Extrema Ratio #65: 30/03/23-05/04/23| Aristocrazia Webzine

Extrema Ratio #65: 30/03/23-05/04/23

Altro nuovo episodio di Extrema Ratio, la rubrica settimanale targata Aristocrazia dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Ecco le band protagoniste del numero sessantacinque: Immortal, Ascended Dead, Urarv, Putrid Yell, Thysia, Pestifer, Deathvoid, Sijjeel.

G.E.F.


1. Immortal – “War Against All” (da War Against All, black metal)

Etichetta: Nuclear Blast
Data di pubblicazione: 26 maggio 2023

Si parte con una band che proprio underground non è, visto che chiunque ascolti black metal sa benissimo chi siano i norvegesi Immortal. Non mi dilungherò quindi a introdurre la band, se non per ricordare che questo War Against All è il secondo album dopo la separazione tra i due volti più noti del gruppo, Abbath e Demonaz. Come noto, è il secondo a portare avanti il nome degli Immortal.

War Against All non riserva grosse sorprese, anzi. Come successo con il precedente Northern Chaos Gods, Demonaz sceglie una strada conservativa, optando per quei riff glaciali che resero la band famosa negli anni Novanta. Il prodotto che ne esce fuori ricalca dunque lo stile classico degli Immortal, senza concedere spazio all’innovazione o alle influenze heavy che invece Abbath ha abbracciato nel suo progetto solista. Il risultato è godibile per chi è fan accanito dei norvegesi, anche se personalmente Northern Chaos Gods mi aveva lasciato qualcosa in più.


2. Ascended Dead – “Ungodly Death” (da Evenfall Of The Apocalypse, death metal)

Etichetta: 20 Buck Spin
Data di pubblicazione: 12 maggio 2023

A distanza di sei anni dal debut album Abhorrent Manifestation, tornano gli Ascended Dead, band americana che fa del death metal crudo e oscuro il suo marchio di fabbrica. Il loro nuovo disco, che segue a una serie di split e uscite minori, si intitola Evenfall Of The Apocalypse.

In uscita tra poco più di un mese, l’album è anticipato dal singolo “Ungodly Death”, un marasma di riff aggressivi compendiati da una voce acida e piuttosto personale. Rispetto al debut, il singolo sembra rivelare un approccio al riff più thrasheggiante che blackened, anche se la qualità degli Ascended Dead resta inalterata. Personalmente ho qualche piccolo dubbio sulla produzione, che non mi convince completamente e secondo me non esalta tutti i dettagli dell’album, ma bisogna capire come funziona il tutto per l’intera durata del disco.


3. Urarv – “Aurum” (da Substratum, avantgarde black metal)

Etichetta: Polypus Records
Data di pubblicazione: 4 aprile 2023

Giusto la scorsa settimana ho parlato del primo singolo tratto dal nuovo album dei Dødheimsgard. Casca dunque a fagiolo, come si suol dire, il secondo disco degli Urarv, Substratum, dal momento che la band norvegese è capitanata da quell’Aldrahn che nei Dødheimsgard è stato co-fondatore oltre che autore di alcune performance vocali veramente incredibili (666 International, A Umbra Omega).

Anche qui, in effetti, la prestazione vocale, teatrale ed estremamente espressiva, si prende un grande spazio. Substratum prende in prestito diversi elementi dagli stessi Dødheimsgard, ma anche da band quali Virus e Ved Buens Ende, aggiungendo un piccolo elemento di originalità nella costruzione dei riff, meno progressive in senso stretto anche se con le band succitate viene condivisa la logica di fondo. Nel complesso, comunque, il nuovo Urarv è un ottimo esempio di black metal d’avanguardia fondato sulla scuola norvegese, che sa intrattenere con la giusta personalità.


4. Putrid Yell – “Indescribable Evil Instinct” (da Consuming Aberration, death metal)

Etichetta: Pulverised Records
Data di pubblicazione: 14 aprile 2023

Arrivano finalmente al debutto i cileni Putrid Yell, che danno ulteriore lustro all’ottima scena death metal nazionale con questo Consuming Aberration, che arriva dopo la consueta gavetta di demo e split pubblicati negli scorsi undici anni.

Un assaggio di questo Consuming Aberration è dato dal primo singolo finora svelato, “Indescribable Evil Instinct”. Un pezzo tutto sommato semplice questo da parte dei cileni, dove il growl del vocalist Claudio Rojas è sorretto da riff death metal di natura thrashy. Piuttosto ispirato anche l’assolo. Probabilmente non un disco che cambierà la storia del death metal, ma che si preannuncia gustoso e marcio al punto giusto.


