Extrema Ratio #57: 02/02/23-08/02/23 | Aristocrazia Webzine

Extrema Ratio #57: 02/02/23-08/02/23

Altro nuovo episodio di Extrema Ratio, la rubrica settimanale targata Aristocrazia dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Ecco le band protagoniste del numero cinquantasette: Astriferous, Shores Of Null, Úlfúð, Trespasser, Tentacult, At The Altar Of The Horned God, Methchrist, Ciemra.

G.E.F.


1. Astriferous – “Teleport Haze” (da Pulsations From The Black Orb, death metal)

Etichetta: Me Saco Un Ojo Records / Pulverised Records / Seed Of Doom Records
Data di pubblicazione: 10 marzo 2023

La puntata odierna parte subito con una mattonata death metal di prim’ordine, offerta dai costaricensi Astriferous. A proposito di Costa Rica, il Paese centroamericano sta diventando man mano sempre più rilevante nella scena metal underground, basti pensare anche a band come Corpse Garden, Bloodsoaked Necrovoid, Culto Negro e Umbra Conscientia. Il che comincia a essere sinonimo di una certa qualità, anche perché le band succitate hanno diversi membri in comune.

Gli Astriferous stanno per pubblicare il loro primo album, Pulsations From The Black Orb, dopo la consueta trafila di demo e uscite minori. Fu proprio la loro prima demo, Raise High The Scepter, ad attirare la mia attenzione, esattamente quattro anni fa. Da allora, i costaricensi hanno perfezionato il loro approccio, come si evince dal primo singolo del nuovo disco, “Teleport Haze”. La copertina molto colorata in qualche modo preannuncia una certa inventiva nel modo di scrivere degli Astriferous, che riescono a essere molto oscuri ma anche piuttosto tecnici, offrendo dei riff cattivi e storti al tempo stesso. Ottima anche la produzione, grezza ma senza che venga affogata nel fango.


2. Shores Of Null – “The Last Flower” (da The Loss Of Beauty, melodic black-doom-gothic metal)

Etichetta: Spikerot Records
Data di pubblicazione: 24 marzo 2023

Passati più volte su questi lidi, conosciamo ormai benissimo gli Shores Of Null, band reduce dall’ottimo successo di Beyond The Shores (On Death And Dying), ormai pubblicato oltre due anni fa. Nei prossimi mesi sarà la volta del quarto album del gruppo italiano, intitolato The Loss Of Beauty.

La ricetta degli Shores Of Null non si discosta poi molto dalle loro produzioni passate. Il primo singolo estratto, “The Last Flower”, mette in luce melodie disperate dal forte sapore gothic-doom, con accenni black metal qua e là, grazie alla presenza sia di sezioni in scream sia di passaggi in blast beat. A proposito di voce — ma neanche questa è una sorpresa — la performance del frontman Davide Straccione è uno degli elementi che cattura più l’attenzione del brano, grazie a un’interpretazione varia e sfaccettata, che a tratti può ricordare David Gold dei mai troppo compianti Woods Of Ypres. Come si suol dire, l’appetito vien mangiando, ma le aspettative per il nuovo disco degli Shores Of Null non possono che essere elevate dopo l’ascolto del primo singolo.


3. Úlfúð – “Where Strange Lights Dance” (da Of Existential Distortion, black-death metal)

Etichetta: Dark Descent Records
Data di pubblicazione: 17 marzo 2023

Chi scrive è un fanatico della scena islandese a tal punto che conosceva già bene gli Úlfúð, grazie al loro EP di cinque anni fa, First Sermon. Indubbiamente, però, il nuovo sodalizio con Dark Descent Records è fruttato agli islandesi non solo l’annuncio del loro primo album Of Existential Distortion, ma anche una certa attenzione globale, come dimostrano le esclusive varianti su vinile disponibili presso Revolver, Decibel e Gimme Metal.

Tuttavia, l’hype che si sta creando attorno al quintetto di Reykjavík mi pare sia assolutamente giustificato. “Where Strange Lights Dance”, primo singolo dell’album, è infatti un pezzaccio cattivo e tagliente, persino orecchiabile per quanto il genere possa permetterlo. La miscela di black e death metal, in particolare, sembra funzionare proprio per la capacità di restare perennemente in equilibrio tra atmosfera e poetica del riff, il tutto arricchito da melodie inquietanti e tempestose. Quello degli Úlfúð è un approccio un po’ diverso rispetto alle altre band black e death metal islandesi, ponendosi in un certo modo a metà tra l’intransigenza di band come Sinmara e Svartidauði, e l’atmosfera di gruppi come Zhrine e Ophidian I.


4. Trespasser – “Forward Into The Light!” (da Αποκάλυψισ, black metal)

Etichetta: Autoprodotto / Red Nebula
Data di pubblicazione: 3 febbraio 2023

I cultori della scena Red Anarchist Black Metal sanno benissimo chi sono i Trespasser, ma per chi non seguisse questa corrente c’è da sapere che gli svedesi sono forse i maggiori esponenti attuali di un black metal dal forte sapore anarchico. Ispirati dal pensiero del rivoluzionario ucraino Nestor Makhno, i Trespasser già cinque anni fa avevano sconvolto parecchi con il loro debutto Чому не вийшло?. Αποκάλυψισ, uscito giusto venerdì scorso, è il suo diretto successore.

