ABYSMAL GRIEF + Black Oath + SaturninE (16/11/2013 @ Freakout Club, Bologna) | Aristocrazia Webzine

ABYSMAL GRIEF + Black Oath + SaturninE (16/11/2013 @ Freakout Club, Bologna)

Evento: Abysmal Grief + Black Oath + SaturninE
Data: 16/11/2013
Luogo: Freakout Club, Bologna
   
Gruppi:

 

Prologo

La Grassa, La Turrita, La Rossa: per altri è semplicemente Bologna. Una serie di coincidenze mi ha portato in Emilia Romagna e dunque ho approfittato dell'occasione per andare a un concerto. Ammetto che non conoscevo i gruppi della serata e ho dovuto innanzitutto seguire un corso accelerato prima della partenza il giovedì sera. Come ogni turista che si rispetti, voglio vedere tutte le facce della città e, volente o nolente, una è rappresentata dal traffico cittadino; questi è molto variegato, sportivo e pieno di elementi anarchici che portano quel poco di rischio necessario a rendere la giornata piena di piccole esperienze chiave e interessanti. Nel corso della giornata mi sono anche occupato di attività meno frizzanti come un pranzo tipico del posto in compagnia del nostro M1 e un giretto in zona pedonale.

Il Freakout Club in via Zago rappresenta proprio ciò che vi aspettereste da un locale underground: un poco nascosto, nei pressi dei binari e simpaticamente piccolo. Dopo la trafila burocratica per ottenere la tessera di socio, trafila che non ho mai capito, finalmente possiamo entrare e ci troviamo in un'atmosfera tranquilla, priva di quell'elitarismo che s'incontra spesso e volentieri a molti concerti metal. Più tardi appariranno in scena come al solito alcuni elementi che adorano polarizzare, senza però riuscire a rovinare l'ambiente positivo. Siccome ho partecipato alla serata per caso, rinuncerò dunque a citare troppi titoli e referenze, vista la mia ignoranza riguardo le discografie; mi limiterò a fornire le mie sensazioni soggettive.

 


SaturninE

BRUTAL ASSAULT 2013 - Parte IIIl gruppo femminile locale SaturninE, che ha all'attivo finora un solo demo, apre la serata davanti a un pubblico abbastanza folto, presentando il suo Doom che mi sembra contenere a volte tocchi Crust alla Amebix. Questa sensazione soggettiva è forse dovuta all'aspetto esteriore del gruppo e dovrò dunque approfondire per scoprire di quanto mi sbagli. M'impressiona particolarmente la performance di Laura, la cantante, che riprende un poco la teatralità che ho visto usare da alcuni suoi colleghi della scena punk. Di primo acchito le canzoni mi piacciono particolarmente, grazie ad alcuni cambiamenti di ritmo sapientemente inseriti che risvegliano l'ascoltatore e lo stimolano a scuotere il capo. Brave SaturninE.

Dopo la prestazione delle bolognesi mi pare che la sala si sfoltisca. Che ciò sia dovuto all'ora tarda e alle scarse possibilità per rientrare a casa con i mezzi pubblici oppure semplicemente al fatto che molti siano venuti solo per le ragazze?


Black Oath

I lombardi Black Oath si sono spostati a Bologna seguendo un tour de force per suonare qui stasera e predispongono dunque minuziosamente il palco per il loro rituale. Preparatissimi, ci presentano la loro musica caratterizzata da tanta malinconia nelle melodie e dalla voce limpida di A.Th che enfatizza questa caratteristica. Lo sforzo dei ragazzi però è turbato dal volume troppo alto che impasta inesorabilmente le note, impedendomi di gustare a fondo i pezzi suonati, fra cui una cover dei Death SS. La presenza in scena del quartetto è comunque piacevole e convincente, anche grazie all'affiatamento che sa convincere il pubblico ormai decimato.
 

 


Abysmal Grief

Ora tutti attendiamo gli Abysmal Grief che, come d'abitudine, presenteranno un'ampia scenografia con tanta luce naturale, croci e altri gadget così ingombranti per il piccolo palco da ridurre al minimo lo spazio libero per gli attori che lo occuperanno di lì a poco. L'entrata teatrale di Regen Graves e dei suoi tre compagni è accolta con un tripudio dai presenti che dall'inizio partecipano appieno, scuotendo la testa e gesticolando vivacemente al ritmo delle canzoni. È indiscutibile che i genovesi siano una vera corazzata live, corazzata temprata da anni di esperienza su assi internazionali. Il loro Doom allacciato a volte al Prog italiano degli Anni Settanta acchiappa subito la platea, che segue attenta ogni mossa e tutte le note suonate. Il lavoro degli Abysmal Grief è impeccabile, ma soffre della cattiva qualità del missaggio che a un certo punto sprigiona un volume troppo elevato, tanto che distinguo solamente la batteria e la voce. Visivamente nulla lascia a desiderare e la presenza carismatica del gruppo compensa tutti i deficit tecnici della serata. Il culmine è rappresentato da un'urna impugnata da Regen Graves che contiene… no, non vi rovino la sorpresa. Fatto sta che il contenuto è stato versato sui pochi "fortunelli" che si trovavano a portata. Dopo "Chains Of Death" dei Death SS, la serata finisce con le orecchie che fischiano contente.


Il bilancio? I gruppi erano ottimi e il personale impiegato stasera davvero simpatico. Suono? Una riflessione riguardo le dimensioni del locale e del volume da impiegare realmente per offrire un vero piacere all'ascoltatore sarebbe d'obbligo. Amen, ho passato un bel sabato a Bologna e non posso lamentarmi.

Scaletta Abysmal Grief:

  1. Hearse
  2. The Necromass
  3. Hidden In The Graveyard
  4. Mors Eleison
  5. Lords Of The Funerals
  6. Crypt Of Horror
  7. The Samhain Feast
  8. Ersequia Occulta
  9. Chains Of Death