Extrema Ratio #97: 09/11/23-15/11/23
Si rinnova il consueto appuntamento del mercoledì con Extrema Ratio, la rubrica settimanale targata Aristocrazia dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal. Le band protagoniste del numero novantasette sono le seguenti: Panopticon, Convocation, Ringarë, Engulf, Swords Of Dis, Æolian, Pugnale, Sort Sind.
G.E.F.
1. Panopticon – “The Blue Against The White” (da The Rime Of Memory, atmospheric black-folk metal)
Etichetta: Bindrune Recordings
Data di pubblicazione: 29 novembre 2023
Nuovo album all’orizzonte per Panopticon, la one man band di Austin Lunn che negli anni si è ritagliata un posto di prim’ordine nel gotha del black-folk metal atmosferico, grazie soprattutto a quel Kentucky (2012) che è da molti ritenuto uno degli apici di queste sonorità. The Rime Of Memory esce a fine mese ed è il decimo album del progetto statunitense.
Oltre all’intro, Panopticon offre come anteprima del nuovo disco ben due tracce, per giunta piuttosto impegnative in quanto a durata. Sia “Cedar Skeletons” che “The Blue Against The White” superano infatti di poco il quarto d’ora, insomma un’anticipazione succosa. Il black metal di matrice cascadian si unisce a influenze folk americane (in particolare in “The Blue Against The White”) e persino shoegaze (all’inizio del brano). Lunn, inoltre, tesse bellissime melodie, merito di un songwriting epico e molto ispirato, supportato da una produzione particolarmente potente. Le premesse quindi sono ottime: potenzialmente potrebbe essere uno dei migliori album di Panopticon degli ultimi anni.
2. Convocation – “Graveless Yet Dead” (da No Dawn For Their Caliginous Night, funeral doom-death metal)
Etichetta: Everlasting Spew Records
Data di pubblicazione: 24 novembre 2023
Un altro ritorno molto gradito è quello dei Convocation, duo finlandese che si muove tra funeral doom e death-doom. Dopo due album di discreto successo nell’ambiente quali Scars Across e Ashes Coalesce, i finnici rinnovano l’intesa con l’etichetta bresciana Everlasting Spew Records per la pubblicazione del loro terzo album No Dawn For Their Caliginous Night, in uscita tra pochi giorni.
La band finlandese recupera le influenze funeral doom dei connazionali Skepticism e Thergothon, affinandole grazie ad alcune belle trovate: ad esempio la voce femminile di Natalie Koskinen degli Shape Of Despair in “Graveless Yet Dead”. Non manca però quel retrogusto death metal, sia per i growl mostruosi di Marko Neuman, sia per suono e spessore delle chitarre. L’abilità maggiore che si riscontra nel songwriting dei Convocation è tuttavia la capacità notevole di variare le strutture: raramente il funeral doom è stato così tetro, viscerale e con una scrittura di questa qualità. Entrambe le tracce in anteprima, comunque, forniscono un antipasto davvero appetitoso in vista di ciò che sarà No Dawn For Their Caliginous Night.
3. Ringarë – “Of Mages And Mystics” (da Of Momentous Endless Night, atmospheric black metal)
Etichetta: Avantgarde Music
Data di pubblicazione: 15 dicembre 2023
Forse meno noti su scala internazionale, i Ringarë sono uno dei tanti gruppi che vede il coinvolgimento di Alex Poole, polistrumentista statunitense molto talentuoso già all’opera in band come Chaos Moon e Skáphe, per fare giusto un paio di nomi. Of Momentous Endless Night è il terzo album del trio e uscirà tra circa un mese.
Un po’ come i Gardsghastr, altra band in cui è coinvolto Poole, i Ringarë si muovono nell’ambito di un black metal fondamentalmente sinfonico e atmosferico. Con la differenza che invece di avvicinarsi più agli Emperor qui c’è un maggiore interesse nei confronti della componente più strettamente atmosferica. I synth, infatti, svolgono un lavoro più avvolgente che di semplice supporto e dettano la linea melodico-atmosferica del progetto. Certo, non mancano accelerazioni spietate e veloci blast beat puramente black metal, ma i Ringarë dimostrano di essere anche altro, trovandosi a metà tra un’interpretazione tradizionalista e una più eterea del genere. Of Momentous Endless Night, comunque, promette cose davvero interessanti.
4. Engulf – “Bellows From The Aether” (da The Dying Planet Weeps, death metal)
Etichetta: Everlasting Spew Records
Data di pubblicazione: 12 gennaio 2024
Altro spazietto dedicato a Everlasting Spew Records, questa volta con il nuovo lascito di Engulf. Dopo una trilogia di EP, la creatura dell’unico membro Hal Microutsicos è infatti sul punto di pubblicare il suo album d’esordio. The Dying Planet Weeps sarà uno dei primi dischi del prossimo anno, visto che la data di uscita è fissata per il 12 gennaio 2024.
