NUCLEAR WAR NOW! FESTIVAL VOLUME IV – Parte 1: 7 novembre 2014
Evento: | Nuclear War Now! Festival Volume IV |
Data: | 07/11/2014 – 08/11/2014 |
Luogo: | Postbahnhof Fritzclub, Berlino, Germania |
Gruppi: | |
Venerdì 7 novembre 2014
Questo novembre è gravido di anniversari: cento anni fa si erano già combattute le prime settimane della Grande Guerra, novantasei anni addietro si firmò il trattato di Versailles e un quarto di secolo fa il muro di Berlino cadeva. La capitale tedesca tanto indaffarata da queste celebrazioni saluta la quarta edizione del NWN! Fest con una giornata radiosa quasi primaverile. Quest'anno gli addetti alla sicurezza sono più professionali e permettono un rapido flusso all'entrata. Un altro punto a loro favore è un velo di simpatia nel comportamento verso il pubblico. Noto che la manifestazione sembra essere dedicata a "Ritorno Al Futuro", infatti il bracciale distribuito all'entrata porta la dicitura "NWN! Fest 2015".
All'una di pomeriggio, puntuali come la morte, i laziali Demonomancy aprono le danze con il loro Black-Death, riuscendo ad attirare un discreto gruppo di persone davanti al palco. I piccoli disguidi con il basso di Sin Desecration non sminuiscono la buona prestazione dei ragazzi, che escono a testa alta dall'arduo compito di aprire un festival internazionale.
I Katechon però non riescono a sfruttare il vantaggio di un pubblico riscaldato dai Demonomancy, sfoltendo la platea con il loro Death tinto di nero e un cantante che si muove come Barney Greenway. Che sia l'immagine poco coerente con il genere suonato a infastidire la gente?
I Mefitic si presentano in maniera impeccabile con una coreografia rodata, anche se un poco statica. Le loro canzoni oscure sono ben accolte dai numerosi presenti, ma perdono un poco di effetto per la qualità sonora deterioratasi col passare del tempo e variabile a dipendenza di dove ci si trova nella sala. Ciò non frena però l'entusiasmo degli ascoltatori.
Dove sono i Black Witchery? Abbiamo perso i Black Witchery. Questa è all'incirca la voce che circola nel backstage, il trio infatti è irreperibile. Saranno dunque i Bestial Raids, altri ospiti abituali del festival, a calcare le assi con un'ora d’anticipo. La gioia dei fan polacchi giunti numerosi come d'abitudine è immensa. Questi scandiscono fanaticamente "Bestial Raids! Bestial Raids!", sempre più forte, fino a quando l'inferno nero si scatena. Non ci sono grandi novità: l'ultimo disco, "Prime Evil Damnation", è uscito nel 2011 e dunque i signori di Kielce possono concentrarsi sul loro show ormai rodato senza preoccuparsi di presentare pezzi nuovi. Il plauso è grande, il divertimento immenso. Il pubblico soddisfatto ringrazia.
Finalmente l'organizzatore ha ritrovato il trio statunitense. I Black Witchery partono in quarta motivatissimi, forse anche per farsi perdonare la piccola problematica legata all'orario. La violenza esecutiva dei pezzi quasi palpabile trascina i presenti nell'headbanging sfrenato e nella massa del pit divertente, ma a volte sanguinoso.
Il Death resinoso e greve degli australiani Grave Upheaval è ideale per rompere un poco la leggera monotonia provocata dal tanto "nerume" precedente. I presenti sono quasi ipnotizzati dalla prestazione e seguono attentamente ogni nota.
Gli spettatori attendono trepidanti i brasiliani Impurity, attivi dal lontano 1988, che presenteranno per la prima volta in Europa il loro Black grezzo adatto agli amici di Von e consorti. Il cantante Roberto è vestito da monaco ed è molto attivo sul palco, fornendo uno show movimentato. Il batterista imbrattato di sangue aiuta a completare l'immagine satanica del gruppo. La musica diretta, anche se scontata, passa a volte in secondo piano e basta la forte presenza sul palco a entusiasmare la sala colma.
È giunta l'ora di lasciare spazio agli ultimi veterani della serata: Mike Browning e i Nocturnus chiudono questo glorioso e goloso venerdì con diversi pezzi classici ("The Key" completo!) e offrendo infine addirittura due cover, "Chapel Of Ghouls" e "Angel Of Disease", che con la loro energia fanno impazzire il pubblico e sbiadire il nome Morbid Angel. Il quartetto floridiano mostra un grande entusiasmo sul palco. I due chitarristi, Belial Koblak e Demian Heftel, costituiscono la locomotiva che trascina la platea scatenata.
La prima giornata della manifestazione ha offerto musica per tutti i gusti e gli spettatori, stanchi ma soddisfatti, ritornano a casa o terminano la serata nei diversi locali rock berlinesi.