Pillole di Male #22: Carathis, Moonlight Sword, Covetous
Quando parliamo di musica cerchiamo di farlo nel modo più approfondito ed efficace possibile, sviscerando aspetti salienti quali i contenuti dei testi ma evitando le sterili sbrodolate di un’analisi traccia per traccia forzata. Per questa ragione avere fra le mani il disco fisico è una necessità oltre che una gratificazione: studiare il libretto, verificare la qualità audio del supporto, ammirare la copertina. Talvolta però non è possibile ricevere il materiale promozionale o acquistare il cd/vinile/musicassetta in prima persona per una serie di motivi economici o logistici: perché magari prodotto in numeri limitatissimi (anche oltreoceano), troppo costoso, oppure già esaurito o ancora in attesa di essere stampato. In tutti questi casi solitamente avremmo alzato le mani, nonostante la qualità delle opere ascoltate, e ci saremmo dedicati ad altro, privando però i lettori di una occasione di conoscenza, seppur parziale. Fino a oggi. Perché la rubrica Pillole Di Male arriva per colmare questa lacuna: non vere e proprie recensioni, piuttosto dei consigli per gli ascolti in pastiglie… ma senza effetti collaterali! Un modo per stuzzicare il vostro appetito musicale e condividere quanto ci ha appassionato fra le uscite underground più recenti.
L’episodio #22 si concentra su tre uscite black metal profondamente underground: da un lato abbiamo il ritorno di Carathis con un ep che spinge sul lato più power della loro proposta, dall’altro due esempi nei quali il raw black metal abbraccia il mondo dei videogame con Moonlight Sword e Covetous.
Carathis – The Moonstone Temple
(Autoprodotto, 3 febbraio 2023)
Terzo ep in tre anni per Carathis, progetto black metal melodico di Erech Leleth, attivissimo musicista dell’underground austriaco e tedesco (con gli Ancient Mastery è arrivato su Northern Silence), dal 2022 affiancato alla batteria dallo statunitense Palisade. The Moonstone Temple segue The Amethyst Forest, passato proprio nell’ottavo numero di questa rubrica.
Continua così la narrazione liberamente ispirata al romanzo Vathek di William Beckford, una storia faustiana di tracotanza, edonismo, orribili rituali e scalate al potere. Rispetto alla mini opera precedente, spiccano influenze più power e fantasy, eredità dei già citati Ancient Mastery, con melodie sempre in primo piano così come la componente sinfonica, suoni più chiari e il black metal vero e proprio ridotto soltanto a una delle varie componenti del suono dei Carathis, tanto che la sezione ballabile di “The Procession” farà storcere il naso con disgusto ai blackster puristi.
Considerate la formazione e le varie esperienze alle spalle di Mr. Leleth, punk ed extra metal (ascolta gli stravaganti Bergfried per capire), Carathis si delinea come un progetto abbastanza sui generis e degno di attenzione per gli ascoltatori meno intransigenti.
Moonlight Sword – Elven Blood
(autoprodotto, 2 settembre 2022)
Il raw black metal è un ambito nel quale le demo resistono quasi incuranti dello scorrere del tempo e mantengono un certo riconoscimento e fascino anche ai nostri giorni. È il caso di Moonlight Sword, progetto della sola Carmilla II Dracul, già mente di Winter Lantern, da Greensboro in North Carolina.
Nelle cinque tracce di Elven Blood, dalla durata complessiva di venticinque minuti, la giovane musicista si affida alla componente sinfonica per disegnare atmosfere battagliere ed eroiche, raccontando alcune vicende tratte dal videogioco action RPG Elden Ring, noto per la collaborazione dello scrittore fantasy George R.R. Martin. Ad alternarsi agli scenari raw black metal più guerreschi ci sono poi i momenti dungeon synth e altri atmosferici quasi folk che generano una accattivante miscela tra Nazgûl e Summoning, ricca di tastiere e ferale al tempo stesso.
Elven Blood è stato pubblicato in formato musicassetta lo scorso novembre dalla belga Rabauw, ma ora risulta sold out.
Covetous – Return To Hythloth
(Autoprodotto, 27 luglio 2020)
Baratoz è un musicista norvegese molto attivo che negli ultimi anni è stato anche firmato da Northern Silence. Da queste parti lo abbiamo conosciuto con Urdôl Ur, progetto nel quale ricalca le orme tracciate dai Summoning, ma in generale mastica pane e black metal atmosferico in molteplici salse (con RÛR, Nyctophoros e Eternality) e si dedica anche al dungeon synth-ambient (con Stygian Ruin).
Covetous rappresenta la sua incarnazione solista minore e più sgraziata, con la quale ha prodotto finora un’unica testimonianza, l’ep da venti minuti del 2020 intitolato Return To Hythloth. Dal punto di vista musicale, il black metal proposto è decisamente lo-fi e old school ma con un’aura epica e orgogliosa piuttosto piacevole. Il lavoro di scrittura è interessante ed evita di appiattirsi su soluzioni sterili o ripetitive, privilegiando ritmiche non per forza furiose e cambi di atmosfera, mentre le incursioni dungeon synth o i cori puliti ne aumentano la varietà e il pathos.
Covetous inoltre guadagna punti extra per due caratteristiche. Primo, l’evocativa copertina, con lo scheletro guerriero degno eroe per un gioco di ruolo, un librogame o una fanzine anni ’80-’90. Secondo, per l’ambientazione presa dalla serie di grandissimo successo Ultima, videogame RPG (gioco di ruolo) open world di stampo fantasy nato nel 1981 dalla mente di Richard Garriott.
Return To Hythloth è stato pubblicato in formato cassetta da Unborn Productions e in vinile da Ixiol Productions.