Di certo è innegabile come Engulf abbia un debito creativo nei confronti dei Morbid Angel, maestri del death metal e ispiratori di una lunga serie di band. Tra riff storti che sembrano usciti dritti da Formulas Fatal To The Flesh e soluzioni più semplici e dirette, Engulf in realtà dimostra anche personalità nelle vari transizioni, non rivelandosi un mero rip-off. Non mancano infatti sezioni più dissonanti, ora echeggianti degli Immolation, ora dei Gorguts di Erosion Of Sanity, che mostrano una buona capacità di amalgamare tutte queste ispirazioni e farle diventare un tutt’uno. Dopo i tre EP, in ogni caso, il debutto potrà solo confermare le capacità di questa one man band.
5. Swords Of Dis – “Sea Of Storms” (da Melencolia, black-doom metal)
Etichetta: I, Voidhanger Records
Data di pubblicazione: 24 novembre 2023
Secondo album in arrivo per il duo inglese Swords Of Dis. Progetto praticamente sconosciuto su scala mondiale, i britannici pubblicheranno il nuovo disco a distanza di ben dieci anni dal primo, uscito nel 2013. L’imminente Melencolia vedrà la luce tra una decina di giorni.
Devo ammettere che la prima cosa che mi ha attirato è stato proprio il nome: Le Spade Di Dite è veramente fichissimo! E devo anche dire che la musica conferma pienamente le immagini che mi evoca il moniker. Tra i riff lenti e sulfurei sporcati dalle voci sporche, coadiuvate dal cantato pulito e goticheggiante di Alice Corvinus, sembra di addentrarsi in una vera e propria discesa all’inferno. Ho trovato inoltre molto adeguata al contesto anche la produzione, grezza al punto giusto e secondo me perfetta per un concept di questo tipo. Non so se esiste un modo ideale di fare black-doom metal a tinte occulte ed esoteriche, però mi sembra proprio che i Swords Of Dis riescano a incarnare splendidamente questa filosofia. Bravissimi.
6. Æolian – “Like A Blackened Sun”, (da Echoes Of The Future, melodic death metal)
Etichetta: Black Lion Records
Data di pubblicazione: 24 novembre 2023
Spazio ora a un po’ di death metal melodico con gli Æolian. Direttamente dalle Isole Baleari e dotati di un interessante concept a sfondo ambientale e sul cambiamento climatico, gli spagnoli usciranno nei prossimi giorni con Echoes Of The Future, il loro terzo album.
La proposta del gruppo possiede un’impostazione molto nordica, con uno spiccato gusto melodico che si intreccia con le parti più veloci e i furiosi blast beat sparsi nel disco. Per gli standard death metal, inoltre, la voce è molto intellegibile e aiuta a rendere Echoes Of The Future ancora più scorrevole. Grazie a strutture riconoscibili, una forma canzone ben definita e ottime capacità di scrivere brani melodici, gli Æolian si dimostrano una band matura e in grado di puntare a un pubblico relativamente grande, sia ai fan del metal estremo che di sonorità più classiche.
7. Pugnale – “Forbidden Fruits Of Deathlessness” (da Purified In Emptiness, blackened grindcore)
Etichetta: Violence In The Veins
Data di pubblicazione: 13 novembre 2023
Lo spazio dedicato alla band italiana di questo episodio se lo aggiudicano invece i Pugnale, trio bergamasco di formazione piuttosto recente che mescola black metal e grindcore. Dopo il buon Throne Of Laments di un paio d’anni fa, gli orobici cercano di alzare l’asticella con il nuovo Purified In Emptiness, uscito proprio in questi ultimissimi giorni.
La formula dei Pugnale è decisamente di estrazione grind, con pezzi tritatutto che normalmente si aggirano tra il minuto e il minuto e mezzo di durata, a eccezione di un paio. A un sound pulitissimo e potente (cortesia del Toxic Basement Studio di Carlo Altobelli), i Nostri accompagnano riff veloci e spietati, con uno screaming di matrice black metal che mi ha fatto venire in mente gli Anaal Nathrakh, sebbene i Pugnale abbiano più interesse ad arrivare dritti come una mazzata nei denti che a scrivere brani articolati. E non è che questo sia un difetto, anzi…
8. Sort Sind – “Dysterhed” (da I Skyggen Af Livet, black-death metal)
Etichetta: Nuclear Winter Records
Data di pubblicazione: 24 novembre 2023
In chiusura di puntata faccio un salto in Danimarca, patria del progetto Sort Sind, capitanato da Mathias, uno dei musicisti di riferimento dell’agguerrita scena death metal nazionale visto che suona con Hyperdontia, Sulphurous, Taphos e altri abomini sonori. Dopo una demo pubblicata tre anni fa, I Skyggen Af Livet rappresenta il primo album del gruppo, in uscita il 24 novembre.
Rispetto agli altri progetti menzionati, Sort Sind vira con più decisione sul black metal, pur mantenendo una forte influenza death. I brani sono diretti, semplici, violenti e sinceri, con suoni marcescenti ma comunque assolutamente distinguibili. La putrida atmosfera è dominata anche da una certa varietà nei momenti all’interno dei singoli brani, con un buon bilanciamento tra blast beat e mid-tempo in cui il focus si concentra sulla memorabilità dei riff, decisamente ben scritti. Più che blackened death metal, in questo caso si potrebbe parlare di deathened black metal, espressione che si sente raramente ma che in questo caso rende perfettamente l’idea.