Extrema Ratio #38: 21/09/22-27/09/22
Trentottesimo episodio della nostra rubrica a cadenza settimanale Extrema Ratio, dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Oggi ennesimo puntatone, tra band storiche e interessantissime novità nei meandri dell’estremo. I nomi dei protagonisti di questa puntata: Drudkh, Daeva, Worm, Pyra, Pâlefroid, Morbific, Givre, Lamentations.
G.E.F.
1. Drudkh – “Нічний – The Nocturnal One” (da All Belong To The Night, atmospheric black metal)
Etichetta: Season Of Mist
Data di pubblicazione: 11 novembre 2022
Non devo essere certo io a presentare i Drudkh, una delle band ucraine più rappresentative della storia del black metal atmosferico grazie a capolavori come Autumn Aurora (2004) e Blood In Our Wells (2006). All Belong To The Night, in uscita tra un mese e mezzo, sarà l’undicesimo album della band di Kharkiv.
L’unico brano sinora rivelato dal disco in uscita è “Нічний – The Nocturnal One”. Potrei definirlo tranquillamente il classico pezzo alla Drudkh, una traccia da dieci minuti dall’andamento epico e atmosferico. Malinconico ma potente al tempo stesso, un compendio di dieci minuti della carriera degli ucraini, dividendosi tra sezioni di batteria in mid-tempo e blast beat. Lo scopo non è tanto quello di creare dei riff facilmente memorizzabili, quanto costruire una certa atmosfera in grado di seguire un crescendo, per poi esplodere in tutta la sua violenza e successivamente fermarsi per poi ripartire. Per intenderci, seguendo una struttura più simile al post-rock che al black metal. Soggettivamente, è un brano che mi suggerisce la visione di atmosfere e immagini notturne: non so se questo fosse l’obiettivo dei Drudkh, ma gli ucraini sono dei maestri nell’esprimere un tipo di oscurità diversa rispetto a tante storiche band black metal.
2. Daeva – “Passion Under The Hammer” (da Through Sheer Will And Black Magic…, blackened death-thrash metal)
Etichetta: 20 Buck Spin
Data di pubblicazione: 14 ottobre 2022
Da una band storica a newcomer di un certo livello. Cinque anni dopo il loro EP di esordio, gli statunitensi Daeva stanno per pubblicare il loro primo album sempre sotto l’egida di 20 Buck Spin.
Introdotto dal singolo “Passion Under The Hammer”, Through Sheer Will And Black Magic… si presenta come un mix interessante di generi estremi, che pesca a piene mani dal black, dal death e dal thrash metal. I Daeva cercano di dare equamente voce a tutte queste influenze, focalizzandosi su un approccio organico che traspone le idee in un unico blocco coeso. Ne esce fuori un sound particolarmente demoniaco, che ben si sposa con l’orrorifica e colorata copertina che suggerisce mondi blasfemi e ultraterreni, figli di chissà quale incubo malsano. Questo maelstrom, in fin dei conti, risulta dannatamente metal fino al midollo e suscita ulteriore curiosità per quello che sarà il disco intero, in uscita tra un paio di settimane.
3. Worm – “Shadowside Kingdom” (da Bluenothing, black-doom metal)
Etichetta: 20 Buck Spin
Data di pubblicazione: 28 ottobre 2022
Worm è un’entità musicale abbastanza sui generis, perché multiforme e cangiante. Partito come progetto black metal, poi spostatosi su lidi death-doom, con Foreverglade dell’anno scorso ha ottenuto un vero e proprio exploit, riscuotendo un grande successo di critiche e vendite nei circoli underground. Eppure con il nuovo EP Bluenothing sembra che Worm torni presso lidi black-doom metal.
Con l’inserimento nella lineup di un eccellente chitarrista quale Phil Tougas (qui sotto l’alias di Wroth Septentrion), Bluenothing viene introdotto dal primo singolo “Shadowside Kingdom”, che mostra una grande perizia nella costruzione di certe aperture e trame chitarristiche. Rispetto a quanto sentito in Foreverglade, tuttavia, qui le progressioni di Worm tendono decisamente al black metal, con una generosa dose di tastiere che rimanda con la mente al symphonic black metal dei gloriosi anni Novanta. Per certi versi questo nuovo cambiamento nel sound può essere disorientante, ma sulla qualità della traccia in anteprima non si discute. Piuttosto, sarà interessante notare nell’EP integrale se verrà mantenuto questo approccio o se saranno incluse soluzioni più vicine a Foreverglade.
4. Pyra – “In A Thousand Different Voices” (da Pyra, black-death metal)
Etichetta: Immortal Frost Productions
Data di pubblicazione: 30 settembre 2022
Anche oggi non può mancare il contributo italiano a Extrema Ratio. Questa volta porta il nome dei Pyra, nuovissima creatura black-death metal che tra pochi giorni debutterà con un album. Con membri provenienti da band come Psychotomy e Stench Of Profit, il gruppo vanta già una certa militanza nell’underground, pur essendo all’esordio.
Questo, peraltro, è piuttosto evidente ascoltando “In A Thousand Different Voices”, primo singolo estratto dell’album; sulla pagina Bandcamp dei Pyra si può ascoltare anche “Barren Earth Dug”. La proposta è quella di un death metal occulto e mortifero, ammantato di black soprattutto nelle atmosfere. Viene presa ad esempio la lezione di un certo death metal vecchia scuola ma con suoni particolarmente catacombali, un po’ sulla scia di Grave Miasma e Necros Christos. Di sicuro i Pyra sanno cosa vogliono ottenere, suonano il loro genere maledettamente bene e hanno un’identità spiccata e ben delineata.
