Extrema Ratio #90: 20/09/23-26/09/23 | Aristocrazia Webzine

Extrema Ratio #90: 20/09/23-26/09/23

Ancora una volta, torna il consueto appuntamento del mercoledì con Extrema Ratio, la rubrica settimanale targata Aristocrazia dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal. Cifra tonda quest’oggi con il numero novanta. Le band protagoniste dell’episodio odierno sono: Den Saakaldte, Sulphur Aeon, Woe, Runemagick, Sankaku, Fleshworks, Vacuo, Frakasm.

G.E.F.


1. Den Saakaldte – “Av Satans Ild” (da Pesten Som Tar Over, black metal)

Etichetta: Agonia Records
Data di pubblicazione: 29 settembre 2023

Una delle band black metal norvegesi più note a essere nate dopo il 2000 sono i Den Saakaldte. In questi giorni, gli scandinavi pubblicheranno il loro quarto album Pesten Som Tar Over, un bel ritorno sulle scene a distanza di ben nove anni dal precedente Kapittel II: Faen I Helvete.

Sebbene i norvegesi abbiano sempre avuto tematiche tristi e deprimenti, non sono mai stati inseriti a pieno titolo nel cosiddetto depressive suicidal black metal perché il loro approccio al genere è molto più classico. Un ottimo esempio è dato dal singolo “Av Satans Ild”, molto norvegese nel riffing, con la giusta dose di melodia a farla da padrone. La produzione è buona ma non laccata, così i Den Saakaldte mantengono i ponti con le origini della second wave norvegese, ma al tempo stesso aggiungono un suono più moderno e definito. I brani sono semplici ma ben scritti, con un’alternanza di blast beat e mid-tempo che fanno risaltare mood diversi all’interno dei pezzi. Un buon ritorno sulle scene.


2. Sulphur Aeon – “Usurper Of The Earth And Sea” (da Seven Crowns And Seven Seals, blackened death metal)

Etichetta: Ván Records
Data di pubblicazione: 13 ottobre 2023

Altro ritorno molto atteso è quello dei tedeschi Sulphur Aeon, particolare band che ha contribuito a ridefinire il concetto di blackened death metal. A cinque anni dal precedente The Scythe Of Cosmic Chaos, il quintetto di Waltrop torna sulle scene col nuovo album, Seven Crowns And Seven Seals.

La copertina mostruosa e sanguinolenta di Paolo Girardi introduce a un microcosmo fatto di divinità abissali e terrificanti creature lovecraftiane. Con i due singoli finora diffusi, ho trovato i Sulphur Aeon ancora più atmosferici rispetto al passato, con il loro death metal punteggiato di black che sembra aver assunto derive più melodiche e progressive, pur senza mitigare la furia all’interno dei loro brani. Personalmente, ritengo migliore “Usurper Of The Earth And Sea” come singolo rispetto ad “Arcane Cambrian Sorcery”, grazie a un songwriting più ricco e vario, ma anche molto ispirato. Seven Crowns And Seven Seals si preannuncia molto interessante, come spesso è accaduto nella discografia della band tedesca.


3. Woe – “Scavenger Prophets” (da Legacies Of Frailty, atmospheric black metal)

Etichetta: Vendetta Records
Data di pubblicazione: 29 settembre 2023

Tornano a farsi sentire anche gli statunitensi Woe, col nuovo disco Legacies Of Frailty, in uscita nei prossimi giorni. Come le band summenzionate, anche il ritorno degli americani avviene a qualche anno di distanza dal precedente Hope Attrition, risalente ormai al 2017. 

Il black metal atmosferico e tirato dei Woe viene introdotto dal singolo “Scavenger Prophets”, dove melodie fumose e soffuse si ergono sopra blast beat infiniti. Come da tradizione americana, le chitarre spesso si intrecciano tra loro, creando una particolare atmosfera sottolineata dai lead di chitarra. Più nello specifico, le soluzioni dei Woe mi hanno ricordato le composizioni degli Ash Borer, band che mi piace molto e ormai assente sulle scene dal 2016. C’è poi questo senso di progressività molto spiccato, con una sensazione di crescendo che aggiunge pathos alle composizioni delle statunitensi: un gusto stilistico che molto spesso si è visto nelle uscite targate Vendetta Records.


4. Runemagick – “Last Skull Of Humanity” (da Last Skull Of Humanity, death-doom metal)

Etichetta: Hammerheart Records
Data di pubblicazione: 17 novembre 2023

I Runemagick sono di nuovo ospiti di questa rubrica, dopo essere stati protagonisti di Extrema Ratio #64 grazie al loro ultimo album Beyond The Cenotaph Of Mankind. Il nuovo EP Last Skull Of Humanity, che uscirà a novembre, non è propriamente un’opera inedita: raccoglie infatti le pre-produzioni di alcune tracce di Enter The Realm Of Death, storico secondo album della band svedese risalente al 1999.

