Extrema Ratio #77: 22/06/23-28/06/23 | Aristocrazia Webzine

Extrema Ratio #77: 22/06/23-28/06/23

Torna il consueto appuntamento del mercoledì con Extrema Ratio, la rubrica settimanale targata Aristocrazia dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Episodio numero settantasette, con le seguenti band protagoniste: Imperial Crystalline Entombment, Formless Oedon, Miserere Luminis, Weregoat, Ebony Pendant, Membrance, Decoherence, Vølus.

G.E.F.


1. Imperial Crystalline Entombment – “Into A Frigid Bleak Infinity” (da Ancient Glacial Resurgence, black metal)

Etichetta: Debemur Morti Productions
Data di pubblicazione: 1 settembre 2023

Qualche giorno fa ho letto su Facebook che Debemur Morti avrebbe pubblicato il secondo disco degli Imperial Crystalline Entombment, e ho commentato dicendo «wow, era una delle cose che meno mi sarei aspettato in assoluto». Pensavo infatti che il loro unico album del 2004, Apocalyptic End In White, fosse destinato a restare un unicum. E invece eccoci qui.

Come suonano dunque gli Imperial Crystalline Entombment dopo vent’anni? In sintesi: ancora molto bene. La ricetta prevede sempre un black metal gelido e spietato, con una forte caratterizzazione estetica riferita al mondo dei ghiacci, che nel primo album si identificava quasi come un reboot degli Immortal (anche nei titoli). In questo secondo disco, gli I.C.E. hanno leggermente pulito il sound, mantenendo però inalterata la sensazione di tempesta di neve che ti viene buttata in faccia alla velocità dei venti polari. Non solo Immortal comunque, in Ancient Glacial Resurgence è riscontrabile anche una certa vena dei Marduk più furiosi, anche se qui rideclinati in chiave più “atmosferica” e meno belligerante.


2. Formless Oedon – “Heavenly Abomination” (da Streams Of Rot, death-doom metal)

Etichetta: Memento Mori
Data di pubblicazione: 24 luglio 2023

La prima band death metal della puntata di oggi è in realtà all’esordio su lunga distanza. Sono i filippini Formless Oedon, che già con il loro EP di tre anni fa avevano attirato l’attenzione di un po’ di addetti ai lavori.

Per descrivere Streams Of Rot si potrebbero usare le stesse frasi dedicate alle molte uscite death-doom degli ultimi anni. Gli asiatici suonano infatti un death metal abissale e cavernoso che, come nella tradizione dei migliori Incantation, sovente decide di rallentare per poi sfociare in vere e proprie divagazioni doom dal sapore putrescente. Sicuramente i Formless Oedon rappresentano un nuovo interessante nome per questo specifico esempio di sonorità, e potrebbero presto candidarsi a essere una delle realtà emergenti del Sud-est asiatico per quanto riguarda questo tipo di death metal.


3. Miserere Luminis – “Le Sang Des Reves” (da Ordalie, atmospheric black metal)

Etichetta: Sepulchral Productions
Data di pubblicazione: 23 giugno 2023

La scena del Québec è una delle più coerenti e interessanti di tutto il panorama black metal post-2000. Negli anni, il circolo che ruota attorno alla Sepulchral Productions ha saputo sfornare molti album importanti, tra cui due delle band più rilevanti sono Gris e Sombres Forêts. Ecco, i Miserere Luminis sono nati come side project di membri di queste due band, e Ordalie è il secondo album tratto da questa alleanza.

Sintetizzando, i Miserere Luminis propongono un’interpretazione atmosferica del black metal. In Ordalie, in particolare, sono riscontrabili le influenze tratte dalle due band madri: l’interesse per la melodia, gli arpeggi melodici, le voci emozionali, gli elementi depressive, sono tutti aspetti già presenti in Gris e Sombres Forêts. Questa collaborazione aveva dato luce a un primo album nell’ormai lontano 2009, intitolato appunto Miserere Luminis. Ordalie ne rappresenta la perfetta e coerente continuazione, continuando a perpetuare quel sound tipicamente quebecois che tanti bei dischi ha regalato negli ultimi quindici-vent’anni.


4. Weregoat – “Cunting Darkness” (da Cunting Darkness, black-death metal)

Etichetta: Iron Bonehead Productions
Data di pubblicazione: 23 giugno 2023

Ora spazio a un breve EP, firmato Weregoat. La capra mannara è una band statunitense dedita a quell’incasinato miscuglio di black e death metal comunemente noto come war metal. Piuttosto conosciuti nell’ambiente per il loro album Pestilential Rites Of Infernal Fornication (2017) e altre release minori, i Weregoat celebrano in questi giorni l’uscita dell’EP Cunting Darkness.

