CHVRCHES – Love Is Dead Tour 2018 (14/11/2018 @ Fabrique, Milano)
Evento: | CHVRCHES – Love Is Dead Tour 2018 |
Data: | 14/11/2018 |
Luogo: | Fabrique, Milano |
Band:
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Ho martellato la testa al buon Bosj per mesi: i CHVRCHES in concerto a Milano non potevamo perderli. L’ho disturbato talmente tanto che alla fine la prima cosa che mi ha detto, giunto al locale, è stata: «scassacazzi, hai visto che ce l’abbiamo fatta?». Sì, ce l’abbiamo fatta, a coronamento di questo 2018 poco metallico, ma dai tanti momenti musicalmente idilliaci. E in effetti anche questo concerto ha riservato delle sorprese, con tanto di baci, abbracci e nuove conoscenze per prossime avventure dal vivo. Andiamo però in ordine.
Let’s Eat Grandma
Rosa Walton e Jenny Hollingworth hanno 19 anni, ma credetemi sembrano molto più giovani. Ma molto. Eppure le due inglesine che suonano e compongono dall’età di 13 anni si sono subito trovate a proprio agio sul palco. Non tanto per via del loro sound elettro-pop molto easy e compatibile con il gruppo principale, ma perché non hanno perso tempo per rendere il tutto un parco giochi. Sfruttando bene gli spazi, in maniera studiata o meno, le due giovani hanno alternato momenti più seriosi (“Ava” e “Deep Six Textbook”) ad altri ben più allegri e sbarazzini (“Falling Into Me” e la ritmata “It’s Not Just Me”), al punto che Jenny a un certo punto è scesa e si è buttata in mezzo al pubblico per saltellare e ballare.
19 anni e viverseli bene: anche perché in quanto gruppo totalmente nuovo, erano veramente in pochi a conoscerle tra il pubblico, tuttavia dal vivo quando hai l’attitudine giusta hai tutto. E non è passato troppo tempo per ritrovarmi a ballare insieme a tutti gli altri presenti. Se quindi l’idea era quella di scaldare il pubblico, le Let’s Eat Grandma sono riuscite perfettamente e, dalla gioia visibile di Jenny, direi che abbiamo ricambiato a dovere. Promessa promossa.
CHVRCHES
Ed è qui che Bosj è spuntato, dopo le giovani d’apertura. Mi chiama e mi dice: «vieni all’ingresso e seguimi». E così ho fatto, ritrovandomi per magia nel privé del Fabrique a godermi comodamente il gruppo scozzese. Si sa, il Bosetti ha agganci in tutta la malavita milanese, ma ogni tanto riesce pure a tirare fuori le cose buone.
Neanche il tempo di rendermene conto e si spengono le luci: urla, pubblico in visibilio ed è subito “Get Out”. Si parte in quarta con una scaletta che non risparmia Lauren tra “Bury It”, “Gun”, “We Sink” e la recentissima “Graffiti” (che manda il sottoscritto in delirio). E i CHVRCHES non ne sbagliano una, alternando anche un paio di saluti e aneddoti che, ahinoi, non abbiamo colto per via di un riverbero piuttosto fastidioso dalla sala VIP. Per fortuna l’audio complessivo non ha subito lo stesso disturbo e, dopo la cantante, è stato il turno di Martin che si è lasciato anche andare a peculiari mosse di danza che hanno suscitato dubbi e curiosità nel mio compagno di concerto. Evidentemente in Scozia si balla così…
Sta di fatto che la scaletta è andata via in un soffio, complice sia l’ottima scelta dei brani, sia la performance assolutamente impeccabile del gruppo. Ammetto di essermi aspettato una qualche défaillance da parte di Lauren: con mia grande sorpresa, non solo ha retto perfettamente per tutto il concerto, ma perfino durante l’encore di “The Mother We Share”, iniziata a cappella, la sua voce squillante è risultata sempre adatta e in tono, nonostante si fosse dimenata fino a quel punto, saltando e cantando. Insomma, un’esecuzione decisamente degna di nota per un concerto che sarebbe potuto durare un’altra ora senza annoiare, con una “Never Say Die” conclusiva da abbraccio di gruppo.