ROBERTO MURA (Aphonic Threnody, Urna, Dea Marica) | Aristocrazia Webzine

ROBERTO MURA (Aphonic Threnody, Urna, Dea Marica)

   
Artista: Roberto Mura
   
 
Membro di:

  • Arcana Coelestia
  • Aphonic Threnody
  • Dea Marica
  • Locus Mortis
  • Urna
 

SCENT OF DEATH

Una chiacchierata un po' particolare, quella con Roberto Mura: fresco dell'uscita di First Funeral, prima fatica degli Aphonic Threnody, il cantante da qualche anno residente a Londra non lesina nel fornire informazioni e impressioni personali sui suoi diversi progetti e sulla musica in generale. Un sacco di materiale di prima mano da parte di una figura attivissima nell'underground nazionale e non solo…


Iniziamo da qualcosa di generico: presentati. Come sei entrato nel mondo del metal tu singolarmente e come si sono formati i tuoi diversi progetti, Urna, Dea Marica e Aphonic Threnody?

Roberto: Sono nel mondo del metal da "ascoltatore" da più o meno venticinque anni. Quando ero bambino, tra la fine degli '80 e primi '90, i miei fratelli ascoltavano già metal e rock e quindi da sempre sono stato un "ascoltatore" di musica metal. Dopo anni, durante l'adolescenza, iniziai a cantare in un gruppo death che tuttavia non andò mai in porto e da lì iniziai ad appassionarmi attivamente al metal estremo. Formai una piccola etichetta black metal underground, stampando solo su tape, che poi crebbe alcuni anni dopo in un progetto più ambizioso sotto il nome di Black Vomit Productions, diventata successivamente Vomitium Niger Productions. Più o meno dodici anni fa formai un progetto che poi si rivelò essere la prima formazione di Urna e da li iniziò la mia attività vera e propria. Nel 2003 uscì il primo autoprodotto di Urna, "Justa Funebria", che era più black metal oriented che doom, nonostante la matrice "elettronica" ed ambient fosse già presente. Lasciai l'Italia per motivi di lavoro nel 2008, ma durante i cinque anni precedenti fondai con Marco degli Urna il progetto Locus Mortis e partecipai ad alcuni progetti ritual ambient tra cui i Sabaoth. La mia etichetta chiuse i battenti una volta che decisi di spostarmi in Inghilterra. Una volta arrivato in terra inglese cercai di unirmi ad alcuni progetti e ne formai altri, ma senza risultati concreti e nel frattempo continuai l'attività con i progetti in Italia. Nel 2009 uscì "Iter Ad Lucem" degli Urna, nel 2011 uscì "Inter Uterum Et Loculum MMXI" dei Locus Mortis e recentemente è uscito il nuovo Urna, "Mors Principium Est". Più o meno verso la metà del 2012 mi imbattei in Riccardo Veronese (allora attivo con i Gallow God) che stava cercando un cantante per un suo nuovo progetto. Mi unii a lui per dar vita a Dea Marica, progetto con il quale registrammo un EP nel 2012 e di cui l'ultimo lavoro è uscito l'anno scorso tramite la giapponese Weird Truth. Verso la fine del 2012, durante un periodo di stasi per Dea Marica, ci venne la folle idea di formare Aphonic Threnody. Conoscevo Kostas per i suoi Pantheist e chiesi a Marco di darci una mano con la batteria. Tramite un amico riuscimmo a metterci in contatto con Abel in Ungheria e così completammo la line-up. Nel 2013 riuscimmo a stampare tramite Avantgarde Music e Terror From Hell Records il primo lavoro di Aphonic Threnody sia su CD che su vinile. Al momento stiamo lavorando al nuovo full di Aphonic Threnody (che è quasi ultimato) e a due split album. Anche con Dea Marica stiamo lavorando al nuovo disco che includerà alcuni brani tratti dal primo EP e nuove canzoni. Questo ultimo lavoro dovrebbe esser pronto entro il 2014. Con Urna stiamo preparando un po' di "sorprese" e, per quanto mi riguarda, ci sono ancora altri nuovi progetti e novità che verranno a galla nei prossimi mesi.

