Extrema Ratio #66: 06/04/23-12/04/23 | Aristocrazia Webzine

Extrema Ratio #66: 06/04/23-12/04/23

Altro nuovo episodio di Extrema Ratio, la rubrica settimanale targata Aristocrazia dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Ecco le band protagoniste del numero sessantasei: Thulcandra, Sól Án Varma, Kostnatění, Extermination Order, Ὁπλίτης, Dead Chasm, Gryftigæn, Pustilence.

G.E.F.


1. Thulcandra – “Hail The Abyss” (da Hail The Abyss, melodic black-death metal)

Etichetta: Napalm Records
Data di pubblicazione: 19 maggio 2023

Noti nell’immaginario comune per essere i figliocci dei Dissection, almeno dal punto di vista sonoro, i tedeschi Thulcandra pubblicheranno tra poco più di un mese il loro quinto album Hail The Abyss.

Che i Thulcandra si rifacciano agli svedesi è ancora palese già dalla copertina, che ricorda piuttosto da vicino quel capolavoro di Storm Of The Light’s Bane. Per il resto, i tedeschi si adoperano in un black-death metal di stampo melodico, invero piuttosto easy listening e capace di sfornare riff in grado di restare impressi nella mente. Hail The Abyss si dimostra dunque un disco che opera sicuramente in una sua comfort zone, ma i Thulcandra sono quel tipo di musicisti che sanno esattamente cosa fare, e lo fanno bene.


2. Sól Án Varma – “Afbrigði II” (da Sól Án Varma, black-doom metal)

Etichetta: Ván Records
Data di pubblicazione: 7 aprile 2023

Torna a ruggire l’estrosa scena black metal islandese, e lo fa con l’esordio omonimo dei Sól Án Varma, una sorta di supergruppo composto da alcuni elementi di spicco del circolo nazionale e capitanato da D.G. e T.Í. dei Misþyrming.

Come può essere lecito attendersi, Sól Án Varma prende in prestito diversi elementi dalla band principale dei due musicisti. Eppure non si è di fronte a una mera estensione dei Misþyrming, anzi quel particolare feeling viene incanalato in direzioni diverse, arrivando anche a sfiorare lidi black-doom e con un approccio ancora più atmosferico, a tratti psichedelico. Notevole il bilanciamento con le parti più furiose e violente, a creare un equilibrio perfetto e particolarmente godibile. Ottimo album.


3. Kostnatění – “Nevolnost Je V​š​e, Č​í​m Jsem” (da Úpal, experimental black-death metal)

Etichetta: Willowtip Records
Data di pubblicazione: 26 maggio 2023

Creatura bizzarra e multiforme, la one man band statunitense Kostnatění torna sulle scene a distanza di un anno dal precedente EP Oheň Hoří Tam, Kde Padl, uno stranissimo mini-album formato da riadattamenti di canzoni folk turche in chiave black metal. Il nuovo disco Úpal possiede invece coordinate stilistiche totalmente differenti.

Kostnatění si concentra infatti in questa occasione su un black-death metal molto sperimentale e dissonante, ancora più che nelle uscite precedenti. Aggressivo e caotico, a tratti disturbante, Úpal è un album dove il trend del black-death dissonante, ormai esaurito, trova nuovi modi per esprimersi. Questo avviene probabilmente anche perché non mancano interessanti consonanze che fungono da controparte alle sezioni più aspre, regalando all’ascoltatore un’esperienza sonora a tutto tondo. 


4. Ὁπλίτης (Hoplites) – “Ο​ὐ​λ​ο​μ​έ​ν​η” (da Τρωθησομένη, avantgarde black-death metal)

Etichetta: Autoprodotto
Data di pubblicazione: 9 aprile 2023

L’album di debutto di Ὁπλίτης (traslitterato Hoplites) è stato uno dei primissimi del 2023, raccogliendo subito ottimi consensi. Ebbene, dopo pochi mesi, la one man band cinese ha immediatamente pubblicato un seguito, anch’esso con un gusto estetico chiaramente ellenizzante, e non solo per la lingua utilizzata.

Come nelle precedenti uscite, Hoplites si focalizza su un black-death avanguardistico con chiari elementi mathcore, che ricorda da vicino i Serpent Column, progetto (ormai sciolto) dalle coordinate e dall’estetica simili. Personalmente ho trovato Τρωθησομένη leggermente più diretto e meno cervellotico rispetto a EP e primo album, con strutture più semplici. Bello anche il basso dal sapore crunchy, ben inserito nel contesto. La qualità non si discute, spero però che ora Hoplites si dia una calmata, perché quei progetti che pubblicano troppi lavori ogni anno (Esoctrilihum e Trhä, ce l’ho con voi) diventano difficili da seguire con continuità…


5. Extermination Order – “The Siege Of Ascalon” (da The Siege Of Ascalon, death metal)

Etichetta: War Anthem Records
Data di pubblicazione: 14 aprile 2023

Extermination Order è un nuovo progetto internazionale di chiara impronta death metal, che vede impegnati membri dagli Stati Uniti e dall’Europa. The Siege Of Ascalon, il loro primo EP, vedrà la luce proprio nei prossimi giorni.

