Extrema Ratio #27: 06/07/22-12/07/22
Ventisettesima puntata della nostra rubrica a cadenza settimanale Extrema Ratio, dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Come al solito, la puntata odierna spazierà tra varie sonorità, dal raw black metal fino al death metal atmosferico, passando per proposte più moderne e altre decisamente più old school. Ecco i nomi dei protagonisti di oggi: Wampyric Rites, Red Rot, Ill Tidings, Phobophilic, Auriferous Flame, Begrime Exemious, Homeskin, Deathbringer.
G.E.F.
1. Wampyric Rites – “The Ancient Tyrant Returns From The Deep Forgotten Crypts” (da The Wolves Howl To The Moon, raw black metal)
Apro l’episodio 27 di Extrema Ratio con un progetto black metal proveniente da un Paese poco avvezzo a queste sonorità quale l’Ecuador, ma che avevamo incontrato ai tempi dello split con Vampirska. I Wampyric Rites arrivano proprio da queste coordinate geografiche e sono in procinto di pubblicare il secondo album The Wolves Howl To The Moon. Il primo singolo estratto, “The Ancient Tyrant Returns From The Deep Forgotten Crypts”, rivela un raw black metal piuttosto semplice e lineare, sufficientemente melodico e con un buon lavoro atmosferico. Nel suo minimalismo, Wampyric Rites comunque mantiene buona personalità e si conferma tra i gruppi più interessanti nel filone del cosiddetto raw vampyric black metal. A produrlo ci pensa una certezza per le sonorità del black metal più grezzo, la portoghese Signal Rex: l’album uscirà il prossimo 5 agosto.
2. Red Rot – “Ashes” (da Mal De Vivre, experimental death metal)
Mi gioco subito la carta della quota italiana di questa puntata col disco di esordio dei Red Rot. Non si tratta certo di una band qualunque, perché il progetto raccoglie in qualche modo l’eredità dei dissolti Ephel Duath, tra le realtà metal sperimentali più acclamate di Italia. I Red Rot, tuttavia, si muovono su coordinate stilistiche differenti, più marcatamente death metal sebbene con un approccio fortemente atmosferico e sperimentale. “Ashes”, singolo che apre Mal De Vivre e sul quale è stato anche realizzato un video, mette in mostra tutti questi aspetti. Sull’album ha deciso di puntare un’etichetta finlandese di tutto rispetto, l’ottima Svart Records. L’uscita è fissata per il prossimo 26 agosto.
3. Ill Tidings – “No Redemption” (da Hymns To Demise, black metal)
Avevo già parlato degli austriaci Ill Tidings un paio di anni fa, al momento della pubblicazione del debutto Signa Tenebris. Oggi la band è cresciuta ulteriormente, in vista dell’uscita del secondo disco Hymns To Demise, prodotto sempre dall’etichetta italiana Cult Of Parthenope. Il singolo “No Redemption” presenta la proposta degli austriaci come un black metal piuttosto moderno, dalla produzione non ovattata ma comunque efficace, che va a ricalcare certe band islandesi quali Misþyrming e Sinmara. Non manca un certo interesse per il lato più atmosferico del black metal, sebbene qui declinato in chiave più oscura, senza quei lunghissimi riff con lead di chitarra strappalacrime in accordi maggiori. In conclusione, l’album degli Ill Tidings è una di quelle uscite black metal perennemente in bilico tra tradizione e modernità, con diversi spunti interessanti e personali.
4. Phobophilic – “Those Which Stare Black” (da Enveloping Absurdity, death metal)
Tra le tantissime uscite death metal che ripropongono la classica matrice old school del genere, stanno provando a sgomitare i Phobophilic. Il quartetto del North Dakota giunge all’esordio su lunga distanza con Enveloping Absurdity, dopo una gavetta fatta da diverse uscite minori. Due i singoli rivelati finora dagli statunitensi: entrambi mostrano una discreta fantasia e perizia nell’assemblaggio dei riff, pur rispettando i canoni tradizionali del genere. Ne esce fuori un antipasto decisamente godibile per uno dei tanti dischi death metal di livello sfornati sinora nel 2022. L’uscita di Enveloping Absurdity, fissata per l’1 settembre, è inoltre patrocinata da Prosthetic Records, etichetta dalla conclamata qualità.
