Extrema Ratio #61: 02/03/23-08/03/23 | Aristocrazia Webzine

Extrema Ratio #61: 02/03/23-08/03/23

Altro nuovo episodio di Extrema Ratio, la rubrica settimanale targata Aristocrazia dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Ecco le band protagoniste del numero sessantuno, che cade proprio nella Giornata Internazionale della Donna: VoidCeremony, Spectral Lore, Aphotic, Ayyur, Asystole, Burden Of Ymir, Sacrificium, Luteøks.

G.E.F.


1. VoidCeremony – “Writhing In The Facade Of Time” (da Threads Of Unknowing, progressive death metal)

Etichetta: 20 Buck Spin
Data di pubblicazione: 14 aprile 2023

Per me il ritorno dei VoidCeremony era decisamente molto atteso, dopo che il loro primo album Entropic Reflections Continuum: Dimension Unravel è girato parecchio sul giradischi. Il suo successore, Threads Of Unknowing, peraltro porta con sé un po’ di Italia, vista la presenza di Gabriele Gramaglia (Cosmic Putrefaction, Vertebra Atlantis e altri) che si è occupato di re-amping, mixing e mastering.

I quasi sette minuti del singolo “Writhing In The Facade Of Time” sicuramente non deludono. Scanditi da un death metal che si fa prepotentemente largo in territori tecnici e progressivi, il pezzo scorre liscio, mettendo in primo piano la perizia del bassista australiano Damon Good, uno che di metal estremo se ne intende vista la militanza in Mournful Congregation e StarGazer, tra i tanti. Quello che più colpisce però dei VoidCeremony è il grandissimo gusto compositivo, dando l’idea che ogni riff e ogni transizione siano proprio al posto giusto. Un po’ Cynic e un po’ Atheist, ma con personalità da vendere, i VoidCeremony potrebbero entrare in molte liste dei migliori album del 2023 con Threads Of Unknowing: c’è da scommetterci.


2. Spectral Lore – “Moloch” (da 11 Days, atmospheric black metal)

Etichetta: Autoprodotto
Data di pubblicazione: 21 marzo 2023

Tra i progetti più impegnati a sinistra nella galassia atmospheric black metal, Spectral Lore negli ultimi anni ha reso sempre più palese la sua appartenenza politica. Il nuovo EP 11 Days, in particolare, tratta della rotta dei migranti nel Mar Mediterraneo, argomento peraltro particolarmente attuale in questo momento visto il recente naufragio al largo delle coste calabresi, seguito dalle indifendibili dichiarazioni del ministro Piantedosi.

Politica a parte — sebbene quest’ultima sia parte integrante di Spectral Lore e giochi un ruolo fondamentale — il ritorno della one man band greca non può lasciare indifferenti neanche sotto l’aspetto musicale. L’atmospheric black metal di Ayloss possiede forti radici progressive e psichedeliche, tanto che a tratti mi sono addirittura venuti in mente i Pink Floyd in salsa estrema. Il feeling che emerge restituisce all’ascoltatore l’idea di un mare in tempesta, con un alto livello di emotività. Inoltre, per l’EP Spectral Lore si è avvalso anche della collaborazione di alcuni ospiti, tra cui gli Yovel con cui Ayloss condivide la visione politica.


3. Aphotic – “Horizonless” (da Abyssgazer, atmospheric death metal)

Etichetta: Sentient Ruin Laboratories / Nuclear Winter Records
Data di pubblicazione: 24 marzo 2023

Lo scioglimento dei nostrani Ekpyrosis — ufficializzato due anni fa ma di cui si vociferava già prima — ha lasciato un piccolo vuoto nella scena death metal italiana, nonostante la giovane età della band lombarda. Questo vuoto cercheranno di colmarlo gli Aphotic, di fatto i diretti successori degli Ekpyrosis, che a breve pubblicheranno il loro primo disco, intitolato Abyssgazer.

“Horizonless” è già il secondo singolo di Abyssgazer, dopo che nelle scorse settimane era stato rivelato il primo brano, “Cosmivore”. Gli Aphotic danno l’impressione di essere influenzati da un certo death metal dissonante (Gorguts e Ulcerate in particolare), ma donando una forma ancora più atmosferica e apolittica a questi elementi. Ne nasce un brano oscuro e ad alto coinvolgimento emotivo, che non nasconde anche la presenza di elementi progressive e post-metal. Davvero bellissimo, sono certo che se ne parlerà parecchio.


4. Ayyur – “A Chant For The Deafs” (da Prevail, black-doom metal)

Etichetta: Hidden Rooms Recordings / Armées De La Mort Records / Dead Red Queen Records / Xenoglossy Productions
Data di pubblicazione: 7 aprile 2023

Tempo di album di debutto per il progetto tunisino Ayyur, che finalmente dopo una lunga serie di uscite minori taglia il traguardo del suo primo full length con Prevail, frutto di una grande collaborazione tra etichette da diverse parti del mondo. Il leader Angra Mainyu, coadiuvato da Shaxul (ex Deathspell Omega, tra gli altri) alla batteria, dà così sfogo alla sua personalissima visione del black metal, contaminato dal doom e da generi quali ambient e dark folk.

