Extrema Ratio #16: 20/04/22-26/04/22
Sedicesima puntata della nostra rubrica a cadenza settimanale Extrema Ratio, dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Episodio molto vario, in grado di spaziare dal post-black metal più atmosferico che ci sia fino al death metal vecchia scuola, passando per il death-grind e altro ancora. Ecco i nomi dei protagonisti di oggi: Heaving Earth, White Ward, Slimelord, Freja, Church Of Disgust, Khold, Cartilage, Doldrum.
G.E.F.
1. Heaving Earth – “Violent Gospels (Ordination Of The Holy Trinity)” (da Darkness Of God, death metal)
A ben sette anni di distanza dal fortunato Denouncing The Holy Throne, stanno per tornare i cechi Heaving Earth. “Violent Gospels (Ordination Of The Holy Trinity)” è il primo estratto dal loro terzo album, Darkness Of God. Nonostante il titolo non brilli per originalità, la band dimostra di essersi tolta un po’ di ruggine di dosso, riscoprendo e reinterpretando le sue influenze più note (chiaramente Immolation e Morbid Angel), in chiave forse leggermente più oscura rispetto al passato. Il singolo è decisamente solido e suonato con perizia, con un basso ruggente e fraseggi tecnici ma mai esasperati. Darkness Of God uscirà tra un mesetto per Lavadome Productions, il prossimo 27 maggio.
2. White Ward – “Leviathan” (da False Light, experimental black metal)
Gli ultimi anni hanno rappresentato una svolta per gli White Ward, band ucraina che sta per tagliare il traguardo del terzo album. Il disco precedente, Love Exchange Failure, ha visto perfezionata la formula di un black metal atmosferico con sassofoni dal sapore dark-jazz, come se Wolves In The Throne Room e Bohren & Der Club Of Gore si fossero ritrovati a jammare insieme. Ebbene, “Leviathan”, primo singolo dell’imminente False Light, sembra ripercorrere le stesse coordinate. Molto lungo per essere un primo estratto da un disco (dura ben tredici minuti!), il brano riesce però a tenere incollato l’ascoltatore dall’inizio fino alla fine, certificando il talento della band di Odessa. Come da qualche anno a questa parte, per gli White Ward garantisce Debemur Morti Productions, che farà uscire False Light il prossimo 17 giugno.
3. Slimelord – “Death On The Bayou” (da Insurmountable Peril, death metal)
Negli ultimi anni sono letteralmente esplosi i Cryptic Shift, autori di Visitations From Enceladus, album progressive death-thrash rivelazione nel 2020. Quel che non tutti sanno è che tre membri dei Cryptic Shift suonano anche negli Slimelord, combo dedito a un death metal più marcatamente oscuro e old school, con elementi doom. La scorsa settimana la band ha pubblicato Insurmountable Peril, breve EP di due tracce che anticiperà il prossimo materiale dei britannici. Un po’ Dead Congregation e un po’ Cruciamentum (anche nell’artwork), l’EP fa segnare un passaggio ad atmosfere più aperte e dilatate, con una struttura generale più prog-oriented, ugualmente oscura ma meno fangosa. Insomma, da recuperare per i fan del death metal vecchia scuola. Insurmountable Peril è stato stampato da Dry Cough Records in Inghilterra e da Sewer Rot Records negli Stati Uniti, sia su cassetta che in CD.
4. Freja – “Our Chosen Path” (da Tides, post-black metal)
Da grande estimatore della scena black metal olandese, non potevo mancare di segnalare l’esordio dei Freja, uscito solo venerdì scorso sotto Babylon Doom Cult Records. E che debutto! Il duo, con questo Tides, regala un emozionante disco post-black metal con finiture atmosferiche e progressive, decisamente ben bilanciato e dalle infinite sfumature. Molto ben amalgamate anche le voci, che variano dallo scream al pulito (anche femminile). I due, peraltro, sono musicisti navigati e riconosciuti: Carmen Raats ha un paio di progetti all’attivo (interessantissimi i Wiette Wieven), mentre Wessel Reijman è uno dei componenti dei Laster, attualmente sotto Prophecy Productions. Non mi stupirei di vedere Tides dei Freja menzionato in diverse liste di fine anno tra gli album migliori del 2022.
