Extrema Ratio #69: 27/04/23-03/05/23 | Aristocrazia Webzine

Extrema Ratio #69: 27/04/23-03/05/23

Altro nuovo episodio di Extrema Ratio, la rubrica settimanale targata Aristocrazia dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Ecco le band protagoniste del numero sessantanove: Nightmarer, Esoctrilihum, Gosforth, Gonemage, Sporae Autem Yuggoth, Speedwhore, Desekryptor, Dhishti.

G.E.F.


1. Nightmarer – “Brutalist Imperator” (da Deformity Adrift, technical death metal)

Etichetta: Total Dissonance Worship
Data di pubblicazione: 5 maggio 2023

Apre questa nuova edizione di Extrema Ratio l’imminente album dei deathster americani Nightmarer, in arrivo tra pochi giorni. Deformity Adrift è la seconda prova su lunga distanza degli statunitensi, a qualche anno dal debutto Cacophony Terror.

Il death metal del quintetto prende chiaramente le mosse dalle derive più dissonanti del genere, come del resto suggerisce il nome della loro etichetta, peraltro gestita dal chitarrista Simon. Quello dei Nightmarer è dunque un death metal storto, dissonante e cervellotico, che pesca a piene mani dai Gorguts più recenti e dagli Ulcerate di The Destroyers Of All e Vermis. I quattro singoli che anticipano l’album sono carichi di un’atmosfera opprimente e abrasiva, con una produzione molto limpida che permette di godere dei singoli passaggi del disco. Insomma, un ottimo nome per i fan del death metal più tecnico e dissonante.


2. Esoctrilihum – “Arcane Majestri​̈​x Noir” (da Astraal Constellations Of The Majickal Zodiac, experimental black metal)

Etichetta: I, Voidhanger Records
Data di pubblicazione: 12 maggio 2023

Uno dei personaggi più prolifici dell’attuale scena black metal, senza che ciò infici la qualità delle sue uscite, è certamente il misterioso polistrumentista francese Asthâghul, con la sua one man band Esoctrilihum. Astraal Constellations Of The Majickal Zodiac è già il suo secondo album del 2023, seguito di Funeral, nonché il decimo in carriera.

Un lavoro che si può tranquillamente definire colossale, anche solo per le dimensioni, essendo un triplo disco, per circa due ore e spicci di musica. Produzione grezza, riff gelidi, synth di sottofondo: sono questi gli ingredienti attorno ai quali Asthâghul costruisce la sua ennesima opera targata Esoctrilihum. Ancora una volta ben rappresentata dall’allucinante e apocalittica copertina, come nelle occasioni precedenti. Ne esce dunque fuori un disco estremo, imprevedibile e ricco di particolari. Certo, oltre due ore di black metal possono sembrare un’enormità, ma condensarne la ricchezza in poche righe è praticamente impossibile. Astraal Constellations Of The Majickal Zodiac è semplicemente un viaggio in cui immergersi da capo a fondo.


3. Gosforth – “Luciferian Gnosis” (da Scourge Of Dark Dominion, black metal)

Etichetta: Underground Kvlt Records / Odium Records
Data di pubblicazione: maggio 2023

Per la quota italiana della puntata #69 ci sono i lombardi Gosforth, band di culto del panorama black metal nostrano attiva già a fine anni Novanta. Il disco in arrivo il prossimo mese, la cui data esatta di uscita non è stata comunicata, si intitola Scourge Of Dark Dominion e rappresenta il ritorno sulle scene dopo anni di silenzio.

In un’epoca nella quale tutti sperimentano e provano a dire la loro, restare ancorati alla tradizione black metal sembra quasi un atto rivoluzionario e controcorrente. Ed è proprio questo l’approccio dei Gosforth, che suonano come se gli anni Novanta non fossero mai passati: riff gelidi, furenti blast beat e produzione low-fi sono un must tipico dei dischi norvegesi di ormai trent’anni fa, qui riproposti dai lombardi con un’interpretazione vocale piuttosto personale. Un bel recupero della tradizione old school tutto made in Italy, che sarebbe un peccato tralasciare se si apprezzano determinate sonorità.


4. Gonemage – “Dream Surfing In The Astral Corridors” (da Astral Corridors, death metal-chiptune-grind)

Etichetta: Autoprodotto
Data di pubblicazione: 12 maggio 2023

I progetti di Garry Brents sono transitati più e più volte su Aristocrazia, specialmente da quando sono stato colpito da Phase Out dei Cara Neir, una sorta di turning point nella carriera del musicista statunitense che ha contribuito a donargli una rinnovata popolarità. Con il progetto Gonemage, in particolare, sta per pubblicare il suo quarto album, intitolato Astral Corridors.

Rispetto ai precedenti capitoli della saga, c’è una novità. Qui la chiptune non si mescola al black metal ma al death metal, per un risultato differente ma ugualmente curioso e gustoso. Le due tracce rivelate in anteprima, in ogni caso, presentano anche altre influenze (grind e hardcore punk soprattutto), volte a creare un effetto straniante che comunque segue la linea già tracciata dai dischi precedenti, solo con qualche ingrediente leggermente diverso. Per chi non avesse invece ascoltato tali opere, un ripasso non sarebbe male: in ogni caso, il connubio tra 8 bit e metal estremo in Gonemage continua a essere una formula vincente.

