Midnight Odyssey

MIDNIGHT ODYSSEY

Gruppo: Midnight Odyssey
Formazione:

  • Dis Pater – Tutti gli strumenti e voce

Sfruttando un sabato sera finito abbastanza presto, all’una del mattino mi trovo a scrivere queste domande ispirate dall’ascolto del bellissimo, malinconico Funerals From The Astral Sphere, ultimo travolgente lavoro (e album dell’anno per chi scrive) di Dis Pater, musicista completo proveniente dall’Australia. Coloro che non dovessero ancora aver ascoltato alcuna delle sue produzioni (rimediate e dategli una possibilità) — e chiaramente coloro che hanno già conosciuto i suoi estranianti lavori — speriamo possano trovare qualcosa di interessante in questa chiacchierata.


La prima domanda è: chi è Dis Pater? Inoltre, qual è il significato di questo soprannome e cosa ti ha portato a sceglierlo? Significa Padre di Plutone, divinità del mondo dell’oltretomba, giusto?

Dis Pater: Ho scelto il nome Dis Pater per due motivi. Innanzitutto rappresenta un antico dio Gallico e Romano, Plutone/Ade, divinità originariamente della fertilità e della ricchezza, successivamente dio del mondo dei morti tutto, descritto per la prima volta da Giulio Cesare nel De Bello Gallico. La seconda ragione per cui ho scelto questo nome è perché Dis Pater rappresenta qualcosa di affine all’antico proto-dio indoeuropeo del cielo, cioè il padre del cielo, che in termini greco romani è Zeus/Giove. Secondo me è un perfetto esempio di come noi umani cerchiamo di ricostruire il nostro passato e, attraverso il tempo, come i veri significati vadano persi, che è poi il vero significato sotteso all’ethos di Midnight Odyssey.

Hai due progetti di cui Midnight Odyssey è il primo: com’è nato? [L’intervista si svolge prima della creazione del progetto Tempestuous Fall e prima della chiusura dello stesso e di The Crevices Below, N.d.R.]

Midnight Odyssey è venuto a galla attraverso molti anni di scrittura di materiale black metal e ambient-neoclassico. Fu il culmine di circa otto anni di composizioni e registrazioni e, — se vuoi — era in attesa del momento in cui mi sentissi maggiormente consapevole di me stesso e del mondo circostante. Ufficialmente tutto è iniziato nel 2007, ma ci sono registrazioni a nome Midnight Odyssey molto precedenti, anche se allora non era un nome serio.

Il tuo lavoro come Midnight Odyssey ha a che fare con energie cosmiche, il raggiungimento del firmamento, più in generale con qualcosa molto più grande degli uomini. Da dove arriva questa ispirazione per detti temi e come è cominciata questa ricerca?

Sono molto interessato alle mitologie create da tutte le culture del mondo, le quali arrivano tutte quante a porre l’uomo in una scala di minore significanza rispetto ad altre cose o altri esseri. Dopo tutto, non siamo certo gli unici a decidere del nostro fato, ci sono forze esterne che lavorano sia con che contro di noi; ad esempio, l’esistenza del nostro Sole non è qualcosa che un semplice mortale può controllare. È più importante di ciò che siamo noi. Sono queste forze esterne, forze naturali del cosmo, molte delle quali sono sicuro siano tuttora sconosciute, che fanno prendere forma alla musica e ai testi.

Funerals… è il tuo primo album, poiché Forest Mourners e Firmament, nonostante la lunghezza, erano solamente demo: cos’è cambiato da quei lavori? Personalmente sento un approccio più complesso, più completo al genere, oltre a una produzione più funzionale. Il suono qui è più ricco, più consapevole direi, mi sbaglio?

Funerals… è un tentativo molto più maturo, un miglioramento. Volevo che suonasse più completo, forse anche più astratto rispetto agli altri capitoli della storia di Midnight Odyssey. Il suono è molto più ricco, ci sono numerosi livelli in più per ogni canzone, rispetto al passato.