Se Чому не вийшло? per approccio e furia ricordava quasi un Panzer Division Marduk in salsa anarchica, con Αποκάλυψισ si ha un aumento della melodia, che porta alla mente certo black metal norvegese (Immortal soprattutto) e alcuni riff dei primi Dissection. Grazie a una produzione maestosa e massiccia, i brani dei Trespasser sembrano ottenere benefici ulteriori in potenza e limpidità, senza per questo rischiare di sembrare finti o inutilmente leccati. Αποκάλυψισ insomma è un bel disco in your face, in cui emerge di tanto in tanto una leggera vena crust che comunque ha sempre caratterizzato le opere degli svedesi. Promossi a pieni voti.


5. Tentacult – “Primordial Call – Litany Of Relict Caverns” (da Lacerating Pattern, experimental death metal)

Etichetta: Transylvanian Recordings
Data di pubblicazione: 3 febbraio 2023

Non sono molte le notizie sui Tentacult a disposizione. Si tratta di un quartetto americano, che finora aveva pubblicato solo una breve demo due anni fa. Il loro album di esordio Lacerating Pattern, uscito venerdì scorso, si è rivelato tuttavia molto interessante.

L’approccio dei Tentacult è piuttosto peculiare, giacché l’album inizia con un lungo brano death-doom in cui però non mancano momenti dove si fanno largo riff più tecnici in maniera quasi inaspettata. Il disco poi si evolve allargando questa vena più tecnica, andando a culminare in sezioni praticamente tech-thrash. Del resto non è un caso se l’estetica della copertina può ricordare alla lontana certi capitoli della carriera dei Voivod, per dire. Lacerating Pattern dunque è un’opera peculiare da non lasciare che passi sottotraccia, in grado di riservare belle sorprese e nuovi dettagli a ogni nuovo ascolto. Per gli amanti del death metal, ma evidentemente non solo.


6. At The Altar Of The Horned God – “Closing Circle” (da Heart Of Silence, black metal-ritual ambient)

Etichetta: I, Voidhanger Records
Data di pubblicazione: 3 marzo 2023

Nelle scorse settimane è stata annunciata la prima carrellata di uscite del 2023 per quanto riguarda I, Voidhanger Records, forse l’etichetta italiana più riconosciuta in quanto a metal estremo avventuroso e sperimentale. E il fatto che tra gli annunci vi fosse Heart Of Silence, il nuovo album della one man band spagnola At The Altar Of The Horned God, non può che essere una buona notizia, visto che su Aristocrazia avevamo parlato benissimo anche del primo album Through Doors Of Moonlight.

Come già avvenne nel disco precedente, la forte impronta atmosferica del progetto iberico è permeata da una notevole aura che mescola ritual ambient e dark folk. In pratica, è come se a un certo punto i Dead Can Dance decidessero di flirtare e lasciarsi ammaliare dal black metal. La sensazione è di ritrovarsi in un cerimoniale oscuro e mistico, evidentemente in grado di trasportare l’ascoltatore innanzi a questo famigerato altare del dio cornuto. In ogni caso, At The Altar Of The Horned God è sicuramente una one man band peculiare e originale, che merita una certa attenzione in sede di ascolto. Heart Of Silence non è un album brainless, ecco: serve concentrazione per goderne appieno.


7. Methchrist – “Hate Commands” (da Pestilential Warfare Of The Black Flame, black-death metal)

Etichetta: Landmine Records
Data di pubblicazione: 23 febbraio 2023

La — per noi — lontanissima Nuova Zelanda è un Paese che conta appena cinque milioni di abitanti, ma che ha una buona familiarità col metal estremo. Dagli Ulcerate ai Diocletian, passando per i Witchrist e gli Heresiarch, in quanto a musica del maligno non si scherza a queste latitudini. Grazie a tale tradizione, il crudissimo war metal dei Methchrist trova certamente terreno fertile nella terra dei kiwi e dei maori.

Pestilential Warfare Of The Black Flame è il primo album della band di Dunedin, già protagonista in passato di uscite spietate e assassine come la prima demo Nomadic War Machine (2017), un autentico concentrato di morte e distruzione. Il disco di esordio promette assolutamente di fare altrettanto, con un mix esagitato e frenetico fatto di black, death metal e grindcore, riff sporchissimi, ritmi sostenuti e urla sgraziate, invero piuttosto vicino alla formula adottata dai canadesi Revenge. Ecco, come disco per staccare la mente e lasciarsi trasportare da riff spezzaossa e tritatutto, l’esordio dei Methchrist sembra essere proprio perfetto.


8. Ciemra – “Serpent’s” (da The Tread Of Darkness, black metal)

Etichetta: Avantgarde Music
Data di pubblicazione: 25 febbraio 2023

Arrivano dalla Bielorussia i misteriosi Ciemra, band black metal che pubblicherà a breve il suo primo album, The Tread Of Darkness. Poco è dato sapere circa il gruppo, se non che l’anno scorso aveva fatto uscire in maniera autoprodotta un brevissimo EP di due tracce, intitolato Agony Blasphemy.

Il full di esordio dei Ciemra è introdotto da “Serpent’s”, primo singolo estratto. Una prova che — si direbbe — recupera una certa tradizione scandinava di anni passati e tenta di unire sia l’interesse per soluzioni mid-tempo (alla Craft o 1349) sia blast beat sfrenati e convulsi. “Serpent’s” è un singolo particolare, molto classico se vogliamo, ma al tempo stesso in grado di unire più interpretazioni nell’alveo del black metal di scuola nordica. Ciò non fa che aumentare la curiosità in vista dell’uscita dell’album, per capire se i bielorussi intendano mantenere questo equilibrio o declinarlo verso nuovi oscuri meandri del metal estremo.