Cernunnos, troppo presto leggenda: l’epoca d’oro degli Enthroned
Gli Enthroned rappresentano un altro capitolo della storia maledetta del black metal, che ha visto diversi dei suoi protagonisti lasciare questo mondo troppo presto e in circostanze tragiche. Esattamente come Cernunnos, nato Dan Vandeplas il 3 maggio del 1971 e suicida nel momento di massimo splendore e successo del suo gruppo. Un atto che il 19 aprile 1997 pone fine all’ascesa artistica della band e ne stravolge di lì a pochi anni la vita, lasciandoci a rimuginare su dove sarebbero potuti arrivare i True/Old Enthroned.
Lo scorso luglio la sconosciuta etichetta belga Medieval Prophecy Records ha ristampato in vinile proprio il primo storico demo dei belgi, in una riedizione che contiene anche un interessantissimo mega libretto formato A4 da 24 pagine con tante foto e interviste ai protagonisti di quel periodo; mentre Deviant Records si è occupata della versione cd. Quale occasione migliore allora per rivivere il periodo d’oro della più talentuosa band black metal del Belgio, sfruttando tali preziose testimonianze per celebrare un musicista di valore troppo poco considerato dal pubblico degli appassionati dell’underground.

Gli inizi con i Morbid Death
Cernunnos e Lord Sabathan si incontrano per la prima volta nel 1985 a Charleroi. Sono i tempi delle scuole medie, i due sono appassionati di musica, trovano subito l’intesa e sognano di mettere in piedi una band estrema, ma Cernunnos si fa espellere e così perdono i contatti e devono rinviare i propri programmi. Due anni più tardi Lord Sabathan è invitato dall’amico batterista Fabian a un’audizione per il ruolo di bassista in quelli che diventeranno i Morbid Death. A sorpresa in saletta trova ad aspettarlo l’amico Cernunnos, compositore, chitarrista e cantante di questo gruppo in stato embrionale. I tre vogliono superare i confini dello speed metal e abbracciare il suono più oscuro e violento di Possessed, Slayer e Sodom. Fra il 1987 e il 1990 registrano tre demo, tessendo inoltre una fitta rete di contatti con band dal futuro promettente come Asphyx, Vader, Samael e Unleashed. Il biglietto da visita dei Morbid Death è “Demoniac”, title track dell’omonimo primo demo della durata di otto minuti, una specie di jam session in cui il trio sfoga i propri istinti, passando dalla morbosa lentezza dell’inizio a furiose scariche death metal; tutto è suonato comunque in controllo, lontano dalla cacofonia, qua e là con qualche piccola idea più melodica e una registrazione completamente amatoriale. A livello sonoro le cose migliorano leggermente nel breve Rehearsal ’90, mentre Diabolic Forces è più inquadrato dentro i canoni del death metal.
Blasphereion: nel nome dei Morbid Angel
Sfortunatamente nell’estate del ’90 Lord Sabathan deve lasciare il gruppo a causa di problemi economici che gli impediscono di disporre dell’attrezzatura per suonare e di partecipare a Diabolic Forces . Nel frattempo Cernunnos diventa amico di Hervé, gestore della distro Strangulation Distribution, che nel 1991 fonda Osmose Productions e gli propone un contratto. È necessario però un cambio di nome, per distinguersi da quei Morbid Angel in rampa di lancio e dai tanti gruppi Morbid qualcosa. Cernunnos opta per Blasphereion, in onore proprio di Trey Azagthoth e soci, e il gruppo si ritrova fra i primi elementi del roster della neonata etichetta insieme a Samael e Masacre. Il trio registra il solo album Rest In Peace nel dicembre 1991 e un demo nel 1993, poi si scioglie, forse per la mancanza di devozione di un membro che abbandona i compagni a pochi giorni da un tour europeo coi Sinister; circostanza che ricorrerà anche in seguito. Rest In Peace alza decisamente l’asticella rispetto al passato, rivelandosi un disco death metal solido e sulfureo, con un growl cavernoso, influenze doom e parti soliste melodiche. Per dare un’idea del contesto generale in cui i Blasphereion si muovono basti pensare che in quello stesso anno, a gennaio, debuttano anche gli Asphyx con The Rack, mentre a maggio esce Blessed Are The Sick dei Morbid Angel.
