Extrema Ratio #64: 23/03/23-29/03/23 | Aristocrazia Webzine

Extrema Ratio #64: 23/03/23-29/03/23

Altro nuovo episodio di Extrema Ratio, la rubrica settimanale targata Aristocrazia dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Ecco le band protagoniste del numero sessantaquattro: Dødheimsgard, Lunar Chamber, Bacchus, Runemagick, Guterus, Vadiat, Afraid Of Destiny, Vomitheist.

G.E.F.


1. Dødheimsgard – “Abyss Perihelion Transit” (da Black Medium Current, avantgarde black metal)

Etichetta: Peaceville Records
Data di pubblicazione: 14 aprile 2023

Quando ho visto l’annuncio della copertina del nuovo Dødheimsgard ho pensato: che cos’è, The Dark Side Of The Moon in salsa black metal sperimentale? E chissà che non ci sia andato troppo lontano, vista la mania di osare da parte della band norvegese, che in realtà negli anni si è progressivamente allontanata dal black metal, tanto che l’ultimo A Umbra Omega possiede molti passaggi jazz e prog. 

In realtà nell’unico singolo rivelato finora, “Abyss Perihelion Transit”, di black metal ce n’è poco e non sembra esserci nemmeno moltissimo metal in senso stretto. Ci sono invece un forte senso di atmosfera, rimandi jazz e psichedelici, un cantato in pulito dal sapore malinconico e persino disperato. Nella seconda parte del brano, Vicotnik — che ormai è il membro principale dei Dødheimsgard — sembra voler ribadire di essere parte anche dei Ved Buens Ende, perché l’incedere di quelle progressioni ricorda non poco la band dello storico Written In Waters. Insomma, chi si aspettava il black metal da questo primo singolo resterà deluso, qua siamo al massimo in un post-metal con elementi jazz, progressive e psichedelici. Il brano però funziona dannatamente bene, ed è probabile che Black Medium Current riserverà ancora molte sorprese.


2. Lunar Chamber – “Spirit Body And The Seeing Self” (da Shambhallic Vibrations, progressive death-doom metal)

Etichetta: 20 Buck Spin
Data di pubblicazione: 28 aprile 2023

Uno degli ultimi annunci di 20 Buck Spin è l’EP di debutto dei Lunar Chamber, giovane formazione prog-death-doom statunitense che vanta al suo interno due membri degli ottimi Tómarúm. Shambhallic Vibrations è il nome della loro prima opera, che ha già attirato l’attenzione di parecchi grazie alla sua bella e colorata copertina.

Come nei summenzionati Tómarúm, c’è un chiaro amore per le sonorità progressive, qui però declinate in una chiave più vicina al death-doom metal. La star di questo EP è certamente il basso fretless, utilizzato sulla stessa scia dei Cynic o dei più giovani VoidCeremony, quindi incasellato all’interno dei riff e dotato praticamente di vita propria. Particolarmente variegata anche l’interpretazione vocale, visto che lascia spazio a brevi incursioni pulite. Per idee, approccio, progressività e tanto altro, mi è capitato di definire la prova dei Lunar Chamber come colorful death metal: ascolta e dimmi tu se non mi sono sbagliato.


3. Bacchus – “II.I” (da II, atmospheric black metal)

Etichetta: Debemur Morti Productions
Data di pubblicazione: 7 aprile 2023

Arrivano dalla Francia i Bacchus, trio di black metal atmosferico in procinto di pubblicare l’album di debutto, dopo un buon EP omonimo di due anni e mezzo fa. Con membri di Dysylumn e Abyssal Vacuum al suo interno, la band transalpina si presenta già così con qualche credenziale degna di un certo interesse.

Melodici ed epicheggianti, i Bacchus cercano di portare il loro atmospheric black metal a livelli memorabili e solenni, a tratti non lontani dai Bathory del periodo viking, pur senza tematiche scandinave chiaramente. La somiglianza con la creatura di Quorthon è comunque alla lontana e data principalmente dal feeling generale dei brani, oltre che — a tratti — da una certa impostazione vocale. L’atmosfera creata dai Bacchus emerge bene grazie anche a un tappeto di synth che funge da sfondo perfetto per le lugubri e maestose progressioni della band francese. Insomma, una take decisamente non scontata in chiave atmospheric black metal.


4. Runemagick – “Endless Night And Eternal End” (da Beyond The Cenotaph Of Mankind, death-doom metal)

Etichetta: Hammerheart Records
Data di pubblicazione: 28 aprile 2023

Tredicesimo album in arrivo per gli svedesi Runemagick, che tra un mese esatto festeggeranno la pubblicazione del nuovissimo Beyond The Cenotaph Of Mankind. Ormai decani della scena death-doom mondiale, gli scandinavi sono attivi dal 1990 e negli anni hanno perfezionato il proprio sound, rimanendo all’interno di un approccio coerente e vecchia scuola.