Alla faccia della prolificità. Cos'è che, dopo tutto questo tempo, tiene ancora così viva la tua voglia di fare? Comporre, suonare e cantare musica estrema non è certo una via facile per riempirsi le tasche, eppure il metal underground di questi ultimi anni è più vivo che mai e le uscite di qualità sono innumerevoli. Da appassionato e musicista allo stesso tempo: com'è possibile? È una domanda vaga e un po' esistenziale, ma mi piace approfondire anche l'aspetto più "romantico" di una passione come quella per la musica, e vista la mole di lavoro che ti sobbarchi, con te credo di sfondare una porta aperta.

Penso che ciò che continua a tenermi attivo sia la passione per la musica estrema e l'underground. Personalmente, oggigiorno non ascolto solo metal. Devo dire che trovo sotto certi aspetti un po' troppo statico l'ambiente metal e personalmente cerco nella miriade di nuove uscite quella band che sappia trasmettermi un certo senso di "innovazione", oltre che una gran dose di "emozioni"! Nonostante ciò, rimango anche legato a certi progetti più "neutri" e con un sound più "classico", perché in fin dei conti arrivo da quel tipo di sonorità. Il metal underground sta veramente sfornando nuove band e nuovi album ogni giorno, ma forse è per questo che ho cercato di far "crescere" i miei progetti in un'ottica più "rivoluzionaria" piuttosto che rimanere vincolato a uno stile specifico. Sotto questo punto di vista la passione per la musica si è sviluppata di pari passo al voler migliorare ed evolvere in un contesto così ampio e dalle infinite possibilità di espressione! Basti pensare anzitutto che con tutti i miei progetti sviluppo concept e testi diversi per avere ancora di più la possibilità di "esprimere" me stesso. Allo stesso tempo, da supporter dell'underground, continuo a disegnare loghi per band dell'underground italico, fare trading, e a spendere il mio stipendio tra nuove uscite e live [ride]! Si tratta di una passione che non posso fermare e che fa parte del mio modo di essere tanto quanto tutte le sfaccettature espresse dai vari progetti di cui faccio e di cui farò parte.

E, a mio modo di vedere, è una passione meravigliosa e che comprendo appieno a mia volta. Sfrutto il tuo assist e mi ricollego a quanto da te detto circa i testi che scrivi: di cosa parlano le canzoni che canti? Come cambia il tuo approccio alla scrittura da un lato e al canto dall'altro nei tuoi diversi progetti? E da qui una domanda a più ampio raggio: con parole tue, come presenteresti Urna, Dea Marica e Aphonic Threnody? Quali elementi hanno in comune e in cosa differiscono? Quando un metallaro incallito dovrebbe ascoltare gli uni piuttosto che gli altri?

Come ti dicevo i concept sono diversi. Urna si occupa di un aspetto più filosofico-ermetico e quindi si ricollega poi a una serie di argomenti di tipo occulto e non solo, muovendosi tra cabala, gnosticismo e scienze occulte più in generale. Urna è il risultato di uno studio vero e proprio. I testi di Urna sono totalmente o quasi in latino (non si tratta solo del titolo dell'album o dei titoli dei brani) proprio per rendere ancora più ermetico il loro significato. Dea Marica e Aphonic da quel punto di vista sono invece più "metal". Dea Marica è un progetto di doom classico, quindi i testi sono strutturati in maniera tale che il "lettore" possa immaginarsi uno scenario e dei "personaggi" e gli argomenti trattati, per quanto lugubri, sono "narrati" un po' come un vecchio film horror (per esempio uno dei brani dell'ultimo full, intitolato "Skeletons And Blind Skulls", è stato ispirato dal film di Ossorio "Tombs Of The Blind Dead") o un racconto di Poe. Tramite Aphonic invece parlo delle mie paure, della morte per come la viviamo giorno per giorno: un nostro caro che muore, il vedere qualcuno che si spegne perché malato, il suicidio, l'omicidio, la società moderna che annienta l'uomo… Per esempio con Locus Mortis parlavo della divinazione della Madre Morte come entità superiore e immortale che da un punto di vista antropologico e non ossessiona i viventi. Certo non si tratta di temi allegri, questo è vero… Essendo un metallaro, spesso si dà più ascolto alla musica piuttosto che ai testi, e non penso che sceglierei una band piuttosto che un'altra in base ai testi. Certe volte può capitare, ma chiaramente sono rari i casi in cui si sceglie una band per le sue tematiche. Nel caso dei miei progetti penso che le lyrics vadano di pari passo con la musica; danno un'identità al progetto di cui faccio parte e lo rendono più o meno "cattivo" musicalmente o "sentimentale" o "depressivo".