5. Church Of Disgust – “Arrogant Death” (da Weakest Is The Flesh, death metal)
Terzo album in arrivo per i texani Church Of Disgust, sotto l’egida di Hells Headbangers Records il prossimo 27 maggio. Deathster incalliti e smaccatamente vecchia scuola, i Nostri non si smentiscono neanche stavolta, com’era logico attendersi. “Arrogant Death”, brano che aprirà Weakest Is The Flesh, mette infatti in mostra un death metal martellante dall’inizio alla fine, forte di un bel groove a metà pezzo. Chiaramente ispirati a realtà quali Autopsy e Asphyx, i Church Of Disgust colpiscono in pieno, regalando l’esatta atmosfera che ci si aspetterebbe da una band di questo tipo. Forse Weakest Is The Flesh non sarà il massimo dell’originalità, ma sicuramente sarà un ascolto di qualità, che poi è la cosa che conta.
6. Khold – “Apostel” (da Svartsyn, black metal)
Ogni tanto si dice che l’epoca del black metal norvegese sia finita da un pezzo. Per carità, i tempi di Emperor, Immortal, Mayhem e compagnia cantante non torneranno più, anche perché negli anni Novanta ebbero un grosso peso controculturale che oggi non avrebbero. Tuttavia, di epigoni che portano alta la bandiera del black metal norvegese ne esistono tanti anche oggi, e di validi. I Khold sono forse uno dei migliori esempi, insieme a Djevel, Posthum, Gravdal e altri. Con “Apostel”, primo singolo estratto da Svartsyn, i Khold sembrano ricordare più che altro il black metal mid-tempo di band quali Satyricon di metà carriera o Craft, accompagnati da una produzione sopraffina ma mai plasticosa. Settimo album della band, Svartsyn uscirà il prossimo 24 giugno su Soulseller Records.
7. Cartilage – “Cellar Full Of Stiffs” (da The Deader The Better, death-grind)
Autori di un death-grind molto groovy e con belle soluzioni tecniche, i Cartilage stanno per tornare con il loro secondo album, cinque anni dopo il debutto Dialect Of The Dead. Ad anticipare The Deader The Better è “Cellar Full Of Stiffs”, primo estratto dal nuovo disco. Molto vicino a certe cose dei primi Carcass e degli Exhumed, il brano mette in mostra un death-grind tutto sommato divertente ma anche fantasioso, che non si limita a emulare i big del genere ma che riesce a regalare sprazzi di originalità e trovate interessanti. Potrebbe diventare una bella rivelazione per tutti i fan di queste sonorità. Per l’uscita bisognerà attendere il 13 maggio, su Creator-Destructor Records.
8. Doldrum – “The Knocking” (da The Knocking, Or The Story Of The Sound That Preceded Their Disappearance, experimental black metal)
L’appuntamento di oggi si chiude con i Doldrum, prossimi a pubblicare il debutto The Knocking, Or The Story Of The Sound That Preceded Their Disappearance. La band incuriosisce da subito, sia per l’estetica, sia per la lineup, dal momento che include membri di Gallows, I’m In A Coffin e soprattutto Erraunt, progetto singolare ma poco conosciuto. Il singolo “The Knocking” conferma in qualche modo il potenziale dei Doldrum, mettendo in mostra un black metal tendenzialmente mid-tempo, con un suono di chitarra molto caldo, qualche dissonanza qua e là e una prova vocale decisamente sopra la media. Provare per credere. Per l’uscita ci sarà da attendere il 27 maggio su Katafalque, etichetta gestita dagli stessi membri dei Doldrum.