Ipnotico e desolante, lento e inesorabile, così scorre “A Chant For The Deafs”, il primo singolo rivelato di Prevail. Il black metal del progetto tunisino è dotato di un approccio sicuramente atmosferico, ma non in senso cascadiano. I nordafricani cercano piuttosto la circolarità nel riff, dove atmosfere lugubri e oscure sono compendiate dal particolare e riconoscibile timbro vocale di Angra Mainyu, che mette il punto esclamativo sulla proposta degli Ayyur. Il risultato è un brano semplice ma coinvolgente, fortemente atmosferico ma mai cheesy, che preannuncia un gran bel debutto per la band di Sousse.


5. Asystole – “Sophist Paralysis” (da Siren To Blight, death metal)

Etichetta: I, Voidhanger Records
Data di pubblicazione: 7 aprile 2023

Progetto death metal nuovo di zecca, gli statunitensi Asystole debutteranno esattamente tra un mese con un full length intitolato Siren To Blight. L’album uscirà sull’etichetta italiana I, Voidhanger Records, da tempo punto di riferimento nell’underground per le sonorità più sperimentali e avventurose in ambito black e death metal.

La prova degli Asystole è guidata da un’interpretazione decisamente dissonante del death metal, con vari spunti progressive e un riffing particolarmente deciso e ispirato. Grazie anche alla sapiente produzione di Colin Marston (Krallice, Gorguts) emergono di volta in volta tanti dettagli, che mettono in luce un basso molto crunchy e una voce perfettamente inserita nel mix. Certo, di band death metal dissonanti ne sono uscite davvero tante in questi ultimi anni e il debutto degli Asystole non rappresenta una grandissima novità, ma il risultato finale è comunque ispirato e degno di nota.


6. Burden Of Ymir – “Recounting On The Seas” (da Heorot, folk-black metal)

Etichetta: Flowing Downward
Data di pubblicazione: 10 marzo 2023

Solo qualche mese fa, il polistrumentista canadese Joe Caswell era stato protagonista in questa rubrica per il secondo album del suo progetto Olim, che peraltro consiglio vivamente. Oggi torna su queste pagine grazie a un’altra sua one man band, Burden Of Ymir, in cui si muove all’interno di sonorità folk-black metal debitrici della mitologia nordica.

Prendendo spunto da certi gruppi folk metal scandinavi (Otyg soprattutto) e volgendoli in chiave black metal, Heorot appare come un album forse un po’ fuori dal tempo, in un’epoca dove le sonorità pagan-viking non raccolgono più i favori di una decina di anni fa. Burden Of Ymir però dimostra di raccogliere alla perfezione il testimone, riproponendo suoni e tematiche a sfondo nordico, puntando sul pathos epicheggiante dei grandi maestri degli anni Novanta. Non un album che cambierà la vita, ma sicuramente una buona riproposizione dei canoni del genere: l’ideale per chi si sente orfano del connubio tra vichinghi e folk-black metal.


7. Sacrificium – “Martyrium” (da Oblivion, death metal)

Etichetta: Nordic Mission
Data di pubblicazione: 10 marzo 2023

I tedeschi Sacrificium, attivi dal 1993, stanno per pubblicare proprio in questi giorni il loro quarto album, Oblivion. Con una particolarità: il loro death metal ha tematiche cristiane, cosa che non rappresenta un unicum ma comunque piuttosto inusuale — e osteggiata — nella scena estrema. Tanto che a pubblicare il disco sarà Nordic Mission, label norvegese specializzata in metal con messaggi cristiani o comunque positivi.

Nei tre minuti e poco più del singolo “Martyrium”, i Sacrificium riassumono la loro proposta, fatta di un death metal dall’approccio piuttosto classico e vagamente melodico, con una presenza vocale molto spiccata, in grado di destreggiarsi tra scream e growl poderosi. Il tutto è accompagnato da una produzione cristallina che mette in evidenza i singoli passaggi dei vari strumenti, permettendo all’album di raggiungere così un buon amalgama.


8. Luteøks – “Shaved Vengeance” (da Barely True Norwegian Black Metal, melodic black metal)

Etichetta: Nordic Mission
Data di pubblicazione: 10 marzo 2023

La già citata Nordic Mission in questi giorni pubblicherà un altro album che merita una menzione, ovvero Barely True Norwegian Black Metal dei Luteøks. Il disco, che tra copertina e titolo sembra decisamente di stampo parodistico, ha attirato la mia attenzione più che altro per la line-up, dal momento che la band norvegese comprende anche alcuni membri degli Antestor, forse uno dei gruppi unblack metal più conosciuti di sempre.

Anticipato dal singolo “Shaved Vengeance” (titolo quantomeno curioso), l’album dei Luteøks si mette in luce per una forte vena melodico-atmosferica. Anche in questo caso si ha a che fare con una produzione molto pulita e decisamente moderna, che permette all’orecchio dell’ascoltatore di poter cogliere con facilità il brano nella sua interezza. Barely True Norwegian Black Metal è sicuramente molto poco true e risulta piuttosto provocatorio verso i canoni del black metal, però suona innegabilmente bene per essere solo un disco parodistico.