È chiaro, i testi non sono che una parte dell'insieme; proprio per questo, basandoti non solo sulle parole, ma sulla musica in generale, a che tipo di "umore" associ un progetto piuttosto che l'altro? Dalle tue parole direi che l'ascolto più impegnato è quello degli Urna, quello più "intimo" è degli Aphonic Threnody, mentre Dea Marica sembra più una raccolta di storie. Come se uno fosse un saggio, l'altro un diario e l'ultimo un insieme di racconti. Ho interpretato correttamente?

Sì, tre stili letterari per tre progetti diversi! Decisamente! Urna è necessariamente un ascolto impegnato sia dovuto ai numerosi livelli di musica e voce che compongono i brani, sia concettualmente, sia – se te la senti di tradurre i brani – da lettore! Aphonic invece è più il progetto la cui musica ascolterei a un funerale vero e proprio. La musica trasmette tristezza e malinconia, un po' come i testi amari e sentiti. Dea Marica, per quanto le melodie siano tristi, è invece più il gruppo metal "classico"!

E per quanto riguarda i membri che formano i diversi gruppi, invece, ora che vivi a Londra da qualche anno mi pare di capire che tutte le formazioni di cui sei membro siano quindi "dislocate" in giro per il mondo, a parte forse i Dea Marica. Com'è la "vita in una band" quando c'è tanta lontananza tra i diversi membri? Penso soprattutto agli Aphonic Threnody, con cinque elementi divisi in quattro diversi Paesi europei…

Diciamo che Urna è stato da sempre uno studio-project. Non abbiamo mai sentito la necessità di suonare dal vivo e pensiamo che quel tipo di musica si possa "assimilare" meglio in cuffia piuttosto che sotto un palco. Di conseguenza lontani o meno non importa. Sentiamo il bisogno di esprimere qualcosa e continuiamo a comporre senza tregua. Io e Marco ci conosciamo da parecchio tempo ormai e nonostante ci si veda di persona magari una o due volte l'anno, non abbiamo problemi nel portare avanti il tutto. La stima e la fiducia reciproca fanno da garanti! Inoltre, anche per il nostro nuovo bassista Davide (mente dei Progenie Terrestre Pura) la lontananza non è un problema, vista anche l'esperienza con la sua band. Dea Marica doveva essere un progetto per essere portato dal vivo, ma con i primi problemi di line-up con un chitarrista fuori e il cambio di batterista abbiamo dovuto scendere a un compromesso. Ancora una volta Marco ci ha dato una mano suonando le parti di batteria per l'ultimo full e ci aiuterà anche per il nuovo album quest'anno. Non credo che saremo in grado di suonare dal vivo con Dea Marica nel prossimo futuro, ma potrebbe succedere prima o poi. Per quanto riguarda Aphonic, abbiamo esordito live lo scorso novembre di spalla agli Esoteric! Dato che i vari impegni non consentono a Marco e Abel di raggiungerci, ci avvaliamo dal vivo di session. Per il concerto di novembre siamo stati affiancati da un session alla batteria e da Ilia degli Indesinence alla chitarra. Per quanto riguarda il futuro, stiamo provando dei nuovi musicisti e speriamo di poter essere in grado di suonare dal vivo presto. È un bene che si lavori a distanza per quanto riguarda il lato "studio". Abbiamo la possibilità di registrare in tempi ridotti e dare il meglio nelle registrazioni e siamo tutti soddisfatti dei risultati. In fin dei conti con Aphonic siamo tutti musicisti più che maturi e sappiamo cosa vogliamo portare nei brani. Dal vivo è anche meglio perchè una volta che andiamo in studio a provare è come se stessimo suonando delle cover. Impariamo le parti e le risuoniamo come sul disco senza dover spendere mesi a provare e riarrangiare. Rispondendo alla tua domanda, la vita di una band, sino a quando tutti sanno cosa devono fare e cosa suonare, non cambia in base alla distanza. La distanza da quel punto di vista è quasi una benedizione [ride di nuovo], dà piu' spazio alla tua indipendenza artistica.

Beh, di carne al fuoco direi che ne hai messa parecchia. Prima di concludere, però, vorrei approfondire un aspetto da te accennato in precedenza: i tuoi ascolti. Nelle mie interviste spesso ripeto questa domanda, ma trovo di estremo interesse scoprire quali siano le influenze di un autore: dunque, quali sono gli ascolti extra-metallici di cui parlavi poco fa? E in questo periodo, in particolare, c'è qualche uscita (anche metal, in caso) che ti ha colpito?