L’EP è anticipato proprio dalla title track, unico brano inedito degli svedesi a non essere già stato pubblicato su Enter The Realm Of Death. Un pezzo grezzo e dal feeling quasi fangoso, che sembra avere quel tocco di oscurità e cavernosità in più grazie a questo approccio maggiormente improntato al low-fi. Per il resto sono i soliti Runemagick, autori di un death metal lentissimo e abissale che sfocia quasi nel funeral doom e li rende una delle band più interessanti di questo particolare filone interpretativo del death-doom. Diverso dal recente album Beyond The Cenotaph Of Mankind, ma una possibile bella aggiunta per i collezionisti della band svedese.


5. Sankaku – “Juji-gatame” (da Sankaku / Trhä, raw black metal)

Etichetta: Canti Eretici Productions
Data di pubblicazione: 26 settembre 2023

Lo split tra Sankaku e Trhä in realtà risale a giugno, ma ho scelto di parlarne ora grazie alla stampa su tape della nostrana Canti Eretici. Se Trhä però ormai è un nome noto, ammesso di essere frequentatori della scena black metal underground, diversa è la sorte di Sankaku, nuovo progetto nato quest’anno che si dimostra degno d’interesse.

Sankaku infatti, pur essendo americano, affonda le proprie radici stilistiche ed estetiche nella cultura giapponese, cosa resa ancora più esplicita nelle altre uscite del progetto, tutte dotate di copertine che rimandano al Paese del Sol Levante. Per il resto, la one man band propone un raw black metal a tinte punk, con qualche sintetizzatore sullo sfondo ad aggiungere strati di atmosfera alle composizioni. Meglio prodotto invece il lato di Trhä, sebbene anch’esso conservi alcune influenze punkeggianti, pur con un maggiore uso delle tastiere. In ogni caso, come dicevo, mi pareva giusto porre l’accento sul lato di Sankaku, essendo un progetto meno noto ma che merita di essere conosciuto.


6. Fleshworks – “Down Deeper Underground”, (da Diabolus Ex Machina, death metal)

Etichetta: Apostasy Records
Data di pubblicazione: 13 ottobre 2023

Da non confondere con i più noti connazionali Fleshcrawl, i tedeschi Fleshworks sono una classica band death metal attiva da circa quindici anni, che a ottobre farà uscire il suo terzo album. Diabolus Ex Machina sarà così il successore di Engine Of Perdition, pubblicato cinque anni fa.

L’approccio dei Fleshworks è evidentemente old school, con un death metal particolarmente violento e rabbioso anche grazie alla voce profonda del cantante. Non mancano discrete dosi di melodia da parte dei tedeschi, con assoli ben scritti e, per quanto possibile, anche un ritornello piuttosto orecchiabile: «Down, Deeper Underground!»è il mantra che inevitabilmente l’ascoltatore si metterà a ripetere ossessivamente durante l’ascolto dell’omonimo brano. Nel complesso, non posso dire che la proposta dei Fleshworks sia particolarmente originale, però le premesse per un buon album, ben scritto ed eseguito, ci sono tutte.


7. Vacuo – “To The Putrefying Chants” (da To Languish And Despair, experimental black metal)

Etichetta: Xenoglossy Productions
Data di pubblicazione: 29 settembre 2023

Tra pochi giorni uscirà anche To Languish And Despair, EP di debutto di Vacuo, misteriosa one man band proveniente dall’area di Firenze e quindi rappresentante della quota italiana per l’episodio odierno di Extrema Ratio. Il progetto si distingue per un’estetica decisamente minimale, scarna e molto black metal, ma in realtà la musica mostra qualcosa di più.

To Languish And Despair, come preannuncia il singolo “To The Putrefying Chants”, è infatti un lavoro molto particolare. Riff black metal grezzi e low-fi sono infatti la base su cui Vacuo appoggia altri elementi, perlopiù di matrice elettronica. Ed è così che l’artista crea un maelstrom sonoro in cui dungeon synth, drone-ambient e noise cozzano con il raw black metal della one man band toscana, definendo un ascolto che comprende svariati strati d’interpretazione. Grezzo e sperimentale, black metal ed elettronico, l’EP d’esordio di Vacuo fa convivere in sé una congiunzione di opposti, dando sfogo al suo libero eclettismo, riuscendo però a mantenere intatti i legami con il black metal più puro.


8. Frakasm – “Unholy Sacrificial Eucharist” (da And So The Blood Was Shed, death metal)

Etichetta: Great Dane Records
Data di pubblicazione: 20 ottobre 2023

Chiudo con un altro passaggio nel death metal, con i francesi Frakasm. And So The Blood Was Shed è il secondo album della band transalpina, che arriva sei anni dopo la pubblicazione del full length d’esordio Century Of Decline.

Anche lo stile dei Frakasm, come i sopracitati Fleshworks, affonda le sue radici nel death metal old school, per il quale c’è stato un grande ritorno di fiamma negli ultimi anni. I francesi puntano su composizioni serrate, tanto blast beat e qualche riff di derivazione thrash e black metal. Pure i Frakasm dedicano una particolare attenzione agli assoli, che oltre ad avere una funzione melodica si ritrovano spesso a fare da elemento transitorio tra sezioni differenti. Non manca inoltre qualche rallentamento melodico, che rende ulteriormente variegati i brani.