VIIMEISET VERET SAATANALLE – THE FINAL HOLOCAUST (02/12/2011 @ Klubi, Turku)
Evento: | Viimeiset Veret Saatanalle – The Final Holocaust |
Data: | 02/12/2011 |
Luogo: | Klubi, Turku, Finlandia |
Gruppi:
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Aristocrazia Webzine si è sacrificata per l'ennesima volta sull'altare del metallo estremo per potere soddisfare la sete di racconti dei suoi lettori.
Il giorno dopo…
Turku è la terza città più grande della Finlandia e si trova circa a centottanta chilometri a ovest di Helsinki. Come questa è pure essa una città portuale. Con il treno la si raggiunge comodamente in circa due ore. Qualche consiglio per coloro che viaggiassero su questa tratta: primo, acquistate il biglietto per tempo, non potete comunque comprarne uno per qualunque treno, poiché vale solo per quello che parte a un'ora precisa di quel giorno e vi saranno designati dei posti fissi mentre i numeri dei sedili nella carrozza sono segnati o sul loro fianco oppure sul pavimento; secondo, tenete sempre d'occhio l'ora, perché gli annunci sono sovente solo acustici e non sempre chiari.
Devo essere onesto… la stazione di Turku dove attendo ora la partenza verso Helsinki non ha l'aspetto di quella in cui sono arrivato ieri sera per assistere al concerto. Qualcosa non mi torna. Che sia dovuto al fatto che era notte? Mah!
Ho avuto una fortuna boia. L'albergo in cui avevo la stanza è quasi in faccia al locale in cui ha avuto luogo il massacro. Come se non bastasse ci sono tanti ristoranti, bar e negozi. Se aveste con voi la ragazza, lei saprà sicuramente come passare il tempo nelle decine di boutique dei dintorni e voi avrete parecchie borse da portare. Consiglio veramente la catena di pizzerie Koti Pizza. Si tratta definitivamente di un'interpretazione finnica della specialità italiana. La quattro stagioni, per esempio, è decorata con tonno, gamberetti, prosciutto cotto e funghi freschi. Queste pietanze sono comunque non male e costano, bibita compresa, dieci euro e novanta.
Mentre seduto nel treno batto questo testo, alzo gli occhi e vedo che sono arrivato proprio ora a quella stazione dove sono sceso ieri sera. È un sobborgo di Turku. L'annuncio, come detto prima, non era chiaro. Avrei dovuto scendere una più avanti, a Turku; non si smette mai d'imparare. Vabbè, sedici euro di taxi buttati.
Il Klubi è definitivamente il tipo di locale che normalmente ospita altri generi di manifestazione. Nel centro si trova l'immancabile pista da ballo, delimitata da una ringhiera che offre posti a sedere da un lato e dietro da un grande quadrato riservato al DJ o al tecnico del suono. I prezzi erano clementi: cinque euro per una birra li considero accettabili. La tassa per il guardaroba, in Finlandia è usanza consegnare la giacca prima di entrare, era compresa nel prezzo del biglietto questa volta.
Satanic Warmaster
All'entrata ho incontrato Tomas, socio di quella combriccola di pazzoidi rappresentanti la Kvlt di Helsinki, con la sua bancarella ben fornita. Aveva un aspetto poco fresco e al primo momento non mi ha riconosciuto. Mi ha raccontato di avere avuto una serata dedicata all'abbondante consumo di birra, di avere dormito poco e di essere in più stanco a causa del viaggio e del lavoro per la preparazione di questa manifestazione. Ho interrotto la conversazione perché sentivo le prime note provenire da sopra. Ero un poco perplesso… perché erano i finlandesi Satanic Warmaster ad aprire la serata? I signori li avevo già visti in ottobre a Helsinki e anche questa volta erano allegri e sembravano osannare abbondantemente Bacco e i suoi piaceri. Il pubblico non era numeroso, ma sembrava arrivare da tutti gli angoli del paese. A tutti piaceva la scaletta così com'era e dunque la gioia era generale. La platea mostrava di conoscere parecchi testi e li scandiva a squarciagola. Per la cover di "Black Metal" dei Venom il cantante ha invitato un ragazzo del pubblico a partecipare sul palco per il coro. Chi ha detto che gli scandinavi sono freddi? Durante la pausa ho scoperto in un angolo la bancarella degli Impaled Nazarene, che era costituita da due magliette appese alla parete per mostrarne i due lati e un tavolino attorno cui Mikka e i suoi commilitoni vuotavano allegramente un bicchiere dopo l'altro.
