MODERN FUNERAL ART

Abbiamo formato la band circa 12 anni fa. Pascal alle chitarre, Benoit alla batteria e io Arnaud alla voce. Oggi la nostra line-up è la stessa delle origini, ma devo dire che Pascal non ha suonato sul nostro EP “gateways of slumber” e sul primo LP “hellfire”, perché li abbiamo registrati mentre era a studiare in Inghilterra. Quindi a parte il primo demo “almos angels” il nostro nuovo album “doom with a view” è la prima uscita con la line-up delle origini.
Siete arrivati al traguardo del terzo disco e avete un decennio di carriera, cos’è cambiato in questi anni?
Cos’è che vi dona ancora lo spirito e la voglia di comporre musica?
Il vostro ultimo lavoro “Doom With A View”, l’ho trovato molto intenso e particolare, com’è nato? é stato complicato comporlo e creare le atmosfere giuste?
ci è voluto un anno per comporre e registrare il tutto. Non eravamo sicuri della giusta direzione da prendere. Abbiamo deciso di fare musica il più pesante possibile utilizzando solo voci pulite. Abbiamo trovato interessante e originale usare una voce pulita molto soft mentre i testi parlavano dell’occulto, di messe nere, di Jack lo Squartatore e di altri argomenti macabri.
Ho apprezzato davvero molto la trilogia di brani che forma “Deathcode Of The Devil Whorshippers”, come mai questa scelta ? Cosa rappresenta per voi?
Alla fine degli anni ‘90, quando noi abbiamo iniziato, eravamo nel black metal, senza però prenderlo mai seriamente. Ci piaceva l’aspetto ribelle del black metal, il fatto che non fosse politicamente corretto, ma chiaramente non eravamo per bruciare chiese, profanare tomba ecc… e abbiamo trovato stupefacente che dei teenagers fossero andati così in profondità con questa cosa. E’ da questo che nasce la trilogia. E’ una collezione di luoghi comuni sui giovani che si interessano nell’occulto, che fanno riti nei cimiteri e perdono il contatto con la realtà fino al punto di uccidere o suicidarsi. Questo viene anche dal fatto che la TV ci avverte di continuo dei casi di suicidio tra giovani goth, cosa che noi abbiamo sempre trovato divertente, visto che, a parte vestire di nero e ascoltare questo genere di musica, noi abbiamo sempre amato vivere le nostre vite! Quindi… il suicidio è bello, ma fallo tu per primo! E poi c’é anche il fatto di avere il doppio degli anni di allora e quindi essere un po’ vecchi per essere teenager gotici!
Avete una suddivisione dei compiti interni o vivete la vostra realtà in simbiosi creativa?
Io scrivo i testi e Pascal e Benoît compongono la musica, sia insieme che da soli, dipende…
Le sensazioni che il disco mi ha regalato mi hanno portato molto indietro nel tempo, qual’è il vostro background musicale, da dove attingete per prendere ispirazione o anche solo per ritrovare serenità prima di scrivere?
Come sta andando la promozione del disco, come vi state muovendo e cosa sta facendo la label in tal senso?
La promozione è appena partita, quindi è ancora presto per dirlo. Spero che l’etichetta faccia un lavoro intelligente, perché la nostra musica non è facile da vendere. Non possiamo andare sui fan del metal duro e puro perché la voce è troppo soffice, non sui gotici perché le chitarre sono troppo pesanti, ma una via di mezzo, bisogna essere aperti mentalmente per amare la nostra musica.
Avete una dimensione live? Ci sarà possibilità di vedere una vostra esibizione qui in Italia?
Com’è la scena francese per quanto riguarda il vostro stile? con chi vorreste collaborare e quale ritenete la band di maggior rilevanza?
Cosa dobbiamo aspettarci in futuro dai Modern Funeral Art?
Stiamo lavorando su nuovi pezzi. Stiamo facendo un duro lavoro e penso che suoneranno alla grande.