Extrema Ratio #41: 13/10/22-19/10/22
Quarantunesimo episodio della nostra rubrica a cadenza settimanale Extrema Ratio, dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Ancora una volta si spazia molto, tra band già affermate e altre totalmente sconosciute al grande pubblico, da nuove soluzioni all’old school più intransigente. I nomi dei protagonisti della puntata: Kanonenfieber, Tiwanaku, Godkiller, Sépulcre, Diĝir Gidim, Apostate, Aspaarn, Mulciber.
G.E.F.
1. Kanonenfieber – “Der Füsilier I” (da Der Füsilier, melodic black-death metal)
Etichetta: Noisebringer Records
Data di pubblicazione: 19 novembre 2022
Una delle novità discografiche più rilevanti degli ultimi due anni in campo black e death metal è certamente Kanonenfieber. Il progetto tedesco, dotato di un’estetica riconoscibile e accattivante, nonché di un sound (relativamente) easy listening per il genere, si è infatti ricavato uno spazio decisamente importante nella scena underground.
Il nuovo EP di due tracce, Der Füsilier, è preannunciato dal brano “Der Füsilier I”, che presenta le ormai solite caratteristiche di Kanonenfieber. Melodie tirate, break lenti e atmosferici, riff scapoccioni. Questo mix sicuramente intrigante è peraltro correlato da una backstory molto interessante, visto che l’EP parla di un soldato tedesco che, dopo un fallito tentativo di liberare la città occupata di Przemysl, torna a casa attraverso l’inferno ghiacciato dei Carpazi. La produzione è ormai sempre più curata, quasi a voler sottolineare l’intenzione di Kanonenfieber di raggiungere una platea ancora più vasta.
2. Tiwanaku – “Visitor From Titan” (da Earth Base One, progressive death metal)
Etichetta: Avantgarde Music / Unorthodox Emanations
Data di pubblicazione: 4 novembre 2022
Gli statunitensi Tiwanaku pubblicheranno finalmente il loro debutto tra circa un paio di settimane. Dico finalmente perché la band è stata fondata nel 2003, senza però far uscire praticamente nulla, se non una demo nello stesso anno e un singolo sei anni dopo. Earth Base One si configura dunque come un comeback inaspettato e insperato.
Ed Mowery, ex bassista e cantante dei Nocturnus, è la mente principale del quintetto floridiano. Qualche vaga influenza della band più famosa in cui Mowery ha militato la si può ascoltare qua e là, essendo i Tiwanaku autori di un death metal a tinte prog e con divagazioni quasi psichedeliche. Rispetto ai Nocturnus, tuttavia, la presenza delle tastiere ha un ruolo meno rilevante: emerge comunque un chiaro approccio old school al genere, come si evince dal brano in anteprima “Visitor From Titan”, dove la struttura resta ancorata al death metal dei primi anni Novanta. Da rimarcare anche la presenza di un ospite d’eccezione al basso, ovvero Alex Webster dei Cannibal Corpse.
3. Godkiller – “Waiting For Lilith” (da We Are The Black Knights, black-death metal)
Etichetta: Debemur Morti Productions
Data di pubblicazione: 9 dicembre 2022
Non devo essere certo io a presentare Godkiller, progetto black metal monegasco piuttosto noto negli anni Novanta, soprattutto grazie a The Rebirth Of The Middle Ages (1996), peraltro di recente ristampa. Ebbene, la francese Debemur Morti si è adoperata per pubblicare We Are The Black Knights, una compilation delle due demo di Godkiller.
Scelta dunque peculiare per questo format, essendo a tutti gli effetti un’uscita che propone tracce di quasi trent’anni fa. Rappresenta però anche l’occasione per ripercorrere gli esordi del progetto, prima della svolta industrial iniziata con il comunque ottimo The End Of The World (1998) e culminata in Deliverance (2000). La traccia qui proposta, “Waiting For Lilith”, arriva addirittura dalla prima demo, Ad Majorem Satanae Gloriam (1994), dove Godkiller aveva ancora notevoli influenze death metal, già più limitate nella seconda demo, The Warlord (1995). Intrigante anche l’introduzione di atmosfere dungeon synth, che fanno capolino qua e là. Sebbene The Rebirth Of The Middle Ages resti indubbiamente il lascito più significativo della one man band del Principato, questa raccolta fornisce un salto nel passato di sicuro valore e interesse.
4. Sépulcre – “Aethyr Emanations” (da Cursed Ways Of Sheol, war metal)
Etichetta: Invictus Productions
Data di pubblicazione: 25 novembre 2022
Quartetto francese poco conosciuto al grande pubblico, i Sépulcre pubblicheranno tra poco più di un mese il loro primo EP, intitolato Cursed Ways Of Sheol. Non manca qualche nome relativamente conosciuto in formazione, su tutti quello di Kev Desecrator, attuale batterista dei Deströyer666 e qui addetto alle voci e alla chitarra.
Il lavoro è introdotto dal singolo “Aethyr Emanations”, un brano di poco meno di cinque minuti che compendia le caratteristiche tipiche di un certo death metal oggi in voga. Tra suoni cavernosi e songwriting vecchia scuola, il singolo fornisce un approccio che rallenta sino a sfiorare il death-doom, seguendo a tratti la scia di band quali ad esempio i finlandesi Krypts. Interessanti i lead di chitarra che, soprattutto nella parte conclusiva, aggiungono layer di inquietudine e melodie sinistre che aiutano a rendere più ficcante il mood del brano.
