Extrema Ratio #55: 19/01/23-25/01/23 | Aristocrazia Webzine

Extrema Ratio #55: 19/01/23-25/01/23

Altro nuovo episodio di Extrema Ratio, la rubrica settimanale targata Aristocrazia dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Ecco le band protagoniste del numero cinquantacinque: Devangelic, Tulus, Majesties, Venusberg Cardinal, Conjureth, Cicada The Burrower, Negative Vortex, Den Edele Dood.

G.E.F.


1. Devangelic – “Sirius, Draconis, Capricornus” (da Xul, brutal death metal)

Etichetta: Willowtip Records
Data di pubblicazione: 7 aprile 2023

Giusto dedicare l’apertura del numero 55 di Extrema Ratio ai romani Devangelic, una delle più interessanti band italiane degli ultimi anni se si parla di death metal. In uscita ad aprile, Xul rappresenta il quarto album del gruppo, dedicato a temi derivanti dalla mitologia mesopotamica, sumera in particolare.

Xul è anticipato dall’unico singolo sin qui rivelato, “Sirius, Draconis, Capricornus”. Una discreta mazzata con pochi precedenti: questa la descrizione più semplice e onesta che mi viene in mente, con riff a velocità sostenuta sorretti da un growl mostruoso e ribassato, che dà tutta l’impressione di matchare ottimamente con la copertina del disco. Man mano che il brano procede, in ogni caso, si nota tutta la maturità del songwriting dei Devangelic, che hanno indubbiamente l’obiettivo di annichilire l’ascoltatore, tuttavia attraverso una ricerca musicale di un certo livello, mantenendo alta la qualità con un approccio meno strettamente legato al brutal death e più stratificato.


2. Tulus – “Isråk” (da Fandens Kall, black metal)

Etichetta: Soulseller Records
Data di pubblicazione: 17 febbraio 2023

Settimo album in arrivo per i norvegesi Tulus, formazione black metal attiva già negli anni Novanta e riformatasi dopo un break a inizio anni Duemila. Con Fandens Kall, gli scandinavi continuano a riproporre la loro formula già nota, nella cornice naturalistica della bella copertina firmata dal connazionale Kjell Åge Meland.

Con i due singoli, “Isråk” e “Snømyrkre”, si palesano subito le — cattive — intenzioni dei Nostri. Il black metal dei norvegesi è infatti legato a una sorta di black and roll fatto di strutture semplici, batteria mid-tempo e riff scapoccianti, derivanti da una tradizione che fa capo ai Darkthrone di metà carriera, ai Satyricon di metà anni Duemila, ai Khold. I Tulus certamente non inventano: piuttosto ribadiscono quanto già fatto, dimostrando di avere idee chiare e coerenza stilistica. Non un album che passerà alla storia probabilmente, ma di sicuro una buona alternativa per chi cerca un black metal con queste caratteristiche, in questo momento a dire il vero non troppo diffuse.


3. Majesties – “The World Unseen” (da Vast Reaches Unclaimed, melodic death metal)

Etichetta: 20 Buck Spin
Data di pubblicazione: 3 marzo 2023

A proposito di stili che oggi si sentono relativamente poco, in questa ottica si inseriscono alla perfezione anche i Majesties, band formata da membri di Obsequiae e Inexorum. Vast Reaches Unclaimed è uno splendido esempio di come si possa tornare a far rivivere la tradizione melodic death anni Novanta di Göteborg e dintorni.

Già la copertina richiama molto le idee cromatiche di In Flames e Dark Tranquillity, ma è ascoltando il singolo “The World Unseen” che queste impressioni diventano certezze. A tratti sembrano veramente gli In Flames di The Jester Race: riff molto melodici e easy listening, harsh vocals memorabili, transizioni di chitarra potenti e centrate. In tutto questo, mi sembra anche di riconoscere una certa impronta delle band di provenienza dei Nostri, tanto che il suono delle chitarre mi ha ricordato a tratti proprio gli Obsequiae. Comunque sia, una gran bella sorpresa: questi Majesties sono la prova che si possono recuperare con successo anche quelle idee musicali che a qualcuno paiono datate, ma che in realtà sono destinate a non morire mai. 


4. Venusberg Cardinal – “Baphomet’s Autumn” (da Atlas Of Dungeons, black metal)

Etichetta: Nuclear War Now! Productions
Data di pubblicazione: 31 maggio 2023

Il nome dei misteriosi Venusberg Cardinal è indissolubilmente legato a quello dei Departure Chandelier, dei quali l’ormai iconico Antichrist Rise To Power fu molto apprezzato all’uscita. Come si legge nel testo promozionale di Nuclear War Now! Productions, i Venusberg Cardinal sono intesi come un progetto gemello dei Departure Chandelier, tanto che Baphomet’s Autumn venne registrato nel lontano 2010, nella stessa sessione di Antichrist Rise To Power.

Rispetto al progetto principale, con Atlas Of Dungeons i Venusberg Cardinal spingono maggiormente sull’impronta black metal, mettendo dunque da parte i synth utilizzati dai Departure Chandelier. Il risultato è un black metal estremamente minimalista e ipnotico, con una forte dose di atmosfera e lunghi passaggi strumentali, il tutto reminiscente di una certa scena francese anni Duemila (i poco noti Cantus Bestiae sono indicati come influenza principale). La proposta, insomma, è di un black metal dal sapore antico e grezzo, che strizza l’occhio alla vecchia scuola ma con qualche declinazione abbastanza fuori dagli schemi.


