Extrema Ratio #59: 16/02/23-22/02/23 | Aristocrazia Webzine

Extrema Ratio #59: 16/02/23-22/02/23

Altro nuovo episodio di Extrema Ratio, la rubrica settimanale targata Aristocrazia dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Ecco le band protagoniste del numero cinquantanove: Kommand, Downfall Of Gaia, Fange, Blaze Of Sorrow, Menstrual Vampires, Homeskin, Paraphilia, Sëht.

G.E.F.


1. Kommand – “Chimera Soldiers” (da Death Age, death metal)

Etichetta: 20 Buck Spin
Data di pubblicazione: 31 marzo 2023

Formatisi a metà dello scorso decennio, gli statunitensi Kommand hanno da subito raccolto un certo credito tra gli appassionati del death metal. La band californiana ha infatti realizzato molte uscite minori con cui ha catalizzato l’attenzione dei deathster incalliti, per poi incanalarla in Terrorscape, il loro primo album. L’imminente Death Age rappresenta invece il secondo disco del quartetto di Los Angeles.

Ecco, se c’è un nome su tutti che si può accostare ai Kommand è quello dei leggendari Bolt Thrower. La storica band britannica viene infatti ricordata molto da vicino dai quattro californiani, per la tendenza a cercare spesso e volentieri un approccio mid-tempo, con riff decisamente ispirati agli inglesi. Tuttavia i Kommand dimostrano anche una maggiore attitudine ad accelerare, come si nota dal primo singolo estratto “Chimera Soldiers”, che personalmente mi ha ricordato anche certe cose dei Tomb Mold. Comunque sia, un graditissimo ritorno.


2. Downfall Of Gaia – “Bodies As Driftwood” (da Silhouettes Of Disgust, atmospheric post-black metal)

Etichetta: Metal Blade Records
Data di pubblicazione: 17 marzo 2023

Sesto album in arrivo per i tedeschi Downfall Of Gaia, formazione che ingloba una serie di influenze e generi, dallo sludge atmosferico al crust, passando per il post-black metal. Effettivamente la loro inclusione in questa rubrica può essere un po’ dibattuta per i motivi di cui sopra, ma si tratta di una band di una certa importanza a livello underground per cui mi è parso giusto parlarne.

Il primo singolo estratto da Silhouettes Of Disgust in effetti predilige un approccio basato su un’idea post-black metal, tra furenti blast beat ed espressive scream vocals. Non mancano tuttavia momenti più ragionati e decisamente atmosferici, dove i generi summenzionati fanno capolino e si amalgamano, realizzando una miscela interessante e particolarmente apprezzabile. Del resto, i Downfall Of Gaia propongono questo tipo di sonorità da anni, perfezionando il loro approccio di volta in volta. Consigliatissimi ai fan del post-metal più annerito ed emozionale al tempo stesso.


3. Fange – “À La Racine” (da Privation, industrial sludge-death metal)

Etichetta: Throatruiner Records
Data di pubblicazione: 10 marzo 2023

La formula originale e l’estetica caratteristica dei Fange hanno permesso a questa band francese di ritagliarsi negli anni un bello spazio nella scena underground nazionale. Rinforzatisi di recente con l’arrivo in formazione di Titouan Le Gal (già membro di Epectase e Acedia Mundi), i transalpini stanno per pubblicare il loro quinto album: Privation.

Il singolo “À La Racine” è introdotti da suoni noise e industrial, che in realtà non sono solo un prologo ma un costante sottofondo all’opera dei Fange. Forti di una voce rabbiosa ed espressiva, i ragazzi di Rennes puntano sicuramente tanto su suoni enormi, ma senza affatto mettere in secondo piano il songwriting. Tra melodie sinistre, suoni sludge e reminiscenze death metal, gli elementi elettronici dei francesi aggiungono veramente quel quid in più che rende l’esperienza di ascolto realmente originale e degna di essere vissuta. Insomma, una band piuttosto sui generis, adatta per chi ama lasciarsi travolgere dalle sperimentazioni ma restando ancorato a una salda base già nota.


4. Blaze Of Sorrow – “Flammae” (da Vultus Fati, atmospheric black metal)

Etichetta: Eisenwald
Data di pubblicazione: 31 marzo 2023

Tra le band più interessanti del panorama black atmosferico nazionale, i Blaze Of Sorrow rappresentano il nome italiano per l’episodio odierno di questa rubrica. Caratterizzati da sempre da copertine evocative e musiche apocalittiche, i mantovani sono in procinto di celebrare l’uscita del loro settimo disco, Vultus Fati.

L’approccio dei Blaze Of Sorrow è in realtà piuttosto classico in termini di atmospheric black metal. Immagina lunghi riff guidati da blast beat martellanti, con sezioni di questo tipo che vengono intervallate da break più melodici e sognanti. Ecco, i mantovani si dilettano proprio in una simile idea, prendendo probabilmente spunto dai più noti epigoni della scena cascadian, come Wolves In The Throne Room e Falls Of Rauros, o dai capitoli più black metal degli Agalloch. Particolarmente ben riusciti anche i lead di chitarra, che seguono il crescendo del brano mettendo in risalto il suo lato più atmosferico ed emozionale.


