Pillole di male #10: Animal Man Machine, Diespnea, Reveal!, Epectase | Aristocrazia Webzine

Pillole di male #10: Animal Man Machine, Diespnea, Reveal!, Epectase

Quando parliamo di musica cerchiamo di farlo nel modo più approfondito ed efficace possibile, sviscerando aspetti salienti quali i contenuti dei testi ma evitando le sterili sbrodolate di un’analisi traccia per traccia forzata. Per questa ragione avere fra le mani il disco fisico è una necessità oltre che una gratificazione: studiare il libretto, verificare la qualità audio del supporto, ammirare la copertina. Talvolta però non è possibile ricevere il materiale promozionale o acquistare il cd/vinile/musicassetta in prima persona per una serie di motivi economici o logistici: perché magari prodotto in numeri limitatissimi (anche oltreoceano), troppo costoso, oppure già esaurito o ancora in attesa di essere stampato. In tutti questi casi solitamente avremmo alzato le mani, nonostante la qualità delle opere ascoltate, e ci saremmo dedicati ad altro, privando però i lettori di una occasione di conoscenza, seppur parziale. Fino a oggi. Perché la rubrica Pillole Di Male arriva per colmare questa lacuna: non vere e proprie recensioni, piuttosto dei consigli per gli ascolti in pastiglie… ma senza effetti collaterali! Un modo per stuzzicare il vostro appetito musicale e condividere quanto ci ha appassionato fra le uscite underground più recenti.


Animal Man Machine – Until We See The Light

(Autoprodotto, 2019)

Animal Man Machine è una one man band greca di cui si sa praticamente nulla, se non che dietro c’è il solo Phobos a occuparsi di tutto. Black metal starter pack: registrazione casalinga, copertina essenziale e invocazioni a Lucifero. C’è dell’altro, però, nella musica di Until We See The Light, un male genuino, un’atmosfera sulfurea che solo a parlarne si banalizzano.

La peculiarità più evidente è l’utilizzo della voce: non uno screaming qualunque, piuttosto un gracchìo basso, monocorde e mai sopra le righe. Animal Man Machine sembra davvero un mix di queste tre entità, perché ha in sé una malvagità primigenia, istintiva, conserva tratti umani, ma come una macchina ripete mantra e strutture in modo ossessivo. Pur nella sua asciuttezza, il black metal di “Transformation”, di “Let The Wolves Lead The Way” e della scheletrica “Soldiers Of The Moon” è dotato di un magnetismo singolare. Pure un uso misurato delle tastiere fa sì che Until We See The Light sia un’esperienza di ascolto disturbante e, per questo, bellissima. La ristampa in CD della portoghese Caverna Abismal Records comprende anche le sei tracce dell’EP The Cruelty Of Life.


Diespnea – Pneuma

(Naturmacht Productions, 2020)

Duo italiano non meno enigmatico del progetto greco di cui sopra, i Diespnea hanno debuttato nel 2020 con questo Pneuma per Naturmacht Productions. Il black metal di questi signori, come pure il titolo lascia intendere, è più arioso e aperto. I testi sono in italiano, con un sentore di Borges per linguaggio e temi; la musica è sorprendentemente variegata e perfino coraggiosa.

Già su “Immortale”, dopo arpeggi e tastiera iniziali, si viene risucchiati da un vortice di sontuoso black melodico, con tanto di cori baritonali e momenti morriconiani: il fischio che irrompe poco dopo la metà del brano sa di campagne siciliane bruciate dal sole. Forse su soli 34 minuti di carne al fuoco ce n’è tanta, ma i Diespnea dimostrano di saperci fare anche su tempi più cadenzati e sbilenchi (“Naufragio”). La conclusiva “Gorgoneion” ha un andamento straniante ma comunque fascinoso. L’appunto principale, data la complessità sciorinata da Pneuma, è per la produzione, un filo troppo caotica e ingenuotta. Album da recuperare.


Reveal! – Scissorgod

(Sepulchral Voice Records, 2019)

I Reveal! sono quattro svedesi sciroccati che negli anni hanno saputo rintanarsi in una piccola nicchia fatta di luridume e allucinazioni, spaziando tra il black metal e il death rock con la nonchalance di chi delle etichette se ne sbatte il cazzo. Scissorgod è stato il loro terzo disco (il quarto è uscito a fine 2021) e, manco a dirlo, è quasi completamente privo di senso.

Dico quasi perché una volta entrati nel trip, anche senza coordinate particolari, la musica dei Reveal! sembra l’ovvia evoluzione — poco cerebrale e molto istintiva — del black metal della prima ondata, condito con tutte le influenze che hanno portato alla nascita del genere stesso. I ragazzi di Uppsala non si fanno scrupoli a ficcare nel pentolone, insieme a tutti gli oppioidi possibili, cucchiai di Morbid, Nifelheim e Alice Cooper. Il risultato è un disco malato e imprevedibile, lontanissimo dai trend eppure intriso di tutti quei tratti che sono piaciuti a generazioni di ragazzini problematici sparsi nel mondo. Batteria storta, chitarre che ronzano e fischiano, voce sporca che più sporca non si può. Stare per aria o sotto terra, per i Reveal! sembra fare poca differenza.


Epectase – V.I.T.R.I.O.L. [singolo]

(Autoprodotto, 2021)

Ultima pillola, in attesa di poter mettere le mani (si spera) sul barattolino intero, l’ultimo singolo dei francesi Epectase. Il debutto su I, Voidhanger, Astres, era stato forse l’ultima rivelazione del 2019, col suo black metal nel contempo epico e psichedelico. V.I.T.R.I.O.L. sposta l’asticella sul versante più lisergico, giocando con l’ossessività di un riff che affetta il cervello e che lavora su una base elettronica esile e strisciante.

Forti di un testo bello ispirato, Vague e Avitus ti accompagnano in uno stato di semi-coscienza, un regno in cui la l’autoconsapevolezza gioca un ruolo purificatore. Un lavaggio dell’anima per rendere il pensiero più limpido e definito, per assumere un controllo più forte sulla vita cosciente. Poco meno di sei minuti che sembrano quasi una sessione di training autogeno e di yoga messi insieme, ma col black metal. Voglio un altro album intero, grazie.