Extrema Ratio #67: 13/04/23-19/04/23 | Aristocrazia Webzine

Extrema Ratio #67: 13/04/23-19/04/23

Altro nuovo episodio di Extrema Ratio, la rubrica settimanale targata Aristocrazia dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Ecco le band protagoniste del numero sessantasette: Tsjuder, Phlebotomized, Thy Catafalque, Defiled, Urizen Society, Reticulate, Óreiða, Ulvedharr.

G.E.F.


1. Tsjuder – “Gods Of Black Blood” (da Helvegr, black metal)

Etichetta: Season Of Mist
Data di pubblicazione: 23 giugno 2023

La puntata di oggi viene inaugurata dagli Tsjuder, storica band norvegese già attiva nella prima metà degli anni Novanta e rimasta sempre fedele al suo black metal senza compromessi. Helvegr, sesto album del duo di Oslo, uscirà proprio nei primi giorni dell’estate, esattamente il 23 giugno.

Un aspetto che ha sempre caratterizzato la carriera degli Tsjuder è il loro modo di intendere il true norwegian black metal, con l’utilizzo di riff particolarmente rapidi e violenti, con un certo retrogusto thrash. Per intenderci, un approccio abbastanza simile a quello adottato da band come Urgehal, Beastcraft e primi Immortal. Con il singolo “Gods Of Black Blood”, gli Tsjuder dimostrano di non essere poi cambiati moltissimo, anche se qui sono presenti parti più ragionate, continuando a dispensare inni di morte alla loro maniera, ma sempre con una certa qualità. Dal brano è stato ricavato anche un video, realizzato da Guilherme Henriques dei Gaerea.


2. Phlebotomized – “A Unity Your Messiah Pre Claimed” (da Clouds Of Confusion, avantgarde-symphonic death metal)

Etichetta: Hammerheart Records
Data di pubblicazione: 26 maggio 2023

Sotto con un altro nome storico del metal estremo mondiale, gli olandesi Phlebotomized. Rimasti nel cuore degli appassionati per il loro visionario debutto Immense Intense Suspense (1994), i deathster sono stati inattivi tra il 1997 e il 2013, per poi tornare in auge con alterne fortune. Clouds Of Confusion, a breve in uscita, rappresenta il loro quarto album, sebbene ormai della formazione originale sia rimasto il solo chitarrista Tom Palms.

Ci si può fare un’idea del nuovo materiale grazie al primo singolo “A Unity Your Messiah Pre Claimed”, un pezzo delicato e ben eseguito, molto melodico e dall’incedere progressivo, con gli olandesi che alternano parti in mid-tempo ad altre più furiose e decomposte. Questa versione dei Phlebotomized è comunque decisamente più accessibile rispetto alla band che si era fatta conoscere negli anni Novanta, merito anche di una produzione particolarmente potente e cristallina. Personalmente continuano a mancarmi i tempi — ormai irraggiungibili — di Immense Intense Suspense, ma gli olandesi si dimostrano tutt’oggi vivi e ispirati.


3. Thy Catafalque – “Néma Vermek” (da Alf​ö​ld, avantgarde black metal)

Etichetta: Season Of Mist
Data di pubblicazione: 16 giugno 2023

Terzo peso massimo dell’appuntamento #67 è Thy Catafalque, progetto solista dell’estroso musicista ungherese Tamás Kátai, che peraltro abbiamo anche intervistato un po’ di tempo fa. Il prossimo 16 giugno è infatti la data di pubblicazione di Alf​ö​ld, undicesimo album del magiaro.

Al momento dell’annuncio, Kátai aveva parlato del nuovo disco come «l’album più black metal fatto dalla band da parecchi anni». Stando all’ascolto di “Néma Vermek” questo sembra parzialmente vero, perché in effetti c’è una forte presenza di harsh vocals e le chitarre possiedono ritmiche e distorsioni molto vicine al black metal classico, pur se con una produzione importante. Al tempo stesso, non mancano i soliti elementi sperimentali e avanguardistici che caratterizzano Thy Catafalque da parecchi anni a questa parte e che permettono al progetto ungherese di distinguersi. Sarà interessante ascoltare Alf​ö​ld quando sarà disponibile integralmente per capire come si incastreranno tutte queste influenze, ma “Néma Vermek” sembra un primo antipasto decisamente gustoso di tutto ciò.


4. Defiled – “Ο​ff-Limits” (da The Highest Level, death metal)

Etichetta: Season Of Mist
Data di pubblicazione: 28 aprile 2023

Terzo album di Season Of Mist su questo numero di Extrema Ratio, se non è un record poco ci manca. Questa volta parlo della fatica di imminente uscita dei giapponesi Defiled intitolata The Highest Level. Si tratta del settimo disco per i deathster nipponici, ormai attivi dal lontano 1992.

