Extrema Ratio #39: 29/09/22-05/10/22
Trentanovesimo episodio della nostra rubrica a cadenza settimanale Extrema Ratio, dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Oggi navighiamo come sempre tra svariati sottogeneri, tra vecchia scuola e soluzioni più avveniristiche. I nomi dei protagonisti di questa puntata: Antropofagus, Woods Of Desolation, Exordium Mors, Lykotonon, VHS, Epectase, Zvylpwkua, Asgrauw.
G.E.F.
1. Antropofagus – “Нymns Of Acrimony” (da Origin, brutal death metal)
Etichetta: Agonia Records
Data di pubblicazione: 28 ottobre 2022
L’appuntamento #38 con Extrema Ratio si apre con la band italiana anche questa settimana. Si tratta degli Antropofagus, storica formazione genovese che sta per tagliare il traguardo del quarto album dopo il convincente M.O.R.T.E. di qualche anno fa.
Origin, così si chiama il nuovo disco dei liguri, è anticipato da “Hymns Of Acrimony”: un singolo particolare, dall’andamento lento, innegabilmente brutal death metal alla base ma con un arrangiamento che premia e valorizza le linee dei lead di chitarra. Gli Antropofagus scelgono dunque qui di non andare necessariamente a mille all’ora, mostrando una faccia in parte diversa rispetto a quanto fatto nella maggior parte della loro discografia, o comunque riprendendo alcuni dei segmenti meno violenti dei capitoli precedenti. Come si suol dire, però l’appetito vien mangiando, e “Hymns Of Acrimony”, peraltro accompagnata da un video molto evocativo, rispecchia perfettamente questo detto.
2. Woods Of Desolation – “The Falling Tide” (da The Falling Tide, atmospheric black metal)
Etichetta: Season Of Mist
Data di pubblicazione: 9 dicembre 2022
Uno dei regali forse inaspettati di questo 2022 è il ritorno ormai imminente dei Woods Of Desolation, formazione australiana che, a distanza di otto anni, pubblicherà il suo quarto album intitolato The Falling Tide.
Anni fa la band si era distinta all’attenzione dell’underground per Torn Beyond Reason, disco a metà tra il black metal atmosferico e depressivo. Per la cronaca, pur non essendo il depressive uno dei miei sottogeneri preferiti, quell’album colpì molto anche me. Con l’ascolto del primo singolo estratto, la title track “The Falling Tide”, noto come i Woods Of Desolation siano rimasti tutto sommato simili, con un approccio molto atmosferico capace quasi di sfociare nel blackgaze, con lo scream a fare da contraltare e a donare alle composizioni un’anima di stampo depressive. Rispetto al passato, però, mi pare che qui manchi qualcosa: sembra che il progetto si sia un po’ standardizzato, finendo per risultare privo di quell’epicità disperata che caratterizzava brani come “The Inevitable End” o “Somehow…”. Per un giudizio rotondo e completo, tuttavia, sarà meglio ascoltare il disco intero, per il quale chi è un fan di vecchia data non potrà che nutrire un certo hype.
3. Exordium Mors – “A Pyrrhic Sacrament” (da As Legends Fade And Gods Die, blackened death-thrash metal)
Etichetta: Praetorian Sword Records
Data di pubblicazione: 31 ottobre 2022
Secondo album in arrivo per gli Exordium Mors, band neozelandese di Auckland che nutre una fascinazione non indifferente per i temi del paganesimo greco-romano. As Legends Fade And Gods Die, in uscita tra meno di un mese, raccoglierà il testimone di The Apotheosis Of Death, pubblicato ormai ben otto anni fa e capace di esprimere un tiro non indifferente.
Due sono i singoli finora rivelati dalla band: “A Pyrrhic Sacrament” e “Flesh Of The Heathen”. Ciò che viene messo in mostra dai due brani è un evidente debito nei confronti dei texani Absu, il cui black-thrash di stampo mitologico ha sicuramente fatto scuola anche grazie al particolarissimo drumming di Proscriptor McGovern. Gli Exordium Mors, inoltre, riescono a incastonare bene il tema paganeggiante nelle loro composizioni, grazie all’inserimento di melodie dal sapore vagamente ellenizzante che contribuiscono a focalizzare ancora di più gli sforzi dei neozelandesi. Da rimarcare anche la prova vocale, con uno scream acido e incazzato che difficilmente può essere ignorato.
4. Lykotonon – “That Which Stares In Kind” (da Promethean Pathology, avantgarde black metal)
Etichetta: Profound Lore Records
Data di pubblicazione: 25 novembre 2022
Wayfarer, Stormkeep, Blood Incantation, Cobalt rappresentano i nomi di alcune delle band metal estreme più interessanti degli Stati Uniti degli ultimi dieci anni. Cosa succederebbe se alcuni membri di questi progetti decidessero di collaborare insieme? La risposta potrebbe essere data dai Lykotonon, un quartetto piuttosto sui generis.
L’opera prima della band resta di difficile catalogazione, forte com’è di una base sicuramente black metal, imbastardita da elementi psichedelici e sperimentali, oltre a una certa influenza death metal. Non mancano soluzioni vicine al jazz, soprattutto in alcune sezioni di batteria, oltre a un retrogusto industrial. Questo è il contenuto di “That Which Stares In Kind”, primo singolo estratto da Promethean Pathology, che sembra puntare a trascinare l’ascoltatore in un mondo tetro e vacuo, dove i riferimenti si fanno più sfumati e il confine tra realtà e illusione diviene sempre più labile.
