Extrema Ratio #91: 27/09/23-04/10/23
Si rinnova il consueto appuntamento del mercoledì con Extrema Ratio, la rubrica settimanale targata Aristocrazia dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal. Le band protagoniste del numero novantuno sono: Suffocation, Gruzja, Vastum, Marthyrium, Sylvatica, Hexcastle, Gravestone, Vampyriia.
G.E.F.
1. Suffocation – “Seraphim Enslavement” (da Hymns From The Apocrypha, technical brutal death metal)
Etichetta: Nuclear Blast
Data di pubblicazione: 3 novembre 2023
Tra i maggiori innovatori ed esponenti di tutta la scena death metal, i Suffocation sono una band che non ha certo bisogno di introduzioni vista la carriera che parla da sola. Così, a sei anni di distanza da …Of The Dark Light, la storica band statunitense si accinge a pubblicare il suo nono album, intitolato Hymns From The Apocrypha.
Il nuovo lavoro dei Suffocation compendia diversi aspetti del death metal nella sua componente più brutale, spingendo su un’interpretazione tecnica del genere. Nulla di particolarmente nuovo rispetto al resto della carriera degli statunitensi, che qui godono di una produzione particolarmente pulita, atmosfere opprimenti e infernali. Tra rallentamenti tipicamente brutal death e fantastici assoli, i Suffocation mantengono un perfetto equilibrio tra brutalità e melodie, regalandosi l’ennesimo ottimo capitolo della loro ispirata carriera. Il singolo “Seraphim Enslavement”, ascoltabile nel player sottostante, ne è una buonissima testimonianza.
2. Gruzja – “Koniec Wakacji” (da Koniec Wakacji, black metal-punk)
Etichetta: Autoprodotto
Data di pubblicazione: 13 ottobre 2023
I Gruzja sono una band particolare, difficile da descrivere in poche righe. Scanzonati, ironici, taglienti, i polacchi sembrano essere molto amati in patria, essendo la loro pagina Facebook molto frequentata; ogni tanto pubblicano anche meme in polacco che non capisco. Ma anche musicalmente sanno il fatto loro, grazie a un black metal sperimentale dal piglio punk (molto bello Jeszcze Nie Mamy Na Was Pomysłu del 2019), che li ha portati a realizzare pure la colonna sonora di Priest Simulator, videogioco polacco uscito nel 2022.
Il nuovo album, Koniec Wakacji, uscirà autoprodotto perché, cito da Bandcamp, «l’avidità è alla base di questa decisione». L’approccio decisamente ironico dei Gruzja (nome della nazione della Georgia in polacco) non deve però abbassare l’attenzione verso i contenuti musicali, perché i polacchi ci sanno indubbiamente fare. I singoli di questo disco, in particolare, appaiono ancora più punk rispetto al passato, con una vena black metal comunque abbastanza pronunciata. Pur non capendo il polacco, i brani hanno un gran tiro e sono anche dotati di trovate interessanti, come ad esempio i cori in pulito in “Od Przedszkola Do Okopa”. Band originale, da recuperare assolutamente.
3. Vastum – “Indwelling Archon” (da Inward To Gethsemane, death metal)
Etichetta: 20 Buck Spin
Data di pubblicazione: 10 novembre 2023
Tra le band del roster di 20 Buck Spin, una delle più solide sono certamente i Vastum, anch’essi statunitensi. Dopo quattro album molto positivi per i californiani, a novembre uscirà il loro quinto full length, dal titolo Inward To Gethsemane.
Se prima ho parlato dei Suffocation come massimi esponenti del brutal death metal di matrice tecnica, i Vastum propendono invece per un modo piuttosto diverso di suonare death metal. La produzione è più oscura e polverosa ma comunque potente, e in generale i californiani optano per un approccio più vicino a un death metal classico di matrice anni Novanta. Rispetto alle uscite precedenti, ci sono meno spazi per i rallentamenti dal sapore death-doom, privilegiando invece uno stile batteristico influenzato dal punk e dal thrash metal. Grazie a ciò, il tiro dei brani dei Vastum guadagna punti, con le strutture che si rivelano probabilmente più facilmente memorizzabili rispetto al passato.
4. Marthyrium – “From The Ashes Of A Withering World” (da Through The Spheres Of Darkness, black metal)
Etichetta: BlackSeed Productions
Data di pubblicazione: 30 settembre 2023
Il viaggio della puntata di oggi ci porta ora in Spagna, per la precisione in Galizia, da dove provengono i Marthyrium. I galiziani sono attivi dal 2006 ma non sono eccessivamente prolifici: proprio venerdì è uscito il loro secondo album, Through The Spheres Of Darkness.
Il black metal degli spagnoli prende le mosse da quell’orthodox black metal che aveva cominciato a diffondersi fra la metà e la fine degli anni ’00 grazie ai Deathspell Omega. In effetti anche qui non mancano dosi di dissonanze e accordi tritonali, che accentuano l’oscurità della musica. I Marthyrium sono decisamente bravi a sviluppare un’atmosfera apocalittica e sinuosa, che ben amalgama momenti di furia belligerante ad altri di relativa calma, dosando alla perfezione le varie sezioni musicali. Probabilmente questo stile sta cadendo lentamente un po’ in disuso, ma mi sembra che la band galiziana sia in grado di portarlo avanti con coerenza e qualità.