Tra gli ascolti non metal che ho comprato ultimamente direi senz'altro due delle recenti uscite di Ryuichi Sakamoto, una targata 2011 in collaborazione con Alva Noto e la seconda targata 2012 in collaborazione con Christopher Willits, intitolata "Ancient Future". Mi piacciono Portishead e Massive Attack, Thievery Corporation e roba un po' più pesante, come per esempio Noisia. Ultimamente sto riascoltando tanta roba dei Pink Floyd. Come ultimi ascolti metal che ho comprato, l'ultimo dei Desfiguring The Goddess, la stampa su cd dei Dread Sovereign, i Progenie Terrestre Pura, i Naam, l'ultimo dei Blood Red Water e lo split su cd tra Undersmile e ComaWall, ma sinceramente ho una grossa lista di ultime uscite 2013 e album che ho trovato in alcune distro che devo ancora comprare.

Di tutto e di più, tanto indietro nel tempo quanto attuale. Complimenti, non conosco lo split che hai nominato, Dread Sovereign e Noisia, ma il resto è tutto a mio personalissimo modo di vedere tra il molto bello e l'imprescindibile. Passo ora all'ultima domanda, forse anche questa un po' banale, ma visto che vivi all'estero ormai da tempo mi pare adatta: com'è la situazione musicale al di fuori dell'Italia? Facendo quattro chiacchiere con i Katatonia ormai oltre un anno fa, si parlava della considerazione di cui gode la musica in Svezia (sovvenzioni statali, concorsi, eventi e tanto altro). In Italia, manco a dirlo, c'è la crisi, la cultura e l'arte sono sempre l'ultima ruota del carro, eccetera eccetera. In Inghilterra invece che succede? È "facile" avere qualche possibilità facendo il musicista? Tantissimi nomi ancora oggi continuano a sbucare da oltre la Manica…

Gli Undersmile sono un progetto inglese con due voci femminili, ma tutt'altro che anonime! Suonano doom e hanno un progetto parallelo chiamato ComaWall dove suonano in acustico! I Dread Sovereign son un progetto parallelo dei Primordial, li ho visti dal vivo allo scorso Roadburn a Tilburg e suonano doom con grande personalità! I Noisia fanno d&b e sono parecchio pesanti. Per quanto riguarda la musica in Inghilterra, dipende! Serve tanta fortuna e servono tante, tante conoscenze. Non è sempre facile e anche trovare qualche musicista per suonare è spesso un gran casino. L'ultima volta che cercavamo siamo stati contattati da dodici persone che poi non si sono mai fatte vive se non a parole. Rispetto all'Italia ci sono più posti in cui poter vedere musica dal vivo e ci sono quartieri, come Camden Town, dove i metallari son di casa. Per il resto, devi sempre fare i conti con un lavoro e una realtà non sempre facili per chiunque stia emigrando in un Paese a cui non appartiene. Puoi aver fortuna, musica o no, come puoi magari sentirti fuori posto e scappare dopo pochi mesi. È già abbastanza per me avere la possibilità di confrontarmi con grandissimi musicisti grazie ai vari progetti e alle varie collaborazioni. Tuttavia penso che questo si possa fare un po' ovunque.

Sì? Questo non l'avrei detto, alla fine trovare degli Inglesi a Londra mi è sempre sembrato piuttosto difficile, e per tutti è un po' la stessa situazione, ossia appunto essere emigrati in un Paese cui non si appartiene. A te pare sia andata bene allora, mi permetto di azzardare, almeno a giudicare dalla qualità dei dischi delle tue band.

[ride di nuovo] Mi piacerebbe davvero vivere di musica, ma la vedo molto difficile. Per ora mi accontento di un lavoro per potermi mantenere e avere la possibilità di portare avanti i vari progetti. Alla fine è prima di tutto una passione, magari un giorno diventerà qualcosa di più, ma per ora mi accontento di avere la possibilità, dopo tanto tempo, di continuare a coltivarla.

Beh, vista la mole di cose che ci siamo detti direi che possiamo concludere, speriamo che qualcuno sia rimasto a leggerci fino a questo punto. Se vuoi aggiungere qualcosa, questo è il momento giusto.

Grazie per lo spazio concessomi e per il supporto. Per chiunque sia arrivato sino a questo punto, abbiamo diversi brani online su Bandcamp per ogni band e un contatto Facebook per tutti i progetti. Fatevi sentire e buon ascolto.