Extrema Ratio #18: 04/05/22-10/05/22
Diciottesima puntata della nostra rubrica a cadenza settimanale Extrema Ratio, dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Anche in questa occasione si spazia parecchio, dal death metal vecchia scuola al war metal, passando per cose più tecniche e altre più grezze. Ecco i nomi dei protagonisti di oggi: Ataraxy, Goatsmegma, Encenathrakh, Tableau Mort, Vølus, Sentiero dei Principi, Deathvoid, Wake, Thrall.
G.E.F.
1. Ataraxy – “Decline” (da The Last Mirror, death metal)
Stanno per tagliare il traguardo del terzo album gli Ataraxy, che a breve usciranno sotto Me Saco Un Ojo Records e Dark Descent Records con The Last Mirror. Premesso che trovo gli spagnoli abbastanza sottovalutati e che penso meritino una maggiore esposizione mediatica, dimostrano anche col loro nuovo singolo “Decline” di essere giunti a un’ottima maturità compositiva, tenendo comunque salde le radici death metal. Al di là di qualche vago momento atmosferico dal sapore doom, il combo iberico mantiene intatta la sua aura mortifera, restando in equilibrio tra putrescenza e sofferenza. Per l’uscita integrale bisognerà attendere poco più di un mese: la data da segnare sul calendario è quella del 17 giugno.
2. Goatsmegma – “Decapitating The Holy Prisoners” (da Goat Separatist Movement, war metal)
Essendo io letteralmente il CEO del war metal qui su Aristocrazia, non posso certo ignorare le imminenti uscite di Godz Ov War Productions imperniate su questo sotto-sottogenere. Per oggi parlo solo dell’album in arrivo degli estoni Goatsmegma, che come si può intuire dal moniker non trattano argomenti di grande levatura filosofica. Caproni, calci in faccia, blast beat e bestemmie a volontà: questa è in breve la proposta del gruppo baltico, il cui unico interesse sembra essere di offendere il buoncostume e la morale comune. Scherzi a parte, “Decapitating The Holy Prisoners” è un singolo che dimostra chiaramente tutti gli intenti dei Goatsmegma, nome abbastanza nuovo nella scena war metal ma che con Goat Separatist Movement troverà probabilmente molti nuovi adepti…
3. Encenathrakh – “VvethkealaekhtevV” (da Ithate Thngth Oceate, technical brutal death metal)
Brutali e tecnici fino allo sfinimento, gli Encenathrakh sono l’espressione death metal di quattro validissimi musicisti americani, i cui volti più noti sono Colin Marston (Gorguts e Krallice tra i tanti) e Mick Barr (anche lui nei Krallice). Immaginate di mettere in un frullatore una batteria che più veloce non si può, unita a un basso sferragliante e a chitarre intricatissime. Completa il quadro un growl bassissimo e catacombale, impossibile da leggere. Disco di non semplice ascolto (sì, è un eufemismo), “VvethkealaekhtevV” non troverà l’approvazione dei metallari più attaccati alla forma canzone. Se però come me hai un concetto di estremismo sonoro che fa rima con astrattismo, allora gli Encenathrakh sono molto più che un semplice ascolto interessante. Provare per credere: Ithate Thngth Oceate è appena uscito per intero, per cui lo si può ascoltare da capo a coda sul profilo Bandcamp della band.
4. Tableau Mort – “Metamorphosis” (da Visio In Somniis, black metal)
Di recentissima uscita sotto Cult Of Parthenope, gli anglo-rumeni Tableau Mort hanno appena tagliato il traguardo del secondo album con Visio In Somniis. Suoni sinistri introducono “Metamorphosis”, il primo brano del disco che potremmo definire un manifesto dell’opera. Tra scream affilatissimi, parti dissonanti e blast beat tonanti, i Tableau Mort riescono a creare un’atmosfera ora sognante, ora disperata, ora massiccia, offrendo una visione sfaccettata della loro interpretazione del black metal. Molto interessanti, piaceranno soprattutto a chi ama il black metal con suoni potenti e curati grazie a una produzione imponente.
5. Vølus – “Black Flame Of Purification” (da Thrown To The Abyss, blackened death metal)
Brutale, potentissimo e con un indecifrabile numero di bpm: così si può riassumere in poche parole la violenza sonora della one man band statunitense Vølus, in procinto di pubblicare il secondo album. L’ascolto del singolo “Black Flame Of Purification” fa risaltare la spietatezza della proposta di questo progetto, assimilabile per certi versi al black metal di derivazione industriale-rumoristica di Vessel Of Iniquity o Axis Of Perdition. In Vølus, tuttavia, sussiste una più spiccata vena dissonante che prende in prestito alcuni momenti dei Portal migliori (quelli di Outre’ o Swarth, per intenderci). Tanto per rendere le cose più difficili e sgradevoli, ovviamente: e lo dico nel miglior senso possibile. Thrown To The Abyss uscirà il prossimo 11 giugno su CD, per conto di Vargheist Records.
6. Sentiero Dei Principi & Deathvoid – “Lava Forque” (da Immanent Domains, experimental raw black metal)
Due band? No, non è un errore: la one man band barese Sentiero Dei Principi e gli italo-svizzeri Deathvoid hanno infatti deciso di dar vita a una collaborazione. Molto più che un semplice split, visto che la lineup di entrambe le formazioni ha contribuito a tutti i brani in egual misura. Il singolo “Lava Forque” presenta un black metal grezzo e abrasivo, dissonante ma con uno strano e inquietante sentore di melodia. Il resto del lavoro dovrebbe avere però coordinate meno strettamente black metal e più vicine a lidi noise, dark ambient e drone. Immanent Domains si preannuncia come un’opera cruda e sperimentale al tempo stesso, non di semplice fruizione ma dal fascino certo. Esce questo venerdì, in edizione limitatissima su cassetta curata dalla nostrana Xenoglossy Productions.
7. Wake – “Swallow The Light” (da Thought Form Descent, black-death metal)
Partiti perlopiù come band grindcore con punte crust, i canadesi Wake sono cambiati abbastanza nel corso degli anni, arrivando a riscuotere l’interesse di etichette anche molto grandi. L’imminente Thought Form Descent uscirà infatti per conto della rinomata Metal Blade Records, e sembra puntare con rinnovato vigore sulle influenze black metal dei Nostri. Da qualche anno, infatti, i canadesi hanno spinto l’acceleratore su un black-death metal che conserva alcune venature hardcore e crust degli esordi, lasciando invece da parte gli esordi grind. Il singolo “Swallow The Light” è un emozionante maelstrom di riff aggressivi e atmosferici al tempo stesso, una vera e propria sassata che ti piomba in faccia senza pietà, anche grazie a una produzione impeccabile e cristallina. Per l’uscita integrale, comunque, ci sarà da aspettare l’estate: il disco vedrà infatti la luce il prossimo 22 luglio.
8. Thrall – “Tyrant” (da Schisms, black metal)
A distanza di ben sette anni torna la band australiana Thrall, giunta al quarto album con Schisms. Una produzione che si preannuncia tutta australiana, essendo curata da due importanti etichette underground locali come Impure Sounds e Brilliant Emperor Records. Con il singolo “Tyrant” i Thrall mostrano subito il loro volto: un black metal belligerante e di chiara ispirazione scandinava, che non rinuncia a un lavoro importante in chiave ritmica (il basso è molto presente nel mix) e a qualche divagazione melodica. Molto bello in particolare l’assolo di chitarra finale. Per l’uscita di Schisms ci sarà da attendere fine mese: la data di pubblicazione è fissata per il prossimo 28 maggio.