Nel nome del black metal
Nel frattempo Sabathan vive esperienze di poco conto con alcuni progetti, ma resta in contatto con Cernunnos. Nell’estate del 1993 durante una serata di bagordi con amici della scena a Bordeaux, ricordando i vecchi tempi dei Morbid Death, i due decidono di fondare un nuovo gruppo per suonare evil metal, inserendo Tsebaoth come chitarrista (già con Sabathan nei deathster Slanesh). A dicembre la neonata band si ritrova in sala prove, ma senza un batterista, così Cernunnos prende in mano la situazione e — colpo di scena! — decide di diventare un batterista: nella primavera del 1994 la missione è già compiuta. Nel frattempo Sabathan opta per occuparsi della voce e si esercita sulle note dei Bathory nel cuore della notte in un bosco, per non disturbare la madre; una volta capita addirittura che i suoi latrati attirino la polizia, che sguinzaglia i cani alla ricerca della fonte di tali spaventose urla ma, per fortuna, senza risultati.
Il nome Enthroned nasce invece per caso. Un giorno Sabathan trova un foglio dimenticato da qualcuno nella sua auto, lo legge e si ritrova con una lista di possibili nomi per una nuova band. Uno di questi è proprio Enthroned. Solo qualche tempo dopo si scopre che l’autore della lista è Eddy Constant, chitarrista dei Blasphereion, che a dir la verità non prende bene quello che ritiene un furto.
Con pochi mesi di prove alle spalle, gli Enthroned si chiudono per tre giorni negli Hautregard Recordings sotto l’esperta supervisione di André Gielen e registrano Promo ’94 in formato tape. Non avendo un’immagine soddisfacente per la copertina, decidono semplicemente di utilizzare il logo realizzato da Christophe Szpajdel (al lavoro anche con Emperor e Moonspell). Pur essendo la prima prova in ambito black metal dei ragazzi, il trio stupisce per personalità e maturità, mettendo insieme una serie di elementi che pescano dal Nord Europa con sapienza. Ci sono la furia gelida e la blasfemia anticristiana, ma col contributo delle tastiere (eredità ovviamente degli Emperor) la scena si arricchisce di atmosfere pagane oscure, rinforzate anche dalle sezioni acustiche (già a partire dall’intro “Legend Of The Coldest Breeze”). Troviamo poi melodie che rendono distinguibili i pezzi e pure alcuni assoli, a dimostrazione di una certa apertura mentale. In tale contesto “Deny The Holy Book Of Lies” è il brano manifesto dei primi Enthroned, nei quali si rivela il talento naturale di Cernunnos, compositore ispirato e batterista neofita di grande gusto e dall’inventiva emergente; mentre dal canto suo Lord Sabathan inizia a perfezionare lo scream, qui non ancora così acuto come diventerà in seguito, sciorinando invece un classico repertorio di lodi a Satana, riti oscuri e odio verso i cristiani nei suoi testi. Se questi sono i primi passi, il futuro appare davvero roseo…

Le promo tape iniziano a girare e una di queste arriva a Eric De Poter dell’etichetta After Dark, che si rivela fondamentale in questa fase: organizza il primo concerto del gruppo e offre un accordo per la pubblicazione di un disco, che viene anticipato dal picture split 7″ insieme agli amici Ancient Rites. Gli Enthroned si ritrovano a provare tre volte a settimane, scrivendo nuovi pezzi e rielaborando quelli del promo, suonando dal vivo in patria e all’estero nel periodo definito da Sabathan come la golden era del black metal. Nell’aprile del 1995 è tempo di tornare agli Hautregard Recordings insieme al fidato André Gielen, stavolta con un budget superiore e quindi due settimane di tempo: forte di un maggior tasso di esperienza, il gruppo rinuncia alla registrazione live, lavorando dapprima su batteria e basso, poi sulle chitarre e la voce. Nel corso di quei quindici giorni Patrick Rosa dei Blasphereion si ferma a registrare alcuni assoli come ospite. Ma un’amara sorpresa attende i ragazzi: corre voce che De Poter si sia dileguato, sottraendo i fondi della sua etichetta. La band si ritrova così con l’incubo del conto dello studio da saldare, fortunatamente il socio di De Poter, Ben degli In-Quest, paga di tasca sua il debito. Intanto il gruppo si mette in contatto con Ludo della Evil Omen, etichetta inizialmente scartata in favore di After Dark, che accetta di pubblicare l’album e risarcisce lo stesso Ben. Prophecies Of Pagan Fire esce nel gennaio 1996 nel solo formato cd, con una scaletta riorganizzata rispetto al promo, di cui è una versione potenziata (54 minuti), professionale e rifinita, con quattro nuovi pezzi e una nuova intro, proprio la title track. Di nuovo un prologo atmosferico, questa volta accompagnato da una azzeccata ed evocativa copertina, ci conduce nel mondo degli Enthroned, fatto di evocazioni demoniache, inni al maligno e scenari naturali oscuri; solo “Skjeldenland” esce da questa cornice per abbracciare la mitologia norrena e la storia dei vichinghi nelle Fiandre.
