Extrema Ratio #44: 03/11/22-09/11/22 | Aristocrazia Webzine

Extrema Ratio #44: 03/11/22-09/11/22

Quarantaquattresimo episodio della nostra rubrica a cadenza settimanale Extrema Ratio, dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Oggi appuntamento particolare soprattutto dal punto di vista geografico, che include anche band dalle provenienze esotiche come Tunisia e Indonesia, ovviamente sempre nei nostri generi di riferimento. I nomi dei protagonisti di questa puntata: Desecrate The Faith, Irae, Nansarunai, Dryad, Inverted Matter, Ayyur, Idle Ruin, À Répit.

G.E.F.


1. Desecrate The Faith – “Upon A Slaughtered Clergy” (da III, brutal death metal)

Etichetta: Comatose Music
Data di pubblicazione: 18 novembre 2022

Terzo album in arrivo per gli statunitensi Desecrate The Faith, formazione brutal death metal texana che rinnova l’accordo con Comatose Music (un’istituzione per le derive più brutali del genere). 

Il quartetto statunitense offre una traccia del nuovo album in anteprima, “Upon A Slaughtered Clergy”. Pur mostrando tutti gli stilemi del brutal death, annessi rallentamenti mortiferi d’ordinanza, il brano consta anche di ottimi riff, un basso molto presente alla Cannibal Corpse, e un mood molto ficcante. Grazie anche all’ottima produzione e ad alcune scelte quasi “atmosferiche” (vedi certi lead di chitarra nella seconda parte del brano), ne esce fuori qualcosa che è contemporaneamente attaccato alla tradizione ma anche in grado di suonare fresco e nuovo.


2. Irae – “V Caminhv Primitiv” (da Assim Na Terra Como No Inferno, raw black metal)

Etichetta: Signal Rex
Data di pubblicazione: 23 dicembre 2022

Ormai sono più volte che mi capita di porre l’accento sull’importanza della scena raw black metal portoghese, almeno per quanto riguarda l’underground più melmoso e sconosciuto. Tra le band più influenti di questa microscena, oltre a gente come Black Cilice e Mons Veneris, vale la pena di annoverare anche Irae, in uscita a fine dicembre col suo sesto album, Assim Na Terra Como No Inferno.

Parlando di raw black metal, è un approccio sì grezzo e marcio, ma non necessariamente legato ai classici stilemi del black metal tutto blast beat e riff melodici. Vulturium, unico membro di Irae, nel singolo “V Caminhv Primitiv” gioca molto con i midtempo, puntando più su un’identità che mette in luce il groove piuttosto che una vera e propria poetica del riff. Inoltre, sovente fanno capolino delle melodie sinistre che fanno da sfondo all’acido scream di Vulturium. Probabilmente non sarà un disco per tutti i gusti, ma è un approccio sicuramente interessante e che merita considerazione.


3. Nansarunai – “The Eminent Protector Of The Land” (da Ruins Of The Moonlight Temple, raw black metal)

Etichetta: Ancient Horror Records / GoatowaRex
Data di pubblicazione: 5 novembre 2022

Il cosiddetto raw black metal sta vivendo un momento decisamente in salute, con tante microscene molto interessanti che stanno prendendo piede. Una di queste, forse un po’ a sorpresa, è quella indonesiana, che sta partorendo diversi progetti di livello: su tutti spiccano Forbidden Tomb e, appunto, Nansarunai.

Questo progetto indonesiano si era già fatto notare per Ultimul Rege, disco uscito lo scorso anno che ha suscitato un certo interesse per i più abituati a queste sonorità. Con il nuovo Ruins Of The Moonlight Temple, pubblicato la settimana scorsa, questa entità sembra fare un ulteriore salto in avanti. Nansarunai resta infatti nell’ambito del black metal grezzo e di ispirazione novantiana, ma in quest’album sottolinea molto di più le melodie e le consonanze, un po’ sulla scia dei Lamp Of Murmuur o dei Gudsforladt di cui ho parlato poche settimane fa. Molto piacevole. 


4. Dryad – “Black Smoke” (da The Abyssal Plain, black-death metal-crust)

Etichetta: Prosthetic Records
Data di pubblicazione: 20 gennaio 2023

Sono bastate alcune uscite minori, tra EP e split, al trio statunitense Dryad per farsi notare su scala più ampia. Questo progetto relativamente nuovo, a metà tra black-death metal e crust punk, pubblicherà il suo album di debutto a gennaio 2023, grazie alla collaborazione con un’importante etichetta americana underground come Prosthetic Records.

Per definire lo stile dei Dryad ci viene in soccorso “Black Smoke”, unico singolo estratto finora dal disco The Abyssal Plain. Effettivamente la matrice crust del progetto appare evidente sin dalle prime battute, oltre che per la durata del pezzo e per una certa estetica. I Dryad ricalcano a tratti la lezione degli Iskra, più per le parti crust che per quelle più vicine al grindcore. Queste soluzioni musicali, genuinamente di stampo punk, sono coperte da una patina black e death metal, in un miscuglio di matrice estrema che abbraccia e fonde l’estetica punk e metal.


