Extrema Ratio #25: 22/06/22-28/06/22
Venticinquesima puntata della nostra rubrica a cadenza settimanale Extrema Ratio, dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Anche questa volta l’episodio prende in esame tanti sottogeneri diversi, dall’avantgarde black metal al blackened death, passando per sonorità più grezze e altre più futuristiche. Ecco i nomi dei protagonisti di oggi: Sigh, Belphegor, Prometheus, Hierophant, Hadiqat, Void Rot, Nubivagant, 0N0.
G.E.F.
1. Sigh – “Mayonaka No Kaii” (da Shiki, avantgarde black metal)
I Sigh sono forse la band black metal giapponese più iconica e conosciuta di sempre, anche per la corrispondenza intercorsa tra il frontman Mirai Kawashima ed Euronymous dei Mayhem. Nel corso degli anni però la band è cambiata tantissimo, spostandosi rapidamente dal black metal degli esordi a sonorità sempre più progressive e sperimentali. Pur ricadendo sempre sotto il vasto cappello del black metal, i nipponici si sono rivelati dei veri e propri anarchici (musicalmente parlando), prendendo in prestito elementi dai più svariati generi. Il loro dodicesimo album Shiki è così anticipato dal primo singolo “Mayonaka No Kaii”, che limita perlopiù la sua essenza black metal alle harsh vocals, contornandosi con elementi progressive e folk, nonché con una seconda parte che strizza l’occhio all’heavy classico. Nel complesso comunque è un pezzo piacevole e divertente, che non fa altro che aumentare l’hype in vista dell’album intero. Per l’uscita comunque c’è tempo: Shiki sarà pubblicato da Peaceville Records il prossimo 26 agosto.
2. Belphegor – “Totentanz – Dance Macabre” (da The Devils, black-death metal)
Se i Sigh sono una istituzione in ciò che fanno, nel loro ambito gli austriaci Belphegor non sono certo da meno. Quest’anno la band festeggia il suo trentennale sfornando il dodicesimo album, intitolato The Devils e in uscita per Nuclear Blast. La proposta è sempre quella che ha reso famosa i Belphegor, con ritmiche veloci e serrate, incessanti blast beat, un accattivante flow vocale, produzione moderna ma non laccata. Inoltre gli austriaci portano ancora avanti quelle tematiche classiche del genere, tra satanismo e blasfemia, oggi spesso snobbate alla ricerca di una maggiore originalità o presunta tale. Nel complesso, comunque, The Devils è un album di mestiere, che sicuramente farà breccia nel cuore dei fan più accaniti, sebbene rappresenti la facciata più di massa dei sottogeneri metal estremi.
3. Prometheus – “The Devouring Chasm” (da Aornos, black-death metal)
Da una band black-death metal a un’altra, ma con approcci completamente differenti, quasi opposti. Se i Belphegor rappresentano la facciata più easy listening del sottogenere, i greci Prometheus sembrano proporsi a un pubblico più underground. Grazie a una produzione decisamente catacombale, arricchita dalla presenza dei synth, i Prometheus paiono trasportare l’ascoltatore in un mondo più abissale e occulto. Anche la musica è meno diretta, mostrandosi invece rarefatta e a tratti riflessiva. In sette minuti e mezzo, comunque, il singolo “The Devouring Chasm” anticipa le qualità di Aornos, che promette diverse variazioni sul tema e una buona dose di epicità. A pubblicarlo ci pensa l’etichetta italiana I, Voidhanger Records, in data 15 luglio.
4. Hierophant – “Death Siege” (da Death Siege, blackened death metal)
In questo numero l’appuntamento italiano di Extrema Ratio è duplice. I ravennati Hierophant, in procinto di pubblicare il sesto album per Season Of Mist, sono la prima delle band nostrane a trovare spazio. Death Siege viene introdotto dalla title track, un oscurissimo ensemble di mazzate dal sapore death metal con tinte black. La proposta dei romagnoli, che rispetto agli esordi più sludge è cambiata sensibilmente, sembra così avvicinarsi a quella di certe band death metal dai suoni tombali, come Grave Miasma o Necros Christos, tanto per dare un’idea. Per saperne di più bisognerà però attendere l’uscita dell’album, fissata — come per il disco dei Sigh — per il prossimo 26 agosto.
