HATE & MERDA + Die Sünde (05/11/2022 @ Lupus In Fabula, Nimis)
Inizia il freddo (finalmente), continuano i concerti autunnali (per fortuna) e nel profondissimo nordest — per la precisione a Nimis, alle pendici dei colli che cingono Udine — va in scena una serata notevole. Da un lato i Die Sünde, che hanno folgorato il nostro Oneiros e non solo con i loro primi due EP; dall’altro gli Hate & Merda, ormai pappa e ciccia con mezza redazione e alfieri di un particolare tipo di disagio da esattamente otto anni. Strega e Ovunque Distruggi dominano il banchetto del merch, oltre a un meraviglioso GUBBIO 666 a caratteri cubitali, ormai epopea scatologica che sarà ricordata nei secoli.
Una doppietta capace di annientare quella poca voglia di vivere rimasta dopo un’uggiosa settimana lavorativa novembrina, con gli animi ancora più logorati dal sostanzioso ritardo legato presumibilmente alla gggente che arriva con estrema calma, inattaccabile dal mistico potere del panino gratis entro una certa ora. I padovani, infatti, arrivano sul palco una quarantina di minuti dopo l’orario previsto, ma per fortuna passa tutto in secondo piano: esibizione tiratissima, nella penombra se non fosse per il proiettore che illumina a giorno il capo di Michael e rende caleidoscopiche le bacchette di Vichard Helsson.
Ottimi i suoni, come giustamente decantato dai gestori del Lupus In Fabula, che permeano corpi e anime del pubblico, con le note di quella che a occhio e croce è l’intera produzione dei Die Sünde: non ho una scaletta alla mano, ma i quaranta e spicci minuti di set coincidono con le durate combinate dei due lavori in studio del quintetto.
Il mai inflazionato vietato scopare sull’ampli incombe silenzioso sul palco, fino a quando unn2 e unn27 non arrivano scappucciati per il soundcheck. Due minuti contati, su i passamontagna e la distruzione è servita: batterie storte e urla lancinanti, sudore e catarsi, attacchi di panico resi in musica e interessanti paralleli tra Ok, il prezzo è giusto! e gli abitanti di Nimis. Rispetto ai Die Sünde, gli Hate & Merda sono più scomposti, caotici e disordinati, simili piuttosto a un torrente in piena in cui scorrono gran parte dei pezzi di Ovunque Distruggi, uscito lo scorso San Valentino.
Alla fine di tutto, a circa due orette dall’inizio delle ostilità, tornano pace e serenità: gli artisti smettono i panni disagiatissimi e incazzosi ed è tutto un baci, abbracci e foto commemorative con il pubblico. Decisamente una delle serate migliori da un po’ di tempo a questa parte, in queste desolate lande di confine.