Sacrilegious Impalement
Le pause erano stranamente lunghe e musicalmente riempite con pezzi ambient. Mi chiedevo se un qualche gruppo stesse suonando di nascosto e se nessuno se ne accorgesse. Sul palco erano state montate delle croci rovesciate di cui la parte nell'aria era appuntita, pronta per infliggere una morte lenta e atroce a qualche vittima. Dubito che questa decorazione fosse prevista per una delle formazioni italiane attese per la serata. Infatti il pubblico acclamava gli Sacrilegious Impalement, altro gruppo locale. Anche se la loro musica non mi convinse più di tanto, i signori, più ebbri dei loro predecessori, hanno offerto un buono spettacolo, anche se forse troppo artificiale, sì, quasi da poser. Davanti al palco la gente impazziva e si lasciava andare di tanto in tanto.
Impaled Nazarene
Mi è quasi venuto un esaurimento nervoso dopo i parecchi tentativi inutili di impostare il mio nuovo apparecchio fotografico. Durante questo litigio tecnico ho visto passare Mikka che andava in direzione del palco. In quel momento ne avevo ricevuto conferma: Grunt ed Enochian Crescent non avrebbero suonato! Capeggiava già la bandiera degli Impaled Nazarene in scena quando Jussi e la sua squadra si sono presentati al pubblico, introducendo allo stesso tempo i mattatori della serata. I presenti davanno già i numeri gridando a pieni polmoni «Saatana vittu perkele!» o «Sadhu Satana!». Appena i musicisti sono apparsi sul palco con i loro strumenti in mano, nella platea si è scatenato l'Inferno. Quasi ogni pezzo è stato accompagnato da circle pit sempre più rabbiosi e brutali. Qualche idiota ha ritenuto opportuno dare spallate in piena corsa ad alcune ragazze (!) e a ragazzi appoggiati alla transenna. Un altro spettatore non aveva nient'altro di meglio da fare che tirare qualche cazzotto a dritta e a manca. Questi comportamenti primitivi hanno quasi condotto a una rissa che il servizio di sicurezza ha pensato bene di ignorare. Alla fine ho visto attorno qualche occhio blu e delle facce insanguinate ma contente. La scaletta degli Impaled Nazarene ha coperto la maggior parte della loro storia. Mikka ha presentato ogni pezzo con un discorso molto focoso. La platea seguiva, partecipava e urlava ogni singolo testo. Questa è vera devozione. Avrei contribuito volentieri con qualche gustosa risata ogni tanto. Disgraziatamente non ho capito un accidente di quello che dicevano sul palco. La massa dei presenti era tutt'altro che omogenea. Ho visto persone che farebbero una bellissima figura in discoteca. Sono restato perplesso a causa di una donna, che siede ora nel mio stesso vagone, che è stata cinque minuti in prima fila sputando continuamente davanti ai piedi di Mikka e mostrandogli sistematicamente il ditino medio… Ora che ci penso… era durante l'esecuzione di "Zero Tolerance".
Il suono lasciava sfortunatamente molto a desiderare. I singoli strumenti correvano una staffetta qualitativa fra loro e se prima la voce era nitida, due minuti dopo si sentiva solo il basso. Peccato. Proprio una formazione come questa con pezzi costantemente veloci e aggressivi ha bisogno di un missaggio pulito. Gli Impaled Nazarene mi parevano vivere della potenza scenica di Mika Luttinen. Gli altri musicisti c'erano, ma non partecipavano veramente e sembravano solo far numero. La serata è finita in allegria: quelli che poco prima si spaccavano le corna e si minacciavano, discutevano fra loro e si abbracciavano, ovviamente in preda a un tasso alcolico molto elevato.