Extrema Ratio #23: 08/06/22-14/06/22
Ventitreesima puntata della nostra rubrica a cadenza settimanale Extrema Ratio, dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Anche questa volta tante sonorità diverse, dal death metal più progressivo a quello più oscuro, passando per black metal grezzo e dissonante o soluzioni più old school. Ecco i nomi dei protagonisti di oggi: Hexis, Soreption, Hulder, Sedimentum, Orgg, Triumvir Foul, Merihem, Castrator.
G.E.F.
1. Hexis – “Divinitas” (da Aeternum, post-black metal-hardcore)
Gli Hexis sono un autentico unicum della scena metal underground internazionale. Con una formazione a metà tra Danimarca e Italia (oltre al cantante Filip Andersen, l’altro membro principale è il nostro Luca Mele, attivo anche nella scena noise), la band è diventata nota negli anni per la sua intensissima attività live. Basti pensare che gli Hexis sono riusciti a suonare anche in posti poco avvezzi ai concerti metal come Mongolia, Cuba e Armenia tra i tanti. Al di là di questa introduzione, a distanza di cinque anni dal precedente Tando Ashanti sta per arrivare il loro terzo album intitolato Aeternum. Anche questo disco, a giudicarsi dall’ascolto di “Divinitas”, sembra caratterizzarsi per grandi volumi e una forte commistione di elementi black metal e hardcore, oltre a influssi post-metal. A occuparsi dell’uscita è la francese Debemur Morti Productions, che pubblicherà Aeternum il prossimo 26 agosto.
2. Soreption – “Död Jord” (da Jord, technical death metal)
Tra le band technical death metal più interessanti dell’ultimo decennio figurano gli svedesi Soreption, che proprio venerdì scorso hanno pubblicato il loro quarto album, Jord. Quello degli scandinavi è un grande sfoggio di tecnica e precisione, con suoni potenti e strutture imprevedibili, tutte qualità che sono riscontrabili in “Död Jord”, il singolo ascoltabile nel player qui sotto. Reminiscente a tratti di band quali primi Decapitated, Decrepit Birth e Archspire, l’ultimo album dei Soreption è l’ennesima prova positiva di questi svedesi, che sempre più si stanno facendo largo nel panorama technical death metal. A garantire per loro ci pensa Unique Leader Records, etichetta che ormai è un’istituzione per il genere e che si è occupata dell’uscita del disco.
3. Hulder – “Sylvan Awakening” (da The Eternal Fanfare, black metal)
Avevo già scritto di Hulder lo scorso anno, giudicando il disco di esordio di questa one woman band come positivo, pur riscontrando qualche limite dovuto anche alla proposta stessa. Con il nuovo EP The Eternal Fanfare la musica non sembra cambiare per quanto riguarda la fonte di ispirazione del progetto, che resta il black metal anni Novanta. Al tempo stesso, però, il singolo “Sylvan Awakening” dà l’idea di convincere di più rispetto al full length, con strutture ben riconoscibili, un riffing melodico quanto basta e una produzione molto adeguata al contesto. Marz, la donna che si cela dietro l’identità di Hulder, dimostra poi una certa bravura nel far filtrare un mood leggermente medievaleggiante senza snaturare i canoni classici del black metal, un po’ alla Dark Medieval Times dei Satyricon. Insomma, personalmente ho buone sensazioni per l’uscita dell’EP completo, fissata per l’1 luglio per 20 Buck Spin.
4. Sedimentum – “Funestes Manifestations” (da Suppuration Morphogénésiaque, death metal)
Il death metal di matrice old school, com’è noto, ha raccolto molti adepti negli ultimi anni, sfornando tanti dischi capaci di riscuotere interesse. Proprio su questa scia si collocano anche i canadesi Sedimentum, che si rifanno all’oscurità dei seminali Incantation per proporre la propria interpretazione del death metal. Dall’ascolto di “Funestes Manifestations”, primo estratto dell’album di debutto Suppuration Morphogénésiaque, si evince un’idea che si avvicina molto a quella di band quali Tomb Mold e Cerebral Rot, tra sferzate death metal, suoni paludosi e rallentamenti dal retrogusto doom. L’album dei Sedimentum uscirà il prossimo 25 luglio, per conto di Me Saco Un Ojo Records.
