Extrema Ratio #73: 25/05/23-31/05/23
Torna il consueto appuntamento del mercoledì con Extrema Ratio, la rubrica settimanale targata Aristocrazia dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Episodio numero settantatré, con le seguenti band protagoniste: Ruïm, Static Abyss, Victory Over The Sun, Astral Tomb, Death Dies, Desekryptor, Reflet Crépusculaire, Vile Ritual.
G.E.F.
1. Ruïm – “The Triumph (Of Night & Fire)” (da Black Royal Spiritism – I.O Sino Da Igreja, black metal)
Etichetta: Peaceville Records
Data di pubblicazione: 26 maggio 2023
Ruïm è un progetto nuovo di zecca, frutto della mente di Blasphemer, chitarrista degli Aura Noir ed ex chitarrista e songwriter dei Mayhem. Blasphemer, al secolo Rune Eriksen, è peraltro l’autore principale di Ordo Ad Chao, forse il miglior lavoro dei Mayhem post-2000, pertanto è lecito approcciarsi a questi Ruïm (la cui lineup è completata dal batterista César Vesvre) con un certo interesse.
Effettivamente, ascoltando il disco il primo paragone che viene alla mente è proprio con i Mayhem. Il trademark chitarristico di Blasphemer è infatti evidente, tra riff slavati, dissonanze tritonali e violenti blast beat. Innegabilmente il sound resta norvegese alla base, ma è arricchito da questo retrogusto di stampo orthodox che sembra quasi espandere le idee dei Mayhem post-2000. Molto interessante anche la sezione ritmica, dove la batteria si dimostra duttile e con una certa dose di inventiva. Chiude il quadro una produzione intellegibile, ma senza cadere nella moderna tentazione di riempirsi di suoni inutilmente pompati.
2. Static Abyss – “Wormskinned” (da Aborted From Reality, death-doom metal)
Etichetta: Peaceville Records
Data di pubblicazione: 30 giugno 2023
Si resta in casa Peaceville Records, con il secondo album degli Static Abyss. Anche in questo caso si tratta di un progetto formato da artisti provenienti da una band ben più famosa. Per chi non lo sapesse, il duo death-doom statunitense è infatti formato da Chris Reifert e Greg Wilkinson, membri degli storici Autopsy, di cui Reifert è anche uno dei fondatori.
Anche in questo caso la parentela con la band principale è abbastanza evidente. La differenza è che gli Static Abyss sembrano insistere sugli aspetti più spettrali e horror del sound degli Autopsy, come peraltro può suggerire la copertina. L’idea di death-doom, comunque, va intesa in un senso molto old school, lontano dalle derive melodiche, malinconiche e goticheggianti di Paradise Lost e My Dying Bride, vertendo più verso un senso di death metal lento con inserti orrorifici e qualche passaggio più spedito. Va da sé che non c’è l’ombra di innovazione, ma si tratta di una prova più che godibile e va assolutamente bene così.
3. Victory Over The Sun – “Madeline Becoming Judy” (da Dance You Monster To My Soft Song!, avantgarde black metal)
Etichetta: Autoprodotto
Data di pubblicazione: 26 maggio 2023
Quarto album per il progetto solista Victory Over The Sun, creatura della polistrumentista transgender Vivian Tylińska. Già i passati dischi, A Tessitura Of Transfiguration e Nowherer in particolare, promettevano benissimo, tuttavia è con il nuovo Dance You Monster To My Soft Song! che sembra avere fatto grossi progressi.
Il progetto prende indubbiamente spunto dalla lezione dei Liturgy, tanto che Tylińska definisce i VOTS come «transcendental black metal», proprio come la band citata. Ma in Dance You Monster To My Soft Song! c’è molto altro: strutture progressive, passaggi acustici, momenti di musica da camera, elementi noise rock, sfuriate black metal dove le chitarre si intrecciano un po’ alla Krallice, con un retrogusto di Yellow Eyes, Kayo Dot e Maudlin Of The Well. Insomma, purissimo avantgarde black metal con i momenti migliori dei Liturgy, privi però delle loro esagerazioni. L’unico neo, per i più affezionati al formato fisico, è che Victory Over The Sun finora ha sempre pubblicato esclusivamente in digitale: peccato perché questa musica meriterebbe decisamente una forma più concreta e tangibile.
4. Astral Tomb – “Coward” (da Total Spiritual Death, death metal)
Etichetta: Autoprodotto
Data di pubblicazione: 7 luglio 2023
Il nome Astral Tomb è finito sulla bocca di molti appassionati death metal al momento dell’uscita del loro album di debutto Soulgazer, pubblicato lo scorso anno, che per la verità a mio parere aveva ancora grossi margini di miglioramento. A quanto pare i giovani statunitensi sono in procinto di pubblicare già un secondo disco, dal titolo Total Spiritual Death, questa volta in forma autoprodotta.