5. Inverted Matter – “Hopeless” (da Harbinger, death metal)

Etichetta: Unorthodox Emanations
Data di pubblicazione: 11 novembre 2022

Contrariamente al solito, oggi l’appuntamento italiano con Extrema Ratio, come vedremo, è addirittura doppio. La prima delle band nostrane a trovar spazio è rappresentata dagli Inverted Matter, progetto veneto indiscutibilmente death metal alla base ma che usufruisce di altre influenze. Harbinger è il loro secondo disco, che succede a Detach, uscito ormai cinque anni fa.

Dicevamo, death metal ma con un cappello di influenze decisamente più largo. Gli Inverted Matter fanno infatti un sapiente uso della melodia, disegnando riff che ti si stampano in testa e seguendo strutture (relativamente) easy listening. Inoltre, il singolo “Hopeless” rivela spunti di matrice progressive vecchia scuola, che risulta ben integrato nei momenti più marcatamente death metal. Un certo rilievo lo merita anche la copertina: evocativa, ortifera e apocalittica quanto basta per spiccare su tante altre.


6. Ayyur – “An Empty Hand Has Nothing To Give” (da Hidden Rooms Sessions I, ambient black-doom metal)

Etichetta: Hidden Rooms Recordings / Xenoglossy Productions
Data di pubblicazione: 11 novembre 2022

Avevo già parlato tempo fa del progetto tunisino Ayyur, ai tempi del loro ultimo EP Balkarnin. Oggi la band nordafricana torna all’attacco con un nuovo EP, Hidden Rooms Sessions I, a quanto pare primo capitolo di una trilogia. Con un nome proveniente da una divinità lunare berbera, Ayyur trova nuova linfa con un’opera un po’ diversa da quelle pubblicate in precedenza.

Hidden Rooms Sessions I, tanto per cominciare, è frutto del solo mastermind Angra Mainyu, che spesso si fa accompagnare da alcuni session (tra cui Shaxul, ex Deathspell Omega). Si tratta di un EP meno strettamente metal e quasi interamente strumentale, dove gli elementi folk e dark ambient completano le parti più marcatamente black-doom, “trademark” di Ayyur. Tra riff vagamente depressive e suoni caldi e mediterranei, Hidden Rooms Sessions I sembra il perfetto punto d’incontro tra la tradizione black metal del progetto e la sua provenienza geografica. Oltretutto, va rimarcato come l’EP esca in un’edizione davvero particolare, caratterizzata da un box di legno d’olivo realizzato a mano con musicassetta limitata.


7. Idle Ruin – “Delta Hexatoxin” (da The Fell Tyrant, thrash-death metal)

Etichetta: Bitter Loss Records
Data di pubblicazione: 21 gennaio 2023

Direttamente dalla lontana Australia, gli Idle Ruin sono un’altra band recente destinata però a crescere velocemente. Nati nel 2020, dopo alcune uscite minori sono in attesa di pubblicare il primo album, The Fell Tyrant, in arrivo a gennaio 2023 su Bitter Loss Records, etichetta anch’essa australiana.

Gli Idle Ruin propongono un ibrido tra thrash e death metal, tra i riff martellanti del primo e le soluzioni del secondo. Prendendo spunto dalla lezione dei maestri Demolition Hammer, questi australiani propendono per una fusione in grado di offrire groove e brutalità, ma anche soluzioni memorizzabili e riconoscibili. Sicuramente gli Idle Ruin sanno scrivere riff particolarmente bene, stando all’ascolto di “Delta Hexatoxin” che è anche l’unico singolo finora diffuso dell’album.


8. À Répit – “Nuvole E Brume” (da Spirito D’Autunno, black metal)

Etichetta: Naturmacht Productions
Data di pubblicazione: 25 novembre 2022

Chiudiamo l’appuntamento odierno con la seconda band italiana del lotto, vale a dire i valdostani À Répit. Per loro si tratta del terzo full length, che arriva a distanza di un solo anno dal precedente I Canti Della Veglia.

Spirito D’Autunno, così si chiama il loro lavoro, si configura come un black metal certamente di matrice old school, ma che strizza l’occhio verso soluzioni epiche e trionfali. Nel singolo “Nuvole E Brume”, cantato interamente in italiano, sono infatti presenti cori epici che aiutano a conferire personalità al brano, oltre a un black metal tendenzialmente midtempo, che mi ha ricordato certe cose di Ildjarn ma con suoni più aggiornati. Il risultato è un black metal immerso nella natura, che lascia trasparire un’atmosfera diversa da quelle scandinave, che dà ragione agli À Répit nel ritenere la loro musica come black metal “alpino”.