GORGOROTH + Melechesh – Blood Stains Europe (15/03/2017 @ Rock Centrale, Erba)
Evento: | Gorgoroth – Blood Stains Europe |
Data: | 15/03/2017 |
Luogo: | Rock Centrale, Erba (CO) |
Gruppi:
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Venticinque anni di carriera sono un traguardo ragguardevole, degno di essere celebrato. I Gorgoroth, fondati nel 1992 a Bergen da Roger Tiegs, per tutti Infernus, hanno attraversato varie fasi in una carriera lunga e tormentata. Rimasti lontani dalle follie dell'Inner Circle, hanno pubblicato tre album capolavoro, manifesti dell'intero genere ("Pentagram", "Antichrist" e "Under The Sign Of Hell"), per poi perdersi in sperimentazioni industrial più o meno riuscite sotto l'egida del discusso Gaahl.
Lo stesso Gaahl e il bassista King Ov Hell avevano tentato di scippare il nome a Infernus, che però ha vinto la battaglia legale, rilanciando alla grande il gruppo con una nuova formazione e l'eccellente "Instinctus Bestialis", uscito nel 2015. Il disco ha visto l'esordio del nuovo cantante Atterigner, dal vivo però dietro il microfono continua ad apparire il buon vecchio Hoest. Il motivo rimane oscuro, quanto la loro musica.
Il luogo dell'evento è il Rock Centrale di Erba, storico pub metal che continua ad avere il merito di sostenere instancabilmente la scena underground.
Melechesh
A supportare il gruppo norvegese ci sono i Melechesh, veterani della scena, forti di una proposta originale che fonde metal estremo e melodie tipiche della loro terra d'origine, Israele. I Melechesh sfornano una performance solida e appassionata e il pubblico già caldo e piuttosto folto apprezza.
Gorgoroth
I Gorgoroth salgono sul palco verso le 23:15, quando il locale è quasi pieno. Attaccano con "Bergtrollets Hevn" ed è subito bolgia. I musicisti quasi non ci stanno nel piccolo palco del locale lombardo, ma non fanno caso a queste sciocchezze, concentrandosi sullo sfornare una prestazione maiuscola. A impressionare maggiormente è Hoest: le sue urla possedute dominano la scena e non conoscono il minimo segnale di calo. Il face-painting, le lenti a contatto rosse e gli enormi spuntoni alle braccia contribuiscono a far pensare di trovarsi di fronte a una vera e propria incarnazione del male.
I Gorgoroth alternano grandi classici con materiale più recente, ma il pubblico impazzisce soprattutto per i pezzi leggendari come "Katharinas Bortgang", "Revelation Of Doom" e la doppietta composta da "Destroyer" e "Incipit Satan". La miscela tra cieca violenza e melodie ipnotiche innesca un'atmosfera unica, che solo i campioni riescono a ricreare con questa maestria.
Il concerto si chiude in meno di un'ora con la perla "Unchain My Heart" e il gruppo lascia il palco senza dire una parola. Anche questo è Black Metal, nella sua più pura essenza.