5. Pâlefroid – “L’Effondrement” (da Pâlefroid, black metal)
Etichetta: Antiq Records
Data di pubblicazione: 26 settembre 2022
Si sa poco di questi Pâlefroid, progetto francese nato recentemente che, dopo aver pubblicato un primo EP a inizio anno, è in procinto di uscire con un album omonimo. Già il fatto che la band abbia trovato casa presso Antiq Records può anticipare qualcosa circa il suo sound.
Come lascia intendere anche la stessa copertina, Pâlefroid sembra distinguersi per essere portatore di un black metal glaciale, tradizionalista, grezzo ma anche melodico. Seguendo la scia di altri epigoni francesi e canadesi, i Pâlefroid certamente non sono degli innovatori, ma tentano di riproporre gli stilemi classici del genere con un tocco di personalità. Come spesso accade con i dischi black metal provenienti da Francia o Québec, l’album è interamente cantato in francese, cosa che può suscitare ancora oggi una certa curiosità pur non essendo una novità assoluta. Complessivamente, è un disco da vibes anni Novanta, con un taglio melodico spiccato e una produzione grezza e scarna ma ben contestualizzata.
6. Morbific – “Bind, Torture, Snuff” (da Squirm Beyond The Mortal Realm, death metal)
Etichetta: Me Saco Un Ojo Records / Memento Mori / Headsplit Records
Data di pubblicazione: 24 ottobre 2022
Già secondo album all’attivo per i finlandesi Morbific, che lo scorso anno si erano resi protagonisti di un ottimo esordio su lunga distanza, intitolato Ominous Seep Of Putridity. Dopo uno split 7″ con i giapponesi Anatomia pubblicato un mesetto fa, a fine ottobre vedrà la luce il nuovo disco Squirm Beyond The Mortal Realm.
La band finnica non si distingue certo per innovazione e novità, ma segue strade sicure e già ampiamente battute. Il sound dei Morbific è mortifero, puzzolente e disgustoso, grezzo e melmoso come lascia intendere l’evocativa copertina. Tutti questi aggettivi sono assolutamente giustificati da una produzione volutamente rozza e meno limpida rispetto ad altri gruppi death metal, conferendogli quel tocco di personalità in più che non guasta. Nonostante la provenienza, i finlandesi non si rifanno tanto ai loro connazionali più autorevoli (Demilich, Adramelech, Demigod e altri), quanto a quel trend di death metal cavernoso derivato da Autopsy e Incantation, non lontano dall’interpretazione che ne danno band recenti come Cerebral Rot e Fetid.
7. Givre – “Le Christ Aux Oliviers” (da Destin Messianique, black metal)
Etichetta: Eisenwald Tonschmiede
Data di pubblicazione: 30 settembre 2022
I canadesi Givre sono una band black metal decisamente sui generis. In primis, per la loro storia: avevano iniziato con questo nome, salvo poi cambiarlo in Entheos, per poi riattivare i Givre ma senza sciogliere gli Entheos. In secondo luogo, il gruppo ha evidentemente tematiche cristiane — aspetto non certo comune nel black metal — ma con un approccio che sembra più mistico che strettamente religioso.
Il nuovo singolo “Le Christ Aux Oliviers”, direttamente dal nuovo album Destin Messianique, lascia intendere proprio questo aspetto. Il titolo sembra infatti riferirsi all’episodio dell’orazione di Gesù Cristo nell’orto degli ulivi (Getsemani), narrato nei Vangeli. La musica invece mostra una band che si discosta dal tipico sound black metal canadese, mantenendo un approccio cadenzato e atmosfere dissonanti, oltre a un bel cantato in francese che — come già visto nei Pâlefroid — sorprende fino a un certo punto. Nel complesso, comunque, i Givre si dimostrano sicuramente originali sia per tematiche sia per approccio, e potranno facilmente incontrare il favore di chi cerca qualcosa di nuovo.
8. Lamentations – “Prodigal” (da Passion Of Depression, progressive death metal)
Etichetta: Willowtip Records
Data di pubblicazione: 11 novembre 2022
Originariamente provenienti da Singapore e poi spostatisi negli Stati Uniti, i Lamentations stanno per pubblicare Passion Of Depression, il loro secondo album. Dopo un buon esordio risalente al 2016, i Nostri hanno cercato di alzare l’asticella anche grazie alla collaborazione con Willowtip Records, una delle etichette più attente al death metal tecnico e progressivo.
Ed è proprio nell’alveo del death metal di stampo progressive che va inserita la proposta dei Lamentations. L’approccio prog della band appare marcatissimo sin dai primi istanti di “Prodigal”, il primo estratto di Passion Of Depression. Ben presto però il pezzo cambia atmosfere, sin dall’avvento delle voci che fa sì che la proposta rientri a pieno titolo sotto il cappello del death metal. I Lamentations sono una band di indubbia bravura, che dimostrano come far collidere mondi diversi come l’universo prog e quello estremo, facendo emergere sia il lato più pesante sia quello più riflessivo e intimista, un po’ come certi Opeth o alcuni momenti dei Cynic.