Extrema Ratio #37: 14/09/22-20/09/22
Trentasettesimo episodio della nostra rubrica a cadenza settimanale Extrema Ratio, dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Oggi ennesima scorpacciata, con un ventaglio di suoni estremi che va da un approccio old school a tagli più atmosferici e sperimentali, in diverse accezioni. I nomi dei protagonisti di questa puntata: Autopsy, Spider God, Dream Unending, Ateiggär, Vessel Of Iniquity, Hail Conjurer, Strychnos, Ponte Del Diavolo.
G.E.F.
1. Autopsy – “Skin By Skin” (da Morbidity Triumphant, death metal)
Etichetta: Peaceville Records
Data di pubblicazione: 30 settembre 2022
Non devo essere certo io a introdurre gli Autopsy, una delle band death metal più famose e influenti sin dalla fine degli anni Ottanta. In trentacinque anni di onorata carriera, la band californiana ha pubblicato otto album, alcuni di essi davvero storici come Severed Survival (1989) o Mental Funeral (1991). L’imminente Morbidity Triumphant, in uscita tra pochi giorni, è dunque il nono full length del quartetto statunitense.
“Skin By Skin” è il brano in anteprima che anticipa Morbidity Triumphant. Parliamo di un pezzo diviso a metà, in cui la prima parte mette in mostra il lato più doom degli Autopsy, risultando teatrale e orrorifico, anche grazie a una bella interpretazione vocale. Nella seconda metà si susseguono invece due porzioni veloci e puramente death metal, inframezzate da un ulteriore segmento doom. Se devo essere sincero, l’assolo conclusivo mi è apparso un po’ sbrigativo e telefonato, ma nel complesso è un brano che, nella sua semplicità, mostra le diverse facce degli Autopsy, dimostrandosi solido. Tra pochi giorni, comunque, l’uscita dell’album intero permetterà all’ascoltatore di crearsi un giudizio più completo.
2. Spider God – “The Fifty Second Murderer” (da Fly In The Trap, melodic black metal)
Etichetta: Repose Records
Data di pubblicazione: 11 novembre 2022
Non si può certo dire che agli Spider God manchi l’originalità. La misteriosa band britannica ha infatti riscosso un certo successo nella scena black metal underground, grazie a una trilogia di EP ispirati ai film di Ingmar Bergman, e soprattutto a un album di cover di canzoni pop reinterpretate in chiave black metal.
Anche il primo, vero full length degli Spider God presenta un tema piuttosto particolare. Fly In The Trap parla infatti della tragica e intricata vicenda di Elisa Lam, studentessa sino-canadese morta in circostanze mai del tutto chiarite che hanno dato adito a varie teorie. Se già il concept da solo non può che suscitare un certo interesse, anche la musica della band inglese non è da meno. Rispetto al passato, quando gli Spider God avevano un approccio decisamente più grezzo, la qualità di registrazione è migliorata parecchio. Grazie a ciò il songwriting viene valorizzato a dovere, con il gusto melodico del progetto che emerge in pieno, presentando linee epiche, trionfanti e tragiche. Le premesse sono di indubbio livello…
3. Dream Unending – “Secret Grief” (da Song Of Salvation, atmospheric doom-death metal)
Etichetta: 20 Buck Spin
Data di pubblicazione: 11 novembre 2022
Già lo scorso anno, i Dream Unending avevano ottenuto moltissimi consensi, e anche qui su Aristocrazia erano piaciuti. Con Tide Turns Eternal, ciò che ha più stupito gli addetti ai lavori era stata la capacità del duo di rileggere gli stilemi classici del doom metal e dargli un taglio meno malinconico, ma più atmosferico e sperimentale.
Questo discorso sembra essere ripreso e ulteriormente espanso in Song Of Salvation. I Dream Unending cercano di esplorare gli aspetti più sognanti del doom, puntando su un approccio quasi progressive per struttura dei brani. Anche quando entrano i momenti più death metal, lo fanno all’interno di un contesto che non perde mai di vista il focus del progetto, risultando coerenti con l’evoluzione della forma canzone. In tutto ciò, anche la coloratissima copertina — che sembra in effetti quella di un disco prog — sottolinea l’appartenenza a un mondo diverso dai tipici stilemi del doom-death. Insomma, mi sembrano tutti ottimi motivi per approcciarsi a Song Of Salvation con curiosità e desiderio, no?
4. Ateiggär – “Die Nacht Droht Fyschter Mir” (da Tyrannemord, black metal)
Etichetta: Eisenwald Tonschmiede
Data di pubblicazione: 28 ottobre 2022
Gli svizzeri Ateiggär fanno parte di uno dei miei collettivi preferiti della scena black metal underground, il cosiddetto Helvetic Underground Committee. Per intenderci, tra i tanti comprende band quali Ungfell, Arkhaaik, Dakhma, Lykhaeon, Kvelgeyst: praticamente il meglio della scena svizzera. Per gli Ateiggär giunge così l’ora del debutto su lunga distanza, dopo un ottimo EP pubblicato tre anni fa.
Tyrannemord è anticipato da “Die Nacht Droht Fyschter Mir”, un singolo che suggerisce come tra le influenze preferite dei Nostri trovino spazio classici norvegesi quali Satyricon e Kvist. Di sicuro gli Ateiggär mostrano grande cura negli arrangiamenti, in cui le tastiere forniscono un tappeto atmosferico che arricchisce il sound. Il risultato è un pezzo di sei minuti e mezzo che, nonostante la durata, mantiene inalterata l’identità del genere maturata negli anni Novanta, con un approccio sonoro aggiornato ma che non snatura i dettami del black metal. Un gran bel regalo per i nostalgici dei big norvegesi dell’epoca.