Parliamo dell’altro tuo progetto, The Crevices Below. Il debutto Below The Crevices suona come la parte complementare della ricerca che stai portando avanti con Midnight Odyssey: quest’ultimo nei confronti dell’intero cosmo, il primo con riguardo invece a ciò che è sotto il terreno, presentando un suono più criptico e voci pulite. Ci vuoi dire qualcosa in più a riguardo?

Sì, The Crevices Below è concettualmente intesa come l’esatto opposto di Midnight Odyssey. Non musicalmente, certo, ma testualmente e tematicamente. Come Midnight Odyssey ha a che fare col cosmo e il cielo, così The Crevices Below esiste in un mondo dove non puoi vedere il cielo, dove potresti anche non sapere che esiste. È l’elemento terra, se vuoi, ed è dedicato alle oscurità sotterranee e alla pazzia che fa seguito a chi comanda nel profondo [ruler, N.d.T.]. Lascio che i lettori elaborino questi argomenti con ciò che ho detto circa le ragioni che mi hanno spinto a scegliere il nome Dis Pater.

Metal Archives dice che sei anche il cantante live dei Wedard, black metal band tedesca: è corretto? Di che tipo di cooperazione si tratta?

Cantante in sede live? Decisamente no. Vivo in Australia, lui [Sternefrost, mente del progetto, N.d.R.] è bavarese. Ho partecipato a due brani sul mini cd Eiskrieg, che credo sia uscito all’inizio di quest’anno. La canzone “Diminished” vaga per il web con un video di YouTube.

Tu vieni dall’Australia, una terra che, oltre ai grossi nomi come Disembowelment, Mortal Sin e così via, sta recentemente dando un enorme contributo alla scena black underground con artisti come Portal, Erebus Enthroned e molti altri. Cosa sta accadendo laggiù?

[ride] Non ne ho idea. Isolamento? Seriamente, c’è sempre stata una piccola e molto dedita scena in Australia, con alcune ottime band in vita da molto tempo, ma che solo recentemente, nell’ultimo paio d’anni, hanno guadagnato attenzioni oltreoceano. Penso che il fatto che siamo così geograficamente distanti significhi che dobbiamo lavorare ancora più duro se vogliamo essere riconosciuti. Forse c’è anche un qualche tipo di fattore esotico, davvero non saprei.

Come sei finito sotto contratto con un’etichetta italiana, la I, Voidhanger?

La I, Voidhanger mi ha contattato dopo aver sentito i demo da qualche parte nel vasto vuoto di Internet. È davvero sbucata dal nulla.

Cosa dobbiamo aspettarci da te nel prossimo futuro?

L’immediato futuro mi vedrà concentrarmi su un nuovo mio progetto, che presto svelerò, e sulla pubblicazione di materiale incompleto a nome Midnight Odyssey su uno o due split. Non ci sono piani per un nuovo disco di Midnight Odyssey per ora, ma forse si vedrà un nuovo album di The Crevices Below.

Entrambi i tuoi progetti sono one man band. Dobbiamo presumere che non intendi suonare live e che — soprattutto — non intendi avere a che fare con altri nel processo di composizione, concentrandoti solamente sulle tue urgenze artistiche?

Sì, assolutamente. Nessun progetto finirà live e nessun membro sarà coinvolto in questi progetti. È bello avere controllo completo sulla propria musica, non doverla insegnare e spiegare a nessun altro, non essere trattenuti dalla vita quotidiana di altre persone. Tra l’altro, sono un compositore abbastanza spontaneo, le canzoni sgorgano molto velocemente.

La mia tipica, banale ma (credo) significativa domanda: i cinque dischi senza i quali non potresti vivere.

Cinque è difficile. Direi: Dead Can Dance – Spleen And Ideal, EmperorIn The Nightside Eclipse, Dimmu Borgir – Stormblast, Type O NegativeOctober Rust, Arcana – Dark Age Of Reason.

Bene, abbiamo finito con le domande. Grazie per la tua disponibilità. Un ultimo pensiero per i lettori?

Prima di tutto grazie per il vostro supporto. Spero i vostri lettori escano e vadano ad ascoltare il nuovo album di Midnight Odyssey con orecchie e mente aperte, sotto le stelle, da qualche parte, da soli…