Extrema Ratio #14: 06/04/22-12/04/22
Quattordicesima puntata della nostra rubrica a cadenza settimanale Extrema Ratio, dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Episodio molto vario, in grado di spaziare dal death-grind più malato al raw black metal con influenze gothic rock, passando per il black metal polinesiano (veramente). Ecco i nomi dei protagonisti di oggi: Pharmacist, Watain, Teratology, Predatory Light, Tyrannus, Te Ruki, Pathogen, Lamp Of Murmuur.
G.E.F.
1. Pharmacist – “Accelerating Suppuration” (da Flourishing Extremities On Unspoiled Mental Grounds, death-grind)
Venerdì scorso, senza grandi avvisaglie, è uscito il secondo disco dei Pharmacist, intitolato molto sobriamente Flourishing Extremities On Unspoiled Mental Grounds. Il progetto, con base in Giappone ma nato dalla mente di un musicista ucraino, si rifà molto chiaramente alle prime opere dei Carcass. Se però fino a oggi i Pharmacist avevano spinto sull’anima più gore-grind del leggendario gruppo, il nuovo album ricorda molto l’acclamatissimo Necroticism, che segnò un ulteriore passo in avanti rispetto ai primissimi lavori dei britannici. Dopo l’ottimo Medical Renditions Of Grinding Decomposition pubblicato due anni fa, dunque, i Pharmacist si confermano su alti livelli: ascoltare qui sotto la opener del disco, “Accelerating Suppuration”, per verificare!
2. Watain – “Serimosa” (da The Agony & Ecstasy Of Watain, black metal)
Sebbene questa rubrica sia dedicata perlopiù al metal estremo underground, la nuova fatica dei Watain è difficile da ignorare. Tra le band black metal svedesi classiche più influenti del nuovo millennio, i Watain sono infatti in procinto di tornare a quattro anni di distanza dal precedente Trident Wolf Eclipse. Un bel pezzo questo “Serimosa”, nuovo estratto dall’imminente The Agony & Ecstasy Of Watain. Tra accelerazioni, mid-tempo e avvincenti melodie, incastonate in una produzione che definire cristallina è dire poco, la nuova traccia si sposa perfettamente con quel che gli scandinavi propongono da oltre vent’anni. L’album è in uscita per conto di Nuclear Blast, con data fissata per il prossimo 29 aprile.
3. Teratology – “Stone(d) Man Syndrome” (da The Lingering Stench Of Anatomopathological Scum, slamming brutal death metal)
Chi segue Extrema Ratio dall’inizio, o semplicemente da qualche settimana, si sarà accorto che cerco sempre di dare spazio al metal estremo italiano. Oggi esco un po’ dalla mia comfort zone perché propongo un brano dei Teratology, una delle creature di Gabriele Catania, ex cantante dei blackster Fordomth (che intervistai per Aristocrazia un paio d’anni fa). Gabriele, insieme all’austriaco Louis Simmer, qui esprime tutto il suo amore per il brutal death metal più slammoso e malato che ci sia. In questa “Stone(d) Man Syndrome” che propongo come singolo, peraltro, figura un ospite speciale quale il taiwanese Larry Wang, un decano della scena brutal death. The Lingering Stench Of Anatomopathological Scum, album di debutto dei Teratology, vedrà la luce a breve, il prossimo 20 aprile per conto di Lord Of The Sick Recordings.
4. Predatory Light – “To Plead Like Angels” (da Death And The Twilight Hours, black metal)
Sembra curioso come proprio nello scorso episodio di Extrema Ratio io abbia parlato dell’imminente album dei Negative Plane. Sì, perché in questi giorni è stato annunciato anche il ritorno di una delle band a loro più simili, gli statunitensi Predatory Light. E la ricetta è proprio quella: un black metal arioso, che prende molto dall’esperienza greca degli anni Novanta e dai nostrani Mortuary Drape, con una bella presenza del basso. “To Plead Like Angels”, prima traccia rivelata del nuovo album, mette in luce tutte queste caratteristiche, e lascia intendere che possa essere un lavoro in grado di rivaleggiare con gli stessi Negative Plane. Vedremo chi la spunterà, se mai qualcuno volesse farli gareggiare. In ogni caso, Death And The Twilight Hours uscirà il prossimo 20 maggio per conto di 20 Buck Spin.
