DARK TRANQUILLITY – Atoma European Tour 2018 (25-04-2018 @ Live Club, Trezzo Sull’Adda)
Evento: | Dark Tranquillity + Equilibrium |
Data: | 25/04/2018 |
Luogo: | Live Club, Trezzo Sull’Adda (MI) |
Gruppi:
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Dopo essermi liberato della perenne scusa del «devo studiare, mi devo lavreare», che mi frenava dal prendere qualunque impegno per concerti distanti dalla provincia di Napoli, lo scorso 25 aprile mi sono fiondato in quel di Milano per sperimentare cosa fosse un concerto dei Dark Tranquillity sulla mia pelle.
Equilibrium
Dopo aver fatto il turista con Bosj per tutta la mattina, aver offerto dei taralli napoletani a Mikael Stanne nel pomeriggio e aver cenato qualche ora dopo, sono arrivato al Live Club in perfetto orario per poter godere anche della performance dei teutonici Equilibrium.
La mia conoscenza della storica formazione folk-death avanguardistica tedesca era ferma alla pluridecantata “Blut Im Auge”, che mi è sempre piaciuta e che è stata ovviamente eseguita dalla band, per la gioia mia e di tutti i fan. Di conseguenza prima di intraprendere il glorioso viaggio da un capo all’altro dello Stivale ho provveduto a recuperare un po’ delle nuove uscite della band, o almeno ci ho provato.
Al primo incontro con “Born To Be Epic” sono rimasto spiazzato, sensazione che non mi scollerò mai più di dosso; al secondo, ho riso quasi istericamente, pensando al metal che droppa; quando poi l’hanno suonata dal vivo, il delirio ha toccato vette inesplorate e persino Bosj si è messo a ballare, ovviamente con spirito tutt’altro che serio.
Una performance ineccepibile, sia ben chiaro, quella degli Equilibrium che, pur mancando di un bassista e di tutte le frequenze a esso connesse, hanno piacevolmente intrattenuto tutti i vichingoni ignorantissimi in kilt e i fan di Ragnar presenti in sala.
Dark Tranquillity
Per fortuna, poi, è stata la volta della formazione di Stanne e soci. Bosj, fan accanito dei DT da anni, li ha visti più volte (ed era lì quando, quasi dieci anni fa, hanno girato il DVD Where Death Is Most Alive), mentre il sottoscritto, anche perché più giovane, è dovuto arrivare a quota 23 anni per farcela; ma ne è valsa la pena.
La seconda fila è stata conquistata e mantenuta a suon di mazzate, vedi il labbro spaccato di Bosj a causa di un pugno in bocca arrivatogli da una signora che gli stava davanti. Da lì abbiamo potuto godere della presenza quasi costante di Mikael Stanne e di Christopher Amott davanti a noi.
Ed è stato tutto bellissimo. Dal primo all’ultimo secondo, con una scaletta piena di brani tratti dagli ultimi vent’anni di musica firmata Dark Tranquillity: da “Encircled” a “Monochromatic Stains”, da “Foreward Momentum” a “The Treason Wall”, da “Wonders At Your Feet” a “ThereIn”. Ci sono stati poghi, urla e cori per tutto il tempo. Contrariamente a come tendo a fare di solito, non sto esagerando: non c’è stato un cambio pezzo in cui i presenti non hanno acclamato la band di Göteborg e lo stesso Mikael Stanne a tratti è sembrato commuoversi per un trattamento così caloroso.
Non c’è stata traccia di apatia tra i presenti, non è stato fisicamente possibile; perché quando il mondo urla tutto insieme «don’t bring it, don’t bring it» significa una sola cosa: che si è giunti al termine, lì dove la morte è più viva; e noi, lì, siamo stati l’ultima resistenza.