5. Auriferous Flame – “Molten Gold” (da The Great Mist Within, atmospheric black metal)
Musicista di indiscusso talento, l’unico membro degli Spectral Lore Ayloss ha dato vita a diversi side project negli ultimi anni. Tra i più recenti figura Auriferous Flame, del quale True Cult Records pubblicherà a breve vinile e cassetta del disco di esordio The Great Mist Within. L’unico singolo estratto finora, “Molten Gold”, esprime un approccio black metal che fonde diverse delle esperienze pregresse dello stesso Ayloss, ponendosi quasi a metà tra Spectral Lore e Mystras. Dal primo, Auriferous Flame eredita un certo andamento progressivo, mentre dal secondo prende in misura maggiore le atmosfere, pur declinandole in un immaginario molto diverso. Come tutti gli altri progetti del polistrumentista greco, comunque, la qualità è garantita anche qui: per l’uscita integrale bisognerà attendere il prossimo 29 luglio.
6. Begrime Exemious – “Hell’s Embrace” (da Rotting In The Aftermath, blackened death-thrash metal)
Tornando su lidi death metal, desta un certo interesse il quarto album dei Begrime Exemious, appena pubblicato da Dark Descent Records. In realtà definirlo semplicemente death metal non suggerisce tutta la profondità del progetto, che si rifà molto alle esperienze di fine anni Ottanta. La band canadese, infatti, è piuttosto portatrice di una sorta di death-thrash metal sporcato da venature black (soprattutto nella voce), a tratti quasi proto-war metal, se così si può dire. Il merito dei Begrime Exemious dunque è di ripescare una tradizione old school un po’ dimenticata e di ridarle vita e valore, senza modernizzare il suono ma piuttosto regalando all’ascoltatore un salto nel passato.
7. Homeskin – “Dripping Chalice” (da Life’s Wishes To Tears, post-black metal)
Homeskin è una delle tante creature di Garry Brents (Cara Neir, Gonemage e altri), peraltro già trattata in passato su Pillole di Male con Integument Crystallization. Il progetto si caratterizza per le sue uscite estremamente estemporanee e sanguigne, figlie di velocissime e intense sessioni di registrazione, spesso di poche ore. Musicalmente Homeskin si divide tra post-black metal, post-hardcore, grindcore e screamo, a volte mescolati tra loro nella stessa opera. Come accade anche nel nuovissimo Life’s Wishes To Tears, il cui brano allegato tende in realtà più a una sorta di blackened screamo. Nel complesso, comunque, è uno dei tanti prodotti underground che meriterebbero un’esposizione maggiore e la cui creatività artistica va premiata e incoraggiata. Life’s Wishes To Tears è stato pubblicato anche su cassetta (in edizione limitatissima) dalla piccola etichetta tedesca Ruego.
8. Deathbringer – “Inevitability (IT’s Whip)” (da IT, progressive-technical death metal)
In chiusura, spazio a una band proveniente dalla Bielorussia, altro Paese che non vanta una grandissima tradizione in termini di metal estremo. I Deathbringer, però, ci sanno fare eccome, e non poteva essere altrimenti se sono prodotti da Unique Leader Records, etichetta che di qualità se ne intende parecchio. IT rappresenta il secondo album del gruppo, a ben quindici anni di distanza dal precedente Homo Divisus. Anticipato dal singolo “Inevitability (IT’s Whip)”, il disco mette subito in mostra uno scream potentissimo, accompagnato da riff molto tecnici, break lenti e una buona dose di atmosfera. L’approccio dei Deathbringer al technical death metal è decisamente progressivo ed estremamente stratificato, mentre la produzione cristallina ne fa risaltare tutti i piccoli dettagli. Per l’uscita bisognerà aspettare solo pochi giorni, in quanto è fissata per questo venerdì, 15 luglio.