Extrema Ratio #68: 20/04/23-26/04/23
Altro nuovo episodio di Extrema Ratio, la rubrica settimanale targata Aristocrazia dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Ecco le band protagoniste del numero sessantotto: Thantifaxath, Exnun, Perdition Winds, Nexorum, Enoid, VHS, Unviâr, Thunraz.
G.E.F.
1. Thantifaxath – “Solar Witch” (da Hive Mind Narcosis, avantgarde black metal)
Etichetta: Dark Descent Records
Data di pubblicazione: 2 giugno 2023
Tra i nomi più interessanti della scena black metal degli ultimi anni, i misteriosi canadesi Thantifaxath hanno un po’ riscritto i canoni tecnici del genere. Sacred White Noise, infatti, dovrebbe essere un must per chi ha amato il trend del black metal dissonante, ma anche l’EP omonimo e Void Masquerading As Matter non sono da meno.
Per quanto riguarda l’imminente Hive Mind Narcosis, l’album è anticipato dal singolo “Solar Witch”, che lascia intendere un ulteriore cambio di rotta per i Thantifaxath. Ugualmente sperimentale, il nuovo brano appare infatti meno furioso, ma cerca un delicato e sinuoso ensemble di consonanze, dissonanze e progressioni che ottengono un effetto quasi lisergico, psichedelico. Sicuramente quel che propongono i canadesi è estremamente lontano nella forma da ciò che era il black metal trent’anni fa: ne è piuttosto una evoluzione, dove il genere riscopre nuovi parametri tecnici e si adatta a nuovi orizzonti.
2. Exnun – “What’s Wrong With The Lobotomy Kid?” (da Nutshell Studies Of Unexplained Death, blackened death metal)
Etichetta: Time To Kill Records
Data di pubblicazione: 9 giugno 2023
Arrivano dalla Turchia gli Exnun, progetto blackened death metal che da un paio di anni conta tra le sue fila anche il batterista Engin Güngör, già impegnato in band death metal di ottimo livello della scena nazionale quali Engulfed e Burial Invocation, per citarne un paio. Nutshell Studies Of Explained Death rappresenta il secondo album del gruppo
Ci si può fare subito un’idea circa la proposta sonora dei turchi attraverso il singolo già svelato, intitolato “What’s Wrong With The Lobotomy Kid?”. Si tratta di un death metal martellante e dalle leggere venature blackened e hardcore punk, grazie soprattutto a un comparto vocale piuttosto variegato. Tra rallentamenti e sfuriate improvvise, i cinque minuti del brano non lasciano un attimo di tregua e trasportano l’ascoltatore in un universo onirico e brutale, con un’atmosfera del tutto particolare.
3. Perdition Winds – “Predecessor To Flesh” (da Burning Spiritual Crypts, black metal)
Etichetta: Hellthrasher Productions
Data di pubblicazione: 22 aprile 2023
Pochi giorni fa, i blackster finlandesi Perdition Winds hanno pubblicato il loro terzo album Burning Spiritual Crypts. Formati da alcuni musicisti estremi dalle esperienze importanti (con membri di Corpsessed e Desolate Shrine), i finnici vantano anche una copertina uberkvlt, firmata dalla talentuosa Heidi Kettunen (Ride For Revenge, Regere Sinister e altri).
Parlando di black metal, con i Perdition Winds si cambia decisamente registro rispetto ai succitati Thantifaxath. Il quintetto di Helsinki infatti si mette in mostra con un black decisamente di stampo old school, che fa dei riff gelidi e della produzione glaciale un must irrinunciabile. Al di là di qualche sezione tritonale, non vengono concessi molti spazi all’innovazione: le tracce sono perlopiù dritte e blastate, con qualche lead di chitarra vagamente melodico. Non sottovalutiamo però i finlandesi bollandoli come banali, perché per esempio sussiste una piacevole varietà nel comparto vocale e in quello solistico. Tradizionali e furiosi, i Perdition Winds restano dunque una delle tante band black metal finlandesi di assoluto rispetto.
4. Nexorum – “Elegy Of Hate” (da Tongue Of Thorns, black-death metal)
Etichetta: Non Serviam Records
Data di pubblicazione: 19 maggio 2023
Dalla Finlandia alla Norvegia, si resta nei Paesi nordici con i Nexorum, che tra poco meno di un mese potranno festeggiare l’uscita di Tongue Of Thorns. Il secondo album della band norvegese rappresenta il seguito del debutto Death Unchained, pubblicato tre anni fa.
Caratterizzata da un black-death ben prodotto e incisivo, la band di Trondheim dimostra ulteriori passi avanti in termini di personalità nel nuovo disco. Con il singolo “Elegy Of Hate”, infatti, si evidenzia la capacità di scrivere lead di chitarra coinvolgenti e avvolgenti, a tratti reminiscenti dello stile di Naas Alcameth (il tizio di Akhlys e Nightbringer, per intenderci). Grazie al sound sinistro ma forte di una produzione di assoluto rispetto, i Nexorum fanno del loro black-death un interessante manifesto di battaglia, capace di creare atmosfere lugubri e oppressive di buonissimo livello.
