Death metal e colate laviche: quattro chiacchiere con gli Assumption
Il Frantic Fest è ormai un evento consolidato dell’estate italiana e una delle punte di diamante a livello nazionale in termini di festival metal. Tra gli artisti della seconda giornata abbiamo avuto il piacere di seguire l’esibizione degli Assumption, forti del nuovo Hadean Tides, e scambiare due parole a riguardo con il frontman Giorgio.
In questa sede presentate Hadean Tides, il vostro nuovo album. Parlacene un po’, concept, tematiche…
Si tratta di un disco nato nel 2015-2016, ma sviluppato nel 2017. Abbiamo finito di comporlo nel 2018, ha avuto mille ritardi, tanto che stavamo per entrare in studio nel 2020, nel momento in cui la pandemia ha cominciato a infuriare, per cui abbiamo ritardato la registrazione fino a giugno 2021. È la raccolta di idee più diverse rispetto ad Absconditus che siamo riusciti a produrre. Un disco particolarmente infernale, almeno per quanto riguarda l’artwork, che segue questa scia lavica, diciamo… devo inventarmi qualcosa di interessante da dire, è abbastanza difficile! [ride]. Essenzialmente è stato composto in questo lasso di tempo, registrato nel 2021 ed è uscito per adesso solo in CD, ma nei prossimi mesi in vinile per Everlasting Spew in Europa e Sentient Ruin in America.
Artwork tra l’altro molto bello, opera di Mariya Popyk. A proposito del nuovo album, avete anche allargato la line-up. Tra l’altro c’è anche un musicista straniero con voi, perché Matija è sloveno. Parlaci un attimo di questa scelta di espandere la line-up e di cosa cambia tra una formazione a due e una a quattro.
Essenzialmente il progetto era nato come una roba da studio, non c’era la minima intenzione di andare avanti come un gruppo live, finché abbiamo deciso di provare a fare qualcosa dal vivo. La prima volta è stata nel 2015 se non sbaglio, a Brescia, per un live che fu un tentativo vero e proprio. Da lì cominciammo con tre quarti degli Haemophagus, quindi con un altro chitarrista, Gioele, che suonava con noi. Poi per un fortuito caso incontrammo Matija, che era in tour come session man con gli Escarnium, un gruppo brasiliano: da lì abbiamo continuato a sentirci e abbiamo scoperto di avere gli stessi gusti in fatto di doom, funeral doom e quant’altro. Ci è quindi risultato naturale provare a continuare con questa formazione che si è stabilizzata nel 2018, con un primissimo live a Bologna, e da lì abbiamo continuato a suonare in qualsiasi occasione potessimo. Chiaramente con due anni di stop non è stato facilissimo. Da allora essenzialmente sia Matija che Claudio al basso, che ha appena suonato coi Tenebra, sono stati gli elementi perfetti per questa formazione e hanno registrato il disco con alcune parti che erano state scritte prima che entrassero. Hanno completato un lavoro che era già in parte scritto e adesso io spero che, specialmente sul prossimo album, avranno un apporto sempre maggiore a livello creativo.
Ecco, prima abbiamo accennato alle differenze che ci sono rispetto ad Absconditus. Io ho sempre avuto l’idea, o meglio l’impressione, che a ogni album voi abbiate delle differenze: per esempio il primo era quasi più death metal. Absconditus invece mi dà l’idea di essere più dolce, più doom con quei synth. Con Hadean Tides poi siete tornati ad avere una produzione molto cavernosa a tratti. Parlaci un attimo di questa evoluzione e di questi cambiamenti, qual è lo scopo lo scopo degli Assumption da questo punto di vista?
Lo scopo è trovare una formula per rendere interessante questo genere, chiaramente senza la pretesa di fare nulla di impossibile. In questo disco ci sono delle proposte sonore che non abbiamo mai provato prima, per esempio la strumentazione è da un lato tradizionale, dall’altro strana: per dire, su “Tryptich”, il brano più particolare di tutto l’album, ci sono dei piatti suonati con l’archetto. A fianco a ciò, ci sono dei pezzi molto standard, quindi l’obiettivo era rendere memorizzabile qualcosa che di base non lo è tanto. C’è un linguaggio semplice, diciamo legato al death metal come i Demilich, che sono senz’altro un’influenza per il gruppo, tanto questo quanto per esempio influenze di gruppi come gli Einstürzende Neubauten su questo album in particolare, e su alcuni pezzi nello specifico. Cerchiamo sempre di innovare la formula senza stravolgere l’anima del gruppo. Hadean Tides soprattutto ha beneficiato della lettura di alcuni poeti come William Butler Yeats o Rilke, che hanno influenzato alcuni testi e generato alcune suggestioni geologiche. Per esempio l’Adeano, che è la primissima era geologica della Terra, nella quale non era ancora perfettamente formata: ci sembrava che questo specifico ambiente geologico avesse un corrispettivo sonoro interessante per quello che volevamo fare. Facciamo quello che in siciliano si chiama sgarra e ‘nserta, ovvero cerchiamo di sbagliare per capire in che direzione andare. Per rispondere in parte alla domanda di prima, sia Matija che Claudio stanno offrendo dei contributi interessanti per quanto riguarda alcune influenze, il loro modo di comporre, di suonare e quant’altro.
Facendo un passo indietro, tu oltre agli Assumption hai anche molti altri progetti. Penso a Dolore, ai Bottomless, ai Becerus, tra l’altro anche loro sotto Everlasting Spew. Che progetti ci sono per queste altre band, queste altre tue incarnazioni?
È una risposta che richiede una ventina di minuti [ride]. Guarda, per Bottomless, un progetto uscito per Spikerot, nella quale ci sono organizzatori coinvolti in questo fest, c’è un nuovo disco in fase di composizione che potrebbe essere registrato a ottobre ed è il secondo full. Per Becerus c’è un altro album in fase di lavorazione, praticamente concluso. Per gli Assumption, ovviamente, essendo adesso uscito il disco, cercheremo di fare più date possibile ma non abbiamo la velleità di scrivere subito un altro album. Abbiamo iniziato ad accumulare materiale ma ci vorrà del tempo per ottimizzarlo. Per quanto riguarda invece i Sixcircles, progetto che ho con la mia ragazza Sara, abbiamo della nuova roba ma non sappiamo esattamente quando la registreremo. Con Shrieking Demons, un progetto che abbiamo con Davide e Gabriele di Cancer Spreading e altri gruppi come i Terror Firmer, c’è un album scritto anche lì e cercheremo di registrarlo entro l’anno. Cerchiamo di buttare tanta carne al fuoco finché non si brucia tutta e resteremo senza niente da mangiare, essenzialmente.