Extrema Ratio #94: 19/10/23-25/10/23 | Aristocrazia Webzine

Extrema Ratio #94: 19/10/23-25/10/23

Si rinnova il consueto appuntamento del mercoledì con Extrema Ratio, la rubrica settimanale targata Aristocrazia dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal. Le band protagoniste del numero novantaquattro sono: Dream Unending, Mephorash, Carcinoid, Pa Vesh En, Ceremonial Bloodbath, Prognan, Yxxan, Esox.

G.E.F.


1. Dream Unending – “So Many Chances” (da Starpath, atmospheric death-doom metal)

Etichetta: 20 Buck Spin
Data di pubblicazione: 20 ottobre 2023

La collaborazione tra Dream Unending e Worm, intitolata Starpath, si preannuncia probabilmente come lo split più sentito di tutto il 2023. Uscito venerdì scorso, comprende due delle band principali di tutto il roster di 20 Buck Spin, una delle etichette metal underground attualmente più in voga.

Non esagero se dico che i Dream Unending sono tra le formazioni metal più challenging del momento: in bilico tra death-doom e funeral doom, tra progressive e soluzioni atmosferiche, tra harsh e clean vocals, il duo offre in queste due tracce un saggio di tutto il suo talento. Provare “So Many Chances” per credere.

Meritano due parole comunque anche gli Worm, band molto più normale se vogliamo, ma altrettanto interessante: ormai passati al black-doom metal, gli statunitensi hanno aggiunto alla loro formula una dimensione sinfonica ancora più spiccata, che li avvicina a certe cose degli Emperor ma in chiave più doom, per l’appunto. Insomma, Starpath è uno di quei casi in cui l’hype mi sembra del tutto giustificato. 


2. Mephorash – “I Am” (da Krystl-Ah, black metal)

Etichetta: Shadow Records / Regain Records
Data di pubblicazione: 10 novembre 2023

Eccezion fatta per band storiche attive da inizio anni Novanta, i Mephorash sono forse tra i gruppi black metal svedesi più riconosciuti e apprezzati nella scena. A quattro anni dal precedente Shem Ha Mephorash, la band di Uppsala torna col suo quinto album, intitolato Krystl-Ah.

Il black metal rituale, cabbalistico ed esoterico dei Mephorash possiede una carica atmosferica ed emozionale fortissima. In quest album però la band aggiunge alle sue composizioni una dimensione quasi cinematografica, tale è la grandiosità e teatralità delle atmosfere. A spingere in questa direzione ci si mette la produzione, la cui limpidità permette di godere appieno del pathos offerto dagli svedesi. Definirli black metal a questo punto risulta un po’ riduttivo, ma i Mephorash sono effettivamente qualcosa di più profondo, con un senso di trionfalità e una cura per i dettagli decisamente non comuni per il genere.


3. Carcinoid – “Led To The Worms” (da Encomium To Extinction, death metal)

Etichetta: Me Saco Un Ojo Records
Data di pubblicazione: 16 novembre 2023

Gli australiani Carcinoid si sono fatti notare da tempo nel marasma death metal underground, in particolare grazie al loro album del 2019 Metastatic Declination, che sinceramente piacque parecchio anche a me. Dopo un paio di split e alcuni cambi di formazione, la band di Melbourne pubblicherà a breve un nuovo EP, dal titolo Encomium To Extinction.

Non posso dire che il sound della band australiana riservi delle sorprese, i Carcinoid infatti suonano in questo disco esattamente come mi aspettavo. Il loro death metal è potente, grezzo e vecchia scuola, non rinunciando alla centralità del riff, sebbene l’oscurità di produzione e composizioni sia comunque parte integrante della proposta. Ecco, è come prendere le capacità di scrivere canzoni degli Autopsy e mescolarla con l’oscurità degli Incantation: il risultato è un mix intrigante ed estremo che mette d’accordo i seguaci di modi leggermente diversi di intendere il death metal. Insomma, Encomium To Extinction magari non sarà un album per chi cerca fini sperimentazioni, ma nel suo essere tradizionale ha sicuramente una personalità definita.


4. Pa Vesh En – “Call Of The Dead” (da Catacombs, raw black metal)

Etichetta: Inferna Profundus Records
Data di pubblicazione: 6 novembre 2023

Pa Vesh En è una misteriosa entità proveniente dalla bielorussa, che in questi anni si è fatta notare per il grezzume della proposta, ma anche per una discreta prolificità. Sono già quattro gli album dal 2017 a oggi per il progetto di Grodno, oltre a una sequela di uscite minori. A breve sarà anche la volta del quinto, intitolato Catacombs.

Come i capitoli passati di Pa Vesh En, la registrazione resta grezza e rientra a pieno titolo nel cosiddetto raw black metal, discostandosi però dai trend di oggi con vampiri e castelli vari. Il merito va a un approccio leggermente dissonante, che mi ha ricordato — e non poco — nientemeno che i Mayhem di De Mysteriis Dom Sathanas, sebbene con una produzione ancora più zozza e un netto accento sui downtempo della batteria. Anche questo non è un album che passerà alla storia del genere, ma quantomeno Pa Vesh En presenta un modo di suonare raw black metal che sa distinguersi dai tanti epigoni che popolano l’underground odierno.