Siamo su territori decisamente più classici, death metal fino al midollo e senza spazio per compromessi o sperimentazioni particolari. Ritmiche intricate, batteria spezzaossa, riff assassini, questa la ricetta della storica band giapponese che si appresta a pubblicare un album che guarda chiaramente al passato, sebbene i suoni siano estremamente moderni. Un disco per nostalgici e cultisti, se vogliamo, ma che permette anche di avere familiarità con una scena old school death metal geograficamente lontana da quelle europea e americana.


5. Urizen Society – “Hiisi” (da Solium Ardens: The Ring Of Coagula, symphonic black metal)

Etichetta: Pest Productions
Data di pubblicazione: 20 aprile 2023

Dal Giappone passo alla Cina, perché è proprio dal Paese della Grande Muraglia che arriva il secondo album degli Urizen Society, intitolato Solium Ardens: The Ring Of Coagula. Come spesso accade con il metal estremo cinese, il disco è pubblicato dall’etichetta connazionale Pest Productions.

Solium Ardens è un disco complesso, stratificato e fortemente ambizioso. Definirlo semplicemente symphonic black metal sarebbe un po’ limitante, perché i cinesi inseriscono anche tracce totalmente non-metal e impostate su un approccio dal gusto neoclassico. Sembra quasi di assistere a un’opera teatrale in chiave symphonic black metal, con i vari episodi divisi in atti, proprio come una rappresentazione vera e propria. Il disco degli Urizen Society non è immediato, ma vanta una grande ricchezza di particolari e una non comune cura per il dettaglio. Può rivelarsi una bellissima sorpresa per gli amanti del black metal dalle sfumature più barocche.


6. Reticulate – “Anxious To Kill” (da The Lungs Of Depravation, death metal)

Etichetta: Coyote Records
Data di pubblicazione: 1 maggio 2023

Torno sul death metal scendendo più nell’underground con i Reticulate, trio decisamente latino essendo di base a Barcellona ma con membri sudamericani; per la precisione colombiani e cileni. Uscirà il primo maggio il loro nuovo The Lungs Of Depravation, secondo album che arriva a distanza di cinque anni dal debutto.

Bastano tre minuti e mezzo di death metal martellante a questi ispanici per far capire chi comanda. Anche in questo caso, non c’è un particolare desiderio di innovare o di dare una chiave di lettura sperimentale al genere. Solo puro e sincero death metal vecchia scuola, come se fosse uscito dal 1992. I Reticulate non aggiungono molto di nuovo, ma continuano a battere una strada già seguita da altri, provando a dire la loro. Certi passaggi mi hanno ricordato gli storici olandesi Sinister, che è decisamente un buon motivo per dare un ascolto a The Lungs Of Depravation.


7. Óreiða – “The Eternal” (da The Eternal, atmospheric black metal)

Etichetta: Debemur Morti Productions
Data di pubblicazione: 12 maggio 2023

Proprio da pochi giorni è stata resa nota l’identità di chi si cela dietro il progetto black metal islandese Óreiða, una one man band diretta da tale Þórir Georg Jónsson. Da buon nerd della scena islandese quale sono, ovviamente conoscevo già il materiale pubblicato precedentemente alla firma con Debemur Morti Productions. Finora Óreiða aveva caratterizzato il suo black metal in senso minimalista e ipnotico, ma le cose adesso prendono una piega un po’ differente con il nuovo disco The Eternal.

L’album mantiene l’approccio minimale delle uscite precedenti, tuttavia si arricchisce di nuovi elementi. L’incedere della title track, unico brano finora svelato, è infatti lento, praticamente dal passo doom. Sopra vi si erge un riff portante con poche variazioni di sorta, ma un continuo crescendo progressivo che non fa altro che aumentare la componente atmosferica e riflessiva del pezzo. Con rimandi shoegaze, doom e atmosferici, accompagnati da una produzione grezza e fredda, Óreiða tiene fede a quanto realizzato sinora, aggiungendo ulteriori elementi al suo puzzle. Molto interessante, e piuttosto diverso da quanto offerto dal resto della scena black metal islandese.


8. Ulvedharr – “Dagon” (da Inferno XXXIII, death-thrash metal)

Etichetta: Scarlet Records
Data di pubblicazione: 21 aprile 2023

A chiusura di questo episodio, non poteva mancare la consueta quota italiana della rubrica. Protagonisti dello spazio tricolore sono i bergamaschi Ulvedharr, con il loro thrash-death metal inizialmente dedicato alla mitologia scandinava, salvo poi affrontare altre tematiche negli ultimi dischi. Tra pochi giorni vedrà la luce il loro nuovo album, intitolato Inferno XXXIII.

Il singolo “Dagon” è introdotto da un giro di basso freddo, metallico e putrescente, per poi esplodere quasi immediatamente in un vortice di spietati riff a metà tra il death melodico e il thrash metal. Netta e apprezzabile, comunque, è la crescita della band bergamasca se la si rapporta alle prime uscite: ora gli Ulvedharr sono molto più maturi e quadrati, con una perizia tecnica non trascurabile e una produzione potente e pulita, ma mai plasticosa. Da “Dagon”, tra l’altro, è stato anche ricavato un video ufficiale, aspetto non così comune per una band death metal italiana underground.