5. Enoid – “Des Océans De Sang, De Cendres Et De Larmes” (da Ô Nuit, Emporte-Moi!, black metal)
Etichetta: Satanath Records
Data di pubblicazione: 23 aprile 2023
Gli Enoid sono una delle tante incarnazioni di Bornyhake, polistrumentista svizzero già noto per altri progetti come Borgne e Pure su tutti. In giro da fine anni Novanta (prima la one man band si chiamava Organ Trails), Enoid taglia il traguardo del nono album con Ô Nuit, Emporte-Moi!, pubblicato pochi giorni fa.
Il black metal del musicista svizzero è gelido e tagliente, con una produzione grezza e un approccio atmosferico al genere. Atmosferico, certo, non nel senso più sognante del termine: la musica di Enoid è infatti scurissima e segnata dalla totale assenza di luce, volta a costruire un panorama sonoro freddo e desolato. Le chitarre zanzarose, reminiscenti delle idee stilistiche degli anni Novanta, vanno infatti in questa direzione, offrendo un paradigma tradizionale e scevro di grosse innovazioni, ma pur sempre godibile. Nulla di particolarmente nuovo, tuttavia Ô Nuit, Emporte-Moi! è un disco piacevole e ben eseguito per gli amanti del genere.
6. VHS – “Cleave ‘Em And Leave ‘Em” (da Quest For The Mighty Riff, death metal-grindcore)
Etichetta: Wise Blood Records
Data di pubblicazione: 19 maggio 2023
Mi sono già imbattuto un paio di volte grazie a questa rubrica nei prolifici canadesi VHS, band palesemente attratta da un’estetica vintage spesso incentrata sul giallo-horror; ai tempi di Lenzi e Deep Gashes And Long Lashes. Difficile passare brevemente in rassegna la loro ampia discografia, pertanto mi limito a segnalare che Quest For The Mighty Riff rappresenterà il loro settimo album in otto anni di attività.
Perennemente in bilico tra thrash-death e death-grind, i VHS fondamentalmente cercano di offrire buoni riff con un particolare impegno sul fronte concettuale. Qua infatti il disco è presentato come, appunto, una quest, termine particolarmente adatto alle ambientazioni in stile fantasy. Se vogliamo, dietro questa ricerca del riff possente c’è anche una certa dose di ironia, anche se i VHS non devono temere di mancare lo scopo perché evidentemente sanno scrivere eccome i riff. In ogni caso, l’album risulta divertente e scanzonato, con tracce brevi e un’ambientazione interessante, per cui tutto sommato si tratta di un esperimento più che riuscito.
7. Unviâr – “Corints” (da Faliscijs, atmospheric black metal)
Etichetta: Autoprodotto
Data di pubblicazione: 21 aprile 2023
Dovrei a questo punto dire che tocca alla band italiana dell’episodio odierno, ma non ditelo agli Unviâr, cui non so se farebbe piacere essere considerati tali dal momento che le loro fortissime radici identitarie friulane emergono prepotenti. Basti pensare che ogni post sulla loro pagina Facebook è scritto prima in friulano e poi tradotto in inglese. Comunque sia, Faliscijs è il loro EP di esordio.
Si tratta di un due tracce autoprodotto di un black metal atmosferico registrato in presa diretta. Già questa frase, unita all’introduzione, non fa che accentuare il carattere tradizionalista di questa breve opera, dedita a un black scuro e freddo ma con interessanti aperture melodiche. Cantato — naturalmente! — in lingua madre, l’EP degli Unviâr è null’altro che un sincero e sentito tributo alle proprie radici, musicali e culturali, riutilizzando il black metal come mezzo comunicativo per affermare se stessi e poter dire: ci sono anche io. Alcuni passaggi mi hanno vagamente ricordato la scena del Québec (Forteresse e tutti gli altri), qua però declinati in chiave mitteleuropea e dal sound più opprimente. Insomma, un ottimo esordio, dotato sicuramente di personalità — che non è poco, anzi.
8. Thunraz – “Detritus” (da Revelation, death metal)
Etichetta: Planetary King Records
Data di pubblicazione: 29 maggio 2023
Al termine di questa rassegna di fine aprile spunta l’imminente nuovo album di Thunraz, progetto death metal nato dalla mente dell’estone Madis Jalakas, per l’occasione coadiuvato da Jared Moran alla batteria. Revelation ha avuto una gestazione complessa: sarebbe dovuto uscire lo scorso anno con un’altra etichetta, ma l’accordo è stato cancellato dalla stessa senza molte spiegazioni.
Fortunatamente, Thunraz si è nuovamente accasato con un’altra label, cosa che permette a Revelation di… rivelarsi al pubblico, appunto. Si tratta di un’opera di death metal crudo, a tratti dissonante e con lievi elementi industrial, quasi come se reminiscenze dei Godflesh tentassero di inserirsi in una cornice death metal old school, con venature blackened. Nota di merito anche per la particolarissima estetica del progetto estone, che mantiene un focus quasi urbano nelle copertine, dall’aspetto poco convenzionale per il genere (ancora di più nell’album precedente, Hinterland).