Extrema Ratio #70: 04/05/23-10/05/23
Altra cifra tonda raggiunta da Extrema Ratio, la rubrica settimanale targata Aristocrazia dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Oggi si tocca la puntata numero settanta, con le seguenti band protagoniste: Krallice, Vomitory, Hail Conjurer, Olkoth, Non Est Deus, Snorlax, Concilium, Claustrum.
G.E.F.
1. Krallice – “Porous Resonance Abyss Part II” (da Porous Resonance Abyss, avantgarde black metal)
Etichetta: P2
Data di pubblicazione: 5 maggio 2023
Continuano a essere particolarmente prolifici i newyorkesi Krallice, autori di ben due album lo scorso anno e che la settimana scorsa hanno pubblicato il nuovissimo Porous Resonance Abyss. Il disco tra l’altro esce per la P2, che non è la loggia di Licio Gelli ma una etichetta underground molto interessante.
La proposta della band statunitense sostanzialmente non cambia rispetto alle scorse uscite, perché i riff contorti e le chitarre che si intrecciano restano un punto irrinunciabile dei Krallice. Tuttavia in Porous Resonance Abyss continuano a dare sempre maggiore spazio ai sintetizzatori, già presenti in passato ma che ora si stanno piano piano ricavando un ruolo più importante. Evidente lo zampino di Colin Marston, chitarrista della band, che sembra aver incluso nell’anima dei Krallice l’approccio tastieristico dei suoi progetti ambient. Ciò che resta immutato, comunque, è la qualità degli statunitensi, sempre molto alta come in tutti i loro album.
2. Vomitory – “All Heads Are Gonna Roll” (da All Heads Are Gonna Roll, death metal)
Etichetta: Metal Blade Records
Data di pubblicazione: 26 maggio 2023
Parto dal presupposto che voglio bene ai Vomitory, in quanto sono una delle prime band death metal che io abbia ascoltato. Era il 2005 e all’interno del ri-doppiaggio satirico Puttanic dei Prophilax, come parte della colonna sonora, era presente proprio il brano “Chaos Fury” della band svedese. Mi scuso per la nota autobiografica poco interessante, ma ci penso sempre quando mi imbatto nei Vomitory.
Comunque sia, gli scandinavi sono una formazione storica nel panorama death metal internazionale. Sono attivi addirittura dal 1989 e All Heads Are Gonna Roll rappresenta il loro ritorno sulle scene a ben dodici anni di distanza dall’album precedente. Insomma, è un gruppo che non ha bisogno di grosse presentazioni.
Il nuovo disco è anticipato dall’omonimo brano: tre minuti e mezzo di mazzate death metal vecchia scuola, di evidente stampo svedese. Produzione cristallina e basso molto potente sono accompagnati da riff spietati e crudeli, come se il sound di oltre trent’anni fa fosse aggiornato ai nostri tempi. Il che, in effetti, è una descrizione spicciola ma molto fedele di ciò che sono i Vomitory oggi.
3. Hail Conjurer – “Two Stars” (da Ouroboros Lust, black metal)
Etichetta: Bestial Burst Records
Data di pubblicazione: 18 maggio 2023
La one man band finlandese Hail Conjurer è un progetto black metal molto peculiare, che personalmente seguo da anni e apprezzo parecchio. Ouroboros Lust è l’album numero otto della creatura di Harri Kuokkanen, già noto per essere, tra gli altri, batterista dei Ride For Revenge e cantante degli Hooded Menace.
Rispetto ai dischi precedenti c’è un netto cambio estetico, con una copertina sorprendente più colorata e improntata all’erotismo; sebbene quest’ultimo non fosse un elemento del tutto assente in Hail Conjurer, basti pensare a Erotic Hell. Musicalmente, si sente molto l’influenza dei già citati Ride For Revenge: forte presenza del basso, batteria principalmente mid e down-tempo con qualche blast beat, synth spettrali, abrasioni noise. Questi sono tutti elementi presenti in entrambi i progetti, sebbene con dosi e scopi differenti.
Insomma, un ennesimo lavoro molto interessante per la band finlandese, di cui vale la pena di citare anche il particolare video teaser utilizzato per diffondere i singoli “Golden Spine” e “The Heat Goes On”.
4. Olkoth – “Alhazred” (da At The Eye Of Chaos, blackened death metal)
Etichetta: Everlasting Spew Records
Data di pubblicazione: 26 maggio 2023
Album di debutto in arrivo per gli statunitensi Olkoth, formazione blackened death metal proveniente dalla South Carolina. C’è anche un pizzico di Italia in At The Eye Of Chaos: l’album è infatti pubblicato dalla bresciana Everlasting Spew Records e la copertina è firmata dal mitico Paolo Girardi.
Già tre singoli sono stati svelati per questo disco, che uscirà alla fine del mese. At The Eye Of Chaos è un album innegabilmente death metal alla base, con una leggera vena blackened e una piacevole varietà: si passa da brani violenti e diretti ad altri più groovy, fino a momenti più atmosferici. Possono emergere somiglianze con band come Vitriol, Hate Eternal e Hideous Divinity, ma gli Olkoth mantengono intatta la loro personalità e, cosa più importante, con una qualità e una maturità invidiabili per essere semplicemente un debutto. Un bel centro per Everlasting Spew.
