CARONTE
Gruppo: | Caronte |
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Aristocrazia ospita oggi i Caronte, una delle band più in forma e artisticamente preparate del panorama doom nostrano e non solo, forte della recente pubblicazione del secondo album "Church Of Shamanic Goetia".
Benvenuto Henry e bando alle ciance, iniziamo subito presentando la formazione e raccontando com'è nata, a te la parola…
Henry: I Caronte nascono a fine 2010, ma io, Dorian e Tony avevamo questo progetto in mente già da diverso tempo. In questo periodo incontrammo Mike, già batterista negli Shinin' Shade, e capimmo subito che era l'uomo che faceva al caso nostro. Lo arruolammo e iniziammo a comporre i pezzi per l'ep che uscì poi nel marzo 2011.
La vostra musica si è evoluta in breve tempo, odiernamente è più "nera" e ancor più evocativa. Dall'uscita di "Ghost Owl" a oggi cos'è cambiato a livello di approccio personale nel darle vita?
Credo che questa evoluzione sia dovuta a un normale processo di maturazione sia a livello personale sia a livello compositivo. In "Church Of Shamanic Goetia" siamo riusciti ad approfondire ulteriormente il nostro messaggio e a trasmettere nelle sue canzoni le nostre sensazioni più profonde e vere. Devo dire che questa cosa ci ha appagato molto.
Seguite un modus operandi preciso per la creazione dei brani o vi affidate all'istinto? E per la scelta dei testi come decidete quale si addice di più?
In composizione non seguiamo un metodo preciso, ognuno porta in sala prove le proprie idee e le più interessanti vengono poi sviluppate insieme. Per quel che riguarda i testi, prima di tutto ci piace studiare e approfondire in modo adeguato gli argomenti di cui vogliamo parlare e poi scrivere il testo senza preoccuparci più di tanto su quale pezzo possa adattarsi meglio. Di solito decidiamo in studio in fase di registrazione su che pezzo cantare un determinato testo, adattandolo e rendendolo ancor più suo.
C'è un elemento in natura che più di altri rappresenta ciò che sono oggi i Caronte?
Non c'è un elemento in natura che rappresenta più di altri i Caronte oggi, ogni elemento ci rappresenta in egual misura, la nostra copertina ne è una prova.
"Church Of Shamanic Goetia" è stato rilasciato tramite l'etichetta tedesca Ván Records. Il sodalizio continuerà anche per ciò che concerne il prossimo futuro?
Assolutamente sì, la Ván Records sta facendo tanto per noi, ha sposato il nostro progetto con un entusiasmo incredibile, oltre che di "Church Of Shamanic Goetia" infatti si sta occupando anche della ristampa in cd e vinile di tutte le nostre vecchie uscite. Siamo veramente contenti di come stiano andando le cose con loro, stiamo lavorando in completa sintonia e siamo convinti che non potevamo finire in mani migliori.
Divago un attimo per chiedere notizie riguardanti la Lo-Fi Creatures, della quale ho apprezzato più volte i lavori prodotti. Ci saranno novità nel 2015?
La Lo-Fi era ed è l'etichetta di proprietà di Dorian e al momento non sono previste uscite per il 2015.
Rimanendo in tema Lo-Fi, lo split che vi ha visto in compagnia dei capitolini Doomraiser ha unito due forze della natura non da poco. Com'è nata la collaborazione con Nick e soci?
Ai Doomraiser oltre che da una grande stima reciproca ci unisce una forte amicizia, a Roma allo Stoned Hand Of Doom di qualche anno fa BJ ci propose questo split insieme. Come potevamo rifiutare?
Stranamente girando in rete ogni tanto leggo dei pareri di "sfiducia" nei confronti di una scena stoner-doom italiana che al contrario reputo di anno in anno qualitativamente sempre meglio attrezzata e pronta per reggere il confronto con quelle estere. Voi come vedete la situazione?
Siamo convinti che la scena doom italiana non abbia niente da invidiare a quelle estere, abbiamo gruppi veramente forti e di assoluto valore. Io al contrario percepisco un rispetto nei confronti della nostra scena in costante aumento.
Nella domanda antecedente ho usato il termine "scena": questa parola per voi ha un senso? Con i vostri colleghi musicisti avete esclusivamente rapporti professionali o si sono venuti a creare anche dei sinceri rapporti d'amicizia? Le passioni comuni riescono ancora a unire realmente più individui in maniera salutare?
Posso dire che in buona parte dei gruppi con cui siamo venuti in contatto abbiamo riscontrato la nostra stessa passione nel fare quello che facciamo e di conseguenza con queste persone sono nate poi belle amicizie.
Se ti chiedessi di citare tre band del passato e tre band "giovani" con le quali vorresti condividere il palco, su quali nomi punteresti e perché?
Non saprei, non sarebbe male suonare con Danzig, o con i Black Sabbath anche [ride]. Mike (il nostro batterista) ti direbbe Judas Priest credo. Come band giovani ti direi i Doomraiser, perché ogni volta che suoniamo insieme è sempre molto dura e ne escono sempre serate memorabili, con i The Wounded Kings perché sono stati uno dei gruppi con cui è stato più figo suonare e con cui ci siamo trovati meglio e con gli Attic con cui condivideremo il tour europeo di maggio.
Qual è stata la vostra prima esperienza dal vivo e quale l'ultima? Esaminandole col senno di poi, quali differenze riguardanti sia l'impatto con il palco che l'esibizione in sé riscontrate fra le due?
Anche se venivamo tutti da altre esperienze, parlando dei Caronte la prima è stata a Bologna nel 2011 insieme agli Electric Wizard e l'ultima a novembre a Firenze insieme agli Ufomammut. Di quella prima data mi ricordo che eravamo tutti abbastanza tesi, era la nostra prima data e c'era un botto di gente. Sicuramente fra questa prima data e l'ultima abbiamo acquisito più confidenza con il palco e più sicurezza nei nostri mezzi.
Ci sono già date programmate per i prossimi concerti?
Per il momento per il 2015 abbiamo fissato Milano il 20 febbraio insieme a Epitaph e Black Oath e diversi festival estivi europei che annunceremo a breve. Stiamo inoltre aspettando le ultime conferme per il tour europeo che ci vedrà impegnati dal primo al 23 Maggio insieme agli Attic, nostri compagni di etichetta.
Qual è stata la soddisfazione più grande che vi siete tolti da quando siete in attività?
Sicuramente condividere il palco con tanti grandi gruppi, essere notati da gente tipo Fenriz e dalla stessa Ván Records ci ha dato molta soddisfazione, crediamo però che la ricompensa più bella sia stata percepire un grande rispetto dalla gente nei nostri confronti. Soprattutto all'estero devo dire.
Quali sono i prossimi progetti in cantiere e i traguardi che i Caronte vogliono tagliare nel 2015?
Nessun traguardo in particolare, nel 2015 vogliamo andare in giro e suonare il più possibile e preparare al meglio la terza edizione del nostro festival, il Navajo Calling Fest, che si terrà il 28 e 29 agosto sempre al Ranch Rio dell'Acqua sulle colline parmensi.
L'intervista si chiude qui, grazie per essere stato in nostra compagnia, ti faccio un grosso in bocca al lupo e ti lascio l'ultima parola per lanciare un messaggio o portarla a termine come meglio credi…
Grazie per lo spazio che ci avete concesso, speriamo di vedervi tutti ai prossimi concerti e al Navajo Calling Fest 2015.