PERFUME: Wake Up And Smell The Perfume
Gruppo: | Perfume |
Formazione: | 2000 |
Provenienza: | Giappone |
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Discografia [album]:
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2006 d.C., uno sfaccendato Istrice si barcamena per la Bassa padana alla ricerca di uno scopo nella propria vita (che a oggi ancora non ha trovato) e guarda con occhi sognanti di fanciullo a ciò che accade dall’altro lato del mondo, affascinato a 360° dalla cultura pop giapponese a cui riesce ad attingere, sebbene a piccole dosi, grazie ai videogame e agli anime. La ricerca ovviamente non può non toccare anche l’ambito che da sempre più gli è pertinente, quello musicale, e sebbene i dettagli del suo primo contatto con le tre entità angeliche note al mondo come Perfume si siano persi nelle pieghe della storia, ciò che è sicuro è che fin da subito s’è trattato di un incontro fatale, destinato a influire significativamente nella sua esistenza. Ma l’aspetto ben più importante in senso assoluto è che le Perfume hanno saputo segnare indelebilmente anche la scena pop nipponica (e non solo), creando un sound che sarebbe diventato vero e proprio riferimento per innumerevoli band negli anni successivi.
L’articolo che segue non vuole essere nulla di epocale, ma nemmeno una banale cronistoria, dato che informazioni e date sono facilmente reperibili ovunque. Esso si propone piuttosto l’intento di servire da spunto, da punto di partenza qualora chi non abbia mai avuto la fortuna di indagare la scena artistica del paese del Sol Levante volesse cimentarsi nell’esplorazione, e al tempo stesso di essere un momento di riepilogo personale. Sono passati otto lunghissimi anni da quando la folgorante “Electro World” mi ha aperto il vaso di Pandora davanti al naso, e ancora oggi — sebbene con alti e bassi — la passione è intatta.
Kashiyuka desu! A-chan desu! Nocchi desu!
San ni awasete Perfume desu!
Yoroshiko onegaishimasu!
Sono Kashiyuka! Sono A-chan! Sono Nocchi!
Noi tre assieme siamo le Perfume!
Piacere di conoscervi!
[Celebre presentazione di rito delle Perfume ad ogni apparizione pubblica]
Fondazione-2006: “Complete Best” – Akihabara, La Città Elettrica
Hiroshima è una città coraggiosa: l’inammissibile e mai dimenticato sgancio dell’atomica la mattina del 6 agosto 1945 avrebbe annientato per sempre chiunque ne fosse stato colpito, ma il Giappone per certi versi è un mondo a parte, la sua capacità di rialzarsi con orgoglio e ricreare da zero non ha eguali fra le nazioni. Hiroshima, vera esemplificazione di ciò, oggi è una città verde, intellettualmente frizzante e a misura di giovane. In essa si trova la ASH (Actors School Hiroshima), frequentata da ondate di ragazze speranzose di avere un futuro nello showbiz giapponese e soprattutto punto di partenza della nostra storia, poiché proprio presso la ASH, nell’anno 2000, le appena undicenni Nishiwaki Ayaka (A-chan), Kashino Yuka (Kashiyuka) e Kawashima Yūka (Kawayuka) decidono di dar vita a una girl band. Il nome è presto scelto, Perfume, poiché il carattere kanji (香) per la parola “profumo” è contenuto in tutti e tre i loro nomi, ma la band rischia di avere vita breve, vista la repentina decisione di Kawayuka di seguire altri progetti. A posteriori sarà l’errore della sua vita, però al tempo stesso una benedizione: le volenterose A-chan e Kashiyuka non si danno per vinte e reclutano infatti in breve tempo la stupenda Ōmoto Ayano (Nocchi) per ricomporre il trio.
Gli anni di studio a Hiroshima coincidono con la nascita di un paio di singoli, “Omajinai Perori” e “Kareshi Boshūchū”, distribuiti con discreto successo a livello locale, tuttavia la vera svolta avviene solo dopo il diploma che le tre ragazze conseguono nel 2003 e la decisione di spostarsi a cercar fortuna a Tokyo, dove conoscono il musicista e produttore Nakata Yasutaka, già noto per il suo progetto Capsule, che proprio in quel periodo godeva di discreto successo all’interno della scena elettronica-Shibuya-kei. Si tratta di una vera e propria affinità elettiva, Nakata trova in loro la possibilità di dar vita a un progetto parallelo, esplorando sonorità che con i Capsule aveva lasciato in secondo piano. Nel sound che forgia per il trio non mancano le voci robotiche e i sintetizzatori potenti a lui tanto cari, ma ritaglia loro un vestito musicale dal gusto squisitamente “nerd”, perfetto per i gusti del quartiere Akihabara, da sempre riferimento per la comunità otaku di Tokyo. La fortunata collaborazione prosegue ancora oggi, e — nonostante negli anni Nakata abbia avuto altri artisti sotto la propria ala — è rimasto songwriter unico per così tanti anni solo delle Perfume.
