CRÉATURES | Aristocrazia Webzine

CRÉATURES

   
Gruppo: Créatures
Traduzione:  Crypt Of Fear
 
Formazione:

  • Sparda – tutti gli strumenti
 

Abbiamo di recente incontrato il progetto black metal francese Créatures, grazie al primo album "Le Noir Village". Oggi stiamo per fare una chiacchierata con la mente che vi sta dietro, Sparda.


Benvenuto su Aristocrazia Webzine. Come vanno le cose?

Sparda: Salute a voi e ai vostri lettori, grazie per il vostro invito. Sto piuttosto bene, il mio album "Le Noir Village" ha ricevuto molte recensioni positive dalla sua uscita, e sono felice di rispondere alle tue domande.

Cominciamo a introdurre il progetto: il concept, i membri e tutto quello che ci vuoi raccontare.

Créatures è il mio progetto solista horror metal. Mescolo vari stili di musica incluso il black, symphonic, death, heavy e doom metal, oltre che ambient e musica acustica. Uso diversi strumenti atipici come il theremin, l'organo da chiesa, il pianoforte, la tromba, il violino, percussioni etniche eccetera. Il mio nuovo album parla della storia di un villaggio della campagna del dodicesimo secolo attaccato da mostri terribili. Come nell'opera, tutti i personaggi del racconto sono stati interpretati da diversi cantanti, che sono narratori in prima persona per aiutare la musica a raccontare la storia.

L'horror sembra essere un importante elemento della tua musica, sia nei testi che nelle sonorità. Quali sono i lavori che ti hanno ispirato?

Le figure dell'horror che ho usato nella mia storia (Lupo Mannaro, Vampiro, Zombie, Fantasma, Demone e Squartatore) vengono da vari folclori e religioni, ma sono finite nell'immaginazione collettiva da quando sono state rese popolari da letteratura, film e videogiochi. Per il contesto storico, ho fatto alcune ricerche riguardo il Medioevo nell'Europa occidentale su come vivevano le persone comuni. Musicalmente le band a cui sono più vicino sono Notre Dame, Tartaros, Gloomy Grim o The Vision Bleak.

"Le Noir Village", che ho avuto il piacere di recensire, è il primo disco ufficiale dopo una demo rilasciata un anno fa: come è evoluto il progetto dalla prima uscita?

Quando ho registrato la demo nel 2009 (al tempo il progetto si chiamava Horror Freak), avevo appena cominciato a suonare e comporre musica. Questa demo suona assurda, perché non avevo alcuna nozione di teoria musicale, e non ascoltavo black metal da tanti anni. Per "Le Noir Village", ho speso quattro anni a comporre il tutto e tre anni per registrare ogni strumento da solo e ogni ospite. Così ho preso tempo per fare qualcosa di più complesso, e per metterci dentro tutto ciò che volevo.

Quindi parliamo dell'album: come ti è venuta l'idea del villaggio medievale?

Mi piacciono molto i concept album che raccontano qualcosa e che sono coerenti dall'inizio alla fine. Così lavoro con le mie altre band, Hanternoz ed Ê, ed è per questo che ammiro King Diamond. Sono sempre stato interessato alla storia, e il Medioevo europeo è uno dei miei periodi favoriti. Volevo parlare della campagna, perché al tempo molti uomini erano agricoltori o artigiani e preferisco esplorare la vita delle persone comuni piuttosto che quella di re e cavalieri.

Avere un cantante diverso per ogni personaggio mi ha davvero dato l'idea di una specie di opera black metal: come hai scelto quale cantante sarebbe stato un certo personaggio?

Molti degli ospiti sono amici intimi. Ho scelto i loro personaggi in base alla loro voce e personalità. Per esempio, il Prete interpretato da Géraud de Verenhe è il cantante dei Borgia, una band black-doom-death con testi che parlano della decadenza della cristianità nel Medioevo. Lui ha la voce da inquisitore perfetta e ha potuto davvero dare vita al personaggio.

Fatto in questo modo, posso solo immaginare come sarebbe sul palco; di sicuro non sarebbe un normale live. Non hai mai pensato di realizzare qualcosa come una rappresentazione teatrale di "Le Noir Village"?

Mi piacerebbe fare live con il nome Créatures. Immagino show con costumi e uno sfondo teatrale come fanno King Diamond e Arcturus. Sfortunatamente, in questo momento è difficile trovare turnisti e quindi fare delle prove. Spero di riuscirci un giorno.

Una cosa che mi è veramente piaciuta è come ogni canzone suoni veramente appropriata per la sua parte di storia; sei riuscito a includere molti strumenti e idee che aiutano l'ascoltatore a sentire l'atmosfera spaventosa. Come hai scritto i brani e le storie correlate?

Inizialmente ho immaginato la storia, prima di comporre la musica. Così sapevo sin dall'inizio quale atmosfera o emozione volevo creare per ogni parte. Durante l'intero processo di creazione la musica è stata guidata dalla storia. Per esempio, ho messo una parentesi ritual ambient in "A L'Orée Du Mal, Le Pacte Interdit" quando il personaggio di Alaric evoca un demone; ho usato l'organo e la tromba quando Grimoald entra in paradiso; ho composto fraseggi epici e violenti durante i combattimenti, eccetera. Oltretutto, alcuni personaggi hanno dei temi personali ricorrenti quando parlano. Questi temi riflettono le loro personalità o emozioni.

Mi è anche piaciuto tanto il libretto: anche se non conosco il francese, ho provato a seguire i testi e l'ho apprezzato, grazie allo stile medievale dell'impaginazione e delle immagini. Quanto è importante l'aspetto grafico dell'album per te?