5. Orgg – “Die Eisstadt” (da Dimonios, black metal)
Se in parte mi sono già giocato la carta italiana di questa edizione di Extrema Ratio grazie agli Hexis, perché non raddoppiare anche con gli Orgg? La band, infatti, sta per tagliare il traguardo del secondo album, andando a inserirsi in un trend in crescita: quello del black metal a tema Prima Guerra Mondiale, argomento già sdoganato da Kanonenfieber, Minenwerfer e, per certi versi, 1914. Pur meno noti e influenti delle band summenzionate, col singolo “Die Eisstadt” gli Orgg dimostrano di districarsi agevolmente tra lunghi riff melodici e atmosferici, ora più disperati, ora più sognanti. Dimonios, così si chiama il loro secondo album, uscirà per il momento autoprodotto tra pochi giorni, il prossimo 20 giugno.
6. Triumvir Foul – “Flesh Diocese” (da Onslaught To Seraphim, blackened death metal)
Qualche tempo fa i Triumvir Foul hanno annunciato che Onslaught To Seraphim sarà probabilmente il loro ultimo album. Sicuramente un peccato, considerando l’abilità del duo statunitense nell’esprimere un death metal così rude e catacombale. Come i due precedenti dischi, il nuovo singolo “Flesh Diocese” sembra muoversi sulla stessa direttrice, godendo forse di un sound leggermente più pulito. Il marciume, tuttavia, resta sempre il distinguibile punto di riferimento dei Triumvir Foul, che continuano a muoversi sulla scia di band quali Teitanblood, Grave Miasma e Antediluvian. Chi apprezza il genere difficilmente potrà restare indifferente. Onslaught To Seraphim uscirà il prossimo 29 luglio, in co-produzione tra Vrasubatlat e Invictus Productions.
7. Merihem – “Crimson Communion” (da Incendiary Darkness, black metal)
Progetto internazionale con membri provenienti da band già conosciute, i Merihem sono in procinto di pubblicare il loro disco di esordio. A patrocinare l’uscita sarà la nostrana I, Voidhanger Records, sempre a caccia di abomini sonori e oscure novità. Rispetto al classico target dell’etichetta italiana, i Merihem sembrano tuttavia agire più nel solco della tradizione, forti di un sound black metal ancorato tra la seconda ondata e le derive dissonanti del nuovo millennio. Sfruttando elementi di derivazione francese (qua e là si odono richiami a band quali Aosoth e Antaeus), i Merihem non rinunciano a una buona dose di atmosfera, che ben si coniuga con il carattere occulto dell’album. Incendiary Darkness, in ogni caso, uscirà proprio questo venerdì, 17 giugno.
8. Castrator – “Tyrant’s Verdict” (da Defiled In Oblivion, death metal)
Band death metal tutta al femminile, le Castrator sono al debutto su lunga distanza, in uscita per Dark Descent Records il prossimo 22 luglio. La prima cosa che colpisce del gruppo è sicuramente l’estetica, dagli accenti femministi e pronta a farla pagare cara agli uomini stupratori: a giudicare dal moniker si intuisce bene in che modo, il che è molto death metal. Musicalmente, invece, le Castrator hanno un approccio molto old school, ma scelgono di valorizzare i riff rispetto all’atmosfera oscura e ovattata tipica di tante band da revival. Le formazioni tutte al femminile talvolta hanno la grossa controindicazione di poter dare l’idea di essere una trovata commerciale: beh, con le Castrator questo rischio non viene mai neanche sfiorato.