Le Nostre diventano indiscusse idol per la fauna di Akiba, dove si esibiscono per i loro primi concerti, e producono una cospicua serie di singoli con l’etichetta indipendente Bee-Hive. Il successo porta su di loro l’attenzione delle case discografiche più importanti del Giappone che non tardano a far recapitare alle ragazze l’offerta per la produzione di un album vero e proprio. Akiba non basta più, le Perfume puntano più in alto e nel 2006 realizzano sotto la major Tokuma Japan Communication il loro “Complete Best”, raccolta del materiale inciso fino a quel momento, più l’allora inedita “Perfect Star, Perfect Style”. Preceduto dai singoli “Linearmotor Girl”, “Electro World” e “Computer City”, il disco raggiunge la posizione numero trentatré in classifica.
2006-2008: “GAME” – Cambio Di Ritmo
Il successo è solo una questione di tempo e non tarda ad arrivare, la produzione di singoli continua, “Chocolate Disco” entra in rotazione nelle radio nazionali e “Polyrhythm” viene fortunosamente e fortunatamente scelta come colonna sonora della pubblicità progresso a favore del riciclaggio dei rifiuti mandata in onda in tv. Nessuno dei due brani raggiunge il vertice nelle classifiche dei singoli, ma entrambi contribuiscono a creare attorno alla nuova release in arrivo nell’aprile del 2008 un hype enorme, che esplode mandando “GAME” direttamente in testa a tutte le classifiche fin dal giorno del suo rilascio. Una curiosità: “GAME” è il primo disco etichettabile come “techno” o “electro” a raggiungere la prima posizione in Giappone dai tempi della Yellow Magic Orchestra, formazione in cui suonava, tra gli altri, un certo Sakamoto Ryuichi. Un nuovo trend musicale è “settato”, le Perfume sono sulla bocca di tutti e il tour che segue è una lunga lista di sold out, che vengono poi concentrati nel loro primo DVD.
Musicalmente parlando, l’opera compiuta da Nakata con “GAME” è notevole e il sound del disco riesce a risultare addolcito e più commercialmente fruibile rispetto ai singoli di debutto, pur mantenendo appieno l’identità caratteriale delle Perfume degli esordi: le voci computerizzate sono meno invasive e le sezioni vocali, seppure fortemente processate, hanno un timbro umano e naturale; le spigolosità otaku-oriented risultano smussate e brani da classifica come “Chocolate Disco” e il suo ritornello irresistibile vengono alternati ad altri marcatamente elettronici (“GAME”, “Butterfly”) e ad altri ancora più coraggiosi, come la stessa “Polyrhythm”, i cui beat labirintici apparentemente poco si sposano con un prodotto pensato per le masse. E invece tutto funziona alla perfezione, lo stile è catchy ed eccentrico nella giusta misura, gli ingranaggi sono oliati a meraviglia e il disco risulta orecchiabile e molto originale al tempo stesso, giapponese al 100% e di conseguenza incredibilmente esotico per l’ascoltatore occidentale. Nasce un nuovo paradigma di musica nipponica: il technopop.
2008-2009: “⊿” – Uno Sguardo Al Di Là Dell’Oceano
La conferma è sempre il passaggio più complicato all’interno della carriera di un artista, specialmente quando la notorietà giunge a cascata in un periodo di tempo forse troppo breve per essere digerita. Il concetto si amplifica all’ennesima potenza quando ci si scontra con una realtà per certi versi spietata come il mercato delle idol nipponico, in cui spesso la musica passa in secondo piano e il prodotto funziona in riferimento a fattori quali l’aspetto (ovviamente), l’età e il gusto mutevole del pubblico. Insomma, passare da stelle a meteore è questione di un attimo. Diventa quindi fondamentale e per certi versi lungimirante la scelta (non so dire se effettivamente ponderata e voluta o semplicemente casuale e figlia degli eventi) di dare loro una sempre più spiccata dimensione musicale, estraendole dalle dinamiche di questo tipo di mercato e rendendole un soggetto che va oltre il semplice concetto di idol.