5. Menstrual Vampires – “Out Of Cervix” (da Menstrual Vampires, death metal)

Etichetta: Transylvanian Recordings
Data di pubblicazione: 14 febbraio 2023

Sembrava che Scott Conner, al secolo Xasthur, avesse deciso di mollare con il metal qualche anno fa. Ebbene il nuovo progetto Menstrual Vampires rappresenta proprio il ritorno dell’artista statunitense, qui in coppia con Randy Rhot che si è occupato delle chitarre. Menstrual Vampires, uscito la settimana scorsa nel giorno di San Valentino, è la prima opera di questo nuovo duo.

In ogni caso, c’è da scordarsi il black metal oscuro e depresso a cui ci aveva abituato Xasthur, perché con i Menstrual Vampires siamo nel regno del death metal, quello putrido e marcio di chiara scuola anni Novanta. Anzi, le cose si mettono anche peggio, perché per qualche motivo per la voce si è scelto di adottare una soluzione molto estrema, un rantolo gorgogliante che sfocia in territori più vicini al pornogrind che al death metal. Il comparto musicale consta di ritmiche serrate e improvvisi rallentamenti, reminiscenti di Cannibal Corpse, Dying Fetus e di un certo grindcore. Ammetto che non mi aspettavo un ritorno sulle scene del signor Xasthur in questa veste, ma sicuramente è un album degno di un qualche interesse.


6. Homeskin – “End’s Daze” (da End’s Daze Without Organs, experimental black metal)

Etichetta: Fiadh Productions
Data di pubblicazione: 17 febbraio 2023

Nel corso dell’ultimo anno, Homeskin, una delle creature del polistrumentista texano Garry Brents, è passata più volte su Extrema Ratio. End’s Daze Without Organs però è l’atto finale del progetto, perché rappresenterà l’ultima uscita di Homeskin. Brents ha infatti dichiarato che si concentrerà su un nuovo monicker, Maemorrhage, con cui esplorerà addirittura sonorità nu-metal.

Parlando di End’s Daze Without Organs, anche questa volta Brents parte da una matrice black metal, decomponendola e ricomponendola a suo piacimento. Homeskin mantiene un approccio vivace, ricco di elementi punk e post-punk, sfociando in momenti gothic rock e perfino pop (“Broken Shell”). In tutto questo, però, il riffing di End’s Daze Without Organs si arricchisce di momenti thrash, di pause atmosferiche, di trovate bassistiche dal sapore quasi funky e, appunto, nu-metal. Homeskin chiude la sua breve vita con otto album all’attivo in poco più di un anno, e lo fa con una prova interessante e degna di nota.


7. Paraphilia – “Coruscation” (da The Memory Of Death Given Form, death metal)

Etichetta: Autoprodotto
Data di pubblicazione: 7 aprile 2023

I Paraphilia sono un progetto death metal portato avanti da due fratelli che nell’underground statunitense hanno già prodotto qualcosa di interessante. Si tratta di Kenneth e Stephen Parker, attivissimi da anni nella scena metal (il primo anche in quella noise): giusto per menzionare i loro progetti più conosciuti, come non citare la loro comune militanza nei Pillorian o nei Maestus.

Spietato e violento, pesante e crudele, The Memory Of Death Given Form si apre con “Coruscation”, un inno death metal old school ma molto dinamico, caratterizzato da un growl profondo e una buona dose di tecnica. Non manca qualche rallentamento, decisamente più da brutal death metal che da death-doom per intenderci, che aiuta a rendere il brano ancora più vario e intrigante. Paraphilia, insomma, sembra davvero essere l’ennesimo nome da non lasciarsi sfuggire nella già vasta geografia del death metal internazionale underground.


8. Sëht – “Inkvël Töshi” (da Dlahdlhë, raw atmospheric black metal)

Etichetta: Canti Eretici
Data di pubblicazione: 14 febbraio 2023

Uscito la scorsa settimana nel giorno di San Valentino, Dlahdlhë è uno split tra Trhä e Sëht, due progetti che si districano nel black metal grezzo e atmosferico. Sebbene tra i due il più conosciuto sia decisamente Trhä, ho preferito qui focalizzarmi sulla proposta di Sëht, proprio perché meno pubblicizzato ma comunque degno di interesse.

L’approccio della one man band indiana è — come preannunciato — particolarmente grezzo e atmosferico, con una batteria che suona riverberata e lontana, quasi dimenticata. Inoltre l’utilizzo di synth bizzarri e quasi fatati dona al brano un’aura sognante ed eterea ma disperata al tempo stesso. Tra i progetti raw black metal emergenti più interessanti degli ultimi tempi, Sëht fa dunque convivere tradizione e una certa originalità nella sua proposta, ridando un ruolo di prim’ordine a tastiere e sintetizzatori.