5. Vessel Of Iniquity – “Blood Magic” (da The Path Unseen, experimental black-death metal)
Etichetta: Sentient Ruin Laboratories
Data di pubblicazione: 7 ottobre 2022
L’oscura one man band inglese Vessel Of Iniquity è tornata a ruggire. Il progetto nato dalla mente di Alexander White si è dimostrato piuttosto prolifico negli anni, con la pubblicazione di quattro album dal 2019 ad oggi e varie uscite minori. The Path Unseen sarà il quinto full length del progetto britannico.
Con Vessel Of Iniquity si parte subito da un problema di catalogazione. Tra black e death metal, grindcore e noise, di sicura impronta sperimentale, sotto quale genere va fatto ricadere? Non è facile dare una risposta univoca, ma tutto sommato importa poco. Quel che qui interessa è la spietata e chirurgica freddezza con cui i blast beat di Vessel Of Iniquity spazzano ogni cosa, in un infinito turbine rumoristico che sembra provenire direttamente dalla Porta dell’Inferno. In verità il singolo “Blood Magic” mostra qualche differenza rispetto alle uscite passate: lo spazio dedicato alle chitarre qui è maggiore, e si può notare addirittura una tendenza progressiva nell’incedere della costruzione delle sezioni (parlare di riff forse è un po’ improprio). L’intenzione potrebbe ricordare l’impenetrabilità di band come Portal, Impetuous Ritual e Teitanblood, ma qui l’amalgama ha un’origine totalmente diversa, più fredda e meccanica. Da provare per i più avventurosi.
6. Hail Conjurer – “Earth Penetration” (da Earth Penetration, black metal)
Etichetta: Bestial Burst / Signal Rex
Data di pubblicazione: 23 settembre 2022
Direttamente dalla Finlandia, Hail Conjurer è una prolifica one man band nata dalla mente di Harri Kuokkanen, cantante degli Hooded Menace oltre che batterista di Horse Latitudes e Ride For Revenge. Con Earth Penetration, in uscita questo venerdì, il progetto taglierà il traguardo del sesto album.
Due sono i singoli rivelati finora, “Come Alive” e la title track “Earth Penetration”. In linea generale, il sound di Hail Conjurer può ricordare alcune delle altre band in cui milita Kuokkanen (soprattutto Horse Latitudes e Ride For Revenge), quantomeno per la sensazione allucinata che si ottiene. Earth Penetration, però, sembra marcare una qualche differenza con il passato, grazie all’utilizzo di synth che accrescono l’atmosfera dei brani. L’approccio è molto grezzo, con suoni decisamente poco mainstream che, al tempo stesso, sono una dichiarazione di intenti del polistrumentista finlandese. Lo scopo di Hail Conjurer è, tutto sommato, quello di creare e sperimentare, ma restando attaccato a un ideale di black metal anti-commerciale ed elitario.
7. Strychnos – “Horror Sacred Torture Divine” (da A Mother’s Curse, blackened death metal)
Etichetta: Dark Descent Records
Data di pubblicazione: 4 novembre 2022
Ormai non faccio più la battuta shakespeariana «C’è del marcio in Danimarca» quando devo parlare di death metal danese perché non fa più ridere. Che la Danimarca stia sfornando tanto materiale nell’ambito del metallo della morte è però fatto vero e indiscutibile. Ai tanti nomi emersi in questi ultimi anni (Hyperdontia, Phrenelith, Sulphurous, Chaotian, eccetera) vanno ad aggiungersi gli Strychnos, finalmente all’esordio su lunga distanza dopo tanta gavetta.
Il debutto dei danesi, per la verità, si discosta un po’ dal tipico sound cavernoso cui questa scena ci ha abituato. Il brano già svelato, “Horror Sacred Torture Divine”, si muove più su lidi blackened death metal, con ritmi sostenuti e riff decisamente più aperti. Inoltre, tutto il songwriting è ammantato da una forte impronta heavy metal classica, che è parte integrante del sound degli Strychnos e conferisce una dose non indifferente di originalità alla band scandinava.
8. Ponte Del Diavolo – “Scintilla” (da Ave Scintilla!, blackened doom metal)
Etichetta: Church Of Crow Records / Magma Underground Distribution
Data di pubblicazione: 16 settembre 2022
Il nome italiano incluso nella puntata 37 di Extrema Ratio è quello dei Ponte Del Diavolo, band torinese che, con Ave Scintilla!, va a concludere una trilogia di EP, inaugurata da Mystery Of Mystery (2020) e proseguita con Sancta Menstruis (2022).
Band decisamente singolare, i Ponte Del Diavolo propongono una sorta di black-doom metal con voce femminile suonato con due bassi, approccio caratteristico di gruppi quali Necromantia e Thecodontion, sebbene con sonorità totalmente differenti. Il risultato è una miscela molto interessante dal sapore fortemente occulto, con il cantato in italiano che aiuta a conferire ulteriore personalità alla prova della band. La cosa bella dei Ponte Del Diavolo è che riescono a suonare old school, ma rideclinando le loro influenze in qualcosa di originale e che raramente si è sentito prima, quantomeno in questi termini. L’augurio è di poter ascoltare un loro album il prima possibile.