Il concept e la storia di "Le Noir Village" sono tanto importanti come la musica stessa. Non si presenta quindi solo con i testi, ma anche con l'immagine di copertina e i sei disegni (uno per ogni canzone) nel libretto. Grazie al mio amico Simon Hervé che ha fatto tutte queste fantastiche opere d'arte e Roy de Rat che ha curato il logo e il design del digipak. Ho lavorato veramente tanto con loro per proporre qualcosa di coerente e ambizioso. Queste immagini possono aiutare anche chi non parla francese a capire meglio la storia.

Alcune delle sei storie di "Le Noir Village" sono collegate tra di loro, come qualche personaggio e tema ricorrente. Racconterai altre storie che riguardano questo villaggio negli album futuri o creerai un concept completamente differente?

La storia del prossimo album avrà come sfondo lo stesso contesto del villaggio medievale, ma mi concentrerò su un mostro. Sarà una specie di thriller, un'investigazione per scoprire chi degli abitanti è il mostro. Sto lavorando con uno scrittore per creare un romanzo che uscirà assieme al cd.

Come ho già detto, ci sono molti strumenti inusuali nella tua musica e molti di essi li hai suonati tu stesso. Quali sono gli strumenti che ti è piaciuto di più includere nel Metal estremo?

Ho la possibilità di accedere a un vero organo classico in una chiesa vicino al mio paese. Questo strumento è veramente potente: lo puoi suonare con entrambe le mani, i piedi, e una nota può attivare decine di canne. L'organo da chiesa è un'orchestra per sè. Mi è veramente piaciuto il miscuglio tra i suoni divini e celestiali dell'organo e la blasfemia e violenza del black metal. Vorrei aggiunge il theremin (il primo strumento elettronico, usato nei vecchi film horror e fantascienza), perché è quasi sconosciuto e non viene mai usato nella musica moderna. Purtroppo non ho usato un vero theremin, ma un software.

Mettendo da parte Créatures, tu sei anche il proprietario di Antiq Records e membro di altre band. Cosa ci puoi dire di queste altre esperienze?

Suono il basso nella band folk black metal Hanternoz, che parla di Brittany, e in quella doom-death orientale degli Ê che parla della Mesopotamia. Sto anche cominciando un progetto solista ritual ambient, usando percussioni orientali e asiatiche chiamato Dormin. Come hai detto, dirigo l'etichetta Antiq con il mio amico Hyvemor (che suona in Hanternoz, Ê, Régiment e Grylle); siamo specializzati in band con temi occulti o storici. Dal 2010 abbiamo prodotto circa trenta dischi e abbiamo centinaia di uscite underground in distribuzione. Avere la mia etichetta mi ha permesso di controllare la pubblicazione di "Le Noir Village" dalla composizione alla produzione.

Visto che sei così impegnato nella scena, vorrei sentire la tua opinione sul panorama metal francese e nel mondo. Cosa ti piace e non ti piace?

Mi piace la scena francese, perché è veramente ricca. Dalla band black metal più underground ed elitaria delle Les Légions Noires al progressive death degli internazionalmente famosi Gojira. Oltre a ciò, ci sono molte band matte che sperimentano con cose nuove come i Diapsiquir (urban pop-black-industrial), Spektr (black-jazz-industrial), Igorrr (mathcore barocco elettronico), Pryapisme (8bit-metal), Peste Noire (medieval black), Pensées Nocturnes (depressive black) eccetera. Nella scena internazionale mi piace come ogni stato abbia la propria specificità, il suo stile di metal (pagan dall'Europa dell'est, thrash brasiliano, avantgarde norvegese, hardcore americano…). Cosa mi dispiace è che non ci sia un nuovo stile di metal uscito dalle ultime due decadi (forse lo djent). Ci sono sperimentazioni, evoluzioni, nuove miscele tra diversi stili, ma non trovo nessuna band che abbia creato un nuovo tipo di metal che sia stato riproposto da altre band.

Il 2016 è appena finito e come al solito è stato pieno di buona musica. Quali sono gli album che ti sono piaciuti di più l'anno scorso?

  • Diapsiquir – "180°": un album malato di un drogato che ha incontrato Dio.
  • Cultes Des Ghoules – "Coven, Or Evil Ways Instead Of Love": fantastica band black metal polacca. Questo disco è composto come "Le Noir Village", in quanto ogni canzone è l'atto di una storia con tanti personaggi che sono narratori in prima persona e interagiscono tra di loro. 
  • Pensées Nocturnes – "À Boire Et À Manger": il più sperimentale e il mio disco favorito di questa band francese che usa accordion, flauto e sassofono.
  • Rïcïnn – "Lian": nuovo progetto solista della cantante Laure Le Prunenec (Igorrr, Öxxö Xööx, Corpo Mente). Strano mix di rock, classica ed elettronica.
  • Krallice – "Prelapsarian": non ho ancora nè ricevuto nè ascoltato il cd, ma mi fido dei Krallice quando si parla di avantgarde black metal!

Ultima domanda: se dovessi scegliere i cinque album più importanti della tua vita, quali sarebbero?

È difficile scegliere cinque album… Non sceglierò i dischi che mi piacciono di più, ma quelli che mi hanno dato più emozioni (in base al mio gusto e al mio sviluppo emotivo):

  • Ved Buens Ende – "Written In Waters"
  • The Ruins Of Beverast – "Rain Upon The Impure"
  • Dødheimsgard – "A Umbra Omega"
  • Krallice – "Dimensional Bleedthroug"
  • Iced Earth – "The Dark Saga"

Graize per aver condiviso il tuo tempo con noi. Ti lascio questo spazio per dare un messaggio ai nostri lettori.

Grazie a voi per l'intervista, per la recensione di "Le Noir Village" e per il vostro lavoro per promuove l'underground su Aristocrazia Webzine.