5. Diĝir Gidim – “II” (da The Celestial Macrocosmic Scale And The Shimmering Path Of The Supreme Regolator, black metal)
Etichetta: ATMF
Data di pubblicazione: 18 novembre 2022
La band italiana della settimana sono i Diĝir Gidim. Duo quantomeno misterioso, tanto che la sua provenienza era incerta fino a qualche tempo fa, aveva già pubblicato un interessantissimo debutto nel 2017, I Thought There Was The Sun Awaiting My Awakening.
Il nuovissimo The Celestial Macrocosmic Scale And The Shimmering Path Of The Supreme Regolator, in uscita tra un mese, è introdotto da una notevole copertina che sottolinea i rimandi alla cultura sumera e mesopotamica dei Diĝir Gidim. D’altra parte il singolo già rivelato è massiccio quanto l’artwork: “II” consta infatti di undici minuti e mezzo di black metal occulto, più atmosferico e meno dissonante rispetto al passato, che non disdegna la presenza di voci pulite che donano un’aura quasi mistica. Per certi versi, dunque, sembra preannunciare una piccola svolta all’interno della band, offrendo un approccio più diretto e con una patina luminosa che apre a un dualismo sonoro che nel disco di esordio era meno marcato.
6. Apostate – “Sodomised And Crucified” (da In The Image Of God, brutal death metal)
Etichetta: Lord Of The Sick Recordings
Data di pubblicazione: 29 ottobre 2022
Secondo album in arrivo per gli inglesi Apostate, autori di un brutal death metal piuttosto tecnico che non ammette compromessi. Già tre anni fa, i britannici erano riuscito ad attirare l’attenzione di un’etichetta importante nella scena brutal death come la russa Lord Of The Sick Recordings con l’esordio At The Tomb Of Sanity.
Il nuovo album In The Image Of God, in uscita tra una decina di giorni, incarna i tipici stilemi del brutal death, senza eccedere in velocità impossibili ma cercando di restituire l’aspetto più carnale del genere. Interessante anche il senso di melodia generato dagli assoli degli Apostate, che cercano di costruirsi una certa personalità senza rinunciare ai tratti caratteristici del filone. Questo è ciò che accade in “Sodomised And Crucified”, ma anche gli altri brani finora rivelati sembrano battere strade simili.
7. Aspaarn – “Echoes Of An Ancient Wail” (da Between Loss And Hate, raw black metal)
Etichetta: Asgard Hass Productions
Data di pubblicazione: 4 novembre 2022
Di band raw black metal dal sound estremamente zanzaroso l’underground è ormai pieno, quasi a voler inscenare un revival delle tipiche produzioni demo degli anni Novanta. Nel marasma di pubblicazioni di questo tipo, la mia attenzione è stata recentemente catturata da Aspaarn, one man band svizzera il cui secondo album, intitolato Between Loss And Hate, è in uscita a inizio novembre.
Se dici Svizzera e dici raw black metal, non puoi che pensare a Paysage D’Hiver, questo è un dato di fatto. Oltre alla provenienza, Aspaarn sembra condividere con il suddetto una certa convergenza verso temi naturalistici e isolazionisti. Musicalmente, tuttavia, qui è meno presente quella sensazione di tempesta di neve che si può avere ascoltando Paysage D’Hiver. Oltre a un certo spirito darkthroniano (con un bel basso pulsante alla Under The Funeral Moon), il singolo “Echoes Of An Ancient Wail” mette anche in mostra un certo interesse per il black metal lento e circolare, che mi ha un po’ ricordato gli australiani Carved Cross o i passaggi più depressive dei Mütiilation. Va da sé che una produzione di questo tipo rende Aspaarn un prodotto per i cultori della materia, da ascoltare rigorosamente in cuffia e nell’oscurità. Per approfondire, consiglio di recuperare anche il debutto Ancestral Genocides, del quale probabilmente tratterò più avanti in sede di recensione.
8. Mulciber – “Christ, Deceiver” (da Misery Of One, death metal)
Etichetta: Redefining Darkness Records
Data di pubblicazione: 28 ottobre 2022
Concludo la carrellata della puntata #41 con gli statunitensi Mulciber provenienti da Cleveland, Ohio. Sulla storia di questa band nata nel 2020 tutto sommato non ci sono molti prodromi da fare, essendo l’EP Misery Of One la prima opera pubblicata.
Sarà anche un EP breve, vista l’esigua durata di quindici minuti, ma evidentemente è stato abbastanza per convincere un’etichetta di tutto rispetto quale Redefining Darkness Records. “Christ, Deceiver” è il primo singolo estratto da Misery Of One e presenta i Mulciber come autori di un death metal rozzo e violento, che affonda le radici nell’old school. Gli statunitensi, tuttavia, puntano su suoni chiari, secchi e decisi, decisione opposta a quelle band che invece sottolineano le atmosfere cavernose e occulte (come si è visto in precedenza, ad esempio, con i Sépulcre): sono due modi diversi di interpretare il death metal. Molto interessante la seconda parte del brano, che si carica di un andamento trionfale e, oserei dire, epicheggiante.