Pillole di Male #16: Sunrise Patriot Motion, Ad Noctem Funeriis, Zmyrna
Quando parliamo di musica cerchiamo di farlo nel modo più approfondito ed efficace possibile, sviscerando aspetti salienti quali i contenuti dei testi ma evitando le sterili sbrodolate di un’analisi traccia per traccia forzata. Per questa ragione avere fra le mani il disco fisico è una necessità oltre che una gratificazione: studiare il libretto, verificare la qualità audio del supporto, ammirare la copertina. Talvolta però non è possibile ricevere il materiale promozionale o acquistare il cd/vinile/musicassetta in prima persona per una serie di motivi economici o logistici: perché magari prodotto in numeri limitatissimi (anche oltreoceano), troppo costoso, oppure già esaurito o ancora in attesa di essere stampato. In tutti questi casi solitamente avremmo alzato le mani, nonostante la qualità delle opere ascoltate, e ci saremmo dedicati ad altro, privando però i lettori di una occasione di conoscenza, seppur parziale. Fino a oggi. Perché la rubrica Pillole Di Male arriva per colmare questa lacuna: non vere e proprie recensioni, piuttosto dei consigli per gli ascolti in pastiglie… ma senza effetti collaterali! Un modo per stuzzicare il vostro appetito musicale e condividere quanto ci ha appassionato fra le uscite underground più recenti.
Sunrise Patriot Motion – Black Fellflower Stream
(Sibir Records, 10 giugno 2022)
C’è qualcosa di poco rassicurante nel prato fiorito sulla copertina di Black Fellflower Stream, primo album dei Sunrise Patriot Motion, nuovo progetto dei fratelli Skarstad, noti per la militanza negli Yellow Eyes. E in effetti la musica composta dal duo di Beacon (stato di New York) possiede una certa irrequietezza che fuoriesce dalla piacevole e per certi versi spiazzante miscela di post-punk, gothic rock e (black) metal. Le dolci note delle tastiere confliggono con il cantato nervoso e carico di effetti di Andy Chugg, mentre il basso voluminoso contribuisce a mantenere alta la tensione. Si vive di picchi di pathos e fasi distensive, grandeur e delirio, con un ottimo gusto melodico mai stucchevole. Killing Joke e Lifelover sono due dei riferimenti tirati in ballo sulla pagina Bandcamp del gruppo, che vede gli Skarstad alle chitarre, con Will compositore principale e Sam autore dei testi, mentre Blaze Bateh dei Bambara (gruppo post-punk statunitense) è alla batteria. Completa questo interessante quadro un delirante concept sui tormenti e le ossessioni di un uomo convinto di poter scavare una buca così profonda nel suo campo da raggiungere il petrolio… e che sente gli angeli cantare nel sottosuolo!
Ad Noctem Funeriis – Abyss, Fire, Brimstones
(Symbol Of Domination, 12 aprile 2022)
Avevo perso di vista gli Ad Noctem Funeriis dal 2016, lasso di tempo durante il quale avevano realizzato soltanto uno split cd-r con Infernal Angels e Catechon, poi G.E.F. li ha rimessi nel mio radar su Extrema Ratio #8. E così sono arrivato alla scelta di proporre anche su Pillole Di Male Abyss, Fire, Brimstones, il terzo album della band pugliese che a fine mese festeggerà i venti anni di vita. Il disco è una evoluzione coerente del precedente Satan’s March Black Metal, una versione matura e rifinita che esalta le atmosfere più epiche e grandiose accanto al tradizionale assalto black metal ad alta velocità. La componente più cafona qui viene accantonata, in favore di un approccio ragionato che consente di sprigionare un ventaglio di soluzioni e umori più ampio che in passato, come dimostra anche la scaletta composta da tre movimenti (“Abyss”, “Fire” e “Brimstones” appunto) suddivisi a loro volta in due o tre parti. Gli Ad Noctem Funeriis restano un esempio di underground genuino anche nel 2022.
Zmyrna – Zmyrna
(Autoprodotto, 10 febbraio 2021)
In chiusura dell’episodio #16 di Pillole Di Male ecco l’antipasto con cui lo scorso anno i cechi Zmyrna si sono presentati al pubblico: un ep omonimo di appena due tracce ma piuttosto succose. Siamo dalle parti del Medioevo e dei suoi culti, rievocati sulle note di un black metal prevalentemente in tempi medi e dai suoni abbastanza chiari e potenti, la cui atmosfera rituale è enfatizzata dall’utilizzo della voce pulita in alternanza con lo scream. Non per nulla il nome scelto per il terzetto significa mirra, gommoresina usata nell’antichità (vedi copertina) come profumo e a scopo medicinale, ma anche titolo di un’opera del poeta latino Gavio Elvio Cinna sul tema dell’amore incestuoso. Non so dire se gli Zmyrna riusciranno nel futuro album a evitare l’effetto monotonia nelle loro litanie, pur notando l’impegno nell’interpretazione delle parti di batteria e nel cantato, tuttavia qui in piccole dosi sono decisamente apprezzabili e sembra anche parecchio organizzati, visto l’apparato di merchandising messo in piedi degno di una band dalla discografia molto più corposa. Nota folcloristica: nell’unico video presente sul canale YouTube del gruppo un delirante Andrea Diprè recita la Divina Commedia durante un live a Praga, non chiedetemi il perché…
Zmyrna è stato pubblicato anche in formato fisico col supporto di varie etichette: Urtod Void, Obscurant Visions e Forbidden Sonority per le cassette, Hexencave Productions per i vinili e Those Opposed Records per i cd.