Pur essendo l’uscita prevista solo per luglio, l’opera è già ascoltabile per intero attraverso la pagina Bandcamp della band. Gli ingredienti degli statunitensi sono i seguenti: produzione scarnissima e old school, violenti riff death metal sincopati, classico vocione in growl, passaggi melodici lenti che fanno capolino qua e là. Quasi tutte le tracce sono piuttosto brevi, eccetto “Funeral Of Self”, una sorta di suite death-doom che dura ben quattordici minuti. Gli Astral Tomb si dimostrano quindi a loro agio con diverse forme espressive del death metal lento e cavernoso, proponendosi come una giovane band con un buon futuro davanti.
5. Death Dies – “Argento” (da Stregoneria, black metal)
Etichetta: Time To Kill Records
Data di pubblicazione: 2 giugno 2023
Lo spazio dedicato alla band italiana di questa settimana è occupato dai Death Dies, trio black metal di Padova che vanta tra le sue fila ex membri di Abhor ed Evol, tra gli altri. Stregoneria è il quinto album dei patavini, a otto anni di distanza dal precedente Legione.
L’approccio della band veneta è di stampo ovviamente old school, con un’idea medievaleggiante alla base, presa in prestito dai succitati Abhor ed Evol. Almeno nel singolo proposto, “Argento”, non c’è però grande traccia delle tastiere, che in entrambe le band citate ricoprono un ruolo importante nella definizione dell’atmosfera. Qui si cerca invece un black metal tipicamente anni Novanta con rimandi alla first wave ottantiana (anche negli assoli), un po’ sulla scia di illustri connazionali del calibro di Necromass e Mortuary Drape, facendo sì che la prova dei Death Dies risulti più legata alla tradizione nostrana che ai consueti epigoni scandinavi più noti.
6. Desekryptor – “Abysmal Resurrection” (da Vortex Oblivion, death metal)
Etichetta: Blood Harvest Records
Data di pubblicazione: 14 luglio 2023
Non troppe settimane fa all’interno di Extrema Ratio #69 avevo parlato brevemente dei Desekryptor, band death metal statunitense reduce dall’EP Curse Of The Execrated, pubblicato a inizio maggio. Evidentemente si trattava di una uscita preparatoria a Vortex Oblivion, primo album del quartetto, la cui pubblicazione è fissata per il prossimo 31 luglio.
I quasi cinque minuti del singolo “Abysmal Resurrection” restituiscono l’idea di un death metal fortemente cavernoso e oscurissimo, andando quasi a flirtare con la lezione di certe band australiane come Impetuous Ritual e Temple Nightside. Rispetto agli oceanici, tuttavia, i Desekryptor fanno emergere il proprio sound americano grazie a una maggiore dinamica nei riff, pur mantenendo l’approccio oscuro delle band succitate, con derive simili a certi Ascended Dead. In ogni caso, il risultato finale è ottimo.
7. Reflet Crépusculaire – “The God’s Script” (da Illuminated Manuscripts / Reflet Crépusculaire, raw black metal)
Etichetta: Xenoglossy Productions
Data di pubblicazione: 2 giugno 2023
Tra pochi giorni vedrà la luce un breve split raw black metal tra due one man band: Reflet Crépusculaire dalla Francia e Illuminated Manuscripts, progetto di un ragazzo russo-estone emigrato in un imprecisato Paese europeo dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino.
Focalizzandomi su Reflet Crépusculaire, anche perché è l’unico dei due progetti con un brano già disponibile per l’ascolto, posso dire che si tratta di un pezzo interessante e molto diverso dalla media del raw black metal che circola ultimamente. L’approccio della one man band francese è infatti tendente al mid-tempo, con brevi accelerazioni in blast beat, e una produzione sporca che vira quasi al noise e dona un’aura mistica al tutto. Nota di colore anche per quanto riguarda le tematiche, dal momento che lo split è dedicato alla letteratura del noto scrittore argentino Jorge Luis Borges, peraltro già omaggiato in passato da Illuminated Manuscripts. Ma questa è un’altra storia…
8. Vile Ritual – “Living Hell” (da Caverns Of Occultic Hatred, blackened death metal)
Etichetta: Sentient Ruin Laboratories
Data di pubblicazione: 14 luglio 2023
Termino la rassegna di oggi con un’altra one man band, questa volta appartenente al reame del blackened death metal. Si tratta di Vile Ritual, progetto solista di un certo Liam McMahon (no, non è parente di quello della WWE), che in seguito a un paio di uscite minori sta per pubblicare il suo primo album, intitolato Caverns Of Occultic Hatred.
Se dovessi riassumere con una parola chiave l’intero disco di Vile Ritual, questa sarebbe riverbero. Ce n’è infatti davvero tanto, con un’idea vagamente simile a quella proposta da Vessel Of Iniquity, altra one man band che collabora con Sentient Ruin Laboratories. In Vile Ritual, però, l’idea di fondo è più death metal alla base e maggiormente riff-centrica, mentre Vessel Of Iniquity è decisamente più riffless e con un focus su un’atmosfera industrial-noise nella quale i blast beat e il black-death sono più che altro una cornice. Non mancano comunque spezzoni meno furiosi, dove Vile Ritual rallenta e dipinge paesaggi allucinanti, come l’incredibile copertina.