A giugno è in programma il tour europeo Pure Fucking Sodomy in compagnia di Sacramentum, Bewitched e Ancient Rites, ma Tsebaoth è costretto ad abbandonare compagni e band perché impossibilitato a prendere le ferie dal lavoro. Viene sostituito da Nornagest, che era già stato provinato come secondo chitarrista ma scartato proprio per un mancato feeling con lo stesso Tsebaoth, il quale in poco tempo impara il repertorio degli Enthroned. Terminata la serie di concerti, Nebiros (compagno di Nornagest nei Magia Postuma) viene ingaggiato come secondo chitarrista e il gruppo diventa così un quartetto. Nel febbraio del 1997 i pezzi del nuovo album sono pronti, ma l’alcol sta trasformando Cernunnos, facendo lentamente scomparire la persona che Lord Sabathan e soci avevano conosciuto fino a poco tempo prima. Il 19 aprile, a una settimana dalle registrazioni di Towards The Skullthrone Of Satan, Cernunnos si toglie la vita. Gli Enthroned sono sull’orlo dello scioglimento ma la sorella di Cernunnos convince i compagni a proseguire. Serve però un nuovo batterista, che viene individuato nel talentuoso Da Cardoen degli Asphyxia, che in una manciata di giorni impara le sue parti da una rehearsal tape del disco. Towards The Skullthrone Of Satan diventa così un tributo postumo a Cernunnos, cui partecipa a distanza anche Cronos dei Venom, cugino di Nornagest, ed esce a ottobre per Blackend, succursale di Candlelight con la quale la band avrà diversi problemi contrattuali. Lo stile del gruppo vira verso sonorità più dirette, mantenendo la componente melodica ma riducendo sensibilmente quella più atmosferica, in favore di una certa immediatezza che non scade in noia anche per merito del dinamismo ritmico ideato da Cernunnos alla batteria; probabilmente con la volontà di un assalto frontale più potente da sfruttare durante i concerti. Il classico “Evil Church” è un buon esempio di quanto detto.
Un’eredità tradita?
Dopo l’uscita del disco, il ruolo di batterista viene preso da Namroth Blackthorn (già in Blasphereion, Morbid Death e Metempsychosis) e nel gennario del 1998 la formazione registra l’EP Regie Sathanas in onore dell’amico scomparso, oltre ad andare in tour con i Dark Funeral. La scaletta contiene alcune nuove tracce scritte da Nornagest, una cover dei Morbid Death (“Satan Never Sleep”, dal demo Diabolic Forces) e una dei Sodom, fra le band preferite da Cernunnos stesso. Il tour successivo viene realizzato invece da headliner, in compagnia di Usurper ed Hecate Enthroned.
Negli anni seguenti gli Enthroned mantengono un ritmo produttivo piuttosto alto che purtroppo non coincide con un’altrettanto alta qualità musicale: fra il 1999 e il 2004 escono quattro album. L’epoca post-Cernunnos parte malissimo con l’esperimento fallito di trasformare il gruppo in piccoli Panzer Division Enthroned negli scialbi e aridi The Apocalypse Manifesto e Armoured Bestial Hell. Lord Sabathan resta in sella fino al 2006, per poi abbandonare la nave che si trasforma definitivamente in un’entità guidata dal solo Nornagest, il cui più recente album è datato 2019 (Cold Black Suns). Ma questa è un’altra storia…