Un buon esempio per descrivere Beyond The Cenotaph Of Mankind è dato da “Endless Night And Eternal End”, brano ascoltabile nel player sottostante: death-doom di derivazione old school, marcio, lento, quasi magmatico nel suo incedere inesorabile. Belle le idee che si rinvengono nei lead di chitarra, le quali contribuiscono a rendere più inquietanti e variegate le composizioni dei Runemagick. Emerge dunque una band certamente di derivazione novantiana, ma che non si è mai adagiata sugli allori e ha saputo reinventarsi pur restando fedele a se stessa.


5. Guterus – “Des Séraphins En Hybris” (da Des Séraphins En Hybris, experimental black metal)

Etichetta: Autoprodotto
Data di pubblicazione: 27 marzo 2023

Vengono invece dal Marocco gli interessanti ma sconosciuti Guterus, già autori di un paio di uscite death metal autoprodotte molto valide. Ieri, all’improvviso, la band di Casablanca ha pubblicato un altro EP formato da una sola, lunga traccia, intitolato Des Séraphins En Hybris.

Subito una sorpresa, per quei pochi che già conoscevano la band marocchina. Cambia l’estetica, cambiano le sonorità: si passa a una copertina interamente bianca e nera, mentre il bizzarro death metal dei primi lavori è sostituito da un black metal acido e dissonante. L’approccio dei Guterus al genere non è comunque privo di interesse, grazie al basso che si ritaglia uno spazio non indifferente e a un’interpretazione vocale duttile e riconoscibile. Rispetto agli inizi, i marocchini mantengono però inalterato il loro approccio sperimentale, progressivo e basso-centrico. Non so dire se i Guterus continueranno a dare spazio al black metal o torneranno al death metal, ma entrambe le loro facce meritano sicuramente. 


6. Vadiat – “Father Impaler” (da Spear Of Creation, death metal)

Etichetta: Redefining Darkness Records
Data di pubblicazione: 28 aprile 2023

Nonostante la discografia ancora molto ridotta, i membri dei Vadiat sono decisamente esperti e noti nella scena death metal statunitense. Basti pensare, ad esempio, che il frontman Brian Sekula ha militato — seppur per poco — nei Nunslaughter ed è stato membro per i live nei Mortician. Comunque sia, Spear Of Creation è il loro primo album, che rappresenta il seguito dell’EP Darkness Proceeds, uscito qualche anno fa.

Il death metal dei Vadiat è decisamente old school come approccio, con interessanti rallentamenti doom e assoli di chitarra divertenti e ben presenti. L’apporto melodico è ben dosato, grazie a una costruzione in sede di songwriting che favorisce la memorizzazione dei riff e delle strutture. Un buon esempio è dato da “Father Impaler”, che si può ascoltare nel player qua sotto. Insomma, sarà pure un debutto, ma che i musicisti dei Vadiat abbiano esperienza si sente eccome… 


7. Afraid Of Destiny – “Anti” (da Contra Omnes, depressive black metal)

Etichetta: Talheim Records
Data di pubblicazione: 24 marzo 2023

Per la quota italiana di Extrema Ratio #64, spazio ai veneti Afraid Of Destiny, band depressive black metal che ha ormai raggiunto un certo status in questo sottogenere. Contra Omnes, uscito venerdì scorso, rappresenta il quarto album per il progetto originario di Treviso.

Rispetto a molti altri gruppi depressive, gli Afraid Of Destiny non hanno paura di lanciarsi in blast beat più classici né di creare riff che li avvicinano forse più alla corrente atmospheric. Contra Omnes dimostra di essere un album di mestiere, in grado di far convivere diversi lati del genere e anche di garantire una certa freschezza. Merito in parte dell’impostazione vocale, molto centrata e costruita intorno a una metrica gradevole e ben riuscita. Insomma, un disco che può riservare sorprese, oltre che — relativamente — più semplice da ascoltare rispetto alla media delle band depressive black metal.


8. Vomitheist – “Strangled By Entrails” (da NekroFvneral, death metal)

Etichetta: Transcending Obscurity Records
Data di pubblicazione: 19 maggio 2023

Nome band simpatico, devo dire, quello degli elvetici Vomitheist, che dopo alcune uscite minori sono pronti per debuttare su lunga distanza con il loro primo album NekroFvneral. Con un’iconografia piuttosto eloquente, si capisce facilmente come agli svizzeri piaccia il death metal più sporco e viscerale. Ed è infatti proprio ciò che testimoniano i due singoli svelati fino a questo momento.

Radicati in una visione decisamente old school e di ispirazione svedese, i Vomitheist recuperano il tipico sound di quella scena e lo reinterpretano, restando comunque fedeli ai progenitori del genere. Non si può dire che la band cambi la storia del settore, ma NekroFvneral è un disco che ricalca molto bene quel feeling che poteva dare il death metal svedese di trent’anni fa, anche come produzione.