5. Thysia – “Psallo” (da Islands In Cosmic Darkness, black metal)

Etichetta: Chaos Records
Data di pubblicazione: 7 aprile 2023

Come suonerebbero i Messa se facessero black metal? Non so chi si sia mai fatto questa domanda, ma i Thysia potrebbero essere la risposta. Sono loro la band italiana di questa settimana, in uscita con il loro debut album Islands In Cosmic Darkness proprio questo venerdì.

In realtà l’unica parentela con i Messa è data dal fatto che i Thysia condividono con loro alcuni membri. Musicalmente, quello che propone la band trevigiana è un black metal vecchia scuola, basato più sulle sonorità greche di band come Rotting Christ, Necromantia e Varathron invece che sui più elementari gruppi norvegesi dell’epoca. La cosa bella infatti della scena greca è la forte matrice heavy-thrash che si rinviene nei loro riff, che danno alle composizioni quella freschezza “mediterranea” invece assente negli scandinavi. I Thysia cercano di seguire e far propria questa lezione, offrendo comunque la loro personale visione: il singolo “Psallo”, ascoltabile nel player qua sotto, è un ottimo esempio delle loro capacità.


6. Pestifer – “Defeat Of The Nemesis” (da Defeat Of The Nemesis, progressive death metal)

Etichetta: Debemur Morti Productions
Data di pubblicazione: 21 aprile 2023

Non è esattamente usuale vedere una band death metal su Debemur Morti Productions, solitamente dedita a celebrare il lato oscuro e sperimentale del black metal. I belgi Pestifer, tuttavia, hanno modo di promuovere il loro death metal tecnico e progressivo proprio sull’ottima etichetta francese, che evidentemente vuole esplorare certi territori dopo l’ottimo successo di Stare Into Death And Be Still degli Ulcerate.

I Pestifer iniziano il loro sodalizio con Debemur Morti con un EP intitolato Defeat Of The Nemesis. Anticipato dalla title track, ascoltabile qui di seguito, l’EP propone un progressive death dalle tinte atmosferiche e forte di un basso particolarmente presente e apprezzabile. Molto belli e colorati anche gli assoli, che ricordano abbastanza alcune intuizioni di Opeth e Morbus Chron. Ne risulta un lavoro coeso e piuttosto fantasioso in termini di songwriting, ma pur sempre autenticamente death metal.


7. Deathvoid – “Viceroy” (da Avalanche, raw black metal-noise)

Etichetta: Realm And Ritual
Data di pubblicazione: 31 marzo 2023

Divisi tra Svizzera e Italia, i Deathvoid sono uno dei tanti progetti che vede coinvolto Stilgar (anche in Thecodontion, Batrakos e altri). Pur avendo iniziato con tematiche più “classiche”, lentamente la band si è evoluta in un approccio sempre più originale e più vicina al noise.

In particolare, la nuova demo Avalanche (peraltro già sold out tramite Realm And Ritual) è un ottimo esempio di raw black metal filtrato dal noise, dove riff slavati e rumorismo puro ospitano una voce mostruosa e distorta. Curioso anche l’aspetto lirico ed estetico dei Deathvoid, tra paesaggi surreali, indovinelli e un sottotema relativo al rovesciamento della monarchia e del colonialismo tramite messaggi cifrati. Molto particolare, anche se chiaramente non per tutti: troppo noise per essere black metal e troppo black metal per essere noise, Avalanche rappresenta un prodotto estremamente di nicchia.


8. Sijjeel – “Metamorphosis” (da The Concurrent Cycle, brutal death metal)

Etichetta: Comatose Music
Data di pubblicazione: 7 aprile 2023

Avevo già parlato lo scorso anno dei Sijjeel, band brutal death metal originaria addirittura dell’Arabia Saudita, oggi spostatasi in Germania. The Concurrent Cycle è un breve EP di due sole tracce, che segue il debut album uscito nel 2022, Salvation Within Insanity.

Estremamente radicato nei concetti cardine del brutal death, The Concurrent Cycle è un EP dai blast beat spietati, con voci cavernose e ribassate, oltre a violenti e improvvisi rallentamenti tipici del genere. Non mancano momenti più strettamente vicini al death metal classico, con riff che richiamano in mente certe cose dei Defeated Sanity. Nel complesso, comunque, ancora una buona prova per i Sijjeel, in attesa di ulteriore materiale futuro che sicuramente non tarderà ad arrivare.