5. Hadiqat – “Horizontal Continuity” (da Eutropia, raw black-doom metal)
Qualche mese fa, la piccola etichetta italiana Xenoglossy Productions ha pubblicato una sorta di compilation contenente sei gruppi raw black metal mai sentiti prima, con testi principalmente inerenti la letteratura e il misticismo. Tra questi c’era anche la one man band spagnola Hadiqat, che farà uscire questo venerdì la demo Eutropia, sempre per Xenoglossy. Forte di un sound a metà tra il raw black metal più grezzo e un doom metal atmosferico dai risvolti quasi funeral, Hadiqat sembra richiamare alla mente band distanti tra loro quali Mütiilation ed Elysian Blaze. I testi invece sono ispirati ad alcuni scritti di Italo Calvino (in particolare Le Città Invisibili) e Julio Cortázar. Caldamente consigliato ai seguaci delle sonorità più grezze e imperscrutabili, Eutropia uscirà l’1 luglio su cassetta estremamente limitata.
6. Void Rot – “Telluric Dismemberment” (da Telluric Dismemberment, death-doom metal)
Tra le etichette italiane di punta in campo death metal c’è sicuramente la bresciana Everlasting Spew Records, che negli anni si è fatta sentire un po’ in tutti i sottogeneri, dal brutal al death-doom. Una delle prossime uscite consiste nel nuovissimo EP degli statunitensi Void Rot, intitolato Telluric Dismemberment e anticipato dalla title track. Il brano è appunto death-doom metal, con un approccio tanto semplice quanto efficace nell’alternarsi tra parti movimentate più marcatamente death metal e rallentamenti doom. Il tutto, poi, è accompagnato da una produzione soffocante, simile a quella già apprezzata sul recente album degli Assumption, altra uscita di Everlasting Spew. Bello tra l’altro vedere una nuova uscita su vinile 7″, formato che personalmente mi ha sempre incuriosito ma sempre più in disuso, principalmente per motivi di costi. La data di pubblicazione, comunque, è fissata per il prossimo 22 luglio.
7. Nubivagant – “Into Eternal Night” (da The Wheel And The Universe, black metal)
Il secondo nome italiano per questo appuntamento del mercoledì è Nubivagant, one man band toscana nata dalla mente di Gionata Potenti, uno dei batteristi più prolifici dell’intera scena black metal europea. The Wheel And The Universe stupisce e si fa apprezzare sin dalle primissime battute. Pur avendo un approccio al black metal decisamente classico, il cantato in pulito appare infatti decisamente azzeccato, donando al disco un’aura misteriosa e sognante ma senza mai sfociare nel pacchiano o nello scontato, anche perché le parti vocali sono ben eseguite. Completa il pacchetto un’estetica decisamente medievaleggiante e di impatto, con una copertina che ricorda vagamente il celebre episodio mitico del titano Atlante che regge la Terra sulle proprie spalle. Davvero bello.
8. 0N0 – “Clay Weight” (da Unwavering Resonance, experimental death-doom metal)
In chiusura, spazio a un album estremamente sperimentale, proveniente da un Paese non particolarmente noto per il metal: la Slovacchia. Giunti al terzo album, gli 0N0 ritornano sulle nostre pagine (Vlakorados parlò di Reconstruction And Synthesis quasi sei anni fa) con il loro death-doom di avanguardia, con una forte componente industrial a far da sfondo. A tratti reminiscenti dei Gorguts o degli Axis Of Perdition, ma con marcati e frequenti rallentamenti, gli 0N0 si caratterizzano per uno spiccato gusto psichedelico, che a volte sfocia in porzioni quasi stoner. Risulta così davvero particolare Unwavering Resonance, che mette tanta carne al fuoco e cerca di rimescolare le carte rispetto agli stilemi classici di certi generi, riuscendo a risultare originale e stuzzicante. Uscito venerdì scorso, l’album è stato pubblicato in modo indipendente dal terzetto slovacco.