5. VHS – “Solange” (da Deep Gashes And Long Lashes, synth death-grind)
Etichetta: Horror Pain Gore Death Productions
Data di pubblicazione: 31 ottobre 2022
Nel numero 29 di Extrema Ratio avevo già parlato dei VHS, band death-grind canadese ossessionata dal giallo-horror all’italiana. Autori di una miriade di uscite, i VHS potrebbero passare per la tipica band dalla produzione bulimica e poco consistente, ma in realtà nella loro musica oltre al fumo c’è anche l’arrosto.
Il nuovo album Deep Gashes And Long Lashes (con tanto di sottotitolo in italiano: Violento Smembratore Omicida) è infatti caratterizzato da un curioso death-grind fortemente intriso di synthwave. Un connubio strano, quello rivelato dal primo singolo “Solange”, che riporta alla mente certi tentativi di miscugli già effettuati da Abstract Void, in quel caso mescolando synthwave e post-black metal. Per quanto la scelta possa sembrare un po’ bizzarra, in realtà questo approccio sembra funzionare, sfruttando un modo per ricordare le atmosfere dei B-movie giallo-horror senza ricorrere a tonnellate di sample. Deep Gashes And Long Lashe è un disco da scoprire che, pur non essendo particolarmente complesso, potrebbe regalare soddisfazioni.
6. Epectase – “Confusion” (da Nécroses, progressive black metal)
Etichetta: Frozen Records
Data di pubblicazione: 18 novembre 2022
Qualcuno forse si ricorderà della giovane band francese degli Epectase per l’ottimo debutto di tre anni fa, intitolato Astres e pubblicato dalla nostrana I, Voidhanger Records. Nel corso di questi tre anni, tuttavia, il duo transalpino sembra aver fatto un ulteriore salto di qualità, peraltro già intuibile dal singolo V.I.T.R.I.O.L. dello scorso anno.
Venendo al presente, gli Epectase sono in procinto di pubblicare il loro nuovo album Nécroses, e lo anticipano con una scelta quantomeno sui generis, ovvero con un brano di quasi un quarto d’ora di durata. “Confusion” è praticamente una suite progressive black metal, che per approccio e voglia di accorpare un’anima prog e una estrema mi ha ricordato un po’ i romani Bedsore. I francesi mantengono quell’aura che aveva caratterizzato Astres, aggiungendo sezioni dissonanti e dilatando i tempi, giocando molto su riff storti e ripartenze improvvise. Il bello di “Confusion” è che riesce a essere sia sperimentale sia diretto, grazie a una sezione ritmica ben congegnata e a un cantato coinvolgente. Non mi aspetto comunque un album semplice da assimilare, ma le premesse affinché Nécroses sia un qualcosa in grado di distinguersi dalla massa ci sono tutte.
7. Zvylpwkua – “Nonpareil Prophet” (da Anomalous Altrium, experimental death metal)
Etichetta: Centipede Abyss
Data di pubblicazione: 4 novembre 2022
Recentemente il polistrumentista Pan Merakli (Act Of Entropy, Ar’lyxkq’wr) ha messo in piedi un’etichetta personale, Centipede Abyss, che funge da contenitore per i suoi ultimi progetti musicali. Tra le varie creature, a breve vedrà la luce il primo album degli Zvylpwkua.
Gli Zvylpwkua condividono l’approccio sperimentale, l’oscurità e l’interesse per l’estremo con gli altri progetti summenzionati. Influenzato da band quali Portal e Impetuous Ritual, Anomalous Altrium possiede lo stesso feeling impenetrabile e lovecraftiano delle band australiane, che qui viene però rideclinato in modo diverso. Gli Zvylpwkua godono infatti di un sound più aperto, con un approccio più vicino al free jazz, soprattutto per quanto riguarda le chitarre. Assoli e lead chitarristici sono infatti estremamente liberi, creando un feeling di anarchia che può ricordare alla lontana i tecnicismi di Gorguts e Gigan, ma con un’idea di base più jazz, proprio come succede negli Act Of Entropy.
8. Asgrauw – “Tussen Willen En Kunnen” (da Façade, black metal)
Etichetta: Death Prayer Records
Data di pubblicazione: 7 ottobre 2022
Esponenti della piccola ma fiorente scena black metal olandese, gli Asgrauw sono espressione di un sound tradizionale e atmosferico al tempo stesso. Formati da membri di Meslamtaea, Sagenland e Schavot, gli olandesi viaggiano ormai alla media di un disco ogni due anni, e con Façade toccheranno il traguardo del quinto full length.
Gli Asgrauw costruiscono il loro sound prendendo a piene mani dal black metal di seconda ondata, cercando però di dare un tocco epico ed evocativo alle proprie composizioni. Insomma, l’approccio non è esattamente norvegese, ma ricorda più da vicino band come Drudkh e Blut Aus Nord (quelli dei Memoria Vetusta), anche se Façade si dimostra nel complesso più diretto grazie a una durata dei brani decisamente più contenuta rispetto alla media delle band atmospheric black. Quel che ne risulta è un sound tagliente e apocalittico, merito anche di una prova vocale teatrale e convincente che dona una certa personalità all’album.