5. Conjureth – “Smothering Psalms” (da The Parasitic Chamber, death metal)

Etichetta: Memento Mori / Rotted Life Records
Data di pubblicazione: 23 gennaio 2023

Proprio nei giorni scorsi è uscito il nuovo album dei Conjureth, formazione death metal americana giunta al suo secondo disco con The Parasitic Chamber. Gli statunitensi non sono certo alle prime armi: basti pensare che i membri sono impegnati in molti progetti, specialmente il leader Wayne Sarantopoulos; senza che mi metta a menzionarli tutti, la sua pagina di Metal-Archives dice tutto.

Sulla pagina Bandcamp dei Conjureth c’è invece una breve ma precisa dichiarazione di intenti: «Death Metal in the ways of old». Questo statement è decisamente rispettato da The Parasitic Chamber, che però sarebbe un peccato ridurre esclusivamente a tali parole. L’album infatti è estremamente dinamico, molto reminiscente dei maestri Morbid Angel ma anche con accenni di melodia e progressività che rendono la proposta dei Conjureth molto più varia di gran parte delle band che cercano ossessivamente il revival del death metal old school. Difficilmente un deathster ne sarà deluso…


6. Cicada The Burrower – “Aries, You Ripped The Child Out Of Me” (da Blight Witch Regalia, experimental black metal)

Etichetta: Blue Bedroom Records
Data di pubblicazione: 7 aprile 2023

Cicada The Burrower è una one woman band americana che meriterebbe decisamente più interesse generale, sia per le idee musicali sia per l’accuratezza della proposta. Giunta ormai al quinto album, la creatura di Cam Davis ha annunciato da poco il seguito di Corpseflower, bellissimo disco uscito un paio di anni fa. Tra l’altro c’è anche un pizzico di Italia in questa opera, essendo l’artwork a cura di Nicola Redavid (Sentiero Dei Principi).

Blight Witch Regalia è anticipato da “Aries, You Ripped The Child Out Of Me”, singolo particolare e molto arioso. Innegabilmente black metal alla base, il pezzo fa un uso molto luminoso di synth e suoni, reminiscente di progetti quali Old Nick e Trhä, se non addirittura degli Ulver più elettronici. Alcune transizioni di chitarra, invece, a tratti mi hanno ricordato addirittura lidi nu-metal, cosa che suona strana in un disco teoricamente black metal, ma che invece funziona molto bene. In tutto questo, Davis racconta il suo percorso di transizione, con sincerità nella descrizione del cambiamento del proprio corpo ma anche speranza e consapevolezza. Cicada The Burrower non sarà forse per tutti, ma i più avventurosi avranno pane per i loro denti.


7. Negative Vortex – “Tomb Absolute” (da Tomb Absolute, death metal)

Etichetta: Sentient Ruin Laboratories
Data di pubblicazione: 20 gennaio 2023

Progetto nato da membri brasiliani trapiantati negli Stati Uniti, i Negative Vortex sono una delle novità targate Sentient Ruin Laboratories. Il loro disco di esordio, intitolato Tomb Absolute, è infatti uscito proprio pochi giorni fa presso l’etichetta californiana.

Tomb Absolute è un monolite nero di riff death metal e assoli ispirati, che prende le mosse da band classiche degli anni Ottanta e Novanta, ma con una freschezza non indifferente. L’album dei Negative Vortex è pesante e mortifero, con varie incursioni anche in territori death-doom, grazie a una produzione densa e a passaggi di synth che ne esaltano gli aspetti più oscuri. Diversi anche gli ospiti di grido che hanno partecipato a questo album, su tutti Nick Holmes (Paradise Lost, Bloodbath), Kam Lee (Massacre) e Moyses Koslene (Krisiun).


8. Den Edele Dood – “Deworming The Papal Infallibility” (da Het Vlammende Zwaard En De Verschroeide Aarde, experimental black metal)

Etichetta: Canti Eretici
Data di pubblicazione: 25 gennaio 2023

Uno degli innumerevoli progetti del musicista olandese Maurice De Jong (il più famoso dei quali è indubbiamente Gnaw Their Tongues) è Den Edele Dood, il cui album di esordio Het Vlammende Zwaard En De Verschroeide Aarde vede la luce proprio quest’oggi.

De Jong, negli anni, ha dimostrato un grosso interesse per tutto ciò che è black metal e per i suoi sottogeneri. Spesso alle prese con le derive più sperimentali del metallo nero, in questo caso il musicista olandese si è dedicato a un black metal grezzo, accompagnandolo con sintetizzatori di supporto in grado di disegnare atmosfere pesanti e orrorifiche. A metà tra l’atmosferico, il sinfonico, il raw e lo sperimentale, in un certo senso Den Edele Dood raccoglie e compendia tutte e quattro queste varianti del black metal, regalando un’esperienza interessante, dove la tipica impronta di De Jong appare comunque evidente.