Giusto per aggiungere ulteriore carne al fuoco: Brents sta anche per far debuttare Memorrhage, il suo nuovo progetto nu-metal. Per ovvi motivi non può essere incluso in questa rubrica, ma l’ascolto è consigliatissimo per chi apprezza le innumerevoli incarnazioni del polistrumentista texano.


5. Sporae Autem Yuggoth – “Disintegration” (da …However It Still Moves, death-doom metal)

Etichetta: Personal Records
Data di pubblicazione: 19 maggio 2023

Ennesimi rappresentanti della folta scena death metal cilena, gli Sporae Autem Yuggoth sono un nome nuovo nel panorama underground, avendo pubblicato in precedenza soltanto un EP. …However It Still Moves, in uscita nelle prossime settimane, è infatti l’album di esordio del quintetto di Santiago.

Il moniker dei cileni tradisce evidentemente un’ispirazione lovecraftiana di fondo, essendo Yuggoth un pianeta immaginario del Ciclo di Cthulhu. Scendendo nella musica, ci si rende conto che questo tema influenza anche le sonorità dei sudamericani, fortemente atmosferici in particolare nei rallentamenti più doom. Merito anche degli inserti di tastiera, molto ispirati e suggestivi. Suggerisco soprattutto l’ascolto del singolo “Disintegration”, già disponibile nel player sottostante. Insomma, gli Sporae Autem Yuggoth sono una band da annotarsi sul taccuino, garantito al limone.


6. Speedwhore – “Matriarch” (da Visions Of A Parallel World, black-thrash metal)

Etichetta: Dying Victims Productions
Data di pubblicazione: 26 maggio 2023

Secondo album in arrivo per i tedeschi Speedwhore, con il loro black-thrash dalle venature speed molto legato alle sonorità anni Ottanta. Visions Of A Parallel World è il nome del successore del debutto The Future Is Now, ormai risalente a ben otto anni fa.

Con questi ragazzi teutonici si cambia registro rispetto ai dischi finora apparsi in questo numero di Extrema Ratio. Gli Speedwhore infatti tornano con la mente e il cuore addirittura indietro agli anni Ottanta, quando il black metal flirtava sovente con thrash e speed metal per creare un mix appassionato e in-your-face, un po’ come primi Sodom e certi Celtic Frost e con la chiara influenza dei Motörhead. Già da queste poche righe, l’intento dei tedeschi appare chiarissimo: spazio per l’innovazione ce n’è zero, ma il divertimento sembra garantito.


7. Desekryptor – “Sadistic Incineration” (da Curse Of The Execrated, death metal)

Etichetta: Caligari Records
Data di pubblicazione: 5 maggio 2023

Merita spazio anche il nuovo EP dei Desekryptor, formazione death metal statunitense che finora si è limitata a una serie di uscite minori, tra qualche demo e uno split con gli ottimi Draghkar. Curse Of The Execrated uscirà ufficialmente questo venerdì.

Nell’affollatissimo panorama death metal underground, i Desekryptor cercano di prendere in prestito elementi da più esperienze differenti. Dal death metal floridiano dei primi anni Novanta a derive decisamente più oscure dotate di riff che mi hanno ricordato gli Angelcorpse, gli statunitensi aggiungono inoltre un comparto vocale con tonalità fortemente ribassate, tanto da non andare lontani da territori war metal. Tutto ciò è affiancato da una produzione violenta e carnale, non incomprensibile ma lontanissima dai suoni cristallini e ultralimpidi tipici del death metal più tecnico. Una prova interessante, dunque, in attesa magari di un album vero e proprio…


8. Dhishti – “මරණාශෘති (Maranashruti)” (da Life Is Suffering, black metal)

Etichetta: Satanath Records
Data di pubblicazione: 19 maggio 2023

In chiusura, spazio a un po’ di esotismo black metal con i Dhishti, provenienti dallo Sri Lanka. I blackster asiatici tagliano il traguardo del terzo album con Life Is Suffering, dopo una lunga gestazione: basti infatti pensare che il precedente disco Meditation Of Death risale addirittura al 2012.

Gli oltre otto minuti del singolo “මරණාශෘති (Maranashruti)” mostrano una band fortemente atmosferica e dalle tendenze depressive, grazie a un cantato disperato che a tratti ruba la scena agli altri strumenti. Non male anche le melodie disegnate dalle chitarre, che cercano di spingere sul lato più emozionale del genere. Devo dire che dalla copertina mi aspettavo qualcosa di leggermente più kvlt e meno melodico, ma anche così i Dhishti danno prova di saperci fare, mostrando come anche in Asia vi siano esempi di black metal a noi occidentali poco noti ma che vale la pena di scoprire. Un’ulteriore nota di colore è dovuta all’utilizzo nel cantato della lingua madre della band cingalese, aspetto che aggiunge peculiarità a Life Is Suffering.