Estetica e logo non mentono: l’idea di tributare i Bolt Thrower è lapalissiana. Inoltre, come i maestri inglesi, anche gli Extermination Order vantano un membro femminile, la chitarrista islandese Gyða Hrund Þorvaldsdóttir. Musicalmente è esattamente quello che ci si potrebbe aspettare: un death metal che spesso viaggia sui mid-tempo, fondamentalmente debitore dei riff dei Bolt Thrower. L’originalità non sarà forse il punto forte degli Extermination Order, ma si tratta di un tributo fedele e ben riuscito, per cui chi è orfano della storica band inglese e non è sazio con i Memoriam troverà pane per i propri denti.


6. Dead Chasm – “In Abhorrent Obscurity” (da Sublimis Ignotum Omni, death metal)

Etichetta: F.D.A. Records
Data di pubblicazione: 5 maggio 2023

Venendo alla quota italiana della puntata di oggi, lo slot nostrano è dedicato ai Dead Chasm, terzetto death metal che si divide tra Veneto e Lombardia. Dopo un EP omonimo uscito lo scorso anno, è infatti in arrivo il primo album, Sublimis Ignotum Omni, che sarà pubblicato tra qualche settimana.

Il death metal dei Dead Chasm si dimostra paludoso, cavernoso, oscuro: qualsiasi aggettivo che mette in mostra il lato più ruvido del genere fondamentalmente si rivela azzeccato per descrivere la proposta della band italiana. Incantation, Dead Congregation, Cruciamentum sono tutti riferimenti piuttosto affidabili per capire a chi paragonare il caos inestricabile dei lombardo-veneti, che si candidano a essere tra le band italiane emergenti più interessanti per questo tipo di sonorità.


7. Gryftigæn – “Frostbitten Twilight Of Sorrowfields” (da Wurmwaldgaistoz, raw black metal-dark ambient)

Etichetta: Inferna Profundus Records
Data di pubblicazione: 11 aprile 2023

Non si vive di solo death metal in Cile, a quanto pare. Difatti pure la scena black metal locale non se la passa male, anche per merito dell’impegno di Lord Valtgryftåke e dei suoi tanti progetti. Proprio in questi giorni è stato infatti pubblicato Wurmwaldgaistoz, terzo album di Gryftigæn.

Sinceramente, la copertina ricorda moltissimo i lavori dei Bekëth Nexëhmü, cui il progetto Gryftigæn resta sicuramente accostabile per il compendio di raw black metal e dark ambient, con accenti atmosferici. La one man band cilena opta per un approccio zanzaroso, quasi a voler restituire l’esperienza di tempesta di neve di formazioni più famose come i Paysage D’Hiver. Il risultato è un disco ipnotico, grezzo e gelido, radicato nelle atmosfere kvlt del black metal anni Novanta. Wurmwaldgaistoz non è un album imprescindibile, ma rappresenta un nome interessante e diverso dal solito per raccogliere l’eredità di questo filone.


8. Pustilence – “Concupiscence” (da Beliefs Of Dead Stargazers And Soothsayers, death metal)

Etichetta: Memento Mori / Rotted Life Records
Data di pubblicazione: 24 aprile 2023

Un nome piuttosto buffo e che richiama quello di una band decisamente più famosa, quello degli australiani Pustilence. Quartetto di giovane formazione, il gruppo di Brisbane pubblicherà a stretto giro di posta il suo album di debutto Beliefs Of Dead Stargazers And Soothsayers.

Introdotto da tre singoli, l’esordio degli australiani si caratterizza per un death metal vecchia scuola e che lascia poco spazio a compromessi. Radicato com’è nella tradizione anni Novanta, non possiede molto di innovativo da mostrare. Per la verità, è un disco che potrebbe arrivare direttamente dal 1991, con i suoi rimandi a primi Gorguts e Morbid Angel, con qualche retrogusto svedese. Rispetto ad altre band di oggi che prendono a piene mani dal death metal old school, ho trovato tuttavia i Pustilence molto più sinceri e per niente artificiosi, rendendomeli personalmente ancora più apprezzabili. E scusate se è poco.