Nakata per l’occasione sceglie come orizzonte di riferimento le produzioni musicali americane ed europee, andando coraggiosamente a resuscitare sonorità ottantiane e novantiane. Le melodie si fanno più pacate e a tratti raffinate, e la componente elettronica mostra una nuova indole e si trasforma spesso in un tappeto minimale su cui si vanno a incastonare le voci delle tre cantanti. L’esperimento è probabilmente prematuro e riesce solo parzialmente, perché brani squisiti e sofisticati come “Love The World” (primo singolo electro a raggiungere la prima posizione in classifica nella storia del mercato musicale giapponese) e la spettacolare e nostalgica “Dream Fighter” (a oggi una delle loro canzoni migliori a mio avviso) si intervallano a episodi meno riusciti, in cui i riferimenti pop ed R’n’B occidentali sono troppo marcati e vanno a minare in parte la natura della band. Credibili, goderecce e più affini allo spirito del trio sono invece le incursioni nei territori della disco music anni ’80, incarnate dall’esplosiva “One Room Disco”, il cui ritornello si incide indelebilmente nella mente dell’ascoltatore che si ritroverà a canticchiarlo per le settimane a venire.
“⊿” incarna in pieno la volontà di cercare nuovi spazi per la musica delle Perfume al di fuori delle mura domestiche, tuttavia i tempi si rivelano non ancora idonei; come già l’uomo folle di Nietzsche prima di lui, anche Nakata è giunto troppo presto. Pure in patria il cambiamento deve essersi in qualche misura percepito: il disco raggiunge infatti la prima posizione nelle chart come da programma, ma vende nel complesso poco più della metà del suo predecessore, fatto che non impedisce di certo alle fanciulle di proseguire nel proprio cammino. Il trio è sempre più presente e ricercato anche a livello televisivo, e i loro tour nel frattempo si fanno imponenti, le location diventano stadi e le Perfume acquistano notorietà per i concerti spettacolari che portano in giro per la nazione.
2009-2011: “JPN” – Back To The Primitive
“JPN”, mai vi fu un titolo più azzeccato e pertinente, è un ritorno prepotente e inaspettato ad atmosfere computerizzate e tecnologiche che si erano perse nel corso degli anni: fin dai suoi beat d’esordio, “Laser Beam” è una clamorosa dichiarazione di intenti destinata a far riavvicinare al trio tutta la fetta di pubblico che poteva essersi in qualche misura allontanata dopo la deriva filo-occidentale dell’album precedente. Ritmiche sconclusionate, sonorità “bittose” e ad alto contenuto di glucosio non possono lasciare indifferente chi aveva amato le Perfume degli esordi. Non si perde però del tutto una certa vena dance che per certi versi strizza l’occhio ai Daft Punk degli esordi, né mancano i polpettoni j-pop destinati a fare disastri in sede live (“My Color”, “Voice”) e iniziano a cogliersi spiragli di house minimale moderna (il finale di “Nee” ne è un esempio lampante), che tuttavia non fanno mai perdere coesione a “JPN”. Il risultato è un distillato di technopop attualizzato e perfetto nella produzione, a cui si può appuntare quale unico difetto la mancanza di una vera e propria hit da classifica.
Il disco per la prima volta viene anche rilasciato via iTunes, passaggio fondamentale per la notorietà del trio nel mondo, che già negli stessi anni aveva avuto una notevole spinta dopo che “Polyrhythm” era stato selezionato e inserito nella colonna sonora del film Disney “Cars 2”. Contemporaneamente, forti dell’esperienza vissuta al Tokyo Dome quale seconda band completamente femminile dopo le Speed ad avervi suonato (con relativo tutto esaurito, non serve dirlo), le Perfume, pochi mesi prima della release del disco stesso, hanno anche mosso i loro primi passi all’estero, partecipando al Mnet Asian Music Awards (festival di musica orientato principalmente al K-pop che si svolge annualmente a Macao). Kashiyuka, A-chan e Nocchi cessano una volta per tutte di essere profetesse solo in patria.
2011-2013: “Level 3” – Spending All My Time Loving You
Il 2012 è forse l’anno più importante nella storia delle Perfume: trasceso definitivamente il concetto canonico di idol, a marzo la band decide di abbandonare la Tokuma Japan Communication e di fondare la propria etichetta discografica, appoggiandosi a un colosso internazionale come Universal per la distribuzione dei propri dischi, manifestando una volta di più la voglia di esportare la propria musica il più lontano possibile, preservandola però nella sua identità. Il singolo che seguirà a questi eventi è la splendida “Spring Of Life”, brano killer dalla ritmica decisa e decisamente house, che mostra il volto più club-oriented del trio e funge da gustoso antipasto a “Level 3”, album che viene poi rilasciato ufficialmente l’anno successivo. Nel mezzo, a cavallo fra la fine del 2012 e la prima metà del 2013, le Nostre si cimentano in qualità di presentatrici per gli MTV Japan Music Awards e invadono l’Oriente (Corea del Sud, Singapore) e l’Europa con il primo breve tour nel vecchio continente che le vede protagoniste a Londra, Colonia e Parigi, oltre che ospiti (e premiate) al Cannes Lions International Festival Of Creativity. La tensione espansionistica porta fra le altre cose alla pubblicazione di una raccolta pensata specificamente per il mercato estero, significativamente intitolata “Love The World” e accompagnata dal video della riscoperta “Fake It”, b-side del vecchio singolo “Nee”.