5. Sylvatica – “Titivillus” (da Cadaver Synod, melodic death-folk metal)
Etichetta: Target Records
Data di pubblicazione: 20 ottobre 2023
Il folk metal raramente trova spazio su questi lidi, ma grazie alla commistione con il melodic death metal ho deciso di includere i Sylvatica. La band danese, attiva dal 2009, pubblicherà infatti tra un paio di settimane il suo terzo album, intitolato Cadaver Synod.
Si tratta di un’opera che subisce un forte fascino per il Medioevo e le atmosfere folk ispirate da questo periodo storico. Un po’ come fanno gli Obsequiae o i Véhémence, i Sylvatica cercano di recuperare un simile feeling di commistione tra Medioevo e metal estremo. I danesi, però, insistono sugli accenti folk, dando vita a un album meno epico rispetto ai nomi citati ma più cadenzato e maggiormente legato alla forma canzone. Bella anche l’interpretazione vocale, molto sentita e ben centrata, che esplicita ancor di più le influenze melodic death metal della band. Forse un disco più per fan del folk metal che del metal estremo in senso stretto, tuttavia è interessante da ascoltare anche per una diversa rilettura in chiave metal del Medioevo.
6. Hexcastle – “The Dark Mirage”, (da Eyes Of The Wolf, black metal-dungeon synth)
Etichetta: Canti Eretici
Data di pubblicazione: 28 settembre 2023
Torno ora sul continente americano per parlare del secondo album della one man band messicana Hexcastle, in uscita per conto della italiana Canti Eretici. Già noto per l’album di debutto The Hexcastle, il progetto prova a espandere quanto fatto nel disco di un anno fa tramite il nuovo full length, Eyes Of The Wolf.
La one man band messicana aveva già mostrato di avere un netto interesse nel mescolare (raw) black metal e dungeon synth. Una tendenza ripresa e rielaborata anche in questa occasione, con tastiere dal sapore medievaleggiante che si uniscono — o fanno da introduzione — a gelidi e grezzi riff black metal registrati in chissà quale cripta oscura e maledetta. Non sono personalmente un fan del dungeon synth come genere, ma la commistione che ne fa Hexcastle merita un approfondimento per i cultori di questo particolare filone che negli ultimi anni sta continuando a guadagnare consensi.
7. Gravestone – “It’s Back” (da Hollow Be Thy Grave, death metal)
Etichetta: Raw Skull Recordz
Data di pubblicazione: 13 ottobre 2023
Non è facilissimo parlare dei Gravestone senza fare confusione, visto che esisteranno forse una decina di band con questo nome, incluso un gruppo di Roma attivo sin dai primi anni Novanta. Nello specifico si tratta degli svedesi e Hollow Be Thy Grave è il loro secondo disco.
La provenienza del gruppo si intuisce dal massiccio utilizzo dell’ormai leggendario distorsore HM-2, che dona alle chitarre degli scandinavi il celebre sound a motosega. Nel complesso, Hollow Be Thy Grave è un album abbastanza semplice, che non inventa granché ma pesca nella scena death metal svedese anni Novanta, aggiungendo ai brani un incedere punkeggiante per renderli ancora più diretti. Punto a favore anche per la copertina, che ruba l’occhio e catapulta perfettamente l’ascoltatore nel mood generale. Forse è un disco un po’ per nostalgici, però non è che sia necessariamente un male, anzi.
8. Vampyriia – “Like An Empty Winter Night” (da Fukk Everyone – Destroy Everything, raw black metal)
Etichetta: Canti Eretici
Data di pubblicazione: 6 ottobre 2023
Chiudo con la band italiana di oggi, che non è una band ma piuttosto un progetto solista. Vampyriia è una delle tante emanazioni di Noctu, già impegnato in svariati altri progetti (Atra Mors, Noctu, Nameless Void per nominarne qualcuno). Fukk Everyone – Destroy Everything è il nome del primo full length di questa one man band.
La copertina col caprone armato, le figure bianche su sfondo nero e il logo in rosso mi avevano fatto erroneamente pensare al solito album war metal sullo stile di Blasphemy e compagnia bella. Evidentemente l’abito non fa il monaco, perché il contenuto rivela invece un black metal particolarmente grezzo e freddo, che nasconde al suo interno anche elementi drone. Ritengo che il punto forte di Vampyriia sia però da ricercare nell’atmosfera: anche se alcuni riff catturano l’attenzione nel loro minimalismo e nella loro circolarità, sono proprio queste influenze drone che donano un’aura più originale e unica a questo album. Il solo appunto mi sento di farlo per il titolo scelto: Fukk Everyone – Destroy Everything sembra il nome di un B-side dei Sadistik Exekution e onestamente mi è parso un filino troppo banale.