THE LEGEND OF ZELDA – Symphony Of The Goddesses (24/04/2015 @ Teatro Degli Arcimboldi, Milano)
Evento: | The Legend Of Zelda – Symphony Of The Goddesses |
Data: | 24/04/2015 |
Luogo: | Teatro Degli Arcimboldi, Milano |
Ci sono eventi che si attendono per mezza vita, fin dai tempi in cui la propria strada si incrocia casualmente con il disco musicale dal titolo "The Legend Of Zelda: Ocarina Of Time Hyrule Symphony". Altro non era che una rivisitazione orchestrale della colonna sonora del celebre videogame nato per Nintendo 64, ma già lasciava intravedere le grandi potenzialità che le composizioni di Koji Kondo avevano al di là della loro dimensione (all'epoca) a 64 bit. Ci sono voluti molti anni e molti episodi della leggenda affinché qualcuno sfruttasse l'innata teatralità della musica di Kondo per farne uno spettacolo all'altezza della saga di cui porta il nome. Nel 2012 l'americana Jason Michael Paul Productions in collaborazione coi produttori indipendenti Chad Seiter e Jeron Moore decide di dar vita a una vera e propria orchestra con cui portare nei teatri quattro movimenti, medley ri-arrangiati e orchestrati, ognuno tratto da un diverso capitolo della saga, da "A Link To The Past" fino a "Twilight Princess", con l'esclusione iniziale di "Majora's Mask". Il giochino è sfuggito di mano e nel corso degli anni la Symphony Of The Goddesses si è trasformata in un evento colossale in cui un'orchestra di una settantina di elementi (a occhio) ripercorre pagine di storia e musica videoludica: non potevo assolutamente mancare all'appuntamento con la leggenda alla sua prima apparizione in Italia.
Sono passate le nove da qualche minuto quando le luci si spengono e il Teatro degli Arcimboldi (tutto esaurito) viene travolto dall'urlo degli appassionati, un urlo possente e liberatorio, ma d'altra parte — come tiene a precisare il produttore in apertura — questo non è un normale concerto orchestrale ed è lecito fare tutto il baccano che si ritiene opportuno. Le note della celeberrima "Overture" scaldano gli animi e si mescolano con la "Zelda's Lullaby" nella prima orchestrazione proposta, a cui fa seguito il messaggio video di Shigeru Miyamoto che augura a tutti una buona serata. Le immagini proiettate sullo schermo alle spalle dei musicisti saranno elemento fondamentale dell'intero evento e nella fattispecie rafforzano le atmosfere desertiche della Gerudo Valley, che assieme a un convincente medley ispirato alle boss battle (indimenticabile quella contro King Dodongo) di diversi episodi funge da antipasto alla prima portata succulenta della serata: la suite tratta da "Majora's Mask" è sontuosa e riporta gli ascoltatori alle atmosfere malate del capitolo più diverso della saga, su tutte le dissonanze del terzo giorno alla Clock Town.
Una commistione fra le musiche dell'Hyrule Castle e del Lorule Castle tratte dal recente "A Link Between Worlds" altro non è che un innocuo intermezzo prima dell'ultimo tremendo trittico della prima parte di serata, inaugurato dal videomessaggio di Eiji Aonuma. Le note della Creazione compiuta dalle Dee lasciano spazio al primo movimento dei quattro originari, quello tratto dall'immortale "Ocarina Of Time", in cui ritroviamo passaggi legati al Villaggio Kokiri, all'overworld, al ritrovamento della Master Sword, al combattimento con Ganondorf. È roba che fa venire i brividi — e anche qualche lacrimuccia — ma non c'è il tempo per riprendersi, dato che senza esitazioni l'ensemble conduce l'uditorio intero al secondo movimento, in cui è protagonista "Wind Waker". La freschezza del vento e le onde del mare, il clima gioioso di Outset Island e il solito malvagissimo Ganondorf segnano la fine della prima parte di concerto. L'intervallo è fondamentale per riprendere fiato.
Ad accogliere melodiosamente l'uditorio dopo la pausa è il tema della Great Fairy, a cui fa seguito l'ennesimo videomessaggio di serata dove fa capolino — finalmente — Koji Kondo. La seconda metà è più snella e propone direttamente i restanti movimenti: "Twilight Princess" riporta in vita l'atmosfera crepuscolare ed epica del gioco più maturo dell'intera leggenda e ci regala immagini sonore stupende che fanno tornare alla mente gli indimenticabili attori secondari, su tutti la vera "Twilight Princess" Midna; la conclusiva sequenza dedicata al vecchio "A Link To The Past" porta con sé la sua versione dell'Hyrule Castle, del Kakariko Village, l'indimenticabile Dark World e in conclusione un clamoroso Gran Finale ispirato al tema principale della saga, orchestrato con una potenza senza precedenti.
I saluti dei giapponesi già citati e comparsi su schermo anticipano il primo encore di serata, costituito in primis da un altro medley delle musiche di "Majora's Mask" e in un secondo momento dall'imprescindibile motivetto di Dragon Roost Island, forse una delle migliori melodie mai composte da Kondo, a cui giustamente viene riservato un momento autonomo piuttosto che vederla inserita in un movimento più ampio. La chiusura è tutta per una gigantesca composizione ispirata dall'ultimo episodio nato per console casalinga "Skyward Sword", nella quale per l'ultima volta vediamo l'eroe in verde, Link, l'Eroe della Leggenda, salvare la Principessa Zelda dalle macchinazioni del crudele Ganondorf, che sempre brama il controllo totale della Triforza.
Una serata catartica, unica ed emozionante, che rafforza, in coloro che nella propria vita si sono lasciati cullare dalle mani possenti di Mamma Nintendo, la certezza che le leggende possano essere molteplici, ma che la Leggenda sia una sola.