“Level 3” arriva a ottobre 2013 e si rivela l’ennesimo centro delle Perfume e di Nakata, il quale — dopo aver trovato un altro cavallo di razza da produrre (la folle Kyary Pamyu Pamyu) su cui poter riversare tutta le composizioni più “nerd”, hipster e genericamente infantili che tanto piacciono ai giapponesi — riesce a creare un nuovo abito ancora più posh e futuristico per il trio di Hiroshima. Il disco è tutto da ballare, i beat sono contemporanei e incisivi, pezzi come “Party Maker” o l’opener “Enter The Sphere” lasciano straniti a un primo ascolto, tanto è forte l’impatto e la maturità del nuovo sound, che sposa con sapienza modernità e tradizione J-pop. Ma la destabilizzazione dura un attimo, poiché le voci delle ragazze riportano rapidamente a una dimensione conosciuta e la sensazione finale è quella di trovarsi in una nuova casa lucida e scintillante, e al tempo stesso di conoscerne perfettamente la planimetria e l’arredamento.
Accolto favorevolmente dalla critica, oltre che dal pubblico (quasi novantamila copie vendute il giorno del lancio), “Level 3” è un’opera completa in ogni suo aspetto. Tra momenti “old school” (“Magic Of Love”, “Clockwork”) e i sopra citati pezzi “da club”, si arriva a “Spending All My Time”, regina assoluta del full length, droga musicale allo stato puro, forte di un refrain irresistibile e di un beat tra i più efficaci che mi sia capitato di sentire in tutta la mia vita. Completamente cantata in inglese (due strofe in croce, capiamoci), è da intendersi come un vero ringraziamento verso gli affezionati “extracomunitari” e presenta su disco una versione decisamente più violenta rispetto al mix edulcorato utilizzato per il video musicale. Il leggendario tour che ne consegue vede le Perfume esibirsi davanti a folle bibliche nei più grandi stadi del Giappone e la data finale al Tokyo Dome viene immortalata in un meraviglioso DVD che consiglio a tutti di vedere una volta nella vita, per capire l’impatto visivo delle scenografie e coreografie che compongono i loro eventi.
Oggi: “Cling Cling” [ep]- Perfume Alla Conquista Del Globo
Ho avuto la fortuna di passare per Tōkyō a pochi giorni di distanza dalla data d’uscita del singolo estivo “Cling Cling” e di godere di tutto il baraccone pubblicitario in moto per la promozione in quel di Shibuya. Ancora oggi non mi capacito di come faccia Nakata a cambiare le carte in tavola ogni volta, mantenendo il progetto sempre credibile e coerente. Per l’ennesima volta mi ha spiazzato e ho ritrovato un sound arcaico e un drammatico basso in levare di quelli che sollevano da terra. Inutile dire che non vedo l’ora di scoprire cosa conterrà il loro prossimo disco, che — se segue la tempistica canonica — potrebbe arrivare nella seconda metà del 2015. In conclusione, non mi resta che segnalare che proprio in questi giorni (autunno 2014) le ragazze sono in tour a portare la loro coloratissima musica in tutto il mondo, nuovamente in Europa e per la prima volta negli Stati Uniti.
Non sono in grado di fare previsioni e non so dire cosa riserverà loro il futuro, né per quanto ancora calcheranno i palchi, ma di una cosa sono incondizionatamente certo: non scommetterei mai contro le Perfume.
Non abbiate timore, entrate nella sfera.
Hikari no oku kara aruite kuru no
Me wo korashitara hora sugu saki ni
Enter the Sphere
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Arriva dal profondo della luce
Se guardi attentamente vedrai che è già di fronte a te
Entra nella Sfera
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NdA [1]: Per titoli e nomi ho scelto la grafia occidentale (romaji) per facilità di lettura.
NdA [2]: In maniera del tutto discrezionale ho scelto di inserire solo video tratti dal canale ufficiale di Youtube.
Istrice idolo nei secoli dei secoli.