5. Non Est Deus – “Thousand Years Of Sand” (da Legacy, black metal)
Etichetta: Noisebringer Records
Data di pubblicazione: 12 maggio 2023
Non Est Deus è un progetto solista di Noise, l’enigmatico mastermind dei Kanonenfieber, la band tedesca che negli ultimissimi anni ha raccolto grandi consensi un po’ ovunque nell’underground. Non Est Deus arriva al traguardo del quarto album con Legacy, ad appena un anno di distanza dal precedente Impious.
Si tratta di un disco molto diverso e decisamente più classico rispetto a quanto si può ascoltare nei Kanonenfieber. Non Est Deus è infatti un progetto più declinato verso il black metal in senso stretto, in particolare con una interpretazione melodica del genere piuttosto in voga negli ultimi anni, si pensi ai Mgla e di conseguenza i loro imitatori principali come Uada e Gaerea. Il polistrumentista tedesco aggiunge onestamente poco a quanto il genere ha prodotto negli ultimi anni, ma è bello ogni tanto tornare su un black metal dalle coordinate più tradizionali e puramente anti-cristiane, aspetto ormai non più così dominante nel panorama del metallo nero attuale.
6. Snorlax – “Book Ov Serpents” (da The Necrotrophic Abyss, black-death metal)
Etichetta: Unorthodox Emanations / Avantgarde Music / Brilliant Emperor Records
Data di pubblicazione: 23 giugno 2023
So già cosa sta pensando chi è nato negli anni Novanta leggendo il nome di questa band. E cioè che Snorlax è il nome di un Pokémon, creando un effetto abbastanza ilare per un gruppo black-death metal. In realtà, tuttavia, la one man band australiana ci sa fare eccome, come testimoniato dalle uscite precedenti a The Necrotrophic Abyss: particolarmente consigliato il primo album II, uscito nel 2020 subito prima della pandemia.
Anticipato dal singolo “Book Ov Serpents”, The Necrotrophic Abyss certifica la costante crescita della one man band australiana. Snorlax è infatti un’entità estrema e molto completa, in grado di passare da momenti dissonanti ad altri che sfiorano il black metal melodico, con uno scream acido particolarmente teatrale e protagonista nel mix. A ciò si accompagna una produzione piuttosto pulita ma anche carnale, in grado di accentuare i riff taglienti e angolari del progetto di Brisbane. Con una prova che si trova esattamente a metà strada tra il black-death metal dissonante più accessibile e gli sperimentalismi astratti dei Portal, Snorlax si dimostra un nome di assoluto interesse, a dispetto dell’effetto comico che potrebbe suscitare il nome.
7. Concilium – “To The Skies You Will Return” (da Sky Bvrial, black metal)
Etichetta: Sentient Ruin Laboratories
Data di pubblicazione: 5 maggio 2023
Terzo album per i lusitani Concilium, terzetto portoghese che raccoglie un po’ il meglio (o il peggio, a seconda dell’interpretazione) della scena raw black metal nazionale. La formazione vede infatti coinvolti membri di Occelensbrigg, Morte Incandescente, Irae e altri progetti non nuovi alle orecchie di chi ha familiarità con il black metal locale.
Meglio prodotti rispetto alla media dei connazionali che rappresentano questa particolare scena, i Concilium propongono un black metal grezzo e polveroso di stampo fortemente atmosferico. I riff scorrono lenti e inesorabili, quasi come fossero una colata di lava impossibile da evitare. Ma non mancano momenti più furiosi, come “Destroyer Of Worlds”, solo omonima del noto album dei Bathory del 2001, o brani che prediligono i mid-tempo (“Between The Moon And The Mountain”). Sky Bvrial finisce per essere un disco che accoglie più stili interni al black metal, li fa suoi e li fonde insieme, per un risultato perfettamente omogeneo.
8. Claustrum – “Zombi Rats” (da Claustrum, death metal)
Etichetta: Avantgarde Music / Unorthodox Emanations
Data di pubblicazione: 9 giugno 2023
Spazio in chiusura alla quota italiana di Extrema Ratio #70 con i deathster Claustrum, in uscita tra un mesetto con il loro album di debutto eponimo. Accompagnati da una copertina che richiama molto il filone old school, gli italiani dimostrano da subito di avere le idee particolarmente chiare.
Se l’artwork mi aveva ricordato da vicino i Mortiferum, in realtà le sonorità degli esordienti italiani fanno incetta di un alternarsi di mid-tempo e blast beat, con una produzione cavernosa e disgustosa al punto giusto. Se si può trovare il pelo nell’uovo, di dischi così oggigiorno ne escono tanti ed è difficile trovare un motivo per ascoltare e acquistare a tutti i costi l’album dei Claustrum. Al tempo stesso, il disco è a livelli di qualità paragonabili alle tipiche uscite death metal di etichette quali Dark Descent, Me Saco Un Ojo, Memento Mori: tutte label che fanno vanto e bandiera del metallo della morte di questo tipo. Il che non mi sembra affatto poco.