in realtà mescola elementi black, death, thrash e speed metal. Cascades Of Crimson Cruor è il loro primo album, che segue una breve demo pubblicata qualche anno fa.

I quasi sette minuti di “The Blood Grotto” rivelano un certo debito con la scena black metal greca degli anni Novanta, con una produzione dichiaratamente old school che fa eco alle uscite di Varathron e Necromantia, senza dimenticare i nostrani Mortuary Drape. Anche l’uso del basso, piuttosto ben valorizzato, ricorda i fasti di quel tempo, reminiscenti di una scuola che venne poi in parte oscurata dai maestri scandinavi e che avrebbe meritato maggior riconoscimento. Una bella scorribanda nel passato, insomma, quella dei Veriluola.


5. Mork – “Bortgang” (da Dypet, black metal)

Etichetta: Peaceville Records
Data di pubblicazione: 24 marzo 2023

Ancora spazio al Nord Europa, perché è dalla Norvegia che arriva Mork, progetto solista di Thomas Eriksen. Questa one man band black metal raccoglie il testimone della storica scena norvegese che tanto ha cambiato il volto del genere nel corso degli anni Novanta. Dypet è il nome del sesto album di Mork, in uscita questo venerdì.

Il progetto norvegese è, come detto, più in linea con i suoi diretti antenati rispetto agli altri nomi apparsi in precedenza. Non mancano però anche in questo caso elementi di originalità. Ad esempio “Bortgang”, la traccia presente qui sotto, è circondata da un’aura malinconica e tendente in parte al depressive black metal, meno strettamente darkthroniana rispetto al resto della produzione della one man band. Decisamente più classico, col suo riffing gelido e zanzaroso, l’altro singolo “Tilbake Til Opprinelsen”, che ricorda certi passaggi di Under A Funeral Moon dei suddetti Darkthrone. Ancora un salto nel passato dunque, ma da una prospettiva diversa.


6. Out Of The Mouth Of Graves – “Requiem Inversion” (da Shrines To Dagon, experimental death metal)

Etichetta: Vargheist Records
Data di pubblicazione: 10 aprile 2023

Già lo scorso anno avevo parlato molto bene degli Out Of The Mouth Of Graves, in vista del loro album di debutto Harbinger Unceremonious. Il nuovo disco si chiama Shrines To Dagon e vedrà la luce tra circa tre settimane.

Come nella precedente pubblicazione, anche in questo caso gli Out Of The Mouth Of Graves si muovono lungo la linea di un death metal fortemente dissonante e sperimentale, forte di una voce abissale e di riff bizzarri sulla matrice dei Portal. Il risultato è un mix straniante di suoni oscuri e difficilmente decifrabili, che generano un approccio cavernoso e apparentemente ostico, ma al tempo stesso ricco di trovate interessanti in sede di songwriting. 


7. Derhead – “The Death Of Now” (da The Grey Zone Phobia, avantgarde black metal)

Etichetta: Brucia Records
Data di pubblicazione: 30 marzo 2023

Primo album in dirittura di arrivo per Derhead, progetto solista di Giorgio Barroccu, uno dei due individui dietro Brucia Records; l’altro è Void di Feed Them Death e altre band. Dopo una sequela di uscite minori, in particolare l’ottimo Irrational I, il primo album The Grey Zone Phobia rimette le carte in tavola e permette al potenziale di Derhead di esprimersi con un minutaggio più consistente.

La one man band genovese si dimostra piuttosto singolare per essere uscita dal panorama italiano, mettendo in luce la capacità di Barroccu di giocare con numerose influenze e sfruttarle nel migliore dei modi. Da un black metal sovente mid-tempo, con elementi dissonanti, spesso i brani si evolvono palesando una certa influenza new-wave e gothic rock, rinvenibile anche nel ruolo giocato dal basso che riempie molto bene le frequenze. A ciò si aggiunge una certa ricchezza a livello di arrangiamenti, che nel black metal di Derhead fanno emergere la forte contrapposizione di consonanze e dissonanze, oltre a elementi di matrice industrial-elettronica che aggiungono ulteriori layer di tragicità alle composizioni dell’artista. Consigliatissimo ai fan del black metal più avventuroso e sperimentale.


8. Shodan – “Tamed In Unison” (da None Shall Prevail, progressive death metal)

Etichetta: Time To Kill Records
Data di pubblicazione: 7 aprile 2023

Terzo disco in arrivo per i polacchi Shodan, nome preso in prestito dall’intelligenza artificiale immaginaria presente in System Shock, serie di videogiochi inaugurata nell’ormai lontano 1994. None Shall Prevail, in uscita a maggio, è il titolo dell’imminente album del trio di Wrocław. 

None Shall Prevail risulta essere innanzitutto un’opera matura e con una produzione molto moderna e potente, che fa emergere in pieno il lato più feroce della band polacca. Anche gli Shodan giocano abbastanza sulle dissonanze, dando però spazio pure a elementi fortemente melodici e ad assoli fantasiosi e ben costruiti, come nel caso di “Tamed In Unison”, unico singolo sin qui rivelato e traccia d’apertura. Nel complesso, comunque, None Shall Prevail è una prova stratificata e coerente, che nasconde vari dettagli e sfaccettature da cogliere e interpretare.