5. Ceremonial Bloodbath – “Bloodlust Raids Of Vengeance” (da Genesis Of Malignant Entropy, blackened death metal)

Etichetta: Sentient Ruin Laboratories
Data di pubblicazione: 17 novembre 2023

Nuova uscita in arrivo per i canadesi Ceremonial Bloodbath, già protagonisti qualche mese fa di un breve split con i tedeschi Nekus. Per la band black-death metal si tratta del secondo album, intitolato Genesis Of Malignant Entropy e che uscirà tra circa tre settimane.

La ricetta dei Ceremonial Bloodbath prevede un blackened death metal tirato e aggressivo, con una produzione abrasiva. Nelle parti più rapide e violente, le composizioni sfiorano anche lidi war metal, sebbene le origini death metal dei nordamericani restino comunque prevalenti. Il focus dei Ceremonial Bloodbath prevede la ricerca ossessiva di un’atmosfera opprimente e apocalittica, scagliando in faccia all’ascoltatore badilate di riff pesantissimi e taglienti. Non mancano comunque parti più lente, che servono a staccare con le loro rasoiate più furenti, offrendo qualche variazione sul tema. Genesis Of Malignant Entropy è un disco comunque onesto, ben eseguito e che sa quello che vuole ottenere.


6. Prognan – “Iskonsko Zlo”, (da Sjene Nad Balkanom, melodic black metal)

Etichetta: Autoprodotto
Data di pubblicazione: 20 novembre 2023

Proprio all’inizio di questo 2023, i croati Prognan avevano rappresentato una piccola rivelazione, grazie al loro belligerante black metal melodico che presentava più di un legame con i più noti Kanonenfieber. Neanche un anno dopo, per i croati è giunta già l’ora del secondo album, dal titolo Sjene Nad Balkanom.

Il paragone con la band tedesca non si ferma alle tematiche belliche, infati anche i Prognan inseriscono forti dosi di melodia, cercando riff e ritornelli catchy che possano stamparsi in testa all’ascoltatore. Personalmente mi è sembrato di riconoscere nel riffing anche una certa matrice di death metal melodico di gusto svedese, che aiuta i Prognan nella missione di ottenere un sound accattivante e trascinante. L’album è interamente cantato in croato, e anche il concept sembra particolare, stando alla nota pubblicata dalla band sul Bandcamp: insomma, Sjene Nad Balkanom è un album con una certa dose di originalità sotto diversi punti di vista.


7. Yxxan – “Med Egna Händer / Dawn Of The True Violence” (da Misanthropic Impulse, black-death metal)

Etichetta: Nuclear War Now! Productions
Data di pubblicazione: 31 dicembre 2023

Yxxan rappresenta un po’ un unicum nella scena war metal, perché — che io sappia — è l’unica one woman band che affronta tali sonorità. Dopo un paio di ottimi demo, anche la creatura di Morbid Aggressor taglia il traguardo del primo album, che dovrebbe uscire nel mese di dicembre. Uuso il condizionale perché le date di uscita delle produzioni di Nuclear War Now! non sono sempre chiarissime.

Al di là del genere della musicista dietro Yxxan, devo dire che il suo war metal presenta anche piccoli elementi di originalità. Non solo per l’estetica, che pur rispettando il canone delle copertine in bianco e nero con logo rosso ha un carattere do it yourself molto accentuato, ma anche perché il suo black-death risulta mescolato a ritmiche grind e hardcore punk. Un aspetto che comunque non deve stupire, visto che Morbid Aggressor suona anche la batteria nei Vägran, un gruppo crust punk che riflette gli interessi della musicista. Per il momento è ascoltabile un solo singolo sul Bandcamp di Nuclear War Now!, ma le idee già presenti sulle due demo sembrano qui confermate e ulteriormente sviluppate.


8. Esox – “…And The Ocean Will Swallow Us All” (da …And The Ocean Will Swallow Us All, atmospheric black metal)

Etichetta: Autoprodotto
Data di pubblicazione: 20 ottobre 2023

Chiudo l’episodio odierno con la band italiana della settimana, che risponde al nome di Esox, progetto solista che debutta con un album autoprodotto intitolato …And The Ocean Will Swallow Us All.

Ho scelto di dar spazio a Esox perché mi ha colpito come una one man band sconosciuta abbia deciso di esordire direttamente con un album formato da un’unica traccia di quasi mezz’ora. Una scelta sicuramente coraggiosa per il progetto originario della Sicilia, che opta per un approccio atmospheric black metal contaminato da elementi ambient e shoegaze. Esox dimostra di avere idee interessanti e buoni spunti in fase di composizione, grazie anche ai lead di chitarra emozionali in cui a tratti sembrano riecheggiare gli Agalloch; ben riuscita la commistione di black metal e stacchi acustici, che rendono il brano più vario. Certo, ci sono anche diversi aspetti da migliorare, in particolare per quanto riguarda produzione e drum machine, ma focalizzandomi sul songwriting e le strutture dell’album mi sembra giusto premiare Esox, in attesa di nuovi lavori di questa one man band.