Al di là del titolo francamente non bellissimo (Cunting? Ma siete seri?), il resto della nuova fatica dei Weregoat è esattamente ciò che cerca chi ascolta war metal. Dalla consueta copertina in bianco e nero con logo rosso d’ordinanza agli assoli improvvisi, passando per ritmi forsennati e produzione novantiana, Cunting Darkness è un breve ma sincero inno al war metal e a un satanismo così blasfemo da sembrare adolescenziale. Lo dico in senso del tutto positivo: ritengo che sia un bene perpetuare certe sonorità, dove le radici del genere ormai vengono spesso e volentieri messe da parte.


5. Ebony Pendant – “Immortal Son Of Damnation” (da Ebony Pendant, black metal)

Etichetta: Autoprodotto
Data di pubblicazione: 25 giugno 2023

Sono tanti i progetti afferenti al trend del cosiddetto raw black metal che hanno affollato le pagine di internet. Tra questi, Ebony Pendant è forse uno di quelli meno scontati e più interessanti, grazie anche a lavori di spessore come Incantation Of Eschatological Mysticism e The Garden Of Strangling Roots, che consiglio di recuperare (specie il primo).

Il nuovo album della one man band statunitense (anche se in realtà qui il mastermind S.C. è accompagnato da un batterista) si chiama semplicemente Ebony Pendant ed esce sorprendentemente autoprodotto in digitale, anche se immagino uscirà presto anche nei formati fisici. Con il classico sound polveroso e atmosferico, rivivono le sonorità di un black metal di fine millennio: penso a Judas Iscariot, che peraltro Ebony Pendant aveva omaggiato con una cover nello scorso album, ma anche ai norvegesi degli anni Novanta. Melodia e atmosfera, suoni kvlt e blast beat: in una parola, puro e autentico black metal, suonato come si deve.


6. Membrance – “Riva De Biasio” (da Undead Island, death metal)

Etichetta: Extreme Metal Music
Data di pubblicazione: 23 giugno 2023

Per la quota italiana di questa puntata, propongo Undead Island, il nuovo disco dei deathster veneziani Membrance. Una band singolare, quella lagunare, dal momento che il death metal dei Nostri, specialmente su questo nuovo album, prendono spunto dal folklore locale in chiave horror. Su Undead Island, poi, diversi testi sono proprio in veneziano.

Nel player in basso si può ascoltare la traccia “Riva De Biasio” per farsi un’idea. Ho scelto questo brano perché è il nome di una fermata dei vaporetti, ispirato a un tragico avvenimento avvenuto nel XVI secolo, dove, per farla breve, un locandiere chiamato Biagio (o Biasio) serviva una specialità, lo sguazeto, che successivamente si scoprì essere a base di… carne di bambini. Ma anche musicalmente i Membrance sono una band di tutto rispetto, grazie al loro death metal groovy e tecnico, accompagnato da assoli ispirati e un growl poderoso. Più originali e godibili di tanto death metal in circolazione, questi veneziani meriterebbero sicuramente una maggior esposizione.


7. Decoherence – “Closed Timelike Curves” (da Order, experimental black metal)

Etichetta: Sentient Ruin Laboratories
Data di pubblicazione: 28 luglio 2023

Gli inglesi Decoherence avevano iniziato la loro carriera nel 2019 con un EP black metal impenetrabile, affascinante ma anche debitore del trend del dissonante. Dopo alcune release, la situazione oggi è un po’ cambiata, come vediamo in questo nuovo album dal titolo Order.

Quello che è cresciuto sicuramente è l’interesse dei britannici per le sonorità elettroniche, aspetto curato dalla noisemaker Prior. Le parti industrial danno infatti ulteriori layer di profondità alla musica dei Decoherence, arricchita da una batteria disumana e voci molto filtrate. Il risultato è un black metal che si allontana considerevolmente da quello degli esordi e va a flirtare con l’industrial più scuro e l’elettronica meno accessibile. Sperimentale senz’orma di dubbio, Order mantiene comunque certe radici dissonanti, restituendo l’idea di un percorso che matura man mano, uscita dopo uscita.


8. Vølus – “Confronting Shadow” (da Oathsworn Vengeance), blackened death metal)

Etichetta: Vargheist Records
Data di pubblicazione: 15 luglio 2023

Chiudo con un’altra one man band americana, Vølus, giunta al suo terzo full length: intitolato Oathsworn Vengeance.

L’album, che uscirà il 15 luglio, presenta diversi momenti d’interesse. Prendendo le mosse da un blackened death metal dissonante, il disco è accompagnato da un growl possente e particolarmente spaventoso, che ne accentua le atmosfere lugubri e impenetrabili. A tratti mi sono venuti in mente i Portal, anche se senza i riff nauseanti e stortissimi della band australiana, con in più una vena leggermente progressiva in termini di struttura dei brani. La parentela con gli Out Of The Mouth Of Graves, di cui ho già parlato in passato, è comunque evidente: anche qui infatti suona l’unico membro dei Vølus, che aggiunge ulteriori strati di oscurità a quanto fatto precedentemente.