5. Tyrannus – “A Worse Reality” (da Unslayable, black-death metal)
Il nome di True Cult Records era già passato su questi lidi, quando ho introdotto l’interessante nuovo lavoro della one man band svedese Cirkeln. La piccola etichetta greca sta per dare alla luce un altro disco che si preannuncia interessante, ovvero il debutto degli scozzesi Tyrannus. Smaccatamente antifascisti, i Nostri propongono una sorta di blackened death metal con spunti thrash, accompagnati da una forte dose di atmosfera. Il pezzo che ho scelto, “A Worse Reality”, offre una take interessante sul genere, piuttosto originale ma anche quasi easy listening. Unslayable, così si chiama l’esordio dei Tyrannus, vedrà la luce tra pochi giorni, il prossimo 22 aprile.
6. Te Ruki – “Komeri A Kamahi” (da Marako Te Ruki, black metal)
Ora qualcosa di davvero particolare, se non altro per l’esotica provenienza. I Te Ruki arrivano infatti dalla Polinesia Francese, e per la precisione dalle isole Sopravento, per intenderci lo stesso arcipelago dove si trova la famosa Tahiti. I brani, tuttavia, per una scelta ancora più inusuale, sono nella lingua delle isole Tuamotu, un arcipelago vicino, sempre appartenente alla Polinesia Francese. Una premessa più lunga del previsto era d’obbligo vista la loro particolarità, ma i Te Ruki sono validi anche musicalmente. Il loro black metal è ben prodotto, e si incastona a metà tra il sound di prima e seconda ondata, incasellando riff provenienti da entrambe le tradizioni. Marako Te Ruki, il loro album d’esordio, uscirà il 21 aprile e sarà completamente autoprodotto. Consiglio di recuperare anche l’EP precedente, E Tika Mateu, pubblicato un paio di anni fa.
7. Pathogen – “Wrath Of The Abhorer” (da Moribund Manifesto, death metal)
I filippini Pathogen sono abbastanza di casa su Aristocrazia, come potete vedere dalle tante recensioni presenti in archivio. Particolarmente incazzati e crudeli, questi asiatici hanno nel death metal vecchia scuola la loro unica religione, anche se come si evince dal singolo, “Wrath Of The Abhorer”, sono presenti elementi war metal che possono ricordare i connazionali Deiphago. Non c’è da aspettarsi chissà quale innovazione, solo della sana e vecchia violenza di cui i Pathogen sono ottima e sincera espressione. Moribund Manifesto, questo il titolo dell’album, vedrà la luce tra un paio di settimane presso l’etichetta polacca Old Temple: la data di uscita è infatti fissata per il prossimo 30 aprile.
8. Lamp Of Murmuur – “Nocturnal Vengeance” (da Plenilunar Requiems, raw black metal)
Non amo molto parlare di split, ma per il nuovo lavoro di Lamp Of Murmuur ed Ebony Pendant farò un’eccezione. Il focus di questo Plenilunar Requiems è proprio su Lamp Of Murmuur, il cui lato dello split riprende il percorso intrapreso con Submission And Slavery, quindi con l’aggiunta di influenze gothic rock rispetto ai primi lavori. Nome ormai di punta della scena raw black metal, Lamp Of Murmuur qui ruba l’occhio, ma Ebony Pendant non è affatto da sottovalutare visto il suo ottimo gusto melodico. I due lati dello split sono già ascoltabili presso i profili Bandcamp dei rispettivi progetti, ma presto il lavoro vedrà la luce anche nei formati fisici, grazie a Forbidden Sonority (cassetta) e GoatowaRex (vinile).